AUTORE: Giovanna
E-MAIL: gerbi.g@libero.it
TITOLO: Il significato dell'amore.
SERIE: Oltre i confini del mondo
SPOILER: I e II serie di ATS, I, II III, IV serie di BtVS
SOMMARIO: Buffy e Angel imparano a convivere con il nuovo legame che li
unisce fra dubbi incertezze e ...frustrazioni. Giunge però un aiuto
inaspettato a sollevare Angel dalle sue angosce. DISCLAIMER: i caratteri
descritti non sono di mia proprietà, ma di Joss Whedon, della WB
e della UPN. Per l'Italia i diritti appartengono alla Mediaset.
L'opera è stata scritta solo per mio divertimento e senza alcun
fine di lucro.
FEEDBACK: si, grazie! Mi aiuteranno a scrivere di più e magari
anche meglio!
Capitolo n.17
Il significato dell'amore
Buffy aveva foderato i bracciali di stoffa,
perchè non gli recidessero la pelle. Angel sentì un moto
d'affetto verso di lei per quell'attenzione. Nonostante questo però,
istintivamente, contrasse i muscoli delle braccia e delle gambe, come
se volesse liberarsi. Odiava sentirsi prigioniero. Il rumore delle catene
risuonò nel silenzio, Buffy sorrise maliziosamente.
"Sono magicamente rinforzate. Hanno provveduto Willow e Tara. Non
puoi spezzarle e neppure staccarle dal muro."
Ora poteva guardarla in volto. Nonostante la luce scarsa distingueva chiaramente
la sua espressione divertita, ma anche un pò preoccupata.
"Benissimo." rispose, sorridendole in risposta. "Questo
rende me innocuo, ma che cosa impedisce a te...di approfittare dell'occasione?"
Buffy involontariamente arrossì a quell'idea. Effettivamente avrebbe
potuto farlo. C'erano stati momenti in cui aveva desiderato far l'amore
con lui a tal punto che...cancellò subito quell'immagine pericolosa
dalla mente.
"Hai detto che ti fidi di me." ricordò al vampiro, accarezzandogli
una guancia. "Riuscirò a controllarmi." lo rassicurò.
"E se non ci riuscissi..." una smorfia tristemente ironica comparve
sul suo viso "almeno avremo Angelus incapace di combinare disastri,
almeno fino a quando non troveremo una soluzione per farti tornare."
"Questo è vero." ammise Angel
con un sospiro. Godeva del tocco della sua mano che dal viso era scesa
lungo il collo. Istintivamente socchiuse gli occhi e spostò il
capo leggermente indietro, offrendo a Buffy una superficie maggiore da
accarezzare, come un gatto che inarca la schiena in risposta alle attenzioni
del padrone.
Buffy indugiò lungo i muscoli tesi. Con la punta delle dita sfiorò
il pomo d'Adamo e risalì fino al mento. Angel sospirò di
piacere.
"Se hai intenzione di torturarmi in questo modo tutto il giorno"
la minacciò Angel "te ne sarò eternamente grato!"
Buffy improvvisamente ritrasse la mano, interrompendo ogni contatto fra
loro.
Lui spalancò gli occhi deluso e scontento di essere stato privato
di quel dolce tormento.
"Non voglio torturarti!" esclamò lei ansiosamente. Angel
aprì la bocca per obiettare, ma lei lo precedette. "C'è
una cosa che devo chiederti." disse velocemente, fissando il buio
alle spalle di lui. "E' piuttosto...personale." mormorò
imbarazzata. "L'ho chiesto a Willow, ma lei...non ne era sicura,
non abbastanza almeno per...correre il rischio."
Angel aggrottò la fronte. Voleva sentire
di nuovo la carezza calda della sua mano su di lui. Tutto il suo corpo
l'esigeva. Niente altro aveva importanza in quel momento. Avrebbe voluto
chiederle, implorarla di continuare quello che aveva iniziato, ma si trattenne.
"Sai tutto di me, Buffy. Non ci sono più segreti fra noi."
mormorò, sperando che lei rimandasse a più tardi qualsiasi
altra domanda.
Buffy però non poteva attendere per risolvere quell'ultimo dubbio.
Si inumidì le labbra con la punta della lingua in un gesto inconsapevolmente
sensuale. Il rumore delle catene che si tendevano risuonò nel silenzio.
