Titolo: Il giorno dopo 2
Riassunto della prima
parte: Mulder si sveglia solo e un bel un po’ arrapato dopo aver passato la sua
prima notte di sesso e/o amore e/o piramide umana con Scully.
Dopo varie disavventure
Mulder riesce a dire a Scully parte di quello che prova e… fanno l’amore
in ufficio…
Spatafiata… prima parte.
Ratin: PG13 (la prossima
parte… se ci sarà… sarà un nc17 con i controcazzi… Anna: Bon Jour finez )
Dedica speciale: alla
grande POLI… non ho idea di come sia venuta sta ff… ma te la dedico lo
stesso! :P
A tutti, Buona lettura
Annax
Barcollo fino al… cesso.
Anzi, a dire il vero,
saltello… sto saltellando e tutto ciò mi preoccupa.
Arrivo davanti alla porta,
sospiro e busso.
Toc Toc.
“Mhmmm?!?” Mi risponde.
“Scully, sono io…”
bisbiglio attaccato al finto legno marrone.
“Mulder?” Chiede.
‘No, Ricky Martin’ vorrei
risponderle ma mi trattengo… ma chi diavolo vuole che ci sia in questo buco di
seminterrato?
“Si… Scully, mi apri…”
quasi supplico.
Sono un po’ nervoso adesso….
Sento il rumore dei suoi
passettini. Tic.. tic…tic… la maniglia gira… e me la trovo di fronte.
Mi guarda con occhi
spalancati quasi volesse dirmi ‘che cazzo ci fai qui, Mulder?’
Deglutisco e affermo con
una intelligenza che stupisce persino me stesso
“Cù cù…”.
Ed io ho preso una laurea
ad Oxford!!!
Attimi di silenzio… rullo
di tamburi… lei ridacchia ed io ricomincio a respirare.
“Che cazzo ci fai qui?”
Afferma mentre sghignazza… a volte mi spaventa quanto conosco ‘sta donna.
Abbasso lo sguardo e per
occuparmi il cervello le osservo famelico i fianchi.
Dio, sono ancora troppo… ma
troppo… eccitato.
“Sta… stavo pensando…”
balbetto… che cazzo stavo pensando?
‘Sai Scully? Visto che sono un arrapato, avevo intenzione di farlo anche nel cesso… e poi, se ci avanza tempo… magari anche sulla scrivania… sulle scale… nel parcheggio… in ascensore… e in tutti gli angoli di questo pianeta fino a quando le forze non mi abbandoneranno e morirò felice!’
“… si Mulder?” Incalza
nervosa.
Ho la bocca asciutta come
la sabbia della California, deglutisco ancora e alzo lo sguardo su di lei…
probabilmente mentre si stava lavando la faccia si è spruzzata un po’ d’acqua
sui capelli… tutto questo le da un’aria selvaggia che mi fa tremare le zone
basse… sono nei guai… mi devo inventare qualcosa “… ho fame!” affermo… ed ora
estraggo la pistola e mi freddo da solo perché è impossibile essere così
idioti.
Lei si volta e va fino al
lavandino… si guarda allo specchio e dice “Scusa, Mulder… un attimo e andiamo a
magiare…”.
Non ha capito il doppio
senso… no, proprio non l’ha capito!
“Scully…”incomincio
staccandomi dallo stipite della porta… la chiudo… e mi avvicino a lei.
Le sono dietro e sono
moooooooooltoooooooo vicino.
Scully alza la testa piano
e osserva i miei occhi attraverso lo specchio.
Ha uno strano sorriso sulle
labbra.
Molto strano.
Mi sa tanto che ha capito
il doppio senso.
Agenda mentale: domani in
chiesa a ringraziare Dio per avermi fatto incontrare una donna così astuta.
Sorrido anch’io.
Mi do una veloce occhiata
allo specchio e la prima parola che mi passa nel cervello guardandomi è: Pirla.
Ho veramente stampato in
faccia un sorriso da completo idiota.
Mi do una scossa mentale e
le faccio passare la mani lungo le braccia piano.
Ma visto che ha addosso la
giacca ciò non provoca nulla in Scully se non un iniziale sobbalzo.
Insoddisfatto appoggio il
mento nell’incavo del suo collo, sotto la camicetta azzurra.
Respiro e lei rabbrividisce
piano.
Adesso posso continuare.
Osservo ancora i suoi occhi
attraverso lo specchio sbilenco e lei osserva i miei….
Se è possibile è diventata
più bella dia quanto già non lo fosse 2 minuti fa.
E’ bella da star male e il piccolo-grande-Mulder,
che è un ragazzotto piuttosto scaltro, incomincia a mandarmi i suoi assillanti
SOS.
Da quando un pezzo di pelle
dietro l’orecchio ha questo effetto devastante per il mio sistema ormonale?
Appoggio le labbra sul suo
orecchio.
Noto con piacere che il suo
viso si sta colorando di un rosso intenso e che anche il suo sistema ormonale
ha deciso di prendere il controllo.
Sghignazzo internamente… è
più facile di quanto pensassi.
“Mi mancavi…” sussurro
piano.
Scully trema e trattiene il
respiro “co.. comincio a preoccuparmi, Mulder…” sospira e poi ansima quando le
prendo il lobo tra le labbra e lo lecco piano “non.. non ci siamo visti per due
minuti…”.
Mi stacco lentamente “due
minuti sono un’eternità…” affermò convinto… mi sembra di aver già affrontato un
discorso sull’argomento!
Va bè… torno a lavoro sulla
palle sensibile del suo orecchio.
Lei ansima di nuovo ed io
sono così carico e motivato che quasi esplodo.
Allungo le mani e le infilo
sotto la sua giacca.
Le trascino piano piano
fino a posizionarle una sul suo ventre e l’altra tra i suoi seni… massaggio
piano e lei spalanca gli occhi.
La camicia azzurra le sta
appiccicata addosso come un guanto.
Il rumore della stoffa
sulla sua palle misto ai nostri respiri affannati è il suono più dannatamente
erotico che io abbia mai sentito.
Le strofino le labbra
dietro il collo e ansimo “… ti voglio….”
