Titolo: Il giorno dopo 2

 

Riassunto della prima parte: Mulder si sveglia solo e un bel un po’ arrapato dopo aver passato la sua prima notte di sesso e/o amore e/o piramide umana con Scully.

Dopo varie disavventure Mulder riesce a dire a Scully parte di quello che prova e… fanno l’amore in ufficio

 

Spatafiata… prima parte.

Ratin: PG13 (la prossima parte… se ci sarà… sarà un nc17 con i controcazzi… Anna: Bon Jour finez )

Dedica speciale: alla grande POLI… non ho idea di come sia venuta sta ff… ma te la dedico lo stesso! :P

 

A tutti, Buona lettura

Annax

 

 

Barcollo fino al… cesso.

Anzi, a dire il vero, saltello… sto saltellando e tutto ciò mi preoccupa.

Arrivo davanti alla porta, sospiro e busso.

Toc Toc.

“Mhmmm?!?” Mi risponde.

“Scully, sono io…” bisbiglio attaccato al finto legno marrone.

“Mulder?” Chiede.

‘No, Ricky Martin’ vorrei risponderle ma mi trattengo… ma chi diavolo vuole che ci sia in questo buco di seminterrato?

“Si… Scully, mi apri…” quasi supplico.

Sono un po’ nervoso adesso….

Sento il rumore dei suoi passettini. Tic.. tic…tic… la maniglia gira… e me la trovo di fronte.

Mi guarda con occhi spalancati quasi volesse dirmi ‘che cazzo ci fai qui, Mulder?’

Deglutisco e affermo con una intelligenza che stupisce persino me stesso

“Cù cù…”.

Ed io ho preso una laurea ad Oxford!!!

Attimi di silenzio… rullo di tamburi… lei ridacchia ed io ricomincio a respirare.

“Che cazzo ci fai qui?” Afferma mentre sghignazza… a volte mi spaventa quanto conosco ‘sta donna.

Abbasso lo sguardo e per occuparmi il cervello le osservo famelico i fianchi.

Dio, sono ancora troppo… ma troppo… eccitato.

“Sta… stavo pensando…” balbetto… che cazzo stavo pensando?

‘Sai Scully? Visto che sono un arrapato, avevo intenzione di farlo anche nel cesso… e poi, se ci avanza tempo… magari anche sulla scrivania… sulle scale… nel parcheggio… in ascensore… e in tutti gli angoli di questo pianeta fino a quando le forze non mi abbandoneranno e morirò felice!’

“… si Mulder?” Incalza nervosa.

Ho la bocca asciutta come la sabbia della California, deglutisco ancora e alzo lo sguardo su di lei… probabilmente mentre si stava lavando la faccia si è spruzzata un po’ d’acqua sui capelli… tutto questo le da un’aria selvaggia che mi fa tremare le zone basse… sono nei guai… mi devo inventare qualcosa “… ho fame!” affermo… ed ora estraggo la pistola e mi freddo da solo perché è impossibile essere così idioti.

Lei si volta e va fino al lavandino… si guarda allo specchio e dice “Scusa, Mulder… un attimo e andiamo a magiare…”.

 

Non ha capito il doppio senso… no, proprio non l’ha capito!

 

“Scully…”incomincio staccandomi dallo stipite della porta… la chiudo… e mi avvicino a lei.

Le sono dietro e sono moooooooooltoooooooo vicino.

Scully alza la testa piano e osserva i miei occhi attraverso lo specchio.

Ha uno strano sorriso sulle labbra.

Molto strano.

 

Mi sa tanto che ha capito il doppio senso.

 

Agenda mentale: domani in chiesa a ringraziare Dio per avermi fatto incontrare una donna così astuta.

 

Sorrido anch’io.

Mi do una veloce occhiata allo specchio e la prima parola che mi passa nel cervello guardandomi è: Pirla.

Ho veramente stampato in faccia un sorriso da completo idiota.

Mi do una scossa mentale e le faccio passare la mani lungo le braccia piano.

Ma visto che ha addosso la giacca ciò non provoca nulla in Scully se non un iniziale sobbalzo.

Insoddisfatto appoggio il mento nell’incavo del suo collo, sotto la camicetta azzurra.

Respiro e lei rabbrividisce piano.

Adesso posso continuare.

Osservo ancora i suoi occhi attraverso lo specchio sbilenco e lei osserva i miei….

Se è possibile è diventata più bella dia quanto già non lo fosse 2 minuti fa.

E’ bella da star male e il piccolo-grande-Mulder, che è un ragazzotto piuttosto scaltro, incomincia a mandarmi i suoi assillanti SOS.

Da quando un pezzo di pelle dietro l’orecchio ha questo effetto devastante per il mio sistema ormonale?

Appoggio le labbra sul suo orecchio.

Noto con piacere che il suo viso si sta colorando di un rosso intenso e che anche il suo sistema ormonale ha deciso di prendere il controllo.

Sghignazzo internamente… è più facile di quanto pensassi.

“Mi mancavi…” sussurro piano.

Scully trema e trattiene il respiro “co.. comincio a preoccuparmi, Mulder…” sospira e poi ansima quando le prendo il lobo tra le labbra e lo lecco piano “non.. non ci siamo visti per due minuti…”.

Mi stacco lentamente “due minuti sono un’eternità…” affermò convinto… mi sembra di aver già affrontato un discorso sull’argomento!

Va bè… torno a lavoro sulla palle sensibile del suo orecchio.

Lei ansima di nuovo ed io sono così carico e motivato che quasi esplodo.

Allungo le mani e le infilo sotto la sua giacca.

Le trascino piano piano fino a posizionarle una sul suo ventre e l’altra tra i suoi seni… massaggio piano e lei spalanca gli occhi.

La camicia azzurra le sta appiccicata addosso come un guanto.

Il rumore della stoffa sulla sua palle misto ai nostri respiri affannati è il suono più dannatamente erotico che io abbia mai sentito.

Le strofino le labbra dietro il collo e ansimo “… ti voglio….”

