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RATING: Vietato ai minori di anni 14 per discorsi relativi al sesso e all’omosessualità. NOTA: credo e spero di non aver arrecato offesa a nessuno in questo scritto perchè non è mia intenzione farlo. Ho il massimo rispetto per qualsiasi forma di amore esistente. Esistono infinite cose orribili da condannare a questo mondo. Dovremo quindi gioire quando nasce l’amore qualsiasi forma esso assuma.
DEDICA: a tutti, indistintamente, perchè ciascuno di noi, prima o poi, è destinato a divenire vittima del perbenismo del prossimo.
APPENDICE: Animali e Vampiri
 

 

Capitolo I
Lo Stesso Cielo
Sulla Terra vivono circa 5 miliardi di persone
che guardano in 5 miliardi di modi diversi lo stesso cielo.

 
Buffy entrò nel Cimitero con passo deciso.
Aveva intenzione di raggiungere i suoi amici al Bronze, quella sera, quindi non voleva perdere troppo tempo con la caccia. Avrebbe fatto il solito giro, impalettato eventuali vampiri vaganti fra le tombe e poi finalmente si sarebbe potuta occupare della sua vita: ne aveva veramente bisogno!
Un'ombra un po’ più scura delle altre, vicino ad una lapide attrasse la sua attenzione. Si fermò, e scrutò nel buio con attenzione, preparandosi ad attaccare il nemico. L'ombra si mosse e Buffy distinse una figura maschile, che le era ben nota. La figura si avvicinò con passi lenti, misurati.
"Ciao Buffy"
"Ciao." Rispose Buffy con tono stupito. Lui era proprio l'ultima persona che si sarebbe aspettata di incontrare quella sera.
"Non sembri contenta di vedermi. Forse aspettavi un'altra persona…magari Riley?" "Non dire idiozie!" La replica di Buffy suonò decisa e netta, tale da non lasciare nessun dubbio. Riley era evidentemente lontano dalla sua mente.
"Allora forse noi potremmo…parlare un po’?" La figura si avvicinò alla ragazza, fino a quando i loro volti quasi si sfiorarono. Buffy avrebbe voluto andarsene, scappare via, lontano da tutto e da tutti, ma non riuscì a muovere un solo muscolo. Rimase ferma, immobile, in attesa.
Quando sentì le sue mani afferrarle le braccia, con energia, non si divincolò e quando le loro labbra si sfiorarono, non oppose resistenza, chiuse solo gli occhi.
Sapeva che sarebbe successo. Non poteva essere diversamente.
Il bacio diventò gradualmente più intenso e intimo. Quando le labbra di lui iniziarono a chiedere con insistenza che lei dischiudesse le sue Buffy lo assecondò.
Senza rendersene conto si ritrovò stretta nel suo abbraccio, le mani premute contro la sua schiena, il corpo sconvolto da sensazioni che pensava non avrebbe mai più provato. Lo premette contro di sé con più energia, per sentire meglio il suo corpo, la sua presenza lì, in quel momento, con lei. Quello non era un sogno! Un sospiro le sfuggi dalle labbra, ancora premute contro quelle di lui: "Angel…." e sentì contro la schiena l’urto del marmo della lapide dietro di lei. Lui la teneva ancora per le spalle, ma aveva interrotto bruscamente il bacio. Buffy spalancò gli occhi per incontrare il suo sguardo. I suoi occhi erano azzurri e tristi.