Niente opposizioni e niente
razionalità: IO ti voglio ADESSO.
Scully ansima ancora…
ansima forte.
Ho la netta impressione che
non abbia proprio intenzione di ribellarsi al mio “ordine”.
La mia eccitazione aumenta
esponenzialmente e laggiù il mio piccolo socio in affari sembra registrare
forte e chiaro.
Mentre ancora la guardo
negli occhi attraverso lo specchio, le bacio la mascella.
Lei si volta lentamente e
mi respira sulle labbra.
Ormai non mi ferma più
nessuno.
Sono caricatissimo e decido
di passere all’azione.
Faccio passare la punta
della lingua sulle sue labbra socchiuse.
Sono così dolci… e piene…
Dio, sono troppo eccitato.
“Mulder…” sussurra.
Ripeto il gesto ma adesso
le lecco l’interno delle labbra.
Una delle mie mani lavora
per sfilarle la camicetta dalla gonna.
Dopo vari tentativi ce la
faccio ed incomincio a massaggiarle l’ombelico con il pollice.
Il suo respiro è denso
sulla mia bocca.
La pelle della sua pancia è
così morbida … e calda.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!
Noooooooooooooooooooo…..
nooooooooooooooooooooo…. Noooooooooooooooooo….. il cellulare
noooooooooooooooooooooooo!!!
Sobbalzo mentre la mia mente
urla.
Anche lei sobbalza.
E l’atmosfera erotica va a
puttane.
Merda!
“Rispondi” mi ordina
deglutendo, accende l’acqua e se la passa con la punta delle dita sulle guance
rosse.
Io rimango immobile.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!
Oh merda.. merda… merda!!!
“Rispondi, Mulder…” insiste
e cerca di mantenere un tono neutro ma io so che è seccata da morire.
Io invece sono piuttosto
incazzato.
Prima che un altro trillo
ci squarci i timpani mi do una mossa ed estraggo il fottuto cellulare dalla
tasca della giacca.
Guardo il display.
Skinner.
Oh cazzo!
“Skinner…” le comunico
mentre schiaccio il tasto verde e porto il telefono all’orecchio.
Lei sbuffa, alza la testa e
mi sorride.
Le sorrido anch’io mentre
dico “Mulder” ma non so perché cazzo stiamo ridendo visto che in realtà vorrei
sbattere la testa contro un muro.
‘Agente Mulder?’
“Si, signore…” dico piatto.
Scully si sta rimettendo la camicia nella gonna… cazzo!
‘Agente, ho provato a
chiamare in ufficio ma non rispondeva nessuno…’
Oh… oh…. E adesso che gli
dico?
Scully mi guarda con aria
interrogativa perché ha colto “panico” stampato sulla mia faccia.
“Io… io e l’Agente Scully…”
Scully spalanca gli occhi “stavamo… stavamo…. facendo colazione…” rispondo in
un fiato.
Scully sospira dal
sollievo. Ma che ti pensavi? Che gli avrei detto ‘Io e l’Agente Scully stavo
attorcigliandoci come due serpenti nel cesso del seminterrato’?
‘Ah…’ dice il capo che ha
capito tutto, ne sono certo, è troppo furbo Mastro Lindo ‘Comunque…’
“S.. si?” incalzo esitante.
‘.. ecco… visto che era
così impaziente per l’incontro con la CV ho pensato…’
Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!
‘… di spostarlo ad oggi!’
Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!
“Ad… Ad oggi?” Balbetto.
‘Si… ho fatto un giro di
telefonate e… beh… si, AD OGGI!’
Ma che culo! Sono proprio
un ragazzo fortunato.
“Ad oggi? Cosa?” sussurra
Scully che si è voltata e si è messa in posizione Agente-speciale-Scully con le
mani sui fianchi.
Le faccio cenno di
aspettare e chiedo al mio interlocutore “Quando?”
Skinner ordina ‘Adesso!’
ADESSOOOOOOOOOOOOOOOOOOO?!?!
Noooooooooooooooooooooo!!!
“A… adesso?” chiedo.
“A… adesso?” Mi sussurra
Scully allarmata.
‘Si! Gli agenti Thompson e
Smith saranno nel mio ufficio tra qualche minuto…’ ci risponde Skinner.
Abbasso la testa… e mi
chiudo nella mia sfiga per un nanosecondo.
Mi fa riprendere un rumore
strano proveniente dal mio stomaco e Skinner che taglia la comunicazione con un
‘Aspetto entrambi qui… subito!’
Stacco il cellulare
lentamente dall’orecchio, lo infilo in tasca e alzo la testa verso Scully.
Mi guarda con occhi rotondi,
impaziente.
Non ho tempo di spiegarle
le mie disavventure mattutine allora riassumo omettendo la parte imbarazzante.
“Skinner ha anticipato
l’incontro con la CV… ci aspetta nel suo ufficio… adesso!”.
Scully sbuffa, si volta per
darsi un ultima occhiata allo specchio. Disgustata cerca di mettersi a posto i
capelli.
“Scully?” La chiamo.
“Mulder… siamo nella
merda!” Mi comunica finemente.
Supero la sorpresa – non è
cosa da tutti i giorni sentire Scully che dice le parolacce… però mi piace! – riprendo
il controllo ed incomincio “Dai Scully.. non è così terribile…”
“Mulder” mi interrompe
voltandosi seccata “… forse tu non ti rendi conto…”
Corrugo la fronte e lei mi
spiega con razionalità quasi cinica “… tu lo sai quanto odio quelli della CV…
tu lo sai quanto si divertono quei fancazzisti ad inventare storielle sullo
Spettrale e sulla sua consorte di ghiaccio… tu lo sai cosa diranno quando ci
vedranno in queste condizioni….” Non finisce e si volta imbarazzata.
“Quali condizioni?” Chiedo
confuso.
Si volta ancora “Queste!!!
Dio, Mulder… siamo combinati uno… Mulder… Diavolo, si sente lontano un miglio
che ho il tuo odore addosso!”
Ha il mio odore addosso?!?
Non lo so perché ma sorrido
e annuso l’aria.