Niente opposizioni e niente razionalità: IO ti voglio ADESSO.

Scully ansima ancora… ansima forte.

Ho la netta impressione che non abbia proprio intenzione di ribellarsi al mio “ordine”.

La mia eccitazione aumenta esponenzialmente e laggiù il mio piccolo socio in affari sembra registrare forte e chiaro.

Mentre ancora la guardo negli occhi attraverso lo specchio, le bacio la mascella.

Lei si volta lentamente e mi respira sulle labbra.

Ormai non mi ferma più nessuno.

Sono caricatissimo e decido di passere all’azione.

Faccio passare la punta della lingua sulle sue labbra socchiuse.

Sono così dolci… e piene… Dio, sono troppo eccitato.

“Mulder…” sussurra.

Ripeto il gesto ma adesso le lecco l’interno delle labbra.

Una delle mie mani lavora per sfilarle la camicetta dalla gonna.

Dopo vari tentativi ce la faccio ed incomincio a massaggiarle l’ombelico con il pollice.

Il suo respiro è denso sulla mia bocca.

La pelle della sua pancia è così morbida … e calda.

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!

Noooooooooooooooooooo….. nooooooooooooooooooooo…. Noooooooooooooooooo….. il cellulare noooooooooooooooooooooooo!!!

Sobbalzo mentre la mia mente urla.

Anche lei sobbalza.

E l’atmosfera erotica va a puttane.

Merda!

“Rispondi” mi ordina deglutendo, accende l’acqua e se la passa con la punta delle dita sulle guance rosse.

Io rimango immobile.

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!

Oh merda.. merda… merda!!!

“Rispondi, Mulder…” insiste e cerca di mantenere un tono neutro ma io so che è seccata da morire.

Io invece sono piuttosto incazzato.

Prima che un altro trillo ci squarci i timpani mi do una mossa ed estraggo il fottuto cellulare dalla tasca della giacca.

Guardo il display.

Skinner.

Oh cazzo!

“Skinner…” le comunico mentre schiaccio il tasto verde e porto il telefono all’orecchio.

Lei sbuffa, alza la testa e mi sorride.

Le sorrido anch’io mentre dico “Mulder” ma non so perché cazzo stiamo ridendo visto che in realtà vorrei sbattere la testa contro un muro.

‘Agente Mulder?’

“Si, signore…” dico piatto. Scully si sta rimettendo la camicia nella gonna… cazzo!

‘Agente, ho provato a chiamare in ufficio ma non rispondeva nessuno…’

Oh… oh…. E adesso che gli dico?

Scully mi guarda con aria interrogativa perché ha colto “panico” stampato sulla mia faccia.

“Io… io e l’Agente Scully…” Scully spalanca gli occhi “stavamo… stavamo…. facendo colazione…” rispondo in un fiato.

Scully sospira dal sollievo. Ma che ti pensavi? Che gli avrei detto ‘Io e l’Agente Scully stavo attorcigliandoci come due serpenti nel cesso del seminterrato’?

‘Ah…’ dice il capo che ha capito tutto, ne sono certo, è troppo furbo Mastro Lindo ‘Comunque…’

“S.. si?” incalzo esitante.

‘.. ecco… visto che era così impaziente per l’incontro con la CV ho pensato…’

Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!

‘… di spostarlo ad oggi!’

Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!

“Ad… Ad oggi?” Balbetto.

‘Si… ho fatto un giro di telefonate e… beh… si, AD OGGI!’

Ma che culo! Sono proprio un ragazzo fortunato.

“Ad oggi? Cosa?” sussurra Scully che si è voltata e si è messa in posizione Agente-speciale-Scully con le mani sui fianchi.

Le faccio cenno di aspettare e chiedo al mio interlocutore “Quando?”

Skinner ordina ‘Adesso!’

ADESSOOOOOOOOOOOOOOOOOOO?!?! Noooooooooooooooooooooo!!!

“A… adesso?” chiedo.

“A… adesso?” Mi sussurra Scully allarmata.

‘Si! Gli agenti Thompson e Smith saranno nel mio ufficio tra qualche minuto…’ ci risponde Skinner.

Abbasso la testa… e mi chiudo nella mia sfiga per un nanosecondo.

Mi fa riprendere un rumore strano proveniente dal mio stomaco e Skinner che taglia la comunicazione con un ‘Aspetto entrambi qui… subito!’

Stacco il cellulare lentamente dall’orecchio, lo infilo in tasca e alzo la testa verso Scully.

Mi guarda con occhi rotondi, impaziente.

Non ho tempo di spiegarle le mie disavventure mattutine allora riassumo omettendo la parte imbarazzante.

“Skinner ha anticipato l’incontro con la CV… ci aspetta nel suo ufficio… adesso!”.

Scully sbuffa, si volta per darsi un ultima occhiata allo specchio. Disgustata cerca di mettersi a posto i capelli.

“Scully?” La chiamo.

“Mulder… siamo nella merda!” Mi comunica finemente.

Supero la sorpresa – non è cosa da tutti i giorni sentire Scully che dice le parolacce… però mi piace! – riprendo il controllo ed incomincio “Dai Scully.. non è così terribile…”

“Mulder” mi interrompe voltandosi seccata “… forse tu non ti rendi conto…”

Corrugo la fronte e lei mi spiega con razionalità quasi cinica “… tu lo sai quanto odio quelli della CV… tu lo sai quanto si divertono quei fancazzisti ad inventare storielle sullo Spettrale e sulla sua consorte di ghiaccio… tu lo sai cosa diranno quando ci vedranno in queste condizioni….” Non finisce e si volta imbarazzata.

“Quali condizioni?” Chiedo confuso.

Si volta ancora “Queste!!! Dio, Mulder… siamo combinati uno… Mulder… Diavolo, si sente lontano un miglio che ho il tuo odore addosso!”

Ha il mio odore addosso?!?

Non lo so perché ma sorrido e annuso l’aria.

