Angelus abbandonò la presa sul suo seno e si distese su di lei.
Buffy dischiuse istintivamente le gambe per accoglierlo. Con sua sorpresa
il dolore aveva aumentato, invece di spegnere, la sua eccitazione. Lo
desiderava, voleva sentirlo dentro di sé, essere finalmente sua.
Solo così quell'incubo sarebbe finito
per sempre. Unendosi
a lui avrebbe scacciato dalla sua mente rimorsi e sensi di colpa e nel
loro amplesso si sarebbe dissolto anche il risentimento che nasceva dalla
gelosia di lui.
Si chiese che cosa Angel stesse pensando di tutto questo, che cosa avesse
provato l'uomo che amava ascoltando le sue confessioni su un passato di
cui anche lui, dopo tutto, era stato l'artefice.
L'avrebbe giudicata anche lui, come stava facendo Angelus, ma il suo giudizio
sarebbe certo stato più clemente, o almeno così Buffy sperava.
Non avrebbe sopportato di perderlo ancora e questa volta
per colpa
sua, per quello che era stata e che era ancora.
Angelus stava baciando con passione il seno che poco prima aveva tormentato.
Indugiava con la bocca contro il capezzolo eretto per poi assaporare la
tenerezza della pelle sottile.
Il contrasto fra il suo tocco fresco e delicato contro i tessuti ancora
doloranti esasperarono il desiderio di Buffy che s'inarcò in una
mutua richiesta.
Angelus però la sorprese. Iniziò lentamente a scivolare
lungo il suo corpo senza smettere di accarezzarle la pelle con le labbra
e il volto. Si fermò solo quando raggiunse il suo ventre. Passò
allora le braccia sotto le sue gambe per sollevarle.
Ora Buffy era completamente esposta al suo sguardo. Provò un intenso
imbarazzo. La luce era ancora accesa e lui
non gli era più
nascosto più nulla. Buffy si sentì di nuovo una ragazzina
inesperta, la cui intimità questa volta era violata non con tenerezza
e amore, ma prepotenza e lussuria. Divenne acutamente consapevole della
propria eccitazione e l'idea che anche lui potesse vederne i risultati
inaspettatamente intensificò il suo desiderio. Arrossì di
vergogna quando lui alzò gli occhi e lei ne vide l'espressione
trionfante.
"Questo lui lo ha fatto per te?" chiese con il tono di chi conosce
già la risposta.
"Sì
a volte." Mormorò Buffy, cercando di
mantenere il controllo della propria voce.
Angelus sollevò un sopracciglio incredulo.
"Perché solo a volte? Era così egoista
lui che
ti amava tanto?" L'ironia nella sua voce era evidente.
"No. Ero io che non volevo." Rispose Buffy con riluttanza.
"Perché non volevi?" Continuò a interrogarla il
demone.
La loro avrebbe potuto essere una tranquilla conversazione da salotto.
L'assurdità della situazione colpì Buffy che dovette trattenere
una risata isterica. Alla fine rispose, sperando che Angelus si decidesse
a fare qualcosa
qualunque cosa, pur di interrompere la tensione che
le stava crescendo dentro.
" Non mi piaceva. E'una cosa sporca, indecente!" esplose.
Il sorriso che comparve sul volto di lui tolse a Buffy ogni speranza.
Angelus non le avrebbe reso facile nulla. Non c'era pietà in lui,
né comprensione.
"Davvero? Eppure il tuo corpo sta già reagendo, eppure io
ti sto solo guardando. Non credo tu sia stata sincera e non mi piacciono
le bugie
quando non sono io a dirle! Comunque, vedremo
"
Angelus mormorò le ultime parole chinando il capo.
Buffy sentì il proprio corpo esplodere quando le sue labbra la
toccarono nel modo più intimo possibile. Posò le mani sul
suo capo, non avrebbe saputo dire neppure lei se per respingerlo o intensificare
quel contatto che generava in lei sensazioni sconvolgenti.