“Dai… Mulder…” mi ammonisce
secca ma non riesce a trattenere un sorriso.
Rido e le circondo le
spalle con un braccio.
Lei non si ribella al mio
gesto e stiamo con sedere appoggiato al lavandino, abbracciati come vecchi
amici.
Se penso che se avessi
spento il cellulare ora le sarei addosso e probabilmente nudo mi si stringe lo
stomaco.
“Hai un buono odore Scully…
come sempre!” La rassicuro.
Lei ride ancora abbassando
la testa.
“Tu no!”
Rido.
“Già….”
Si stacca dal lavabo, mi si
mette di fronte “Mulder.. datti una rinfrescata… io vado una corsa in ufficio a
vedere se è tutto a posto e poi andiamo da Skinner, ok?”.
Sorrido ed annuisco.
Il mio stomaco brontola
sonoramente.
Abbassiamo entrambi la
testa a quel suono disumano.
Io alzo lo sguardo e le
osservo la fronte imbarazzato.
“Mulder?” Dice rivolta
verso la mia pancia.
“Si?”
“Pensa alla faccia di
Skinner quando ci vedrà così…”
Rido “lo so… lo so… ma non
ti preoccupare”
“No… il mio è un consiglio
Mulder, pensa alla faccia di Skinner…”
“Perché?” Chiedo confuso.
Lei ridacchia e incrocia i miei
occhi.
Ha uno sguardo troppo… ma
troppo… malizioso.
Abbasso la testa.
Ops… Ops…. Ops… Merda!
Il piccolo-Mulder non è poi
così piccolo in questo momento.
Cazzo!
Sono immobile ed
imbarazzato da morire.
Lei mi prende la faccia tra
le mani e si avvicina.
Appoggia un bacio umido
sulle mie labbra ed io tremo.
Sinceramente non me lo
aspettavo.
Rispondo a questo bacio
casto mentre le abbraccio la vita e la stringo a me.
“Hai fame?” Sussurra.
“Siiiiiiiiiiiiiiiii” Le
rispondo sorridendo.
Mi sghignazza in faccia.
In questo istante mi rendo
conto di essere felice!
“Dai…” dice staccandosi
“prima concludiamo lo strazio con Skinner e prima mi dedicherò a nutrirti!”
Ho colto un doppio senso?
“Ah… si… se la metti su
questo piano Scully… sarò pronto per Skinner in 2 secondi!”
“2 secondi sono
un’eternità… Mulder!”
Sorrido. Giàààààààààààààà….
Proprio un’eternità!
Scully ride e si avvia
verso la porta.
Dio. Già mi manca.
“Scully?”
“Si?” Dice voltandosi.
“Tu mi rendi felice!”
Affermo, so che non centra un cazzo ma è quello che sento.
Arrossisce e sorride
timidamente “A dopo…” sussurra uscendo dal bagno.
Io sono paralizzato ed
anche indignato.
Poteva anche sforzarsi a
dire un ‘anche tu’?!?
Beh, non posso pretendere
grosse effusioni dall’Agente-speciale-Dana-Scully… poi penso che ho fatto
l’amore con lei una decina di minuti fa .. IN UFFICIO… e convengo che un ‘Anche
tu’ poteva pure proferirlo…
Riservo l’argomento al
nostro prossimo momento di solitudine e mi lavo concentrandomi sull’immagine
del volto serio di Skinner.
Funziona!!! Non ci posso
credere… funzione davvero!
Il socio-Mulder batte la
ritirata e sono certo che mi verranno i brufoli se entro la fine della giornata
non gli do un adeguato sfogo.
Ma visto che mi fido di
Scully… so che non mancherà di nutrire entrambi… me e il mio piccolo-alter-ego…
Esco dal… cesso.
Libero e felice.
Vedo Scully davanti alla
porta dell’ascensore che mi aspetta.
Mentre cammino verso di lei
ci stiamo letteralmente spogliando con gli occhi.
La sola cosa che desidero in
questo momento è chiudermi in quell’ascensore, schiacciare il tasto rosso e
fare l’amore con lei in tutte le posizioni del Kamasutra che si possono
sperimentare in 1,5x2,5 m di spazio.
Poi un’immagine di Skinner,
con la testa pelata rossa ed incandescente dalla rabbia, spegne i miei bollenti
spiriti.
Quando raggiungo la mia
visione dai capelli rossi le porte si aprono.
Senza dire nulla entriamo e
ci mettiamo uno accanto all’altra appoggiati alla parete di metallo
dell’ascensore.
Guardiamo fissi di fronte a
noi.
HO FATTO L’AMORE CON LEI!!!
L’ho fatto per ben due volte ed una di queste era sulla porta nel mio ufficio…
non ci posso credere….
Se penso alla consistenza
della sua pelle calda contro la mia incomincio a sudare come un cammello.
Skinner.
Skinner con la testa
incandescente dalla rabbia.
Skinner che dice “per la
miseria, Agente Mulder… lei è un idiota!”
Ok… adesso ho ripreso il
controllo.
Ma il silenzio è troppo
pesante per i miei gusti.
Voglio sentire la sua voce.
“Mulder…” – “Scully…” come
tutte le migliori sit-com lo diciamo contemporaneamente e ridiamo.
“Mulder…” continua
diventando improvvisamente seria… ed io incomincio ad avere PAURA! “… volevo
solo dirti che… che questo non cambia niente!”
Eh?!?!?! Eh?!??!?!
“Eh?!?!?”
Deglutisce e riprende “…io…
beh… sono ancora... IO… tu sei ancora TU … il lavoro è ancora lavoro…”
“Il mare è ancora blu… il
sole è giallo… ed il cielo non è crollato!” dico… anche se capisco benissimo
cosa sta cercando di esprimere non me la sento di farla continuare.
“Mulder…”
“No… senti, Scully…” la
interrompo voltandomi verso di lei “ho abbastanza fiducia in NOI per sapere
senza alcun dubbio che riusciremo in tutto… è troppo bello quello che sta
succedendo per rovinarlo con paura, razionalità… non ho più intenzione di
rinunciare… e neppure di darmi un freno… io VOGLIO tutto, Scully… lo merito! Ma
soprattutto lo meriti TU…”.