Angel, lo sguardo fisso sulla sua bocca, si era proteso verso di lei pur
sapendo che non avrebbe potuto raggiungerla.
Non l'aveva portato in quel luogo per torturarlo, si rimproverò
mentalmente, e finalmente si decise a formulare la domanda che da tempo
la assillava.
"Quando sei stato perfettamente felice?" chiese sottovoce.
Angel dimenticò per un attimo il senso
di frustrazione che provava per riflettere sul significato di quelle parole.
La risposta più ovvia non poteva essere quella che Buffy si attendeva
da lui. Lei sapeva benissimo quando e che cosa l'avevano reso l'aveva
reso felice al punto da fargli perdere la sua anima. Scotendo il capo
alla fine si arrese. "Non capisco che cosa vuoi dire Buffy. Lo sai
quando è successo."
"Sì, lo so...cioè, no. Mi sono spesso chiesta se sei
stato felice quando...beh, ecco quando.." si morse il labbro inferiore
per il nervosismo, incapace di finire la frase. Angel però continuava
a guardarla con la fronte corrugata e lo sguardo perplesso di chi continua
ad afferrare il problema.
Alla fine lei trasse un profondo respiro e le parole le esplosero letteralmente
dalle labbra.
"Ho bisogno di sapere se è stato il...raggiungere il culmine
del piacere a farti perdere la tua anima!"
Angel trattenne a stento una risata, che sarebbe stata a dir poco inopportuna
di fronte all'imbarazzo che dimostrava Buffy.
"No." dichiarò deciso. "Non
è stato quello a farmi perdere la mia anima." le assicurò
convinto.
Fu la volta di Buffy ad essere perplessa.
"Come fai ad esserne così sicuro?" chiese, ora, che aveva
superato l'imbarazzo, semplicemente curiosa.
Il vampiro maledisse le catene che gli impedivano di abbracciare e baciare,
fino a toglierle il fiato, quella splendida creatura che il destino gli
aveva assegnato come compagna. Solo lei, fra tutte le donne che aveva
conosciuto, aveva il dono di essere così conturbante e nello stesso
tempo tanto ingenua.
"Buffy...sono un uomo. In quattro anni ho fatto l'amore una sola
volta con la donna che amo, la sola che desidero avere, se non consideriamo
il giorno che non è mai esistito.
Non posso fare l'amore con te, ma...posso sognarti, anche quando sono
sveglio, e quando sogno di te in quel modo io...avrei perso centinaia
di volte la mia anima, se fosse stato sufficiente questo a rendermi felice."
Buffy guardò pensierosa il vampiro. Stava
nascendo in lei una nuova, eccitante, consapevolezza. Lui era sempre così
controllato, austero, composto quando erano insieme. Sapeva che la desiderava,
ma non aveva mai supposto che nella solitudine della sua stanza lui...pensasse
a lei in quei termini.
Effettivamente era stata ingenua. Era logico che lui l'avesse fatto...come
l'aveva fatto anche lei. Ma Angel le era sempre sembrato così...superiore
a quelle debolezze umane.
Il vampiro fraintese il suo silenzio. Un dubbio iniziò a tormentarlo
e la vergogna affiorò nel suo animo.
"Mi dispiace, Buffy. Io...non ho mai pensato
potesse darti fastidio o offenderti." Si scusò, ansioso che
lei comprendesse e perdonasse. "Era più forte di me. Soprattutto
dopo il giorno in cui abbiamo concepito nostro figlio. I ricordi mi tormentavano
e il mio corpo...ti voleva, disperatamente." tentò di giustificarsi."Ti
assicuro che ho sempre pensato a te con...amore e rispetto." mormorò
alla fine, sperando nella sua assoluzione.
Buffy, ancora persa nei suoi pensieri, aveva ascoltato solo in parte le
sue parole, ma ne aveva colto il senso. Gentilmente gli prese il viso
fra le mani e gli posò un leggero bacio sulle labbra.
"Non ti devi scusare." mormorò, il viso a pochi centimetri
da quello di lui. "Mi hai sorpreso, lo ammetto, ma sapere che ti
basta pensarmi per...beh, hai capito... non solo mi fa piacere, ma...lo
trovo anche molto eccitante." confessò timidamente. "Un
giorno dovrai raccontarmi i tuoi sogni." aggiunse maliziosamente.