Angelus non le diede tregua. Con meticolosità e scrupolo, lentamente,
esplorò ogni anfratto della sua carne sensibile. Il respiro affannoso
di lei continuò a risuonare nella stanza silenziosa per lunghi
istanti. Poi i suoi ansiti si trasformarono in un lungo gemito. Buffy
aveva raggiunto un'estasi che sembrava non voler avere fine.
Quando infine si rilassò sfinita sul materasso fu la voce di lui
a ricondurla alla realtà.
"Forse è una cosa sporca e indecente, Buffy, ma direi che
ti è indubbiamente piaciuta. Perché non volevi che lui lo
facesse?" tornò a chiederle il vampiro, senza muoversi dalla
sua posizione.
Buffy tentò di liberare le gambe dalla sua stretta per sottrarsi
a quel dolce supplizio, ma lui non glielo permise. Non l'avrebbe lasciata
fuggire, se non dopo aver avuto una risposta. Buffy tentò di accontentarlo.
"Con lui
sarebbe stato diverso." Confessò con riluttanza.
"Perché?" chiese il demone. Lui conosceva già
la verità, ma voleva che fosse lei a dirla. Era una verità
che però Buffy non era ancora pronta ad affrontare. Serrò
le labbra decisa e fissò il soffitto. Questa volta, indipendentemente
da quello che avrebbe fatto Angelus, lei non avrebbe ceduto.
Il vampiro scosse il capo. "Lo hai voluto tu!" dichiarò
prima di tornare a chinare il viso su di lei.
Buffy sobbalzò. Si era attesa il ripetersi di quello che era già
accaduto, ma aveva dimenticato che Angelus non era il genere di persona
che tende a ripetersi.
Con le mani premette sulle sue gambe in modo che lei fosse ancora più
esposta a lui e la sua bocca la aggredì con decisione, premendo
contro la sua carne con la forza della passione. Buffy tentò istintivamente
di muovere i fianchi in risposta ai suoi movimenti, ma lui la bloccò.
Non intendeva concederle neppure quel naturale sollievo. L'estasi quando
giunse fu devastante per Buffy. Perse completamente il controllo di se
stessa. Dalle sue labbra sfuggirono parole prive di senso, tutto il suo
corpo si contrasse fino a dolerle.
Prima che potesse di nuovo rilassarsi sentì un gemito provenire
dal compagno. Lui stava godendo del piacere che fluiva da suo ventre.
Quell'immagine provocò dentro di lei una nuova ondata di desiderio.
Si inarcò contro la sua bocca e questa volta urlò, senza
alcun ritegno.
Un lieve senso di vertigine le offuscava la mente. Il suo corpo le pareva
privo di ogni energia. Non sarebbe riuscita a superare un altro momento
come quello che aveva appena vissuto.
"Ancora!" mormorò il vampiro, continuando a baciarla.
"No, basta
.ti prego!"
"Ancora!" ripete la sua voce soffocata, ma decisa.
Buffy si morse le labbra fino a farsi male. Era esausta, eppure il suo
corpo rispondeva ancora al tocco di lui. Quando raggiunse il culmine del
piacere lo fece in silenzio, le palpebre serrate, i muscoli tesi fino
all'estremo. La coscienza la abbandonò e cadde nel buio.
"Perché?".
Non seppe mai se la domanda era stata ripetuta o se continuasse a fluttuare
nella sua mente confusa da quando era stata pronunciata.
Percepì solo il contatto delle labbra di Angelus che raccoglievano
i frutti del suo piacere. La risposta scaturì dalle sue labbra
senza che lei ne fosse completamente consapevole.
"Quando gli offrivo il mio ventre ero sempre presente a me stessa.
Ma questo era un atto troppo
intimo. Io non volevo
.abbandonarmi
a lui, avevo paura
di quello che avrei potuto dire."
Angelus, apparentemente soddisfatto, tornò a sdraiarsi al suo
fianco. Buffy non poteva vederlo. Non riusciva, o forse non voleva, aprire
gli occhi. Sentì solo, con sollievo, il letto cedere sotto i suoi
movimenti.