Ebbene si. Sono fiero di
me: Scully spalanca gli occhi sorpresa della mia loquacità e poi sorride
abbassando la testa.
“Anch’io mi fido di... NOI,
Mulder…” bisbiglia.
Yuppyyyyyyyyyyyy
yehaaaaaaaaa… alleluia!!! Mi sta dando
ragione?
“… ma” continua. E te
pareva se non doveva aggiungerci un ‘ma’!!!
“Ma?”
“… tu promettimelo lo
stesso. Promettimi che non cambierà niente!” Sussurra.
Non so perché ma un brivido
mi percorre la schiena.
Dio, quanto voglio baciarla
in questo momento!
Stringerla forte….
Rassicurarla. Lo so che ha paura.
“Non posso promettertelo,
Scully” è quello che posso dire “… ma se tutto dovrà cambiare…. TI PROMETTO che
cambierà in meglio…. Anzi, ne sono certo!” Lo sento davvero, andrà tutto
bene!!!
E mi sa proprio che ho
detto la cosa giusta perché mi sorride mostrandomi quei suoi dentini bianchi.
Dio. Adoro quel sorriso.
Glielo dico “Adoro il tuo
sorriso…”.
Un lampo di sorpresa
attraversa i suoi occhi e poi si volta e incrocia le braccia falsamente
indignata “Ti ho già detto che pagherò io la colazione Mulder, non c’è alcun
bisogno di adularmi!”
Sorrido “Beh, Scully… se
avessi realmente voluto adularti ti avrei detto che quando sorridi sei la
creatura più dannatamente sexy sulla faccia della terra…”… volevo essere
sarcastico ma alla fine… è la verità.
E’ sexy da morire quando
ride.
Scully scoppia in una
risata fragorosa, soddisfatto vorrei continuare ma mi blocco.
Mi volto ancora verso di
lei e la costringo con la punta delle dita ad incrociare il mio sguardo.
Lei mi osserva confusa.
Io sono diventato molto
serio.
“… ho sette anni di cose
non dette… di emozioni represse…” affermo solennemente “ho sette anni da
recuperare… per ogni volta che avrei voluto dirti quanto eri bella e non l’ho
fatto… per ogni volta che avrei voluto baciarti ed abbracciarti e guardarti con
gli stessi occhi con cui ti sto guardando adesso… e non ho potuto, voluto
farlo… ho sette anni di sentimenti compressi e non vorrei che l’esplosione di
spazzasse via Scully, ma ho intenzione di dirti ogni cosa… e quello che non
riuscirò a dire… te lo dimostrerò…”
Dio… ho detto sul serio
tutte queste parole consecutivamente senza sparare una cazzata?
Vedo i suoi occhi diventare
più brillanti.
Espira profondamente per
cercare di trattenere le lacrime.
Vorrei rimanere così per
ore.
Vorrei che questo ascensore
non si fermasse mai.
“Non hai nulla da
dimostrare, Mulder” mi dice con un filo di voce “… io lo so!”
Annuisco piano. Si, lo sa.
“Ma io ho bisogno di dirti
tutto, Scully… e spero che tu mi vorrai ascoltare…”
Mi guarda dritto nell’anima
e sussurra “Non mi stancherò mai di ascoltarti, Mulder…”.
Dio… che affermazione
pesante. Quasi mi si piegano le ginocchia.
Un ampio sorriso mi copre
la faccia.
So quanto sia stato
difficile per lei dirlo.
So quando sia complicato
per lei aprirsi così… con me.
Adesso voglio dirglielo.
Lo voglio.
E’ perfetto.
“Scully… io…”
PLIN PLIN
Cazzo!
Siamo arrivati a
destinazione.
Merda!
Ci allontaniamo di scatto.
La porta si apre e usciamo
rapidamente.
“Scully?” Sussurro mentre
camminiamo a passi spediti nel corridoio pieno di agenti.
“Si?”
“Ti amo!” Bisbiglio.
Scully sgrana gli occhi e
si ferma.
Dopo pochi secondi si rende
conto di dov’è e riprende a camminare.
Sa che nessuno ha sentito.
Ha ancora gli occhi e la
bocca spalancata mentre cammina.
Sorrido soddisfatto.
Dovevo dirglielo!
Non mi importa dove sono…
se non sapessi che a Scully importa, anche se marginalmente, l’opinione degli
idioti che ci circondando, l’avrei urlato!
Forse avrei potuto
scegliere un altro momento per dirlo.
Che so… in un momento in
cui avrebbe potuto buttarmi le braccia al collo e baciarmi fino a farmi
svenire.
Ma va bene così…. mi piace.
Sento e dico. Senza
processi paranoici intermedi.
Le lancio un’occhiata
furtiva.
I suoi occhi sono ancora
più lucidi.
Siamo quasi davanti a
Kimberly quando riesce a guardarmi.
“Mulder?”
“Si?”
Ti amo anch’io! Ti amo
anch’io! Ti amo anch’io! Ti amo anch’io! Avantiiiiii dillo!!!
“Allacciati la giacca!”
Ma vaffa…….
Cazzo Scully… non ti è
sfuggita la profondità del momento!
Sorride timidamente.
Sorrido anch’io.
So che dovrò ancora
aspettare per sentirglielo dire…. E se non mi amasse?
Dio.. no!
Dai…..
Smetto di tirarmi paranoie
e rimando anche questo discorso a dopo….
Mentre mi allaccio la
giacca impacciato salutiamo la simpatica Kim che ha un sorrisetto stampato su
quel visetto rotondo che mi fa saltare i nervi.
“Vi stanno aspettando…”
dice ridacchiando.
Annuiamo come due imbecilli
e ci avviamo verso la porta dell’ufficio.
“Agenti….” Ci accoglie
Skinner.
Ci squadra dalla testa ai
piedi ed io mi sento nudo.
Come quando avevo combinato
una marachella e tornavo a casa per affrontare gli occhi inquisitori della
mamma.
Ma se allora mi sentivo in
colpa… oggi sono sottilmente soddisfatto.