"Spike…lasciami!" esplose con violenza, colpendolo al petto con tale forza da farlo cadere sull'erba. Aveva agito d'istinto. La razionalità era tornata e con essa la consapevolezza della realtà fredda e tragica. Nel suo gesto c'era tutta la rabbia, la frustrazione e la sofferenza che provava in quel momento e anche se non era Spike l'oggetto della sua ira….non aveva molta importanza. Spike al momento era l'unico vampiro disponibile contro cui avrebbe potuto sfogarsi. E' vero, non lo aveva fermato…anzi…aveva risposto al suo bacio con passione, ma lui aveva approfittato della sua debolezza, quindi…. "Così…non è Riley l'uomo a cui pensi, ma Angel, il mio Sire, o meglio il fantoccio in cui lo ha trasformato la sua stupida anima!" Il tono di Spike era evidentemente di derisione. "Ti manca il tuo cucciolo ammaestrato Cacciatrice? Che cosa pensavi? Forse che io avrei potuto prenderne il posto?" Buffy impallidì per l'ira a sentire parlare di Angel in quei termini e la sola idea che lei e Spike potessero….Spike però non aveva ancora finito: "E' la storia della mia vita, anzi della mia morte, a pensarci bene. Lui lascia Drusilla e Drusilla cerca me! Lui torna e Drusilla è di nuovo sua. Lui muore e io ho di nuovo Drusilla…che però mi lascia di nuovo. Lui lascia te e tu mi cadi fra le braccia! Maledizione, chi vi capisce voi donne! Almeno gli assomigliassi un po’! " Buffy non osò interrompere il monologo, sconcertata dal tono sinceramente desolato del suo vecchio nemico. Spike sembrava veramente confuso e sofferente e lei provò uno strano desiderio di aiutarlo.
"Spike, tu….gli assomigli." Mormorò la ragazza, incerta lei stessa sul significato delle sue stesse parole. Spike, a udire quell’affermazione, balzò in piedi, l'incredulità dipinta sul volto: "Hey! Ma mi hai guardato bene? Occhi azzurri, capelli biondi, linea snella…Spike..io sono Spike. E poi secondo te lui in due secoli e mezzo ha mai indossato abiti simili? L'hai mai sentito parlare come me, anche quando era Angelus? L'amore è cieco..lo so, ma tu esageri!" Buffy si sedette sconsolata su una tomba, incapace di esprimere quello che provava.
"Hai ragione. Tu sei Spike e lui è diverso fisicamente da te. Quanto ai vestiti e al modo di parlare…" Un sorriso sfiorò le labbra di Buffy all'immagine di Angel vestito come Spike in uno degli estrosi atteggiamenti del biondo vampiro. "No decisamente non gli assomigli, non in questo senso almeno, ma….qualcosa in te mi ricorda lui. E' come quando assaggi una pietanza e cerchi di capire da quali cibi è composta. Si percepisce in te un sapore, vago, indistinto che non si riesce a definire eppure presente, un sapore di lui." Mentre Buffy parlava, l'espressione di Spike era divenuta sempre più cupa. Per qualche istante, quando Buffy, scrutando il terreno, smise di parlare, il vampiro restò in silenzio, mordendosi il labbro inferiore. Poi finalmente diede voce ai suoi pensieri. "Il sapore che senti Buffy, il sapore che hanno sentito Drusilla e altre donne e vampire, prima e dopo di lei, è il sapore del sangue. Il suo sangue che scorre nelle mie vene. Lui è il mio Sire! Drusilla mi ha ucciso e vampirizzato, ma lei era una Sua creatura. In tutti noi scorre lo stesso sangue. Apparteniamo alla stessa famiglia. Lui è stato il mio mentore, il mio padrone e il mio migliore amico. E' stato mio padre e il mio carnefice. Mi ha insegnato a cacciare, a nutrirmi, mi ha punito e mi ha premiato, mostrandomi i piaceri della notte. Lui e Darla sono stati il fulcro della mia esistenza fino a quando….se n’è andato! Io l'ho odiato, ammirato, idolatrato e detestato con tutte le mie forze. Lui era il mio Sire …ma tu questo non lo puoi capire vero?" concluse con tono desolato il vampiro, voltando le spalle alla ragazza, che in confronto a lui non era altro che una bambina. Buffy lo guardava con gli occhi sgranati, incapace di afferrare quell'universo, di cui lui le aveva appena mostrato uno spiraglio. Sentì appena l’ultima frase mormorata dal vampiro, mentre si allontanava: "Forse un giorno capirai…forse…". "Spike..aspetta!" Il richiamo, nel cimitero silenzioso, suonò come un ordine, e Spike s’irrigidì, fermandosi. Non gli piacevano gli ordini e per quella sera aveva già avuto abbastanza pazienza con lei. Chissà perché poi! La curiosità lo spinse però a voltarsi e quasi andò a sbattere contro Buffy che l'aveva seguito. " Lui ti manca vero?" Nella voce di Buffy c'era incredulità, ma anche la speranza di aver trovato qualcuno con cui condividere la propria sofferenza.
