AREA MARINA PROTETTA DI CAPO RIZZUTO

 

IL COMMENTO AL DECRETO DI RI-ZONIZZAZIONE DEL 2002

 

Il decreto di rizonazione approntato dall'allora sottosegretario all'Ambiente, Nicola Fusillo, chiude, il complesso iter di revisione iniziato nel dicembre 2000, a seguito delle forti perplessità sollevate da una prima mappatura, poco adeguata alla realtà ambientale e socio-economica dell'area. 

Istituita nel 1991, la "Riserva Marina Capo Rizzuto" può essere compresa tra le cosiddette "Riserve di prima generazione", in cui il prevalere di un certo centralismo ha fatto sì che l'area da porre sotto tutela fosse disegnata a tavolino senza una preliminare analisi conoscitiva. Con la nuova perimetrazione, più attenta alle caratteristiche ambientali, fisiche, oceanografiche e naturalistiche della zona di mare interessata, si può dire che "Capo Rizzuto" supera finalmente un'anomalia che ha finora pesato sul futuro della Riserva.

Ora sono state create le condizioni affinché, diversamente dal passato, l'Area Marina Protetta possa contare su una concreta strategia di gestione delle risorse delle comunità locali, con un nuovo equilibrio, tra sviluppo socio economico e conservazione e tutela.

Un risultato ottenuto anche e soprattutto tenendo conto finalmente della dinamica socio-economica. locale, del programma delle attività produttive su cui il sistema della Riserva è calato

Insomma è stato compiuto un significativo passo in avanti affinché la Riserva sia in grado di rispondere alle reali esigenze di tutela ecobiologica, ai bisogni delle comunità locali e alle concrete potenzialità di sviluppo produttivo del territorio.

La nuova perimetrazione prevede tra le novità più importanti L'eliminazione della zona `A" in località Scifo-Alfieri", la creazione di due nuove zone di Riserva integrale, una in località Capo Colonna-Tonnara di circa 30 ettari, l'altra di circa 120 ettari in prossimità delle secche di Capo Bianco in Località Capo Rizzuto.

Grande novità l'istituzione di una nuova, fascia di Riserva Parziale, denominata zona "C" lungo tutto il residuo del perimetro dell'Area Protetta. 

Di fondamentale importanza è la modifica effettuata alla vincolistica della Riserva, pur rimanendo saldi i divieti contro ogni forma di alterazione dell'ambiente: il riferimento è alla possibilità., dietro regolamentazione dell'Ente gestore, di effettuare visite guidate, anche subacquee, nella zona "A" di Capo Cimiti, dove sarà possibile osservare le quattro colonne di stile dorico che si trovano ad appena 4 metri di profondità e che rappresentano un importante patrimonio archeologico. 

La zona B sarà il regno delle visite guidate, della pesca turismo, delle attività di piccola pesca e pesca sportiva e, ma solo con lenza canna da fermo, delle immersioni subacquee e dell'ancoraggio ed ormeggio, su disciplina, dell'Ente gestore, così come nella nuova zona "C".

Un risultato dunque ottenuto grazie al ricorso al metodo della concertazione, attraverso il  coinvolgimento delle autorità locali, dei Sindaci del Comune di Crotone e di Isola Capo Rizzuto e di tutte le realtà economiche e sociali presenti sul territorio, cooperative di pescatori, associazioni ambientaliste, i diportisti, i diving e operatori turistici, che hanno, dato il loro apporto e contribuito alla ridefinizione dell'Area Marina Protetta.

Un coinvolgimento indispensabile affinché la Riserva sia percepita come un patrimonio di  tutta la collettività, e su cui l'Ente gestore intende puntare sempre più nel prossimo futuro.

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La Mappa della vecchia perimetrazione La Mappa della nuova perimetrazione (febbraio 2002)