Lo spettrale Mulder ha
messo le mani sulla donna più dannatamente bella ed intelligente dell’F.B.I. …
alla faccia vostra!!!
“Signore!” saluto.
Scully non parla e fa un
cenno col capo.
Sento che è tesa come una
corda di violino accanto a me.
Vorrei metterle una mano
sulla schiena e trascinarla fino alla sedia ma non mi sembra il caso.
Non mi va di farla
sobbalzare in mezzo a questa allegra compagnia.
“Agenti Thomson e Smith…”
saluto cordialmente ed ancora quel sorrido da deficiente mi copre la faccia.
HO FATTO L’AMORE circa 20
minuti fa, QUA DENTRO!!!
Come sono fiero!!!
Anche Scully saluta e ci
sediamo.
Quando siamo tutti comodi e
pronti per la discussione lancio uno sguardo al visino contratto di Scully.
Troppo contratto.
Che c’è?
OH…. OH, OH…
Cazzo.
Non ci avevo pensato!!! Non
mi era passato neppure per l’anticamera del cervello….
Ok… Ecco. Adesso vi devo raccontare
una storiella.
Non vi preoccupate, dura
poco.
Allora… circa un mese fa la
CV chiese la nostra collaborazione per un caso di omicidio con dei risvolti
poco chiari a Pothland.
Come al solito io e Scully
avevamo opinioni divergenti. Non è una novità.
Ma l’atmosfera tra noi era
tesa… per un motivo … diverso.
La cara e vecchia Agente
Smith aveva deciso proprio in quella gita fuori porta di provarci con me.
Non voglio dire semplici
allusioni… innuendo… ci ha proprio PROVATO.
Un abbordaggio in piena regola:
sorrisini… battutine e poi, beh, mi ha chiesto di uscire.
Ed io ho accettato.
Ve l’avevo detto che io e
Scully avevamo avuto una discussione poco… ma poco… cordiale?
Beh, lo so che non è una
giustificazione.
E poi, cazzo… non so, mi
andava di uscire.
Ok… la dico tutta.
Scully mi aveva fatto
troppo… ma troppo… incazzare.
Dio, diventa insopportabile
quando è gelosa!
Alla fine la serata è stato
un fiasco totale.
Le donne sanno essere
noiose da morire quando vogliono.
Ma Scully non è mai noiosa…
anche quando mi bombarda della sua logica-scientifica incomprensibile… anche
quando è arrabbiata… anche quando è gelosa!
Dio, che idiota che sono
stato.
Scully era fuori di sé
dalla rabbia… almeno per quello che ho potuto percepire.
Ma poi tutto si è spento
come un fuoco di paglia… ed io e Scully non abbiamo più toccato l’argomento.
Non che l’avessimo mai
toccato. Che novità!
Per concludere dico che
Scully a Porthland aveva la stessa identica faccia contratta che ha in questo
preciso istante.
Tira bruta aria.
Adesso capisco perché ODIA
la CV… a volte sono tordo come un mulo!
“Agenti…” incomincia Smith.
Scully si volta verso di
lei e la squadra pericolosamente.
Tira proprio brutta aria!
“…sicuramente saprete che stiamo lavorando su un caso di crimini
seriali a XXX, YYYY… ”
“No… non lo sappiamo!”
afferma Scully.
Sa essere acida quando
entra in gioco la territorialità.
Dovrei essere preoccupato
ma in realtà sto incominciando a divertirmi!
Skinner sgrana gli occhi.
Thompson mi guarda storto. Io faccio spallucce.
Smith deglutisce e riprende
“… ok… comunque… è una molto complicato e tutta la squadra ci sta buttando
l’anima…”.
“Arrivi al punto, Agente
Smith” incalza seccata Scully.
Smith tossisce nervosa.
Un sorriso che solo io
posso vedere copre le labbra di Scully.
Io sto morendo dalle
risate… dentro.
Intanto mi muovo sulla
sedia, cercando una posizione comoda per godermi la scena.
“… Ecco, beh…” balbetta
Smith… ed io che pensavo che l’aurea di potenza di Scully colpisse solo gli
agenti di sesso maschile… “… ci è capitato un caso .. strano… ”.
“Strano?” chiede Scully
alzando il sopraciglio.
“Beh, si… 3 morti a Long Island…
si direbbe che si possano riconoscere elementi.. ritualistici…”
“Si direbbe?” Dio, Scully…
la stai uccidendo.
“Si… insomma… la posizione dei
corpi… ”
“Sono state eseguite le
autopsie?” Chiedo io, anticipando Scully che mi guarda mooooltoooooo male.
Non mi è concesso rivolgere
la parola a Smith… mi è sembrato di capire.
Guardo il pavimento e
aspetto passivo la risposta.
“… si… il referto autoptico
parla di asfissia…”
Scully assume un’aria
spazientita “Agente, Smith…” incomincia… l’intera stanza trema “… ha ragione di
credere che si tratti di un X-files?”
Adesso sono curioso di
sapere che le risponde.
“… beh.. si… penso… non che
ci siamo prove rilevanti… anzi.. non ci sono prove di alcun genere… e poi, come
le ho già detto… l’intera squadra è impegnata…”
Scully la interrompe
ridendo.
Oddio… che sta succedendo?
“Mi lasci indovinare,
Agente Smith” attacca… oh mamma “… è un X-files o un caso che non avete la più
pallida idea di come risolvere?”
Grande! Non mi aspettavo un
attacco così diretto.
“Agente Scully!”
L’ammonisca Skinner.
Scully si stringe nelle
spalle.
E’ arrabbiata.
Ed è troppo soddisfatta di se
stessa per pentirsi di quello che ha detto.
Gli agenti Thompson e Smith
sono mortificati, e si vede.
E io mi sto troppo
divertendo.
Smith mi sta divorando
famelica.
Spero che Scully non se ne
accorga.
“Agenti” interviene
Thompson-il-mediatore “speravamo solo in un aiuto, potreste prendervi il caso…”
“Agente Thompson” tuona
Scully… non la ferma più nessuno “…qui nessuno sta chiedendo un… ‘aiuto’… e
sobbarcarci la responsabilità di un caso difficile se non impossibile solo per
levarvelo dalle palle non è una mossa corretta…”.