La risata di Spike echeggiò nel buio, fra le lapidi. "Se parli del tuo fantoccio con l'anima, non mi manca per niente. Anzi, avrebbe dovuto restare a bruciare all'inferno, per quello che mi riguarda! Tu sospiri e piangi perché vorresti riaverlo qui, ma io non so che farmene di lui! Non e’ niente comparato a Angelus, al suo genio, alla sua forza, al suo potere. Certo…era pazzo, a volte, e ha cercato di portarmi via Drusilla, ma chi altro avrebbe osato aprire le porte dell'Inferno? Non c'erano limiti a quello che lui avrebbe potuto fare…e tu l'hai ucciso…e io ti ho aiutato!" L'espressione di Spike ora si era fatta triste. L'idea di avere collaborato con la Cacciatrice, contro il suo Sire, lo fece sentire un istante a disagio. "Certo che Lui non è certo stato gentile con me, quando è tornato. I deboli e gli invalidi non gli sono mai piaciuti…se non come pasto. Lui amava la forza e poi…aprire le porte dell'Inferno non era poi una grande idea ed è stato lui a insegnarmi a difendere quello che è mio e Drusilla era mia!" terminò con decisione, soddisfatto di aver trovato una giustificazione al proprio operato. Buffy sospirò piano.
"La forza…Angel amava la mia forza, la mia energia, ma sapeva anche provare compassione per la debolezza degli altri. Ha provato compassione perfino per Faith, che aveva cercato di ucciderlo! Effettivamente a volte avrei voluto anch'io che lui fosse più….non so…so solo che mi manca terribilmente!" Buffy tornò a sedersi sulla tomba, seguita da Spike che si sedette al suo fianco. "Parlami di lui Spike, di quello che facevate…non voglio sapere, tu sai cosa. Parlami di tutto il resto. Ci saranno pure stati momenti in cui non eravate occupati ad uccidere qualche povero innocente!" "Certo che c'erano!" esclamò in tono stupito il vampiro. "Le lunghe giornate, per esempio, passate in stanze buie o nelle fogne. A lui non sono mai piaciute le fogne. Preferiva gli alberghi di lusso. Gli piaceva credere di essere qualcosa di più di un animale alla perpetua ricerca del proprio nutrimento. Io invece amavo quei cunicoli scuri. Potevi attraversare tutta una città, senza salire in superficie. Mi sentivo libero, lì sotto, più che nelle camere sontuose degli alberghi."
Buffy si stava rendendo conto in quel momento di quanto poco conoscesse la vita dei vampiri e di Angelus in particolare. "Quando non dormivate che cosa facevate per passare il tempo?" chiese con genuina curiosità.