“Dai… Mulder…” mi ammonisce secca ma non riesce a trattenere un sorriso.

Rido e le circondo le spalle con un braccio.

Lei non si ribella al mio gesto e stiamo con sedere appoggiato al lavandino, abbracciati come vecchi amici.

Se penso che se avessi spento il cellulare ora le sarei addosso e probabilmente nudo mi si stringe lo stomaco.

“Hai un buono odore Scully… come sempre!” La rassicuro.

Lei ride ancora abbassando la testa.

“Tu no!”

Rido.

“Già….”

Si stacca dal lavabo, mi si mette di fronte “Mulder.. datti una rinfrescata… io vado una corsa in ufficio a vedere se è tutto a posto e poi andiamo da Skinner, ok?”.

Sorrido ed annuisco.

Il mio stomaco brontola sonoramente.

Abbassiamo entrambi la testa a quel suono disumano.

Io alzo lo sguardo e le osservo la fronte imbarazzato.

“Mulder?” Dice rivolta verso la mia pancia.

“Si?”

“Pensa alla faccia di Skinner quando ci vedrà così…”

Rido “lo so… lo so… ma non ti preoccupare”

“No… il mio è un consiglio Mulder, pensa alla faccia di Skinner…”

“Perché?” Chiedo confuso.

Lei ridacchia e incrocia i miei occhi.

Ha uno sguardo troppo… ma troppo… malizioso.

Abbasso la testa.

Ops… Ops…. Ops… Merda!

Il piccolo-Mulder non è poi così piccolo in questo momento.

Cazzo!

Sono immobile ed imbarazzato da morire.

Lei mi prende la faccia tra le mani e si avvicina.

Appoggia un bacio umido sulle mie labbra ed io tremo.

Sinceramente non me lo aspettavo.

Rispondo a questo bacio casto mentre le abbraccio la vita e la stringo a me.

“Hai fame?” Sussurra.

“Siiiiiiiiiiiiiiiii” Le rispondo sorridendo.

Mi sghignazza in faccia.

In questo istante mi rendo conto di essere felice!

“Dai…” dice staccandosi “prima concludiamo lo strazio con Skinner e prima mi dedicherò a nutrirti!”

Ho colto un doppio senso?

“Ah… si… se la metti su questo piano Scully… sarò pronto per Skinner in 2 secondi!”

“2 secondi sono un’eternità… Mulder!”

Sorrido. Giàààààààààààààà…. Proprio un’eternità!

Scully ride e si avvia verso la porta.

Dio. Già mi manca.

“Scully?”

“Si?” Dice voltandosi.

“Tu mi rendi felice!” Affermo, so che non centra un cazzo ma è quello che sento.

Arrossisce e sorride timidamente “A dopo…” sussurra uscendo dal bagno.

Io sono paralizzato ed anche indignato.

Poteva anche sforzarsi a dire un ‘anche tu’?!?

Beh, non posso pretendere grosse effusioni dall’Agente-speciale-Dana-Scully… poi penso che ho fatto l’amore con lei una decina di minuti fa .. IN UFFICIO… e convengo che un ‘Anche tu’ poteva pure proferirlo…

Riservo l’argomento al nostro prossimo momento di solitudine e mi lavo concentrandomi sull’immagine del volto serio di Skinner.

Funziona!!! Non ci posso credere… funzione davvero!

Il socio-Mulder batte la ritirata e sono certo che mi verranno i brufoli se entro la fine della giornata non gli do un adeguato sfogo.

Ma visto che mi fido di Scully… so che non mancherà di nutrire entrambi… me e il mio piccolo-alter-ego…

 

Esco dal… cesso. Libero e felice.

Vedo Scully davanti alla porta dell’ascensore che mi aspetta.

Mentre cammino verso di lei ci stiamo letteralmente spogliando con gli occhi.

La sola cosa che desidero in questo momento è chiudermi in quell’ascensore, schiacciare il tasto rosso e fare l’amore con lei in tutte le posizioni del Kamasutra che si possono sperimentare in 1,5x2,5 m di spazio.

Poi un’immagine di Skinner, con la testa pelata rossa ed incandescente dalla rabbia, spegne i miei bollenti spiriti.

Quando raggiungo la mia visione dai capelli rossi le porte si aprono.

Senza dire nulla entriamo e ci mettiamo uno accanto all’altra appoggiati alla parete di metallo dell’ascensore.

Guardiamo fissi di fronte a noi.

HO FATTO L’AMORE CON LEI!!! L’ho fatto per ben due volte ed una di queste era sulla porta nel mio ufficio… non ci posso credere….

Se penso alla consistenza della sua pelle calda contro la mia incomincio a sudare come un cammello.

Skinner.

Skinner con la testa incandescente dalla rabbia.

Skinner che dice “per la miseria, Agente Mulder… lei è un idiota!”

Ok… adesso ho ripreso il controllo.

Ma il silenzio è troppo pesante per i miei gusti.

Voglio sentire la sua voce.

“Mulder…” – “Scully…” come tutte le migliori sit-com lo diciamo contemporaneamente e ridiamo.

“Mulder…” continua diventando improvvisamente seria… ed io incomincio ad avere PAURA! “… volevo solo dirti che… che questo non cambia niente!”

Eh?!?!?! Eh?!??!?!

“Eh?!?!?”

Deglutisce e riprende “…io… beh… sono ancora... IO… tu sei ancora TU … il lavoro è ancora lavoro…”

“Il mare è ancora blu… il sole è giallo… ed il cielo non è crollato!” dico… anche se capisco benissimo cosa sta cercando di esprimere non me la sento di farla continuare.

“Mulder…”

“No… senti, Scully…” la interrompo voltandomi verso di lei “ho abbastanza fiducia in NOI per sapere senza alcun dubbio che riusciremo in tutto… è troppo bello quello che sta succedendo per rovinarlo con paura, razionalità… non ho più intenzione di rinunciare… e neppure di darmi un freno… io VOGLIO tutto, Scully… lo merito! Ma soprattutto lo meriti TU…”.