Ehh?!!!!?!?!?!??!?!?!?!
Dio, Scully… questa è
grossa!
Non oso voltare lo sguardo
verso Skinner.
“Lo so… me ne rendo conto…”
si scusa Thompson stranito, quasi KO.
Smith ha le guance rosse
dalla rabbia.
La sfida è aperta.
“Agente Scully… cosa si aspettava?
Una supplica?” Ruggisce.
“No…” risponde
immediatamente… sto incominciando a preoccuparmi “… ma penso mi aspettassi un poco di … umiltà… sa?… qualcosa del
tipo ‘ammettere i propri limiti’….” Fa
una pausa, io sono esterrefatto e moooollllllllllltoooo orgoglioso.
“Questo non vuol dire che
non accettiamo il caso… ” conclude.
Vorrei alzarmi ed
applaudire.
Quando siamo fuori
dall’ufficio, Scully cammina dritta per la sua strada.
Pancia in dentro, petto in
fuori. Fiera.
Amo questa donna!
Skinner non ha fatto in
tempo ad ammonirci.
Penso che anche lui sia
segretamente soddisfatto del comportamento di Scully.
Dio, la CV se la meritava
proprio una bella strigliata!
E il fatto che l’abbia
fatto Scully mi rende euforico.
Adoro quando è aggressiva..
persino quando è aggressiva con me… mi piacerebbe testare questa aggressività
in un campo molto… ma molto… più intimo.
A metà corridoio però
succede il fattaccio.
“Agente Mulder?”
E’ Smith.
Oh merda!
Che faccio?
Qualunque casa io faccia,
sono fottuto.
Mi fermo.
Si ferma anche Scully.
Le lancio uno sguardo tra
lo spazientito e il supplichevole.
Lei mi fulmina.
Non è giornata.
Scully è ancora sul piede
di guerra.
Mi volto piano.
Smith si avvicina e mi si
mette di fronte.
Sento gli occhi di Scully
che mi perforano la schiena.
“Agente… mi scuso per il
mio comportamento… so di non essere stata un granché… ‘civile’ la dentro….” Mi
dice sorridendo… ma che ce sta ancora a provà!
Io annuisco ma non
rispondo.
Lei deglutisce nervosamente
e continua.
La mia schiena è in fiamme
a causa dei laser-Scully.
“Beh.. insomma… mi
chiedevo… se avesse già fatto colazione…. Potrei illustrarle i particolari del
caso…”
Colazione?
“No!” la interrompo secco.
Lei mi sorride.
Mi sorride?
Eh?!?!?!?
Oh cazzo… non avrà capito
che… Nooooooooooooo!
Non era un NO: non ho fatto
colazione…. Era un NO: non esco più con te manco sotto tortura!
Sobbalzo.
Scully si aggrappa al mio
braccio con vigore.
Sono tra l’incudine e il
martello.
Sto sudando.
La mia bocca è arida come
il deserto dell’Arizona… non riesco a parlare.
Scully si stacca di colpo.
Riprende a camminare.
Io sono pietrificato.
Noooooooooooo… cazzo! Tutte
a me…
Immobile seguo con gli
occhi il percorso di Scully fino a quando non scompare dentro l’ascensore.
Sono nella merda!
“Agente Mulder?” interviene
allibita Smith.
Come vorrei stenderla con
un pugno in questo momento.
Deglutisco.
“No… Agente Smith… ho
degli… impegni… perché non ci recapita i files in ufficio.. quando può… se
avremo dei dubbi… la chiameremo!” Balbetto.
Smith mi guarda sorpresa.
Poi si arrende e annuisce sconfitta.
Mi bastano due parole per
liquidarmi.
Dopo 30 secondi sono già in
ascensore.
Quando entro in ufficio
Scully mi da le spalle.
Ha già la giacca addosso.
Pronta per andare.
Io ho una paura fottuta.
Non so perché… ma il resto
della mattinata promette male.
“Sculleeeeee?” Sussurro.
Lei sospira e si volta.
Pugni sui fianchi e viso
duro.
Ohi!
“Eccoti di ritorno…” mi
dice sarcastica.
Io abbasso la testa.
“Scully.. lo so che sei
arrabbiata….”
“Odio quella strafottente!”
Mi interrompe secca.
Non me l’aspettavo una
ammissione così spassionata.
Sono sorpreso.
“Lo so…” dico.
“NO…” mi interrompe ancora
“Non lo sai!”
Touchè.
Mi stringo nelle spalle.
“Ti va se ne parliamo
davanti ad un piatto di uova strapazzate e bacon, Scully!” Cerco di
sdrammatizzare.
E poi, sono debole… non so
se riuscirei ad affrontare Scully-incazzata con le poche energie che mi sono
rimaste.
Annuisce senza parlare e mi
supera per andare verso la porta.
La prendo per un braccio.
La volto e lei mi fissa
sorpresa.
“Intendevo quello che ti ho
detto prima, Scully” sussurro “e non pensare che sia stato facile per me
dirlo!”
Dio, Scully… ti ho detto
che TI AMO!
Lei mi guarda con occhi
indecifrabili.
Sono di un azzurro così…
azzurro nella poca luce del seminterrato che quasi non riesco a guardali.
“Lo so…” bisbiglia con voce
rotta.
“NO” la interrompo “Non lo
sai…”
Distoglie lo sguardo da me.
I suoi occhi si ricoprono
di quelle lacrime brillanti.
Non piangere Scully!
Non farlo!
“Andiamo” ordina cercando
di mantenere il controllo.
Si stacca ed esce
dall’ufficio.
Io la seguo.
Ho la netta impressione che
ci aspetta una luuuuuuuuuuuuungaaaaaaaaaaaaaa chiacchierata.
Raggiungiamo il Caffè che è
già l’una del pomeriggio.
Parcheggio, macchina,
traffico… totale parole: 0!
Sono molto abbattuto.
E se penso che fino a poche
ore fa camminavo a 1 metro da terra mi sento ancora più confuso.