Angel sorrise sollevato e felice di sentire
ancora le piccole dita sottili sfiorargli la pelle.
"Non credo che lo farò mai. Sono solo miei. E poi...tu riesci
a darmi quello che nessun sogno può offrirmi. E' questo che mi
ha reso perfettamente felice. Non il piacere fisico in sè, ma il
dono di te stessa che mi hai fatto quella notte, il tuo amore, totale,
completo, assoluto. Questa è la felicità per la quale ci
sono momenti in cui sarei disposto a dannare la mia anima per l'eternità."
Buffy, le mani serrate intorno al viso di lui, assalita dai ricordi, chiuse
gli occhi per controllare le lacrime di nostalgia, che stavano per sgorgarle
dagli occhi. Dopo pochi istanti gli aprì di nuovo per perdersi
nel caldo sguardo di lui, colmo d'amore e di tristezza.
"Non posso darti un momento di perfetta felicità perchè
non voglio che la tua anima sia dannata." gli disse con dolcezza.
"Se dovessi perderti di nuovo...non lo sopporterei. Ma c'è
qualcosa che posso comunque fare per te. Posso aiutarti a sognare. Non
è quello che entrambi vorremmo, ma..." Le sue braccia si avvolsero
intorno al suo collo e le loro labbra si incontrarono di nuovo in un bacio
colmo di passione.
Angel riscoprì il calore della sua bocca,
il suo sapore unico.
Fu lei a baciarlo, ad accarezzargli prima le labbra e poi la bocca provocando
in tutto il suo corpo brividi di desiderio.
Quel contatto, all'apparenza innocente, si trasformò in un atto
incredibilmente intimo e sensuale. Buffy sfiorava, premeva, penetrava
in ogni recesso come se volesse possederlo attraverso quel gesto colmo
di amore. Esplorava con calma quella cavità fresca e dal sapore
inebriante che pareva nascondere mille segreti.
Angel, perso nel piacere, vagamente si chiese dove lei avesse imparato
a baciare in un modo così seducente. Per un bacio simile un uomo
avrebbe potuto ...dannarsi l'anima, pensò ironicamente.
Inattesa, nella sua mente, esplose l'ira del demone. Angelus era geloso,
ma la sua gelosia, Angel tristemente ammise fra sè, non era altro
che un eco della gelosia che lui stesso provava.
Tentò di ignorarlo, costringendolo al silenzio, ma concentrato
in quella lotta interiore non si accorse che il suo corpo si era istintivamente
irrigidito fra le braccia di Buffy. Lei percepì il cambiamento
e interruppe il bacio per scrutarlo ansiosamente.
"Che cosa ti succede?" chiese, ansimante
per aver trattenuto troppo a lungo il fiato e ancora confusa per le intense
sensazioni che aveva appena provato.
"Nulla." rispose brevemente il vampiro.
"Angel!" lo rimproverò lei, con voce accorata, sciogliendosi
dall'abbraccio in cui lo aveva stretto, in un inconscio tentativo di punirlo
per averle ancora una volta mentito.
Angel assunse un'aria colpevole che intenerì Buffy, non abbastanza
da convincerla a sorvolare sulla questione.
"Lui...è geloso." le spiegò infine lui rassegnato.
"Pensa che tu...abbia imparato troppo dagli altri uomini!" si
decise a confessare.
"Lui...ha una pessima memoria direi!" obiettò Buffy sorridendo
sicura di sè. "E' stato il mio primo amore a insegnarmi a
baciare in questo modo...anche se lo ha fatto decisamente troppe poche
volte, per i miei gusti!" spiegò con un sorriso ironico sul
viso. "Non ho mai baciato nessun altro così." considerò,
con tono più serio.
"Ti ho baciato...esattamente, o quasi, come tu baci me. Evidentemente
sono una brava allieva. Imparo in fretta." nei suoi occhi ora brillava
uno sguardo di derisione. "Credo che interpreterò questa accusa
come un complimento da parte sua. Me lo doveva dopo quello che mi ha detto
la mattina del mio diciassettesimo compleanno!" esclamò convinta,
soffocando una risata.
