II° ciclo

 

OTTAVA LEZIONE

Dentro il computer. Hardware e Software

8 APRILE 2002

Appunti sparsi...

Le prime macchine per il calcolo nascono nell' 800, caratterizzate, però, da un sistema piuttosto laborioso. Tra i pionieri di questi primi sviluppi va citato Charles Babbage (1792 - 1871) che brevettò le prime macchine per il calcolo con funzionamento meccanico. Grazie ai progressi dell'industria tessile, tuttavia, furono brevettate presto alcune innovazioni. Invenzione geniale fu la nascita della "logica binaria", che riduce tutto il sistema all'associazione di due cifre numeriche: essa rappresentò solo una pietra miliare ma , per il momento, non trovò subito applicazione. Solo con l'entrata in gioco dell'elettricità, insieme appunto alla logica binaria, nasce la sostanza dell'elaboratore elettronico. Un episodio fondamentale per una sua vasta applicazione fu il censimento americano avvenuto nei primi del '900, in cui furono adottate schede a fori a controllo elettronico.

Nei primi anni '60 nasce l'idea forte che il computer è strumento legato a 3 livelli: militare, scientifico e, infine, esoterico. Nel campo dell'architettura italiana, il primo ad avvicinarsi al mondo del computer per propri interessi, fu Luigi Moretti, la cui rivista degli anni '50 contiene cronache dei primi esperimenti legati al computer. La IBM fu tra le prime società che investe sulla sperimentazione nel "campo".

I primi elaboratori elettronici sono legati a immagini di strumenti molto grandi, contenuti in ambienti molto vasti, con personale specializzato molto numeroso. Ogni anno che passa il computer tende, però, ad aumentare in maniera esponenziale la sua velocità, a restringere il suo ingombro e a diminuire i suoi costi. L'invenzione del transistor rivoluzionò tutto. Precedentemente, i sistemi di calcolo erano fondati da un insieme di valvole dalle dimensioni eccezionali. Il transistor diminuisce notevolmente l'ingombro grazie all'utilizzazione del silicio: si tratta di un circuito integrato che non necessita di alcuna valvola. Il passaggio successivo fu l'invenzione del microchip che, sempre grazie al silicio, riesce a condensare un numero maggiore di circuiti in uno spazio eccessivamente ridotto. Per capire meglio:

nel 1837, la velocità del telegrafo era di 5 bps;

nel 1960, il modem lavorava a 360 bps;

nel 1989, la velocità era di 1,5 Mps;

nel 2000 la fibra ottica permette di viaggiare a 1 Giga/sec.

Nel 1967 Daniel Eglebart produsse il brevetto per il mouse, per i collegamenti ipertestuali, per l'interfaccia di windows. Si trattò solo di un'invenzione scientifica senza alcuna applicazione.

Gli anni '60 rappresentano l'inizio di una nuova era in cui si tira fuori la testa e si guarda al nuovo "mondo". Si riflette sull'individuo in sé, al mondo poliedrico, fatto da persone diverse, tutte con lo stesso diritto di appartenenza. Siamo nel quadro di una società in cambiamento che tende alla liberalizzazione e che si prepara ad accogliere ciò che accadrà nel '68. Inizia a nascere una sottocultura giovanile che sarà da propellente per ciò che accadrà in futuro. Si inizia a pensare che il computer non è più lo strumento di controllo del potere, o del pensiero scientifico, o esoterico: esso deve appartenere a tutti.

In California, intanto, un gruppo di studenti universitari propagandano le nuove teorie: lo scopo del computer non è quello di farci arrivare sulla Luna, ma è strumento per la liberalizzazione individuale. Il computer tende a diventare "personale" e ognuno è in grado di possederlo, assemblando semplicemente le parti costituenti acquistabili al negozio sotto casa. Nei primi anni '70 tante società si impegnano per sviluppare questa tendenza. Il primo "personal computer" di questa generazione fu l' Apple 1, frutto della collaborazione di due studenti californiani che usavano riunirsi nel loro garage trasformato in piccolo laboratorio.

Solo grazie all'entrata in gioco di grossi uomini d'affari e all'investimento di grosse somme di denaro, fu possibile una vera produzione in serie: è la nascita della Apple 2. Nel 1982 le grandi corporation entrano in gioco: la IBM decide di impegnarsi nella produzione di PC con caratteristiche e filosofia differenti. La Apple, infatti, tende a creare sistemi ad alta tecnologia proprietaria, sistemi, per così dire, "chiusi". Adesso le cose cambiano. Bill Gates era solo un giovane studente di Harvard quando ebbe l'intuizione di inventare un tipo di sistema operativo, l'MS-DOS, fondato su un set di dati che facessero funzionare le macchine. Egli decise inoltre di non vendere il pacchetto totale del software, ma solamente una percentuale del programma, cosa che gli fruttò la sua fortuna: nacque la Microsoft.

I primi sistemi MS-DOS si basavano sulla digitalizzazione dei codici, ovvero su un sistema in cui, per comunicare col PC, occorreva scrivere tutte le azioni da compiere. Un computer di altra generazione fu il LISA, in cui venne messo a punto il "mouse", ovvero un puntatore X-Y, oltre al sistema delle icone e del menu a tendina. Il passaggio successivo fu quindi la nascita del linguaggio Quick Draw che, grazie alla mappatura dello schermo, consente di gestire sia lo schermo che le varie periferiche. Il concetto base di questo linguaggio è esprimibile attraverso la sigla WYSIWYG, ovvero "what you see is what you get" ( ciò che vedi è ciò che hai). Questa innovazione ha permesso la realizzazione dei primi programmi di impaginazione e la pubblicazione di giornali e riviste.

Allo scopo di ottenere immagini ad alta definizione è opportuno, tuttavia, andare oltre la logica WYSIWYG: una lettera sullo schermo non è solo un insieme di punti, secondo la logica Raster, ma bisogna creare un insieme di equazioni matematiche che legano la lettera alla resa grafica della stampante. Il Post Script è un linguaggio che regola la qualità della stampa in relazione alla qualità della stampante.

Nel 1987 Bill Hatkinson inventa l'hipertext e il "link", ovvero un sistema ipertestuale che lega un file ad un altro. La sua evoluzione porterà al linguaggio HTML, ovvero un linguaggio "multipiattaforma" gestibile da diversi sistemi operativi.

Nel 1990 nasce il linguaggio Quicktime, grazie al quale è possibile gestire immagini in movimento all'interno di un qualunque programma, sia esso di scrittura, sia in Internet.

 

 

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