Dita gentili le sfiorarono il viso, seguendo il contorno del suo volto,
scivolando sul suo naso perfetto fino a raggiungere le sue labbra dove
indugiarono in lente carezze.
"Che cosa avresti potuto dire Buffy?" La domanda era stata posta
in modo cortese, ma inderogabile. Buffy non aveva più le energie
per opporsi.
"Lo sai." Fu la breve risposta.
"E' vero, lo so, ma voglio sia tu a dirlo. Quale terribile segreto
tenevi nascosto all'uomo con cui progettavi di trascorrere il resto della
tua vita? Che cosa non volevi che lui scoprisse?"
"Avevo paura, non volevo che sapesse che
era ad Angel che pensavo
quando facevo l'amore con lui. Angel e nessun altro! Se mi fossi lasciata
andare, se mi fossi affidata completamente a Riley
sarebbe stato
il nome di Angel che avrei pronunciato. Dopo Riley
se ne sarebbe
andato, lasciandomi di nuovo sola, ma soprattutto
io avrei dovuto
ammettere, con me stessa, che non avevo nessuna speranza di essere ancora
felice."
Angelus abbandonò le sue labbra per accarezzarle il collo.
"Se ne è andato ugualmente però!" commentò
il vampiro.
"Sì, è vero, e non è cambiato nulla. Ero sola
anche quando c'era lui, solo che
.non lo sapevo. Angel mi ha lasciata
e io
."
"
tu lo hai tradito! Hai tradito le promesse che vi eravate
scambiati. Gli hai voltato le spalle, incamminandoti sicura nel tuo radioso
futuro di moglie e di madre.
Pensavi, relegandolo nel tuo passato, di abbandonare per sempre le tenebre,
l'oscurità, ma le tenebre non hanno lasciato te. Sono anzi diventate
più forti nella tua anima. Tu che eri stata così pura, sincera,
onesta con lui hai imparato a mentire, a fingere, perfino con te stessa.
Non è stato lui a rubarti la tua innocenza, ma Riley!
Non hai venduto la tua anima, perché non credo che tu lo abbia
mai amato, ma hai venduto il tuo corpo, in cambio di promesse che sapevi
irrealizzabili, esattamente come la sgualdrina che sei!
Hai tradito lui, ma hai soprattutto tradito te stessa." Non c'era
più rabbia e ira nel tono del vampiro. La sua voce era pacata,
tranquilla. In poche frasi aveva riassunto quello che per anni l'aveva
torturata.
"E' vero." Fu l'unico commento che Buffy riuscì a formulare."Ma
non sono una sgualdrina!" trovò ancora la forza di dichiarare.
"Nella mia vita c'è stato solo lui, sempre!"
Non avrebbe mai pronunciato quella frase prima di quella notte. Si sarebbe
vergognata a farlo. Il volto di Riley e di tutti gli uomini che aveva
incontrato, e a cui aveva pensato, anche per un solo istante, le sarebbero
comparsi davanti facendola sentire una bugiarda.
Grazie ad Angelus ora aveva scoperto una nuova verità su se stessa,
una verità di cui era orgogliosa.
Non c'era mai stato nessun altro
solo lui
sempre, nei suoi desideri,
nei suoi sogni, nelle sue speranze. Ogni gesto di affetto che aveva compiuto,
ogni parola d'amore che aveva pronunciato erano stati solo per lui. Gli
altri erano stati solo fantasmi che erano comparsi nella sua vita per
poi sparire, senza lasciare nessun segno di sé.
Finalmente Buffy riuscì a perdonare a se stessa per quel tradimento
che a lungo l'aveva perseguitata.
La sua felicità sarebbe stata completa
se fosse stata certa
che anche Angel era disposto a perdonarla.
Le dita di Angelus si mossero avvolgendole il collo in una stretta non
dolorosa, ma ferma.
"Nella tua vita non c'è solo lui Buffy
ci sono anch'io,
e ci sarò sempre! Tu sei mia! Ricordalo!"
Buffy aprì gli occhi e affrontò lo sguardo del vampiro,
per la prima volta, quella notte, senza timore.