La sua espressione divenne però subito
più grave, come se avesse improvvisamente ricordato qualcosa di
sgradevole. "C'è un ultima cosa che devo ancora fare."
mormorò, guardando Angel con uno sguardo implorante che chiedeva
comprensione e perdono.
Nervosamente trasse da una tasca del vestito una striscia di stoffa. Con
aria imbarazzata fissò il compagno negli occhi. Angel, comprendo
quello che lei stava per fare, sollevò le sopracciglia perplesso.
"Perchè, Buffy? Non posso muovermi. Non credo che sia necessario."
tentò di convincerla.
Buffy sospirò, alzando gli occhi al cielo.
"E' necessario Angel, credimi. Ti conosco e soprattutto mi conosco."
dichiarò decisa, usando la stoffa per imbavagliargli la bocca.
"Riusciresti a sedurmi più facilmente con le parole che con
tutto il tuo splendido corpo. Sarà già difficile così
non perdere il controllo, se ti lasciassi libero di parlare riusciresti
a convincermi a fare qualsiasi cosa!" ammise candidamente. "In
ogni caso sono io che faccio questo per te...e per placare lui."
soggiunse con un sospiro. "Quindi tu devi solo ascoltare."
Lo sguardo di Angel dimostrava chiaramente come
non fosse entusiasta di essere stato privato della possibilità
di esprimersi. Buffy tentò di consolarlo con un rapido bacio sul
mento.
"Ti amo. Abbia fiducia in me."gli chiese con sguardo implorante.
Le rughe sulla fronte del vampiro si spianarono e il suo viso assunse
un'espressione più rilassata.
"Stai comodo? Le catene sono abbastanza lunghe?" si accertò
lei, preoccupata del suo benessere.
Con un cenno del capo lui la tranquillizzò. Le esili mani corsero
lungo la banda di stoffa che Angel serrava fra i denti. "E' troppo
stretta?" domandò ancora, sentendosi in colpa. Lui questa
volta scosse il capo.
"Bene!" esclamò Buffy, finalmente soddisfatta. "
Sei libero di andartene quando vuoi. In qualsiasi momento tu decida di
smettere basta che lo dici e io ti scioglierò." Angel la guardò
ironicamente. Buffy in risposta gli fece una smorfia di disappunto. "Va
bene. Non puoi dirmelo, ma puoi farmelo capire!" si corresse. "Non
devi preoccuparti di nulla. Penserò a tutto io."
Si allontanò di un passo da lui senza distogliere gli occhi da
lui.
"E' la prima volta che ho modo di guardarti così bene. Nelle
altre occasioni...o tu eri troppo vestito o io...troppo distratta da quello
che mi stavi facendo per osservarti." considerò chiaramente
assorta nella contemplazione.
Angel, le braccia allargate sopra la testa e i piedi leggermente divaricati
era completamente esposto al suo sguardo. Il vampiro provò un brivido
di eccitazione notando l'attenzione con cui gli occhi grigi percorrevano
il suo corpo.
"Sei legato solo perchè hai ammesso
tu stesso di non fidarti del tuo autocontrollo." gli ricordò
Buffy con voce sommessa. "Non sono qui per torturarti, ma per dimostrarti
che cosa significhi per me. Penso che tu lo sappia già, ma probabilmente
Angelus non l'ha ancora capito. Che cosa vuoi? Guardarmi?"chiese
con voce suadente.
Con un leggero battito di ciglia Angel assentì.
Buffy si allontanò ancora di pochi passi tornando sotto la luce.
Poi, lentamente, iniziò a sbottonarsi il vestito stile impero che
indossava, una concessione al suo ventre ormai sempre più ingombrante.
Non si era mai spogliata per un uomo, ma istintivamente trovò i
gesti più indicati per suscitare il desiderio nel suo spettatore
forzatamente inerme.
"Non sto cercando di provocarti Angel." mormorò, slacciandosi
il reggiseno. "Desidero solo offrirti quello di cui senti il bisogno."
In breve tempo rimase completamente nuda, così
come lo era lui.
Angel la guardò. Il corpo eretto, reso prosperoso dalla gravidanza,
gli occhi luminosi, le labbra dischiuse, i capelli biondi fra i quali
traspariva il candore dei suoi seni: era l'immagine vivente della seduzione.