Ebbene si. Sono fiero di me: Scully spalanca gli occhi sorpresa della mia loquacità e poi sorride abbassando la testa.

“Anch’io mi fido di... NOI, Mulder…” bisbiglia.

Yuppyyyyyyyyyyyy yehaaaaaaaaa…  alleluia!!! Mi sta dando ragione?

“… ma” continua. E te pareva se non doveva aggiungerci un ‘ma’!!!

“Ma?”

“… tu promettimelo lo stesso. Promettimi che non cambierà niente!” Sussurra.

Non so perché ma un brivido mi percorre la schiena.

Dio, quanto voglio baciarla in questo momento!

Stringerla forte…. Rassicurarla. Lo so che ha paura.

“Non posso promettertelo, Scully” è quello che posso dire “… ma se tutto dovrà cambiare…. TI PROMETTO che cambierà in meglio…. Anzi, ne sono certo!” Lo sento davvero, andrà tutto bene!!!

E mi sa proprio che ho detto la cosa giusta perché mi sorride mostrandomi quei suoi dentini bianchi.

Dio. Adoro quel sorriso.

Glielo dico “Adoro il tuo sorriso…”.

Un lampo di sorpresa attraversa i suoi occhi e poi si volta e incrocia le braccia falsamente indignata “Ti ho già detto che pagherò io la colazione Mulder, non c’è alcun bisogno di adularmi!”

Sorrido “Beh, Scully… se avessi realmente voluto adularti ti avrei detto che quando sorridi sei la creatura più dannatamente sexy sulla faccia della terra…”… volevo essere sarcastico ma alla fine… è la verità.

E’ sexy da morire quando ride.

Scully scoppia in una risata fragorosa, soddisfatto vorrei continuare ma mi blocco.

Mi volto ancora verso di lei e la costringo con la punta delle dita ad incrociare il mio sguardo.

Lei mi osserva confusa.

Io sono diventato molto serio.

“… ho sette anni di cose non dette… di emozioni represse…” affermo solennemente “ho sette anni da recuperare… per ogni volta che avrei voluto dirti quanto eri bella e non l’ho fatto… per ogni volta che avrei voluto baciarti ed abbracciarti e guardarti con gli stessi occhi con cui ti sto guardando adesso… e non ho potuto, voluto farlo… ho sette anni di sentimenti compressi e non vorrei che l’esplosione di spazzasse via Scully, ma ho intenzione di dirti ogni cosa… e quello che non riuscirò a dire… te lo dimostrerò…”

Dio… ho detto sul serio tutte queste parole consecutivamente senza sparare una cazzata?

Vedo i suoi occhi diventare più brillanti.

Espira profondamente per cercare di trattenere le lacrime.

Vorrei rimanere così per ore.

Vorrei che questo ascensore non si fermasse mai.

“Non hai nulla da dimostrare, Mulder” mi dice con un filo di voce “… io lo so!”

Annuisco piano. Si, lo sa.

“Ma io ho bisogno di dirti tutto, Scully… e spero che tu mi vorrai ascoltare…”

Mi guarda dritto nell’anima e sussurra “Non mi stancherò mai di ascoltarti, Mulder…”.

Dio… che affermazione pesante. Quasi mi si piegano le ginocchia.

Un ampio sorriso mi copre la faccia.

So quanto sia stato difficile per lei dirlo.

So quando sia complicato per lei aprirsi così… con me.

Adesso voglio dirglielo.

Lo voglio.

E’ perfetto.

“Scully… io…”

PLIN PLIN

Cazzo!

Siamo arrivati a destinazione.

Merda!

Ci allontaniamo di scatto.

La porta si apre e usciamo rapidamente.

“Scully?” Sussurro mentre camminiamo a passi spediti nel corridoio pieno di agenti.

“Si?”

“Ti amo!” Bisbiglio.

Scully sgrana gli occhi e si ferma.

Dopo pochi secondi si rende conto di dov’è e riprende a camminare.

Sa che nessuno ha sentito.

Ha ancora gli occhi e la bocca spalancata mentre cammina.

Sorrido soddisfatto.

Dovevo dirglielo!

Non mi importa dove sono… se non sapessi che a Scully importa, anche se marginalmente, l’opinione degli idioti che ci circondando, l’avrei urlato!

Forse avrei potuto scegliere un altro momento per dirlo.

Che so… in un momento in cui avrebbe potuto buttarmi le braccia al collo e baciarmi fino a farmi svenire.

Ma va bene così…. mi piace.

Sento e dico. Senza processi paranoici intermedi.

Le lancio un’occhiata furtiva.

I suoi occhi sono ancora più lucidi.

Siamo quasi davanti a Kimberly quando riesce a guardarmi.

“Mulder?”

“Si?”

Ti amo anch’io! Ti amo anch’io! Ti amo anch’io! Ti amo anch’io! Avantiiiiii  dillo!!!

“Allacciati la giacca!”

Ma vaffa…….

Cazzo Scully… non ti è sfuggita la profondità del momento!

Sorride timidamente.

Sorrido anch’io.

So che dovrò ancora aspettare per sentirglielo dire…. E se non mi amasse?

Dio.. no!

Dai…..

Smetto di tirarmi paranoie e rimando anche questo discorso a dopo….

Mentre mi allaccio la giacca impacciato salutiamo la simpatica Kim che ha un sorrisetto stampato su quel visetto rotondo che mi fa saltare i nervi.

“Vi stanno aspettando…” dice ridacchiando.

Annuiamo come due imbecilli e ci avviamo verso la porta dell’ufficio.

 

“Agenti….” Ci accoglie Skinner.

Ci squadra dalla testa ai piedi ed io mi sento nudo.

Come quando avevo combinato una marachella e tornavo a casa per affrontare gli occhi inquisitori della mamma.

Ma se allora mi sentivo in colpa… oggi sono sottilmente soddisfatto.

Lo spettrale Mulder ha messo le mani sulla donna più dannatamente bella ed intelligente dell’F.B.I. … alla faccia vostra!!!