"Per i vampiri dormire è un modo per passare il tempo. Noi non abbiamo bisogno del sonno. Comunque quando non dormivamo, avevamo altri passatempi come ad esempio il sesso.” Buffy fulminò il vampiro con un’occhiata e Spike alzò lo sguardo al cielo stellato. “Evidentemente non t’interessano i particolari. Giusto? E’ un peccato. Se te li raccontassi certamente impareresti qualcosa che il tuo soldatino si è dimenticato di insegnarti! Angelus a letto era....” “Che ne sai tu?” Sbottò Buffy. Gelosia e frustrazione stavano trasformando la sofferenza della sua anima in ira a stento contenuta. “So tutto quello che ho bisogno di sapere su Angel e...il sesso e se proprio desiderassi sapere altro, e non voglio, non lo chiederei certo a te. Darla e Drusilla sarebbero migliori testimoni se non fossero una morta e l’altra sparita chissà dove!” L’accenno a Drusilla e a come lo avesse abbandonato ferì l’orgoglio di Spike che decise di vendicarsi. “Ti sbagli Buffy. Ne so più io di loro di Angelus come amante. Noi vampiri non siamo vincolati dai vostri stupidi pregiudizi e la famiglia è la famiglia. Credimi...ho dato più piacere io al tuo ex-ragazzo di quanto non abbiano mai fatto Darla o Drusilla e probabilmente più di quanto gliene abbia dato tu...anche se a pensarci bene, considerata la storia dell’anima, e da come lo hai ossessionato dopo, con te il mio Sire deve essersi divertito parecchio!” Buffy era allibita. Immobile continuava a fissare il suo interlocutore con gli occhi sgranati e le labbra dischiuse. Angel e Spike amanti. Ecco qualcosa che non si sarebbe mai aspettata. Il suo stupore era tale che non rimarcò neppure la poca delicatezza con cui Spike si era espresso riguardo a lei e Angel e a quello che era accaduto fra loro.
Solo dopo alcuni istanti ritrovò la voce.
“Menti! Parli solo per il piacere di scandalizzarmi e ferirmi. Angelus poteva essere, anzi era senza dubbio, un seduttore senza scrupoli, che abbagliava le donne con il suo fascino, per poi ucciderle, ma non aveva certo tendenze omosessuali. E’ ridicolo! Quanto ad Angel....a lui non interessavano neppure le ragazze, fino al giorno in cui non ha incontrato me. Figurati i ragazzi!” Spike scosse il capo, sorridendo.
“Sei ingenua Buffy e anche ignorante...considerato soprattutto che sei la Cacciatrice. Non hai mai visto quei bei documentari alla televisione su quegli adorabili animali che voi umani dichiarate di amare tanto? Credimi, se un capo branco, di qualsiasi razza, vuole sottomettere un membro del suo branco, lo monta, indipendentemente dal fatto che sia un maschio o una femmina. Il sesso in natura significa procreazione, ma anche potere! Il mondo funziona così. Gli umani hanno inventato il fare l’amore, anche se poi, dopo tanti bei discorsi, se una persona ne ama un’altra del sesso “sbagliato”, voltano lo sguardo disgustati. I vampiri non sono così ipocriti. Noi parliamo di sesso, piacere dei sensi, lussuria e potere ed è quello che facciamo, soprattutto con chi appartiene al nostro branco. ” La fronte corrugata, Buffy sentiva che il vampiro non le stava raccontando una favola. Le sue parole erano logiche, credibili, eppure esitava a crederci.
“Spike vuoi dire che tu e Angelus .....” “Angelus era il mio Sire e io appartenevo al suo banco, completamente, mente, demone e corpo. A sua descrizione poteva infliggermi dolore o piacere, secondo la sua volontà, e eccelleva in entrambi i casi! Perché la cosa ti scandalizza tanto. Tu parli di amore, ma chi ti ha detto che si può amare solo qualcuno che non è del tuo sesso? Forse per te è così. Sessualmente ti attraggono gli uomini, ma questo non significa che tutti devono essere come te. Anche fra due uomini, come fra due donne, è sempre amore, quello stesso sentimento che tu reputi così grande e nobile. Fra me e Angelus non c’era amore. Noi siamo vampiri. Ma c’era rispetto, desiderio, comprensione e anche odio a volte. Fra noi c’era il sangue! Finché lui non è sparito noi eravamo una famiglia. Dopo...Darla se ne è andata anche lei e io e Drusilla siamo rimasti soli.” Buffy notò una sfumatura di rimpianto nella voce del vampiro, un rimpianto che lei bene poteva comprendere.