"Credimi Angelus
è veramente difficile dimenticarsi di
te!" rispose in tono di divertita ironia.
Per tutta risposta il demone raccolse la sfida, palese nell'ambigua risposta,
e si impossessò con prepotenza delle sue labbra. Buffy rispose
al bacio con passione, alzando una mano per accarezzargli i capelli scuri.
Odiava Angelus, ma in quel momento non poteva fare a meno di provare un
certo senso di gratitudine verso di lui. L'aveva liberata dai demoni del
suo passato. In fondo non aveva completamente torto. Ormai era lui l'unico
demone rimasto nella sua vita.
Il bacio ad un tratto divenne più dolce e tenero. Buffy non ne
comprese subito il motivo. Era abituata a sospettare sempre delle mosse
di Angelus. In quel caso i suoi timori però si rivelarono infondati.
Quando le loro bocche si separarono gli occhi scuri che la scrutavano
erano caldi e colmi di preoccupazione.
"Stai bene?" fu la prima domanda che lui le rivolse.
"Sì, benissimo." Rispose Buffy incerta. Non si era sentita
così a disagio con Angelus. Da lui sapeva che cosa aspettarsi.
Angel era diverso. Non riusciva ad immaginare come poteva aver vissuto
lui quello che era accaduto.
"Tu come stai?" si decise alla fine a chiedere, ritenendo la
domanda abbastanza neutrale da non poter causare ulteriori danni.
Angel non rispose immediatamente, come se neppure a lui fosse chiaro il
proprio stato.
"Sono confuso." Mormorò dopo un istante di silenzio.
"Tu volevi veramente che succedesse tutto questo?" chiese guardandola
intensamente negli occhi.
Buffy non si sottrasse al suo sguardo. Gli doveva delle spiegazioni e
aveva intenzione di offrirgliele nel modo più chiaro possibile.
Non dovevano esserci più dubbi o segreti fra loro. Dentro di sé
pregò che lui riuscisse a comprenderla perché in caso contrario
non
osò pensare alle conseguenze per lei se lui
non l'avesse perdonata.
"Sì, ne avevo bisogno. Non è logico, lo so, ma una
parte di me continuava a sentirsi in colpa per non aver creduto abbastanza
in noi, nel nostro amore. Quando tu mi hai lasciato mi sono arresa e
.ti
ho tradito, non perché sono stata a letto con altri, ma perché
non ho saputo aspettare. Se fossi stata onesta con me stessa avrei compreso
che tu saresti tornato da me, ma ero giovane e
.sola.
Non ho comunque risolto molto mettendomi con Riley, ma allora non lo sapevo.
Angelus ha ragione. Ti ho tradito per un'illusione." Ammise Buffy
con tristezza.
Angel le ricompose i capelli spettinati in un gesto famigliare in cui
Buffy trovò conforto. Lui era sempre il suo compagno, questo non
sarebbe mai cambiato.
"Non un'illusione Buffy, ma una speranza
assurda forse, ma che
io ho condiviso con te. Ero io il primo a volere che tu avessi una vita
normale. Mi dispiace che Angelus sia stato così crudele. Avrei
voluto fermarlo, ma
" Buffy gli impedì di terminare la
frase.
"Lo avresti davvero voluto Angel? Ne sei sicuro? Non volevi anche
tu sapere
quello che io non ti avrei mai raccontato?" Il tono
dolce della sua voce non attenuò la dura realtà delle sue
parole.
Angel distolse lo sguardo, si coricò sul letto e fissò
il soffitto, le labbra tese per la tensione che provava.
"Sì, volevo sapere. L'immagine di te
con lui mi ha perseguitato
da prima che tu lo incontrassi, forse dal giorno in cui ti ho conosciuto
e amato. Che tu fossi di un altro è sempre stata la mia paura più
grande. Volevo sapere,
.ma non tormentandoti in quel modo."
"Lo so" mormorò Buffy "ma non c'era altro modo.
