Aalto scrive: "Ho pensato ad un padiglione finlandese, che comporrebbe una coerente dimostrazione culturale, con i materiali e gli aspetti spirituali uniformemente incastrati per formare una singola immagine.
Voglio rendere chiaro che una coerente immagine materiale / culturale, è più utile che un commercio male organizzato.
Questo principio di unità non è solamente una futile dottrina estetica, ha una appicazione pratica, come la musica, ha una struttura simfonica; ha il potere di rompere l'immaginazione e formare una bae per nuove informazioni e nuove influenze."
In questo scritto, l'architetto rende chiaramente la sua idea di voler costruire un edificio equilibrato, soprattuto negli elementi cosiddetti "materiali" e negli "aspetti spirituali".
Putroppo data la sua giovane età non riesce a realizzare il suo progetto con il suo primo padiglione di Parigi, che aveva peraltro visto grandi successi, ma non tra i capi dell'industria che non lo trovavano adatto per promuovere il commercio.
Il concorso "New York World's Fair" venne bandito nella primavera del 1938, ma Aalto decise in un primo momento di non prendervi parte.
In seguito, quasi ossessionato da questa competizione, decise di partecipare e sottopose due schemi, che ottennero il primo ed il secondo posto.
Nel 1939, due anni dopo la 'sconfitta' di Parigi, quando ormai la fama di Alvar Aalto cominciava ad essere quella dei più grandi architetti, a New York gli venne data la libertà di creare la sua "struttura sinfonica".
A New York la Finlandia si è potuta permettere di affittare solamente una stretta e alta cabina, che, proprio per le sue proporzioni, metteva in mostra e esaltava la provocazione di come si poteva allargare la visuale dello spazio, poichè, seguendo le parole edllo stesso Aalto: "lo sviluppo dell libere forme architettoniche era necessario".
Proprio le limitazioni della cabina dimostrarono l'efficacia del progetto, e fu data ad Alvar l'autorità di organizzare il padiglione come un gesamtkunstwerk, che chiamò "esibizione organica".
Non era solo l'architettura sotto il suo controllo, ma anche i suoi contenuti tematici.
Il primo abbozzo del padiglione mostra un rettangolo disegnato con forma irregolare, contenente una sola linea ondulata che, già presente in altri schemi, diviene ora il motivo guida di una sensazionale semplicità e potenza.
Il padiglione di New York è entrato nei libri di storia sulla forza dell'immagine del grande muro ondulato.
Mentre questa era incontestabilmente la caratteristica disegnata per fare la più grande impressione al visitatore, il padiglione era lontano dalla classica fattura per questo tipo di edifici, era la "struttura sinfonica" che Aalto voleva già raggiungere con il padiglione di Parigi.
Il muro ondeggiante era sospeso diagonalmente attraverso la lunghezza della cabina, collegando l'entrata alle porte d'uscita.
Costruito in tre stadi, facendo fotografie più visibili e comprimendo visivamente lo spazio, la sua forma ondulata gioca contro la dritta diagonale della terrazza di fronte.
La proiezione di una capanna fu appesa sopra la mezzanina cinema / ristorante.
Una supplementare esibizione dello spazio venne creata all'altezza del primo piano dietro il muro sospeso.
Gli spazi di servizio vennero adattati come i pochi tra le forme libere interne al corpo ed il muro esterno, distruggendo effettivamente ogni cenno della cabina che lo conteneva.
Il muro dritto sopra la mezzanina fu visivamente dissolto da un immensa fotografia aerea di un paesaggio lago e isole tipico della Finlandia, e simili immagini vennero poste sul livello superiore del muro sospeso.

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