“Signore!” saluto.

Scully non parla e fa un cenno col capo.

Sento che è tesa come una corda di violino accanto a me.

Vorrei metterle una mano sulla schiena e trascinarla fino alla sedia ma non mi sembra il caso.

Non mi va di farla sobbalzare in mezzo a questa allegra compagnia.

“Agenti Thomson e Smith…” saluto cordialmente ed ancora quel sorrido da deficiente mi copre la faccia.

HO FATTO L’AMORE circa 20 minuti fa, QUA DENTRO!!!

Come sono fiero!!!

Anche Scully saluta e ci sediamo.

Quando siamo tutti comodi e pronti per la discussione lancio uno sguardo al visino contratto di Scully.

Troppo contratto.

Che c’è?

OH…. OH, OH…

Cazzo.

Non ci avevo pensato!!! Non mi era passato neppure per l’anticamera del cervello….

Ok… Ecco. Adesso vi devo raccontare una storiella.

Non vi preoccupate, dura poco.

Allora… circa un mese fa la CV chiese la nostra collaborazione per un caso di omicidio con dei risvolti poco chiari a Pothland.

Come al solito io e Scully avevamo opinioni divergenti. Non è una novità.

Ma l’atmosfera tra noi era tesa… per un motivo … diverso.

La cara e vecchia Agente Smith aveva deciso proprio in quella gita fuori porta di provarci con me.

Non voglio dire semplici allusioni… innuendo… ci ha proprio PROVATO.

Un abbordaggio in piena regola: sorrisini… battutine e poi, beh, mi ha chiesto di uscire.

Ed io ho accettato.

Ve l’avevo detto che io e Scully avevamo avuto una discussione poco… ma poco… cordiale?

Beh, lo so che non è una giustificazione.

E poi, cazzo… non so, mi andava di uscire.

Ok… la dico tutta.

Scully mi aveva fatto troppo… ma troppo… incazzare.

Dio, diventa insopportabile quando è gelosa!

Alla fine la serata è stato un fiasco totale.

Le donne sanno essere noiose da morire quando vogliono.

Ma Scully non è mai noiosa… anche quando mi bombarda della sua logica-scientifica incomprensibile… anche quando è arrabbiata… anche quando è gelosa!

Dio, che idiota che sono stato.

Scully era fuori di sé dalla rabbia… almeno per quello che ho potuto percepire.

Ma poi tutto si è spento come un fuoco di paglia… ed io e Scully non abbiamo più toccato l’argomento.

Non che l’avessimo mai toccato. Che novità!

Per concludere dico che Scully a Porthland aveva la stessa identica faccia contratta che ha in questo preciso istante.

Tira bruta aria.

Adesso capisco perché ODIA la CV… a volte sono tordo come un mulo!

“Agenti…” incomincia Smith.

Scully si volta verso di lei e la squadra pericolosamente.

Tira proprio brutta aria!

“…sicuramente  saprete che stiamo lavorando su un caso di crimini seriali a XXX, YYYY… ”

“No… non lo sappiamo!” afferma Scully.

Sa essere acida quando entra in gioco la territorialità.

Dovrei essere preoccupato ma in realtà sto incominciando a divertirmi!

Skinner sgrana gli occhi. Thompson mi guarda storto. Io faccio spallucce.

Smith deglutisce e riprende “… ok… comunque… è una molto complicato e tutta la squadra ci sta buttando l’anima…”.

“Arrivi al punto, Agente Smith” incalza seccata Scully.

Smith tossisce nervosa.

Un sorriso che solo io posso vedere copre le labbra di Scully.

Io sto morendo dalle risate… dentro.

Intanto mi muovo sulla sedia, cercando una posizione comoda per godermi la scena.

“… Ecco, beh…” balbetta Smith… ed io che pensavo che l’aurea di potenza di Scully colpisse solo gli agenti di sesso maschile… “… ci è capitato un caso .. strano… ”.

“Strano?” chiede Scully alzando il sopraciglio.

“Beh, si… 3 morti a Long Island… si direbbe che si possano riconoscere elementi.. ritualistici…”

“Si direbbe?” Dio, Scully… la stai uccidendo.

“Si… insomma… la posizione dei corpi… ”

“Sono state eseguite le autopsie?” Chiedo io, anticipando Scully che mi guarda mooooltoooooo male.

Non mi è concesso rivolgere la parola a Smith… mi è sembrato di capire.

Guardo il pavimento e aspetto passivo la risposta.

“… si… il referto autoptico parla di asfissia…”

Scully assume un’aria spazientita “Agente, Smith…” incomincia… l’intera stanza trema “… ha ragione di credere che si tratti di un X-files?”

Adesso sono curioso di sapere che le risponde.

“… beh.. si… penso… non che ci siamo prove rilevanti… anzi.. non ci sono prove di alcun genere… e poi, come le ho già detto… l’intera squadra è impegnata…”

Scully la interrompe ridendo.

Oddio… che sta succedendo?

“Mi lasci indovinare, Agente Smith” attacca… oh mamma “… è un X-files o un caso che non avete la più pallida idea di come risolvere?”

Grande! Non mi aspettavo un attacco così diretto.

“Agente Scully!” L’ammonisca Skinner.

Scully si stringe nelle spalle.

E’ arrabbiata.

Ed è troppo soddisfatta di se stessa per pentirsi di quello che ha detto.

Gli agenti Thompson e Smith sono mortificati, e si vede.

E io mi sto troppo divertendo.

Smith mi sta divorando famelica.

Spero che Scully non se ne accorga.

“Agenti” interviene Thompson-il-mediatore “speravamo solo in un aiuto, potreste prendervi il caso…”

“Agente Thompson” tuona Scully… non la ferma più nessuno “…qui nessuno sta chiedendo un… ‘aiuto’… e sobbarcarci la responsabilità di un caso difficile se non impossibile solo per levarvelo dalle palle non è una mossa corretta…”.