Ma Scully mi ha fatto una
promessa.
Mi ha detto che mi avrebbe
nutrito.
Io mi fido di lei.. anche
se navighiamo in brutte acque, ora.
Scegliamo all’unisono e
senza parlare un tavolo nell’angolo più recondito del locale.
Ci sediamo sulle panche
silenziosamente e poi ordiniamo.
Siamo uno di fronte
all’altra… e non è solo lo spesso tavolo di legno che ci divide.
Quando ormai sono convinto
che devo passare il resto della giornata a sentire il brusio degli altri
avventori Scully mi stupisce sussurrano “Scusa, Mulder…”
Quasi sospiro dal sollievo
ma poi corrugo la fronte… non mi basta Scully, sputa il rospo.
“… scusami per la sfuriata
di prima… non sono riuscita a controllarmi… mi spiace se ti ho messo in imbarazzo…”
In imbarazzo?
Rido.
Rido forte.
“In imbarazzo?… Dio
Scully…No… non mi hai messo in imbarazzo.”
Alza il sopraciglio.
“… a dirla tutta Scully… mi
sono piuttosto.. divertito!”
“Divertito?” Mi chiede
stranita.
Sembra un bambina in questo
momento.
Già il fatto che abbiamo
ricominciato a parlare mi fa sentire leggero.
Vederla così… piccola… e
bella… mi stringe il cuore nel petto.
“Dio, Scully… gli hai dato
il fatto loro… mi sei piaciuta… mi sei piaciuta un sacco!”
Ride.
Adoro questo suono. Devo
sentirlo ancora, devo sentirlo sempre.
“… molto aggressiva…”
continuo.
Ride ancora.
“.. selvaggia…”
Scoppia in una risata
fragorosa.
“… territoriale…”
Si prende il viso tra le
mani, imbarazzata.
Le sua spalle si alzano e
si abbassano mentre ride.
Datemi una telecamera! Ora!
Dio, non ho visto niente di più bello!
“… gelosa.” Concludo.
Scully si blocca.
Non avrò detto la cosa
sbagliata?
Toglie la mani dal viso
piano e mi fissa seria “Gelosa!” Conferma.
Io trattengo il fiato.
Riprendo a respirare e le
regalo il mio miglior sorrisetto compiaciuto.
Non è una ammissione da
poco, me ne rendo conto.
“Scully…”
“No.. Mulder… io non ho
alcun diritto di essere così… beh… territoriale…”.
“Certo che ne hai il
diritto, Scully!” La correggo immediatamente.
Si ferma per un istante, si
stringe nelle spalle “Dio, Mulder… ho fatto una scenata! Non l’avevo mai fatto
prima…. Piuttosto ridicola, mh?”.
Sorride triste e abbassa la
testa.
SONO INNAMORATO… veramente…
ed è sorprendente come questa consapevolezza albeggi nel mio cervello
all’improvviso… in ogni istante.
Voglio sentirla ridere
ancora.
“Beh… Scully… se può
renderti più tranquilla… poi anche mettermi un bel collare ed un guinzaglio…”
“Mulder…” mi riprende
sorridendo.
“… un bel collare con le
borchie…. Un guinzaglio di cuoio…”
“Smettila Mulder!” ghigna.
“Già ti vedo mentre mi porti a spasso per i corridoi del Hoover Building…”
“Ok… ok…” dice sventolando
le mani per fermarmi “recepito il messaggio…”.
La cameriera ci interrompe.
Grazie al cielo è brutta
altrimenti mi sarebbe sicuramente sfuggito qualche sguardo poco gradito alla
mia *gelosa* collega.
Anche se con la mia
attenzione tutta rivolta al cibo e al suo buono odore, non l’avrei degnata di
uno sguardo neppure se fosse stata Pamela Anderson.
Pancetta, uova e succo
d’arancia.
Colazione da campioni.
Sono felice come un bambino
a Natale.
Comincio a magiare. Stavo
morendo di fame!!!
“Dio, Mulder.. mastica o ti
strozzerai!” Mi comunica Dottor Scully.
Ingoio “Sto mangiando
velocemente?”.
Ride.
Dopo pochi istanti tossisco
e annuncio “Non hai nessuna ragione per essere gelosa, Scully!”
Lei alza immediatamente
tutte e due le sopraciglia.
“Non hai *più* nessuna
ragione per essere gelosa!”.
Sorride.
“Oh… ed io che pensavo già
di portarti a spasso al parco per farti fare le pipì sul tronco degli alberi…”
Non so perché ma rido quasi
fino a strozzarmi.
“Dio Scully… sto
mangiando!”
“Scusa” dice ma non è
dispiaciuta.
Tossico e mi preparo.
“Scully?”
“Mh?”
“E se ti dicessi che sono
uscito con Smith solo perché avevo litigato con te?”
Spalanca gli occhi.
Continuo “e se ti dicessi
che mi sono annoiato da morire? Che non vedevo l’ora che la serata finisse? Che
non ho fatto altro che pensare a quale subdola vendetta mi avresti inflitto per
questo mio sgarro…”.
“Mulder?”
“Si, Scully… perché tu ti
vendichi mooooltooooooo subdolamente….”
“Mh?” chiede stupita.
“Si, Agente Scully… ”
“Fammi un esempio, Agente
Mulder, perché non ti seguo…” ordina sulla difensiva.
“Danny!” affermo.
“Danny?!?”
“L’angelo…” dico
senza nascondere neppure uno spillo della mia indignazione.
“Oh….” Sorride.
“Qual è la sua difesa,
imputata Scully?” Avanti…. Sono curioso….
“Quella NON era una …
vendetta, Mulder… non avevo nulla per cui vendicarmi!”
“ah.. lo ammetti allora che
ti vendichi?”
“No, non mi vendico..
comunque” cambia discorso “Angelo è un nomignolo… ed è una storia lunga…
non penso che tu…”
“Sono tutto orecchi…!”
China la testa imbarazzata
“A Quantico ero la sola con i capelli rossi….”
“Ah….”
“Pochi giorni dopo l’inizio
del corso di addestramento ho conosciuto Danny e….”
“E…?”