Dovevo ammettere la mia debolezza, il mio tradimento e quello era l'unico
modo per indurmi a farlo. In caso contrario avrei portato con me i miei
sensi di colpa e le mie illusioni per sempre. Per questo ho voluto che
liberassi Angelus. Solo lui poteva essere abbastanza crudele da costringermi
ad affrontare me stessa."
Angel sospirò, accentando la verità presente nelle parole
della compagna. Sentiva comunque il bisogno di giustificarsi.
"Quando ho capito che cosa volesse Angelus da te ho pensato fosse
semplicemente un suo nuovo modo per torturarci entrambi. Infine ho compreso
che affrontare le proprie paure è veramente il miglior modo per
sconfiggerle. Il Diavolo effettivamente non sempre è brutto come
lo si dipinge."
Buffy esplose in una risata. Angel la guardò interdetto. Non riusciva
a comprendere che cosa avesse detto di tanto divertente. Fra una risata
e l'altra infine Buffy riuscì a ritrovare la voce.
"Scusami, ma se Riley sapesse di essere stato paragonato al Diavolo
.proprio
da te
darei qualsiasi cosa per vedere la sua faccia!"
Il sorriso comparve anche sulle labbra di Angel, ma i suoi occhi restarono
seri.
"Io spero che tu non riveda mai più la sua faccia." Commentò,
sollevando un sopracciglio.
Buffy smise immediatamente di ridere per osservare con attenzione il compagno.
Angel era serio, ma non sembrava adirato. Sollevata alzò le spalle
in un gesto noncurante.
"Non ha importanza. Anche se la rivedessi
non cambierebbe nulla
per noi. Niente è mai cambiato per noi due." Era finalmente
sicura e serena nell'affrontare quell'argomento che un tempo aveva disperatamente
evitato. Ora sapeva quello che era e che sarebbe sempre stata: la sua
compagna per l'eternità.
Angel le sfiorò le labbra in un rapido bacio. Buffy aggrottò
le sopracciglia. Quel bacio era stato
troppo rapido. Nella mente
meravigliosamente complessa dell'uomo che amava c'era ancora un pensiero
che lo tormentava. Fu tentata di affrontare direttamente il problema,
ma si fermò in tempo.
Se voleva ottenere qualcosa da Angel i metodi diretti non sempre erano
i migliori. Decise perciò di ricorrere alle vie traverse.
"Mi perdoni?" domandò, cercando una conferma che non
venne. Angel evase la domanda.
"Per che cosa?"le chiese con un'espressione innocente sul volto.
Buffy cercò di pensare velocemente a che cosa potesse ancora tormentare
il compagno. Alla fine rinunciò e rispose semplicemente alla sua
domanda.
"Per averti tradito, per essere stata con altri, forse anche per
non aver saputo amarti abbastanza o nel modo giusto." Non era questa
però la risposta corretta.
"Per tutto questo non hai bisogno del mio perdono. Sono stato geloso,
è vero, ho sofferto e una parte di me ti ha anche odiato per quello
che hai fatto, ma non ho mai avuto il minimo dubbio su di chi fosse la
responsabilità di tutto questo. La colpa è stata solo mia.
Non ho voluto accettare la realtà, ho rifiutato di comprendere
che tu eri il mio destino, e io il tuo. Dovrei perdonare me stesso, non
te, ma per ora non sono ancora in grado di farlo. Forse un giorno
fino
ad allora continuerò a darmi dell'imbecille ogni volta che penserò
al passato
se non provvederà a farlo Angelus prima di me!
Quanto ad Angelus
"
Buffy spalancò gli occhi sorpresa. Finalmente aveva capito. Era
il demone il problema.
"
Angel, mi dispiace." Si affrettò a giustificarsi.
"Ma, come ti ho già detto, tu non
"
Angel la interruppe bruscamente. Ora era veramente adirato.
"Io non
che cosa Buffy? Non ti avrei insultata, umiliata, malmenata?
Hai ragione. Non l'avrei fatto e non mi è piaciuto neppure il modo
in cui tu hai consentito a lui di farlo!" esplose con ira, sedendosi
sul letto per affrontarla in posizione di superiorità.
