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Chesio
(Kase=formaggio)
m. 648 S.L.M. Km 8 da Omegna
Abitanti: Taplagn
Fazione del comune di
Loreglia
Festa patronale: 16 Agosto,
in onore di San Rocco
Chesio e Loreglia sono due
grappoli di belle case abbarbicate ad una montagna arcigna, sugli opposti versanti della valletta del torrente
Bagnone. Chi sale quassù oggi, incontrando nelle case, nelle chiese e in qualche palazzetto, una ricchezza insolita ai paesi di montagna, pensa a un misterioso genio degli abitanti, o a un misterioso
destino. Ma non sa che questa gente discende da un'antichissima stirpe di cercatori d'oro, finiti quassù dopo avventure che sembrano uscite dalla saga dei Nibelunghi, o da un'altra vecchia leggenda
nordica. Avvenne oltre cinque secoli fa. Allora, Chesio e Loreglia non erano che poche baite di pastori. A Chesio avevano dimora alcuni montanari provenienti da Ornavasso, dove si era stabilita da un paio di secoli una comunità di colonizzatori
vallesani.
La chiesa, cinquecentesca, è molto elegante, come 1'altare maggiore in marmo. E' ricca di finestre finemente istoriate, di una pala d'altare del '600, e di due tele del Cantalupi di Miasino. Il tempio della Vittoria è stato edificato dopo la prima guerra mondiale, sull'area ove sorgeva l'antica cappellina della Madonna della Cravetta, di cui conserva l'affresco trasportato su tela (festa l'ultima domenica di
settembre).
Notevole la cinquecentesca casa Gianoli, con all'interno affreschi con i ritratti dei Gianoli. Il paese,molto ben conservato, annovera numerose case signorili d 'inizio secolo.
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