“Ci ha provato!”
“Cosa?!?”
Ingoio ancora e mi
trattengo “.. continua!” la incito.
“Ed io non…”
“Non?”
“… non ci sono stata
Mulder” dice imbarazzata “… e lui mi aveva detto – arrabbiato da morire – che
era sicuro che gli avrei detto di no… perché le rosse sono tutte diavoli!”
Dio… che storia
interessante!
“E tu?”
“Gli ho tirato un pugno…”
“Eh?!?!”
“… in piena faccia… non
sopporto quando fanno battute sul colore dei miei capelli”
“Buono a sapersi… Rossa!”
Mi fulmina.
“Scherzavo” dico alzando le
mani in segno di arresa.
Ride forte.
“Lui era amico di Willis… i
rapporti tra me e Danny si sono chiariti e siamo diventati amici… da allora io
sono “il diavolo” e lui l’”angelo”… e questo è tutto!”.
“Mi aspettavo qualcosa di
più… scottante!” dico sorridendo.
In realtà mi sono così
rilassato a sentire questa storia che mi sento un mollusco.
“Spiacente… niente di…
scottante… nel mio passato, Mulder…”
“Quanto sei bugiarda!”
Affermo falsamente indignato.
Ride “*quasi* niente di…
scottante… nel mio passato, Mulder…”.
Mi guarda maliziosa.
Tranquillo, ritorno al
cibo.
E sono troppo impegnato a
mangiare per accorgermi che è sceso il silenzio… da molti minuti ormai.
“Dio, Mulder…”
Alzo la testa di scatto.
Scully ha la faccia tra le
mani.
Che è successo adesso?
“Scully?” dico impaurito.
“Abbiamo fatto l’amore in
ufficio stamattina…” sussurra impacciata.
Non chiedetemi perché… ma
rido “e l’avremmo fatto anche in bagno se non fosse squillato quel fottuto
telefono!” affermo.
Scully abbassa ancora di
più la testa e bisbiglia tra le mani “e ora siamo qui ad abbuffarci di pancetta
e a parlare di Danny…”
Ghigno.
“Ventiquattro ore ti
possono cambiare la vita, Scully…” dico… e sono serio.
“Già…” sussurra liberando
quel suo bel visino dalla gabbia delle sue dita “e tu mi hai detto che mi ami…
mi ami” lo ripete piano, come se non ci credesse, come se non potesse essere
possibile.
“TI AMO!” Urlo senza
pensare. Non posso permettere che abbia dei dubbi su questo.
Mi sa che ho attirato
l’attenzione di un paio di vicini di tavolo…
“Shhhhhhh” dice Scully
mettendo un indice sulle mie labbra.
Rimaniamo così per secondi
eterni.
Scully apre la mano e mi
accarezza la guancia.
Mi guarda con occhi lucidi
e scuri.
Dio, adoro poterlo dire… lo
ripeterei all’infinito.
“Io ti amo, Scully…”
Trattiene ancora il fiato.
Mi sorride e si alza.
Cammina piano attorno al vecchio
tavolo di legno.
Quella gonna la fa due
fianchi da mozzare il fiato.
Lei HA due fianchi da
mozzare il fiato.
Deglutisco mentre si siede
accanto a me.
“Scully?” chiedo…. Ma lei
mi interrompe… abbracciandomi.
Le sua braccia sono sulle
mie spalle.
Mi stringe forte, siamo
guancia a guancia.
Dio, non me lo aspettavo…
Sono sorpreso… veramente.
Le circondo la vita e la
tengo stretta.
Vorrei parlare ma ho la
gola asciutta…
Scully infila le dita
fredde tra i miei capelli.
Mi accarezza tanto
teneramente da riempire i miei occhi di lacrime.
La sua guancia scivola
sulla mia piano e mi ritrovo con le labbra sulle sue.
Un brivido mi percorre la
schiena.
Dio, mi mancava da morire…
mi mancavano queste labbra.
Continua ad appoggiare
piccoli baci sulla mia bocca socchiusa.
“Ti amo…” è la sola cosa
che riesco a sussurrarle prima di incominciare a baciarla.
La sua lingua nella mia
bocca è miele.
Le sue dita tra i miei
capelli e sul mio collo lasciano scie di fuoco.
C’è così tanta passione in
questo bacio che quasi ne rimango intossicato.
Mi divora le labbra…
mandando scosse lungo la mia colonna vertebrale….
E quello che provo in
questo momento è così forte che mi stringe lo stomaco.
Si stacca piano mordendomi
il labbro inferiore.
Io mi sento sbronzo.
Appoggia la fronte sulla mia
e respira il mio respiro.
“Dio Scully… l’ho pensato..
l’ho pensato qualche ora fa…” sussurro stupito.
“co.. cosa?”
“Questo…” le dico
stringendola più forte… le mie labbra sfiorano le sua quando parlo “ho pensato
di dirti che ti amavo… ho pensato che mi avresti abbracciato e baciato fino a
farmi svenire… e, GIURO Scully… non mi sento più le gambe!”
Ride piano.
Stacco una mano dalla sua
schiena e le sposto i capelli dal viso.
Mi allontano.
Le sue guance sono
completamente bagnate.
Oddio, stava piangendo!
“Sc… Scully?”
“Sh…” sussurra prima di
riappoggiare le sua labbra sulle mie.
La bacio perché che non
riuscirei a dire nulla se non quello che ho già detto.
- Ti Amo – ha in sé ogni
cosa… ed è incredibile come tutto quello che provo possa essere racchiuso in due
parole…
Si stacca ma io non sono
appagato… e la bacio ancora… e ancora…
e ancora….
Scully mi prende la faccia
tra le mani e mi tiene fermo.
“Mulder?”
“Siiiiii?”
“Casa mia o casa tua…?”
Spalanco gli occhi “Dio,
Scully… pensavo fossimo nel pieno di un momento di alto romanticismo!”
Sorride e abbassa lo
sguardo.
La bacio ancora.
“Casa tua…” sussurro.
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to be continued!
(ne vale la pena? Fatemelo sapere! Feeeddddddddbackkkkkkkkkkk!)