“Anch’io mi sono sentita sola quando lui se ne è andato, mi restavano solo i ricordi dell’unica notte che abbiamo passato insieme. E’ stato tutto così intenso, nuovo e incredibile in quelle poche ore che quando la mia mente torna a quei momenti non riesco a creare altro che immagini confuse, sfocate. Le stesse immagini ricompaiono però nei miei sogni e allora sono nette, definite anche nei minimi dettagli, tanto concrete da parere reali. Quando mi sveglio....vorrei urlare! Lui mi amava. Questo tu forse non puoi capirlo, ma anch’io appartenevo a lui, non per un legame creato dal sangue, ma per un vincolo che univa le nostre anime.” “Ora fra di voi c’è anche il sangue Buffy. Il suo sangue, che tu hai versato, e il tuo, che scorre nelle sue vene. Lui ha segnato il tuo collo, tu la sua anima. Questo non può cambiare. Quella cicatrice ti accompagnerà anche nella tomba ed è questo probabilmente che mi attrae in te. Anche tu appartieni a lui, hai il suo sapore, sento su di te l’essenza del suo potere e....lo voglio, come l’ho sempre voluto. Ne ho bisogno!” Buffy istintivamente portò una mano all’incavo del collo dove sapeva che le sue dita avrebbero incontrato il segno, sempre presente, anche se quasi invisibile, che lui le aveva lasciato. Per la seconda volta quella sera, rimase senza parole. Non aveva mai considerato il passato in quei termini, ma effettivamente Spike poteva avere ragione. Quella sera tutto il suo mondo si era capovolto. Il bacio di Spike, la scoperta che i vampiri non erano semplici demoni da eliminare, ma possedevano una loro vita sociale, fatta di passioni, legami e regole, il realizzare che il suo peggior nemico provava emozioni molto simili alle sue e che Angel...no Angelus aveva....non riusciva a pensarci. Angelus e Spike, insieme, a letto era decisamente troppo per lei. E infine la consapevolezza che il legame che la univa ad Angel andava oltre l’amore per raggiungere spazi che lei esitava ancora comprendere e affrontare. Prima di entrare nel cimitero, quella sera, Buffy aveva delle certezze: Angel è il solo uomo che desidero; i vampiri sono mostri, animali, ostili a cui assegnare un numero, senza un’identità; Spike odia Angel e Angel odia Spike; Angel è.....Angel e noi ci amiamo come si possono amare un uomo e una donna. Spike, con poche parole aveva trasformato il mondo che le era noto e famigliare in un mondo strano, sconosciuto, complicato del quale lei aveva paura, ma sentiva anche il fascino. Alzò gli occhi per guardare le stelle. Anche il vampiro ora fissava il cielo, ma forse vedeva il firmamento in modo diverso dal suo. Buffy provò l’impulso di chiedergli che cosa vedeva, ma poi decise di tacere. Non era certa di voler sapere la risposta, non quella sera almeno. La nostalgia la afferrò. Forse anche Angel in quel momento stava guardando quelle stesse stelle, ma lei non avrebbe mai saputo che cosa vi leggeva.
Spike era irato con se stesso. Buffy era riuscita a indurlo a scavare in se stesso fino a trovare verità che non era pronto ad accettare serenamente. Lui odiava Angelus, l’aveva sempre odiato e odiava ancora di più l’essere debole in cui la sua anima lo aveva trasformato, ma era il suo Sire e lo sarebbe sempre stato. Nulla avrebbe potuto cambiare questa realtà, neppure una stupida maledizione! Ora Buffy sapeva che anche lui soffriva, quanto lei, per quel bastardo! Probabilmente non capiva fino infondo il caos di sentimenti che si agitavano in lui, ma istintivamente sapeva, conosceva la sua sofferenza, che per secoli aveva nascosto nell’odio e negli atteggiamenti strafottenti. Buffy provò un moto di simpatia per il suo compagno di sventura. Angelus lo aveva abbandonato, tradendo le promesse che gli aveva fatto, di un’eternità insieme, così come Angel aveva abbandonato e tradito lei. Per lei però forse c’era ancora speranza. Angel non era morto, era solo a Los Angeles e forse... “Spike, ascoltami. Io non ti posso promettere di restituirti Angelus. Non lo farei mai. Quel mostro non tornerà mai a camminare libero sulla Terra fino a quando avrò vita. Però forse insieme potremmo riportare qui Angel e in fondo lui è sempre un vampiro, più di quanto mi piaccia ammettere. Forse potresti ritrovare in lui qualche aspetto del tuo Sire che ti manca. In fondo anche tu sei cambiato. E’ tutta la sera che mi sei seduto accanto e non hai neppure pensato a mordermi!” Spike, punto sul vivo, si alzò di scatto dalla tomba, e si allontanò di alcuni passi, evidentemente irritato.