Ehh?!!!!?!?!?!??!?!?!?!

Dio, Scully… questa è grossa!

Non oso voltare lo sguardo verso Skinner.

“Lo so… me ne rendo conto…” si scusa Thompson stranito, quasi KO.

Smith ha le guance rosse dalla rabbia.

La sfida è aperta.

“Agente Scully… cosa si aspettava? Una supplica?” Ruggisce.

“No…” risponde immediatamente… sto incominciando a preoccuparmi  “… ma penso mi aspettassi un poco di … umiltà… sa?… qualcosa del tipo  ‘ammettere i propri limiti’….” Fa una pausa, io sono esterrefatto e moooollllllllllltoooo orgoglioso. 

“Questo non vuol dire che non accettiamo il caso… ” conclude.

Vorrei alzarmi ed applaudire.

 

Quando siamo fuori dall’ufficio, Scully cammina dritta per la sua strada.

Pancia in dentro, petto in fuori. Fiera.

Amo questa donna!

Skinner non ha fatto in tempo ad ammonirci.

Penso che anche lui sia segretamente soddisfatto del comportamento di Scully.

Dio, la CV se la meritava proprio una bella strigliata!

E il fatto che l’abbia fatto Scully mi rende euforico.

Adoro quando è aggressiva.. persino quando è aggressiva con me… mi piacerebbe testare questa aggressività in un campo molto… ma molto… più intimo.

A metà corridoio però succede il fattaccio.

“Agente Mulder?”

E’ Smith.

Oh merda!

Che faccio?

Qualunque casa io faccia, sono fottuto.

Mi fermo.

Si ferma anche Scully.

Le lancio uno sguardo tra lo spazientito e il supplichevole.

Lei mi fulmina.

Non è giornata.

Scully è ancora sul piede di guerra.

Mi volto piano.

Smith si avvicina e mi si mette di fronte.

Sento gli occhi di Scully che mi perforano la schiena.

“Agente… mi scuso per il mio comportamento… so di non essere stata un granché… ‘civile’ la dentro….” Mi dice sorridendo… ma che ce sta ancora a provà!

Io annuisco ma non rispondo.

Lei deglutisce nervosamente e continua.

La mia schiena è in fiamme a causa dei laser-Scully.

“Beh.. insomma… mi chiedevo… se avesse già fatto colazione…. Potrei illustrarle i particolari del caso…”

Colazione?

“No!” la interrompo secco.

Lei mi sorride.

Mi sorride?

Eh?!?!?!?

Oh cazzo… non avrà capito che… Nooooooooooooo!

Non era un NO: non ho fatto colazione…. Era un NO: non esco più con te manco sotto tortura!

Sobbalzo.

Scully si aggrappa al mio braccio con vigore.

Sono tra l’incudine e il martello.

Sto sudando.

La mia bocca è arida come il deserto dell’Arizona… non riesco a parlare.

Scully si stacca di colpo.

Riprende a camminare.

Io sono pietrificato.

Noooooooooooo… cazzo! Tutte a me…

Immobile seguo con gli occhi il percorso di Scully fino a quando non scompare dentro l’ascensore.

Sono nella merda!

“Agente Mulder?” interviene allibita Smith.

Come vorrei stenderla con un pugno in questo momento.

Deglutisco.

“No… Agente Smith… ho degli… impegni… perché non ci recapita i files in ufficio.. quando può… se avremo dei dubbi… la chiameremo!” Balbetto.

Smith mi guarda sorpresa. Poi si arrende e annuisce sconfitta.

Mi bastano due parole per liquidarmi.

Dopo 30 secondi sono già in ascensore.

 

Quando entro in ufficio Scully mi da le spalle.

Ha già la giacca addosso. Pronta per andare.

Io ho una paura fottuta.

Non so perché… ma il resto della mattinata promette male.

“Sculleeeeee?” Sussurro.

Lei sospira e si volta.

Pugni sui fianchi e viso duro.

Ohi!

“Eccoti di ritorno…” mi dice sarcastica.

Io abbasso la testa.

“Scully.. lo so che sei arrabbiata….”

“Odio quella strafottente!” Mi interrompe secca.

Non me l’aspettavo una ammissione così spassionata.

Sono sorpreso.

“Lo so…” dico.

“NO…” mi interrompe ancora “Non lo sai!”

Touchè.

Mi stringo nelle spalle.

“Ti va se ne parliamo davanti ad un piatto di uova strapazzate e bacon, Scully!” Cerco di sdrammatizzare.

E poi, sono debole… non so se riuscirei ad affrontare Scully-incazzata con le poche energie che mi sono rimaste.

Annuisce senza parlare e mi supera per andare verso la porta.

La prendo per un braccio.

La volto e lei mi fissa sorpresa.

“Intendevo quello che ti ho detto prima, Scully” sussurro “e non pensare che sia stato facile per me dirlo!”

Dio, Scully… ti ho detto che TI AMO!

Lei mi guarda con occhi indecifrabili.

Sono di un azzurro così… azzurro nella poca luce del seminterrato che quasi non riesco a guardali.

“Lo so…” bisbiglia con voce rotta.

“NO” la interrompo “Non lo sai…”

Distoglie lo sguardo da me.

I suoi occhi si ricoprono di quelle lacrime brillanti.

Non piangere Scully!

Non farlo!

“Andiamo” ordina cercando di mantenere il controllo.

Si stacca ed esce dall’ufficio.

Io la seguo.

Ho la netta impressione che ci aspetta una luuuuuuuuuuuuungaaaaaaaaaaaaaa chiacchierata.

 

 

 

Raggiungiamo il Caffè che è già l’una del pomeriggio.

Parcheggio, macchina, traffico… totale parole: 0!

Sono molto abbattuto.

E se penso che fino a poche ore fa camminavo a 1 metro da terra mi sento ancora più confuso.

Ma Scully mi ha fatto una promessa.

Mi ha detto che mi avrebbe nutrito.

Io mi fido di lei.. anche se navighiamo in brutte acque, ora.