Buffy si posò una mano sul ventre. "Qui c'è tuo figlio,
il nostro bambino. Sta crescendo dentro di me...e si vede!" esclamò
con irridente ironia. "Ha scombussolato tutta la mia esistenza e
probabilmente condizionerà tutto il mio futuro, finchè avrò
vita. E io...ne sono felice. Angelus può stare tranquillo. Anche
se non può più prendermi a calci lui...ci pensa il piccolo
a farlo e dovresti sentire con quanto entusiasmo!"
Buffy iniziò a girare lentamente intorno
al vampiro accarezzandolo con una mano, come se volesse scoprire quali
punti del suo corpo fossero più sensibili al suo tocco.
Si soffermò su un suo fianco, per poi risalire fino all'ascella.
Angel contrasse i muscoli delle spalle. "Non sapevo soffrissi il
solletico." gli mormorò all'orecchio, percorrendo con la punta
delle dita le linee intricate del tatuaggio sulla sua schiena. Al vampiro
sfuggì un gemito. Quando lei, seguendo la linea della spina dorsale
scese fino ai glutei perfetti, inarcò la schiena per quanto glielo
consentivano i legami.
Buffy accarezzò lentamente quella parte del corpo maschile che
non aveva mai considerato prima. Fu sorpresa nel constatare, dalla tensione
del suo corpo, quanto Angel gradisse quelle carezze. Poter finalmente
toccare, scoprire quel corpo stupendo che amava da sempre aveva acceso
i suoi sensi più di quando avesse previsto. Lasciò scivolare
le mani lungo le cosce robuste tentando di controllare l'eccitazione che
stava sconvolgendo il suo corpo.
"Ti amo. Amo quello che sei, la tua mente,
la tua anima, ma amo anche questo magnifico corpo. Ti desidero e farei
qualsiasi cosa in mio potere per poter essere completamente tua, perchè
io sono tua, ti appartengo...da sempre." Poteva assaporare pienamente
le sensazioni conturbanti che le trasmettevano la pelle fresca, i muscoli
compatti che le scorrevano sotto le sue dita. Le parole, infatti, scaturivano
spontanee dalla sua anima, senza che lei avesse bisogno di pensare o riflettere.
"Ho avuto altri uomini. E' vero. Ma loro sono stati nulla al tuo
confronto. Non serbo neppure il ricordo dei loro volti nella mia mente.
Le loro carezze sono state come la carezza dell'acqua del mare che ti
scorre contro al corpo: piacevole, ma anonima. Ogni istante che ho trascorso
con te, ogni bacio, ogni carezza che ci siamo scambiati sono invece scolpiti
in eterno nella mia memoria. Potrei ripeterti quasi ogni parola che mi
hai detto." Tacque per alcuni istanti prima di riprendere il discorso.
"Anche il tuo demone è sempre presente dentro di me, il dolore
che mi ha inflitto, la forza dei suoi colpi quando abbiamo lottato, ma
anche le sue labbra contro le mie, arroganti, dure, prepotenti ed...eccitanti."
Quella ammissione le era costata fatica, e intuiva
che forse Angel non l'avrebbe gradita, ma era la verità, una verità
che non poteva più negare. Mentire al demone, come aveva fatto
in passato, sarebbe servito solo a renderlo più forte. Solo con
l'onestà avrebbe potuto affrontarlo.
Ora, inginocchiata di fronte a lui, il suo amante, amico, compagno esplorava
i suoi piedi curati, che non aveva mai osato guardare così da vicino.
Ne ammirò la linea elegante e le proporzioni perfette. Alzò
lo sguardo su di lui. Come sperava la stava osservando con occhi colmi
di passione.
Con un sorriso abbassò il capo e posò le labbra sul punto
più sensibile, in cui iniziavano le dita. Angel spalancò
gli occhi e tentò di muoversi, come se volesse impedirle di compiere
quel gesto. Le catene tintinnarono, ma non cedettero.
Buffy rialzò il capo e cercò gli occhi scuri di lui.
"Amo anche i tuoi piedi." dichiarò teneramente. "Se
è questo che lui vuole da me, che mi inginocchi davanti a lui adorante...sono
felice di farlo...perchè è vero, io ti adoro." Mormorò,
tornando ad abbassare il capo per baciargli ancora entrambe le estremità..
