Vogliamo conoscere i carciofi in ogni loro lato nascosto?
Il nome scientifico è "Cynara Scolymus" e in Italia ne produciamo oltre 505mila tonnellate l'anno, basta pensare che ogni pianta ne produce circa da 10 a 20.
A Cerda, un paese in provincia di Palermo ne è stato dedicato un intero monumento, mentre il poeta Pablo Neruda ne compose addirittura un'odea "Oda a la alcachofa".
L'80 % della produzione di carciofi è senza spine, tra cui il precoce di Chioggia e il romanesco mentre per quelli con le spine, i principali sono il sardo e il castraure della laguna veneta.
E' ricco di sostanze benefiche tra cui la cinarina che protegge il fegato e ne migliora le funzionalità depurandolo.
Inoltre è ricco di fibre ed abbassa il livello di colesterolo nel sangue.
Ha pochissime calorie (22 per 100 grammi) ed è facilmente digeribile (specie se consumato crudo).
Si trova in commercio da gennaio a maggio ma durante il resto dell'anno è possibile gustarlo in altre maniere:
sott'aceto: vengono conservati sott'aceto assorbendone il caratteristico sapore e sono l'ideale per accompagnare piatti di carne, pesce e stuzzichini.
sott'olio: sono ottimi come antipasto, nei panini con la mozzarella o come condimento per la pasta.
in salamoia: Vengono conservati in una soluzione acquosa ricca di sale.
Molto
gradito è anche il carciofo impiegato come amaro, digestivo o grappa. Non
dimenticate che è sempre e comunque una bevanda alcolica!
Conosciamoli nelle loro varietà più note:
di Toscana: forma ovale, senza spine, violetto, con brattee verdi e sfumature violacee. E' tenero, ottimo crudo
di Catania: forma più allungata, violetto, senza spine, bratee verdi e sfumature violacee, tenero, buono crudo, ottimo in pinzimonio.
Paestum: e' diventato IGP, è di forma tonda, le sue foglie esterne tendono al rosso scuro ed è senza spine. Per gustarlo al meglio consigliamo di consumarlo (cotto in tegame) accompagnato con del pane con prosciutto crudo, qualche scaglia di grana e spezie (alloro e prezzemolo)
romanesco: Ha la certificazione IGP. Ha la forma bombata, colore verde viola, foglie interne e cuore morbidissimi.. insomma.. il classico ottimo carciofo da cuocere intero in pentola condito con olio, spicchi d'aglio e mentuccia fresca appena colta.
sardo: di forma tondeggiante, spinoso con brattee grandi e appuntite verdi e con sfumature che vanno dal violetto al brunastro, ma dalla polpa molto tenera. La tradizione vuole che si consumi in carpaccio al profumo di rucola e bottarga.
sant'erasmo: viene coltivato su alcuni isolotti della laguna di Venezia. Ha le spine, è tenero, forma allungata e foglie violette. E' indicato per essere consumato (se tritato sottilissimo) con olio, scaglie di grana e un pizzico di sale.