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La Storia
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valle Strona sale da Omegna sul Lago d'Orta e si chiude a Campello Monti. La
catena di montagne che la delimita segna lo spartiacque con la Valsesia e l'Ossola.
Il fiume che vi scorre, lo Strona appunto, ha fortemente inciso i fianchi dei
monti che sono dirupati e raramente si aprono in luoghi pianeggianti.
Per strano contrasto vi sono
due frazioni denominate "Piana" e questo è anche il cognome più
diffuso. I paesi si trovano quasi tutti a metà costa, sul versante soleggiato.
Strona (centro amministrativo), Fornero e Piana costituiscono insieme la parte
più popolata della
valle. Oltre Forno l'ultimo paese abitato per tutto
l'anno, l'ambiente diventa tipicamente "alpino",
perdendo ogni legame con il lago e la pianura. "Una valle quello dello
Strona, caratterizzata da forti
contrasti "scrive Piero Chiovenda in una pagina ispirata" come i
colori dei suoi paesaggi, dal nero cupo dei valloni al rosso infuocato
dell'autunno, dal grigio dei tetti di beole che trasudano miseria antica alla
vivacità dei costumi femminili, straordinariamente civettuli, come se la vita
di questi luoghi non fosse una dura lotta, ma festa, danza, fiaba. Una
valle di misteri, con il
suo fascino intatto, in questa epoca disincantata da razionalismo tecnologico.
Qui sopravvivono l'arcano delle streghe, le leggende, le superstizioni, le
credenze tenaci, non solo evocate intorno ai camini della nostra infanzia,
ma di cui si imbeve tutta di cultura costruita sul linguaggio del buio, sulle
erbe che guariscono, sulla simbologia della natura." Attorno
ai paesi un fitto intreccio di sentieri porta agli alpeggi "bassi",
dove animali e persone sostavano in primavera prima di salire alle
"casere" estive e in autunno prima di tornare in paese a
svernare, passaggi che mettevano in comunicazione gli abitanti di questi alpeggi
ed anche dei avri paesi. Dalle cime delle montagne lo sguardo spazia
sulla pianura e si spinge fino alle pareti delle Alpi cui sovrasta il Monte
Rosa.
Infatti,
arrivando sul lago d'Orta, il monte Massone si presenta con la sua tranquilla
maestosità. Il Capezzone invece, la montagna più alta, si nasconde alla
vista, bisogna arrivare quasi ai piedi per scorgere la vetta.
Poco sotto un laghetto, una pozza turchina di cielo, è l'origine del torrente
che dà nome alla valle, Strona, ossia "acqua rumorosa per il precipitare
spumeggiante", secondo l'interpretazione di una antica voce
celtica. Vicino ai "riali", fino a cinquant'anni fa, era
un girare di turbine ad acqua per alimentare i "mulini" dove i
tronitori, artigiani del legno, sapevano sagomare ogni sorta di oggetti: di uso
corrente o manufatti artistici. Ora i laboratori sono sistemati per lo
più lungo la carrozzabile, ma sempre producono i più svariati oggetti di stile
tradizionale oppure di moda raffinata, ideti dai più affermati designer, un
nome sicuramente noto è affonda le proprie radici nella valle Strona è per
esempio Alessi.

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