Scegliamo all’unisono e senza parlare un tavolo nell’angolo più recondito del locale.

Ci sediamo sulle panche silenziosamente e poi ordiniamo.

Siamo uno di fronte all’altra… e non è solo lo spesso tavolo di legno che ci divide.

Quando ormai sono convinto che devo passare il resto della giornata a sentire il brusio degli altri avventori Scully mi stupisce sussurrano “Scusa, Mulder…”

Quasi sospiro dal sollievo ma poi corrugo la fronte… non mi basta Scully, sputa il rospo.

“… scusami per la sfuriata di prima… non sono riuscita a controllarmi…  mi spiace se ti ho messo in imbarazzo…”

In imbarazzo?

Rido.

Rido forte.

“In imbarazzo?… Dio Scully…No… non mi hai messo in imbarazzo.”

Alza il sopraciglio.

“… a dirla tutta Scully… mi sono piuttosto.. divertito!”

“Divertito?” Mi chiede stranita.

Sembra un bambina in questo momento.

Già il fatto che abbiamo ricominciato a parlare mi fa sentire leggero.

Vederla così… piccola… e bella… mi stringe il cuore nel petto.

“Dio, Scully… gli hai dato il fatto loro… mi sei piaciuta… mi sei piaciuta un sacco!”

Ride.

Adoro questo suono. Devo sentirlo ancora, devo sentirlo sempre.

“… molto aggressiva…” continuo.

Ride ancora.

“.. selvaggia…”

Scoppia in una risata fragorosa.

“… territoriale…”

Si prende il viso tra le mani, imbarazzata.

Le sua spalle si alzano e si abbassano mentre ride.

Datemi una telecamera! Ora! Dio, non ho visto niente di più bello!

“… gelosa.” Concludo.

Scully si blocca.

Non avrò detto la cosa sbagliata?

Toglie la mani dal viso piano e mi fissa seria “Gelosa!” Conferma.

Io trattengo il fiato.

Riprendo a respirare e le regalo il mio miglior sorrisetto compiaciuto.

Non è una ammissione da poco, me ne rendo conto.

“Scully…”

“No.. Mulder… io non ho alcun diritto di essere così… beh… territoriale…”.

“Certo che ne hai il diritto, Scully!” La correggo immediatamente.

Si ferma per un istante, si stringe nelle spalle “Dio, Mulder… ho fatto una scenata! Non l’avevo mai fatto prima…. Piuttosto ridicola, mh?”.

Sorride triste e abbassa la testa.

SONO INNAMORATO… veramente… ed è sorprendente come questa consapevolezza albeggi nel mio cervello all’improvviso… in ogni istante.

Voglio sentirla ridere ancora.

“Beh… Scully… se può renderti più tranquilla… poi anche mettermi un bel collare ed un guinzaglio…”

“Mulder…” mi riprende sorridendo.

“… un bel collare con le borchie…. Un guinzaglio di cuoio…”

“Smettila Mulder!” ghigna.

“Già ti vedo mentre mi porti a spasso per i corridoi del Hoover Building…”

“Ok… ok…” dice sventolando le mani per fermarmi “recepito il messaggio…”.

La cameriera ci interrompe.

Grazie al cielo è brutta altrimenti mi sarebbe sicuramente sfuggito qualche sguardo poco gradito alla mia *gelosa* collega.

Anche se con la mia attenzione tutta rivolta al cibo e al suo buono odore, non l’avrei degnata di uno sguardo neppure se fosse stata Pamela Anderson.

Pancetta, uova e succo d’arancia.

Colazione da campioni.

Sono felice come un bambino a Natale.

Comincio a magiare. Stavo morendo di fame!!!

“Dio, Mulder.. mastica o ti strozzerai!” Mi comunica Dottor Scully.

Ingoio “Sto mangiando velocemente?”.

Ride.

Dopo pochi istanti tossisco e annuncio “Non hai nessuna ragione per essere gelosa, Scully!”

Lei alza immediatamente tutte e due le sopraciglia.

“Non hai *più* nessuna ragione per essere gelosa!”.

Sorride.

“Oh… ed io che pensavo già di portarti a spasso al parco per farti fare le pipì sul tronco degli alberi…”

Non so perché ma rido quasi fino a strozzarmi.

“Dio Scully… sto mangiando!”

“Scusa” dice ma non è dispiaciuta.

Tossico e mi preparo.

“Scully?”

“Mh?”

“E se ti dicessi che sono uscito con Smith solo perché avevo litigato con te?”

Spalanca gli occhi.

Continuo “e se ti dicessi che mi sono annoiato da morire? Che non vedevo l’ora che la serata finisse? Che non ho fatto altro che pensare a quale subdola vendetta mi avresti inflitto per questo mio sgarro…”.

“Mulder?”

“Si, Scully… perché tu ti vendichi mooooltooooooo subdolamente….”

“Mh?” chiede stupita.

“Si, Agente Scully… ”

“Fammi un esempio, Agente Mulder, perché non ti seguo…” ordina sulla difensiva.

“Danny!” affermo.

“Danny?!?”

L’angelo…” dico senza nascondere neppure uno spillo della mia indignazione.

“Oh….” Sorride.

“Qual è la sua difesa, imputata Scully?” Avanti…. Sono curioso….

“Quella NON era una … vendetta, Mulder… non avevo nulla per cui vendicarmi!”

“ah.. lo ammetti allora che ti vendichi?”

“No, non mi vendico.. comunque” cambia discorso “Angelo è un nomignolo… ed è una storia lunga… non penso che tu…”

“SI” la interrompo “la voglio *proprio* sentire”.

Annuisce sconfitta “Ok… te la riassumo…”

“Sono tutto orecchi…!”

China la testa imbarazzata “A Quantico ero la sola con i capelli rossi….”

“Ah….”

“Pochi giorni dopo l’inizio del corso di addestramento ho conosciuto Danny e….”

“E…?”

“Ci ha provato!”

“Cosa?!?”