Angel chiuse gli occhi e strinse le mani a pugno, sentendo il tocco leggero
di quelle labbra morbide.
Tutto il suo corpo ardeva per il desiderio represso. Era un'agonia, ma
una dolce agonia.
Lentamente Buffy si rialzò. Il suo viso
era all'altezza del suo petto. Vi posò le labbra, le dischiuse
e lui percepì l'umido calore della sua lingua sulla pelle. Quando
serrò fra le labbra un capezzolo il vampiro gemette e inarcò
il capo.
Buffy, abbracciandolo, premette il ventre contro la sua virilità
dolosamente eretta.
"Vorresti toccarmi?" chiese, la bocca ancora posata contro il
suo petto. "Anch'io lo vorrei. Tanto, troppo per consentirti di farlo.
Puoi sentire quanto ti desidero, quanto ho bisogno di te?"
Il vampiro non mosse un solo muscolo, il corpo proteso verso di lei, contratto
nel tentativo di dominare i propri sensi esasperati dal piacere.
Buffy però, sollevando lo sguardo, dall'espressione del suo volto
comprese la sua silenziosa risposta. Era consapevole della eccitazione
che aveva provocato in lei, la percepiva dal suo profumo, dal battito
del suo cuore, dal suo respiro più affrettato, dal calore della
sua pelle.
"Mi sento vuota senza di te al punto da provarne dolore, un dolore
che nessuno dei colpi di Angelus mi ha mai provocato." Gli confessò
senza vergogna.
Dolcemente lo abbandonò per tornare alle
sue spalle. Angel emise un gemito di protesta, che si trasformò
in un ansito colmo di attesa quando lei, baciandogli le spalle appoggiò
il ventre contro i suoi glutei. Le piccole mani gli accarezzarono i fianchi,
poi il ventre, abbracciandolo, e infine sfiorarono il suo sesso. Quel
tocco leggero si trasformò presto in una stretta più energica.
Angel inarcò il capo verso l'alto, il corpo fremente. Buffy sentendolo
vibrare contro di sè iniziò a muovere la mano con movimenti
decisi, come supponeva si dovesse fare in quelle occasioni.
Era la prima volta per lei, ma con Angel era sempre come se facesse tutto
per la prima volta.
"Vorrei che fosse il mio ventre a stringerti, invece della mia mano."
Sussurrò, dando inconsapevolmente voce ai pensieri che le turbinavano
nella mente. Quelle parole ebbero il potere di condurre Angel oltre la
soglia del piacere. L'estasi si impossessò di lui, il suo corpo
si inarcò e il suo seme si sparse nel vuoto.
Buffy si separò lentamente dal compagno.
Sconvolta per le violente emozioni che aveva condiviso con lui si appoggiò
al muro accettando con sollievo il fresco contatto della pietra contro
la schiena.
Angel era immobile, il mento posato sul petto, gli occhi chiusi non pensava
a nulla. Godeva semplicemente del sollievo che Buffy aveva saputo offrire
ai suoi sensi.
Passarono lunghi minuti nel silenzio. Buffy osservò con tristezza
il pavimento bagnato di fronte al vampiro. La loro condanna era ingiusta,
terribilmente sbagliata. Silenziosamente si mosse, e usò uno straccio
che aveva dimenticato in un angolo la sera prima, per pulire il pavimento.
Non voleva che Angel, quando si fosse ripreso, vedesse quello spettacolo.
Probabilmente, ragionando come un uomo, l'avrebbe trovato umiliante. Lei
lo trovava tragicamente crudele.
Infine tornò di fronte al compagno che
giaceva ancora a capo chino, con gli occhi chiusi..
"Spero tu non stia già dormendo?" chiese scherzosamente,
tentando di scacciare la malinconia. Angel sollevò il capo e la
guardò con gratitudine. Buffy si sentì fiera di essere riuscita
a dare sollievo al suo tormento. Si avvicinò e si sollevò
sulle punte dei piedi per posargli un tenero bacio sul collo. "Anche
a me è piaciuto farlo," mormorò "anche troppo."
aggiunse con una smorfia di autoironia.