Buffy però non si lasciò intimidire. Riconosceva che Angel
aveva diritto a sentirsi risentito, ma non aveva intenzione di ammetterlo.
Si alzò a sedere anche lei, coprendosi con il lenzuolo e incrociando
le braccia sul petto.
"Ti ho già spiegato perché ho accettato che lui mi
trattasse così. In quel momento era giusto. Pensavo di meritarmelo
e in effetti era così
anche se non per i motivi che pensavo
allora. Mi sentivo in colpa per aver amato Riley
invece avrei dovuto
sentirmi in colpa per aver finto con me stessa di amarlo. Ora l'ho capito,
ho perdonato e me stessa e
anche tu mi hai perdonato. Quindi non
vedo perché dobbiamo discutere di Angelus!"
Lo sguardo di Angel divenne duro. Buffy osservò con quanta forza
stringeva i pugni. Stava cercando di trattenersi per non metterle le mani
addosso. Doveva essere proprio furioso.
"Dobbiamo discuterne adesso Buffy perché tu non hai voluto
discuterne prima. Se tu mi avessi detto
"
Dagli occhi di Buffy scaturirono scintille! A volte Angel riusciva ad
essere veramente ottuso!
"Qualsiasi cosa ti avessi detto prima tu ti saresti rifiutato di
liberarlo. Avremmo continuato a raccontarci bugie per secoli prima di
scoprire la verità su noi stessi. Angelus mi serviva! Avevo bisogno
di lui!"
Buffy si pentì immediatamente delle sue ultime parole, ma era ormai
troppo tardi per ritirarle.
Angel sembrava impietrito. Continuava a guardarla, ma era come se non
la riconoscesse.
Dolorosamente consapevole dell'errore commesso Buffy tentò di rimediare.
Si protese verso la figura immobile di fronte a lei e gli afferrò
le spalle.
"Angel
io ti amo. Amo te, la tua mente brillante, il tuo carattere
forte, ma dolce, la tua generosità e la tua bontà. Amo anche
il tuo corpo
lo sai, lo stesso corpo che dividi con lui. Ma Angelus
non è te e io non lo amo. Quello che provo per lui è complicato
e complesso, ma certamente non è amore. Lo distruggerei senza esitare
se potessi farlo senza toccare anche te, solo per offrirti un po' di pace.
Se ho affrontato tutto questo, se gli ho permesso di umiliarmi, ferirmi,
tormentarmi è stato solo perché era l'unica strada per giungere
a te, senza dubbi e angosce. Avevo bisogno di lui
per poterti amare!
Non è stato molto diverso da una settimana fa. Semplicemente questa
notte non si trattava solo di sesso."
Angel non le credeva completamente. Buffy lo vedeva scritto a chiare lettere
sul suo volto che pareva di marmo.
"E' vero" assentì il vampiro "questa volta non
si trattava solo di sesso. C'era qualcosa di più
molto di
più. Questa notte non c'ero io fra voi due. C'era Riley e tu fra
loro due hai scelto il mio demone
non me. E' stato lui a possedere
la tua bocca, accarezzare il tuo corpo, portarti all'estasi. Era qualcosa
solo fra voi due. Io era come se non fossi neppure esistito."
Il dolore presente nelle sue parole commosse profondamente Buffy e aumentò
la sua angoscia.
Angel si stava allontanando da lei, inesorabilmente, e lei
non sapeva
che cosa fare per trattenerlo.
Disperata alla fine si arrese.
"Va bene Angel. Se tu non riesci a comprendere, ad accettare quello
che è successo fra me e il tuo demone non posso fartene una colpa.
E' qualcosa di difficile da spiegare. Al mondo ci sono persone come te,
integre, sicure di saper distinguere il bene dal male, certe dei sentimenti
che provano, anche quelli più nascosti e complessi. Io non sono
così. La mia mente è tormentata da mille dubbi, e le mie
azioni sono spesso dettate da sentimenti di cui neppure io conosco l'origine.