“Beh, Mulder” si difende “non è un reato!”

Ingoio ancora e mi trattengo “.. continua!” la incito.

“Ed io non…”

“Non?”

“… non ci sono stata Mulder” dice imbarazzata “… e lui mi aveva detto – arrabbiato da morire – che era sicuro che gli avrei detto di no… perché le rosse sono tutte diavoli!”

Dio… che storia interessante!

“E tu?”

“Gli ho tirato un pugno…”

“Eh?!?!”

“… in piena faccia… non sopporto quando fanno battute sul colore dei miei capelli”

“Buono a sapersi… Rossa!”

Mi fulmina.

“Scherzavo” dico alzando le mani in segno di arresa.

Ride forte.

“Lui era amico di Willis… i rapporti tra me e Danny si sono chiariti e siamo diventati amici… da allora io sono “il diavolo” e lui l’”angelo”… e questo è tutto!”.

“Mi aspettavo qualcosa di più… scottante!” dico sorridendo.

In realtà mi sono così rilassato a sentire questa storia che mi sento un mollusco.

“Spiacente… niente di… scottante… nel mio passato, Mulder…”

“Quanto sei bugiarda!” Affermo falsamente indignato.

Ride “*quasi* niente di… scottante… nel mio passato, Mulder…”.

Mi guarda maliziosa.

Tranquillo, ritorno al cibo.

E sono troppo impegnato a mangiare per accorgermi che è sceso il silenzio… da molti minuti ormai.

“Dio, Mulder…”

Alzo la testa di scatto.

Scully ha la faccia tra le mani.

Che è successo adesso?

“Scully?” dico impaurito.

“Abbiamo fatto l’amore in ufficio stamattina…” sussurra impacciata.

Non chiedetemi perché… ma rido “e l’avremmo fatto anche in bagno se non fosse squillato quel fottuto telefono!” affermo.

Scully abbassa ancora di più la testa e bisbiglia tra le mani “e ora siamo qui ad abbuffarci di pancetta e a parlare di Danny…”

Ghigno.

“Ventiquattro ore ti possono cambiare la vita, Scully…” dico… e sono serio.

“Già…” sussurra liberando quel suo bel visino dalla gabbia delle sue dita “e tu mi hai detto che mi ami… mi ami” lo ripete piano, come se non ci credesse, come se non potesse essere possibile.

“TI AMO!” Urlo senza pensare. Non posso permettere che abbia dei dubbi su questo.

Mi sa che ho attirato l’attenzione di un paio di vicini di tavolo…

“Shhhhhhh” dice Scully mettendo un indice sulle mie labbra.

Rimaniamo così per secondi eterni. 

Scully apre la mano e mi accarezza la guancia.

Mi guarda con occhi lucidi e scuri.

Dio, adoro poterlo dire… lo ripeterei all’infinito.

“Io ti amo, Scully…”

Trattiene ancora il fiato.

Mi sorride e si alza.

Cammina piano attorno al vecchio tavolo di legno.

Quella gonna la fa due fianchi da mozzare il fiato.

Lei HA due fianchi da mozzare il fiato.

Deglutisco mentre si siede accanto a me.

“Scully?” chiedo…. Ma lei mi interrompe… abbracciandomi.

Le sua braccia sono sulle mie spalle.

Mi stringe forte, siamo guancia a guancia.

Dio, non me lo aspettavo…

Sono sorpreso… veramente.

Le circondo la vita e la tengo stretta.

Vorrei parlare ma ho la gola asciutta…

Scully infila le dita fredde tra i miei capelli.

Mi accarezza tanto teneramente da riempire i miei occhi di lacrime.

La sua guancia scivola sulla mia piano e mi ritrovo con le labbra sulle sue.

Un brivido mi percorre la schiena.

Dio, mi mancava da morire… mi mancavano queste labbra.

Continua ad appoggiare piccoli baci sulla mia bocca socchiusa.

“Ti amo…” è la sola cosa che riesco a sussurrarle prima di incominciare a baciarla.

La sua lingua nella mia bocca è miele.

Le sue dita tra i miei capelli e sul mio collo lasciano scie di fuoco.

C’è così tanta passione in questo bacio che quasi ne rimango intossicato.

Mi divora le labbra… mandando scosse lungo la mia colonna vertebrale….

E quello che provo in questo momento è così forte che mi stringe lo stomaco.

Si stacca piano mordendomi il labbro inferiore.

Io mi sento sbronzo.

Appoggia la fronte sulla mia e respira il mio respiro.

“Dio Scully… l’ho pensato.. l’ho pensato qualche ora fa…” sussurro stupito.

“co.. cosa?”

“Questo…” le dico stringendola più forte… le mie labbra sfiorano le sua quando parlo “ho pensato di dirti che ti amavo… ho pensato che mi avresti abbracciato e baciato fino a farmi svenire… e, GIURO Scully… non mi sento più le gambe!”

Ride piano.

Stacco una mano dalla sua schiena e le sposto i capelli dal viso.

Mi allontano.

Le sue guance sono completamente bagnate.

Oddio, stava piangendo!

“Sc… Scully?”

“Sh…” sussurra prima di riappoggiare le sua labbra sulle mie.

La bacio perché che non riuscirei a dire nulla se non quello che ho già detto.

- Ti Amo – ha in sé ogni cosa… ed è incredibile come tutto quello che provo possa essere racchiuso in due parole…

Si stacca ma io non sono appagato… e la bacio ancora… e ancora…  e ancora….

Scully mi prende la faccia tra le mani e mi tiene fermo.

“Mulder?”

“Siiiiii?”

“Casa mia o casa tua…?”

Spalanco gli occhi “Dio, Scully… pensavo fossimo nel pieno di un momento di alto romanticismo!”

Sorride e abbassa lo sguardo.

La bacio ancora.

“Casa tua…” sussurro. 

 

 

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to be continued!

(ne vale la pena? Fatemelo sapere! Feeeddddddddbackkkkkkkkkkk!) 

 

terza parte