“Che non ci abbia pensato lo credi tu! Affonderei più che volentieri i denti nel tuo collo. Se non lo faccio è solo perché il sapore della tua sofferenza è più dolce di quello del tuo sangue! Non sono un fantoccio con l’anima io! Ricordatelo! Comunque non vedo proprio come potrei aiutarti a far tornare Angel. Forse uccidendoti? Potrebbe funzionare, ma poi lui ucciderebbe me, o almeno ci proverebbe e allora che giovamento ne avremmo?” Buffy cercò di trattenere un sorriso. Aveva un’idea, una speranza e Spike l’avrebbe aiutata. Il suo progetto non poteva non funzionare! “Non mi devi uccidere Spike! E’ tutto molto più semplice. Angel mi ha lasciato perché potessi trovare un compagno normale con cui sposarmi, avere dei figli e fare tutte quelle cose che le coppie normali fanno. Non deve essergli costato poco. Se Angelus era possessivo anche Angel quanto a gelosia non è da meno. Me lo ha dimostrato più di una volta. Che cosa credi che farà quando saprà da Giles e Willow che io e te siamo amanti?” Questa volta fu Spike a restare sorpreso. Aprì la bocca per parlare, per poi subito richiuderla. Dopo alcuni istanti finalmente trovò le parole che cercava.
“Amanti? Buffy sei impazzita? Certo sono attratto da te e tu......il mio bacio non ti è spiaciuto per niente, devi ammetterlo, ma sul serio vuoi....” Buffy lo interruppe con impazienza.
“No Spike. Io non voglio! Voglio solo....riavere il mio uomo, il mio compagno. Sarà solo una recita, una commedia, per gli altri e quando lui lo verrà a sapere...” “....mi ucciderà!” completò per lei il vampiro. “Buffy, io so per esperienza quello che Angelus fa a chi tocca qualcosa che lui ritiene suo. Non per esperienza personale certo. Sono forse pazzo, ma non al punto di suicidarmi, e prendere qualcosa di Angelus significa suicidarsi!” Buffy scosse il capo irritata.
“Non stiamo parlando di Angelus Spike, ma di Angel. Lui sarà adirato certo, perché tu non sei sicuramente il compagno che lui desidera per me, ma se la prenderà con me e io...so come affrontarlo! Quanto a te, dopo che gli avrò spiegato che non c’è stato nulla fra noi, beh, tornerà a odiarti come sempre, anzi forse un po’ di più perché mi hai aiutato!” Ora Buffy sorrideva apertamente. L’idea la convinceva sempre di più! Avrebbe avuto di nuovo il suo Angel. Certo avrebbero dovuto discutere un po’, ma non aveva importanza. Avrebbe volentieri litigato con lui per l’eternità piuttosto che restare sola per sempre. Balzò agilmente in piedi, impaziente di mettere in atto il suo progetto.
“Allora siamo d’accordo Spike. Io ora vado a fare le mie confidenze a Willow, che sicuramente riferirà a Giles e tu semplicemente reggimi il gioco, la prossima volta che ci incontreremo. Amanti, va bene?”Spike alzò le spalle con indifferenza. Non riusciva a capire come avesse fatto a infilarsi in quel pasticcio. Donne! Un attimo di debolezza e se ne approfittano subito! Comunque forse Buffy aveva ragione e il fantoccio con l’anima, sotto tutti i suoi integerrimi ideali, nascondeva il suo Sire, pronto a emergere alla prima occasione, e quella poteva essere l’occasione giusta. La vita a Sunnydale ultimamente era stata monotona. Buffy gli stava offrendo un diversivo che nella migliore delle ipotesi gli avrebbe restituito il suo Sire e nella peggiore gli avrebbe garantito momenti piacevoli con la Cacciatrice. Perché rifiutare? Se Angelus fosse tornato, ora che lui era in perfetta forma, avrebbe avuto finalmente la possibilità di prendersi la rivincita che aspettava da tempo. C’era sempre la questione di Drusilla in sospeso fra loro in fondo. “Ok Buffy, amanti.” Rispose quindi con un sorriso enigmatico sul volto.  