Lui si sporse verso di lei, come se volesse baciarla. Buffy ne approfittò
per afferrargli fra i denti il lobo di un orecchio e glielo mordicchiò
scherzosamente. "Non abbiamo ancora finito sai." Gli sussurrò
contro l'orecchio. "Sei un vampiro. Dovresti avere notevoli capacità
di recupero e non credo basti questo a soddisfarti."
Un lampo di sorpresa, ma anche di aspettativa
attraversò lo sguardo di Angel. Il suo sesso fremette e Buffy sorrise
nel constatare che era già di nuovo semieretto.
Con naturalezza si inginocchiò ai suoi piedi, ma ignorò
il membro proteso verso di lei per sfiorare invece i testicoli, quasi
nascosti dalla fitta peluria scura. Angel gemette e Buffy interpretò
il gemito come un invito a continuare quella sensuale carezza. Non era
esperta in quel gioco, ma proprio la sua inesperienza dotava i suoi gesti
di quella imprevedibilità che Angel trovava inebriante.
Ricordò vagamente una notizia letta in un libro. Esitante spostò
le dita fino ad accarezzare il tratto di pelle che congiungeva i testicoli
con il solco tra i glutei. Angel iniziò ad ansimare contro la stoffa
che premeva sulla sua bocca. Buffy aumentò la pressione, circondando
con l'altra mano il sesso ormai eretto.
Angel sollevandosi sulla punta dei piedi tese
le catene per quanto gli era possibile, quasi volesse sfuggire al tocco
di quelle dita che ardevano contro la sua carne. "Vuoi che mi fermi?"
chiese Buffy, sorpresa per la reazione quasi violenta del compagno.
Angel afferrò solo vagamente il senso della domanda, la mente offuscata
dal piacere, ma, con gli occhi chiusi, scosse violentemente il capo. Buffy
sorrise rassicurata e posò le labbra contro il membro che stringeva
fra le dita. La sua pelle era fresca, setosa, leggermente salata. Continuò
a baciarlo, senza interrompere quella carezza così nuova per lei,
ma anche così intima fino a quando non percepì che lui era
prossimo a raggiungere il culmine del piacere. Allora allontanò
il viso da lui, continuando ad accarezzarlo e lo guardò in volto.
Angel aveva aperto di nuovo gli occhi e la fissava.
Il suo sguardo era però offuscato dal piacere. Si inarcò
e questa volta il suo seme non cadde nel vuoto, ma sui seni e sul ventre
di lei.
Buffy rimase immobile. Rabbrividì sentendo il liquido denso che
le scorreva sul corpo. Non aveva progettato di farlo. Semplicemente...era
accaduto. In un altra situazione, o con un'altra persona non avrebbe mai
pensato di fare una cosa simile. Avrebbe provato un senso di nausea e
umiliazione alla sola idea. In quel momento però le era sembrata
la scelta più giusta. Non poteva riceverlo dentro di sè,
ma voleva ugualmente, in qualche modo, essere partecipe del suo piacere,
rendere quell'atto non uno sterile sfogo fisico, ma un gesto d'amore.
Quando Angel tornò in sè fu così che la vide: bella
e orgogliosa in un atteggiamento di quieta serenità.
Solo quando fu certa che lui si era ripreso
Buffy si alzò in piedi. Gli tolse il bavaglio. Si sollevò
sulle punte dei piedi e lo baciò dolcemente.
"Non sono libera di amarti come vorrei, ma sono tua, e di nessun
altro. Lui farà bene a ricordarselo!" mormorò contro
le sue labbra.
Poi gli liberò le caviglie e infine, con l'aiuto dello sgabello,
i polsi.
Angel scivolò in ginocchio ai suoi piedi. Buffy sollevò
le sopracciglia e si chinò per aiutarlo. Non aveva previsto che
lui fosse esausto fino a quel punto.
Il vampiro però le afferrò i polsi, impedendole di toccarlo.
Premette le labbra contro il suo ventre. Il sapore salato del suo seme
mescolato a quello dolce della pelle di lei gli percorse il corpo, come
fuoco nelle vene. Lei era sua!