Non sempre so distinguere con sicurezza il bene dal male, il giusto dall'ingiusto
e a volte sbaglio e quando sbaglio
soffro, come sto soffrendo ora.
Non credo però di avere sbagliato questa volta. Fra noi c'erano
troppe cose non dette, troppi segreti che ci dividevano. Ora non ci sono
più e se devo pagare il prezzo per questo
va bene, secondo
me ne è valsa la pena.
Mi è piaciuto fare l'amore con te l'altra notte. Sentirmi di nuovo
amata, protetta, provare piacere fra le tue braccia, anche se attraverso
Angelus, ha colmato un vuoto dentro di me che non speravo più potesse
essere colmato. Sono stata felice, quella notte, come non lo ero da molto
tempo.
Se per avere tutto questo però devo rischiare di perderti preferisco
rinunciarci
per sempre.
Ora tutti e due ci vestiremo. Poi torneremo a letto e dormiremo fino a
domani. Sono molto stanca e credo di aver bisogno di dormire un po'. Domani
trascorreremo la giornata insieme, come ne abbiamo trascorse tante altre
in passato. Angelus non tornerà più fra noi, mai più.
Tu quindi non avrai più motivo di dover competere con lui.
Troveremo un sistema per poterci amare, semplicemente, senza intermediari
un
giorno. Ne sono sicura. Fino ad allora
sopravvivere mo, cercando
di essere felici per il semplice fatto che siamo insieme."
Angel aveva ascoltato il lungo discorso con gli occhi chiusi, tentando
di ritrovare il filo dei propri pensieri che la gelosia aveva ingarbugliato
senza speranza.
Le parole di Buffy l'avevano fatto sentire meschino e fragile di fronte
a lei che gli appariva così forte e determinata. Naturalmente aveva
ragione lei. Aveva preteso troppo. Per quanto Buffy potesse tentare di
essere sincera con se stessa c'erano sfumature dei suoi sentimenti di
cui non sarebbe mai stata completamente padrona. Era umano.
Angelus era
Angelus: affascinante, poliedrico, complesso e perverso.
Nessuno sarebbe mai riuscito ad avere con lui dei rapporti semplici e
chiari. Neppure lui, che condivideva il suo stesso corpo, ci riusciva.
Era assurdo pretenderlo da Buffy, assurdo e crudele.
"Mi dispiace Buffy. Non avrei dovuto essere così duro con
te, ma
sai perché sono tornato prima che tu mi chiamassi?
Perché non volevo che lui
dopo tutto quello che avevate fatto
insieme non sopportavo l'idea che tu facessi l'amore con lui. Sta ancora
urlando dentro di me per la rabbia!"
Stancamente Buffy tornò a adagiarsi sul letto..
"Non avremmo comunque fatto l'amore, Angel" mormorò assonnata
"
fra me e lui non c'è amore. Non te ne sei accorto?
Solo piacere, desiderio di possesso, passione
l'amore è un'altra
cosa."
"E' vero, ma
.è stato più forte di me. Ti amo
e
non voglio rinunciare ad averti. Non a causa sua." Dichiarò
il vampiro stendendosi di nuovo al suo fianco.
"Neppure io Angel, ma non voglio vederti soffrire e neppure rischiare
di perderti." La voce di Buffy era ormai solo un sussurro.
"Non puoi perdermi Buffy. Sono tuo
per sempre. E' il mio destino."
Buffy riaprì gli occhi speranzosa.
"Questo significa che lo farai ancora tornare e noi due potremmo
."
"Sì" rispose Angel con un sorriso "Ma tu dovrai
comportarti bene, avere pazienza
.e ricordarmi molto spesso che è
me che ami."
Buffy emise un lungo sospiro di esasperazione. Quella era l'unica verità
su cui non aveva mai avuto dubbi e incertezze, ma per Angel restava sempre
incomprensibile.
"Angel
sono anni che continuo a ripetertelo nella speranza che
tu prima o poi capisca che è vero."
Angel si chinò per darle un affettuoso bacio sulla fronte.
"lo so, ma, ti prego,
non smettere mai!"
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