 Continua........
 
Animali e Vampiri
 
Fra gli animali che vivono in branco esiste una gerarchia molto chiara. Il capo branco, che può essere un maschio, una femmina o una coppia, è detto maschio alfa o femmina alfa. Gli altri membri del branco occupano ciascuno una precisa posizione di potere e privilegi all’interno del branco che permettono lo svolgersi di una vita organizzata nel bere, cibarsi, andare a caccia o accoppiarsi. Occasionalmente alcuni individui possono però tentare di uscire dall’ordine gerarchico nel tentativo di acquisire una posizione più elevata. A volte ci riescono, arrivando perfino a sostituire il capobranco che può essere esiliato dal branco, morire oppure, raramente, rassegnarsi a un grado subordinato. Più spesso però i loro superiori gerarchici provvedono a ristabilire “l’ordine” ricordando all’insubordinato il suo posto nella gerarchia. L’utilizzo della forza, a questo scopo, è l’ultima risorsa, perché comporterebbe il rischio di ferite e perfino della morte di uno dei combattenti e quindi indebolirebbe il branco. Più comune è l’utilizzo, allo scopo di sottomissione, dell’atto sessuale, simulato o reale anche fra individui dello stesso sesso. In questo contesto infatti il fine non è riproduttivo, ma di semplice espressione di dominanza. E’ esperienza comune di cani, generalmente cuccioli, che simulano l’atto contro oggetti sui quali vogliono stabilire una forma di “proprietà” o “dominio”. In alcuni casi il padrone è divertito, o pensa che il suo cane sia un “fissato del sesso” perché simula l’atto contro le gambe dei famigliari. In realtà il cucciolo cerca di affermare la sua “dominanza” su quelli che si presume dovrebbero essere suoi superiori gerarchici. Ovviamente questi comportamenti sono da scoraggiare se non si desidera che sia il cane a comandare in casa. I vampiri, secondo la mia interpretazione, hanno comportamenti che li avvicinano molto, essendo creature senza anima, al regno animale. Naturalmente non possiedono la stessa innocenza, essendo demoni devoti al male, ma i loro comportamenti tendono a ricalcare i comportamenti che ritroviamo in natura nel mondo animale.
Vivono in branchi, o famiglie, con una precisa gerarchia, cacciano, per nutrirsi e sono vittima dei loro istinti e delle loro passioni senza l’amore per la vita, il rispetto per il prossimo, l’altruismo che caratterizzano l’essere umano dotato di anima. Le nostre scelte morali sono dettate dalla nostra mente, che ci permette di valutare e decidere, ma è la nostra anima a fornirci i criteri di valutazione. La mente ci dice di essere generosi perché la nostra anima ci fa sentire gioia quando compiamo un atto di altruismo.
Il vampiro sente solo il piacere della soddisfazione egoistica dei propri istinti e bisogni perché è un demone, senza coscienza.
In Angel la tensione fra i suoi istinti e la sua anima è estrema ed, insieme ai sensi di colpa per i crimini passati, è la causa della sua sofferenza.
Spike non ha un’anima, ma frequentando Buffy, e suo malgrado, anche osservando l’esempio del suo Sire (come vedremo nei capitoli seguenti) ha dei dubbi, delle incertezze. Non ha una propria coscienza, ma vive del riflesso della luce della coscienza di Buffy e Angel. Se uccide non prova rimorso, ma....non gli piace come reagiscono le persone che sono, contro la sua volontà, legate a lui. Questo è un accenno del mio pensiero, che sarà meglio sviluppato nei capitoli seguenti di questa e altre mie opere.
 

Continua...