Affondò il viso nel sesso nella peluria bionda. Il suo sesso era
profumato e umido per l'eccitazione. Ne aspirò avidamente l'aroma
accarezzando con le labbra e la lingua la pelle sensibile. Abbandonò
i polsi esili, che ormai giacevano inerti fra le sue dita per afferrarle
i fianchi. Non sentiva i gemiti e i sospiri incessanti di lei. Era completamente
concentrato nel raccogliere la messe di piacere che, grazie a lui, scaturiva
da quel ventre che presto avrebbe generato suo figlio.
Buffy spalancò le labbra, ma non ne uscì nessun suono. Inarcò
il corpo, dimentica delle dita di Angel che la stringevano con tanta forza
da penetrarle quasi nella carne. L'estasi annullò ogni suo pensiero,
dirompendo in tutto il suo essere.
Sentì il contatto delle lenzuola fresche
prima di aprire gli occhi: era a letto. Il viso di Angel chino su di lei
fu la prima cosa che vide.
Lui si era rivestito, notò con una punta di rimpianto. L'aveva
portata in camera sua e con un asciugamano umido le stava ripulendo il
corpo.
"Ciao." mormorò con un sorriso di beatitudine sul volto.
"Ciao" le rispose lui sorridendole. "Quando ti sveglierai
potrai farti una doccia." Aggiunse, coprendola con il lenzuolo.
"Non sono sicura che ne avrò voglia." sospirò
lei, guardandolo maliziosamente.
Quella ammissione suscitò un brivido di eccitazione nel vampiro.
Il demone dentro di lui silenziosamente esultò.
"Come fai?" le domandò seriamente perplesso.
"A fare che cosa?" rispose Buffy insonnolita.
"A sapere sempre esattamente che cosa Lui vuole sentirti dire o fare."
Buffy colse una sfumatura di gelosia e risentimento nella voce di Angel
che le fece corrugare la fronte.
"Solo lui?" gli domandò, guardandolo da sotto le ciglia
abbassate.
Angel sospirò sconfitto. "Va bene...non solo lui." ammise
rassegnato.
"Non lo so." Il tono di Buffy ora era più sereno. "Avevi
ragione a dire che una parte di me è più vicina a Lui di
quanto vorrei e io...sono cambiata. Probabilmente è accaduto quando
ho bevuto il tuo sangue. Prima non avrei mai avuto il coraggio di fare...
quello che ho fatto oggi...neppure con te. Io...a volte mi sembra di sentire
i tuoi pensieri...e i suoi, anche se cerco di non ascoltarli. E male tutto
questo Angel?" la domanda era stata posta con angoscia e paura.
Angel indirizzò a Tara un pensiero di gratitudine.
"No Buffy, non è male. Il cerchio si è chiuso, non
solo fra te e me, ma anche...fra te e lui." la rassicurò,
storcendo nel labbra nel pronunciare le ultime parole. Non era entusiasta
del legame che innegabilmente esisteva fra Buffy e il demone, ma ...il
demone era parte di lui e quindi avrebbe dovuto rassegnarsi alla sua presenza
fra loro.
"Il cerchio?" Buffy corrugò
la fronte perplessa.
"Te lo spiegherò un'altra volta. Ora devi dormire. Sei stanca."
Cercò di convincerla il vampiro.
Buffy si arrese facilmente. Era veramente esausta, sentiva la mancanza
del sonno che aveva perso e quella storia del cerchio minacciava di trasformarsi
in una di quelle disquisizioni filosofiche che lei trovava infinitamente
noiose.
Angel le aveva assicurato che tutto andava bene. Non aveva bisogno di
sapere altro. Si fidava di lui, come sempre.
"Resti con me?" chiese speranzosa.
"Speravo che me lo chiedessi." rispose Angel sorridendo, stendendosi
al suo fianco sopra le lenzuola.
Buffy si rannicchiò contro di lui, posando il capo sul suo petto.
Lui la avvolse in un tenero abbraccio.
"Willow deve trovare una soluzione." mormorò Buffy, prossima
a addormentarsi.
"La troverà." la rassicurò Angel.
Si sentiva infinitamente grato a Buffy per il dono che gli aveva fatto
quel giorno. Non solo per il piacere che aveva provato, soprattutto per
le parole che gli aveva detto. Aveva soddisfatto i suoi sensi, ma ancor
di più la sua anima. Qualsiasi cosa avesse riservato loro il futuro
ora sapeva quello che lui significava per lei.
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