Title:  Fire (1/3)

Author:  Frances Hartman

E-mail:  franhartman@aol.com

Rating:  NC-17

Category:  SR

Keywords:  Erotica, MSR

 

Summary:  Un gaio scambio di e-mail va fuori controllo, e Scully

riceve di più di quello che si sarebbe mai aspettata. PWP.

 

Disclaimer:  The characters of Mulder and Scully as they appear

on "The X-Files" are the sole property of Chris Carter, Fox

Broadcasting, and 1013 Productions.  The characters of Mulder and

Scully as they appear in this story exist only in my fevered

imagination.  If Mulder ever behaved like this, Scully would have

imploded a long time ago.

 

Author's Note:  Questa è una fantasia erotica.  Nella vita reale, per favore fate sesso sicuro.

 

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"Il solo vantaggio di giocare col fuoco è che non si finisce mai segnati. Sono le persone che non sanno come giocarci che vengono bruciate."  --Oscar Wilde

 

 

 

FBI Headquarters

1:26 p.m.

 

Scully era così assorbita dal suo file che letteralmente balzò quando il suo computer suonò.

 

Sbirciando lo schermo, permise ad un indesiderato sorriso di giocare con gli angoli della sua bocca.  Com'era prevedibile, l'icona del messaggio nell'angolo lampeggiava.

 

Povero Mulder. Era annoiato ancora.

 

Coraggiosamente, clickò sul lampeggiante segnale.

 

 - Hey, Scully.  Cosa stai indossando? -

 

Scully scoppiò in una risata e guardò verso il suo partner seduto a non più di 5 piedi da lei.  "Che hai, Mulder?  Il tuo fantomatico spirito d'osservazione sta fallendo oggi?"

 

A quello, lui incontrò i suoi occhi e sorrise di soppiatto, voltandosi verso la tastiera per battere furiosamente. Un minuto dopo, il terminale suonò ancora.

 

 - Aw, dai, Scully.  La tua mamma non ti ha mai detto che solo lavoro e niente divertimento fanno di Dana un vero noioso agente dell'FBI?  Inoltre, sono in vena di abusare delle risorse del Bureau. -

 

"Allora, c'è qualcosa di nuovo?" lei mormorò, mezza-divertita, mezza-esasperata.  Realizzando che non sarebbe stata in grado di fare nulla fino a che non compiaceva il suo esigente partner, Scully cominciò a comporre la sua risposta.

 

 - Solo non vedo perché dobbiamo giocare con i giocattoli, Mulder.  Qual'è il fascino delle parole sullo schermo? -

 

Mulder rise ancora quando il suo computer squillò.

Almeno stava giocando, per quanto di malavoglia potesse essere.

Forse il pomeriggio non sarebbe stato un totale disastro. 

Colpì il tasto Enter per spedire la sua risposta.

 

 - Anonimato, Scully.  Lo sai, "In internet, nessuno sa se sei un cane". -

 

E i giocattoli possono essere divertenti. -

 

Scully sospirò in esasperazione, le sue dita volarono sulla tastiera.

 

 - Mulder, non ha alcun senso. So esattamente a che razza appartieni, e anche tu. Solo non vedo il punto.

 

E per i giocattoli essere divertenti, non saprei.  Preferisco la cosa reale. -

 

Mulder alzò un sopraciglio in modo significativo. 

A questo punto, non sapeva decidere quale parte della sua replica era più interessante.

Optò per la serietà.

 

 - Voglio dire anonimato di espressione. Puoi dire cose sullo schermo

che potresti non essere in grado di dire faccia a faccia.  Il telefono funziona allo stesso modo, ma almeno sullo schermo, non puoi essere interrotto.

 

E i giocattoli non sono sostituti della cosa reale , Scully. Solo un accrescimento. -

 

Mulder segretamente studiò la reazione di Scully al suo messaggio, e il suo sopraciglio quasi sparì nella attaccatura dei capelli. 

Aveva pensato che  "la cosa reale" a cui si stavano riferendo fosse la conversazione, ma giudicando dal profondo rossore sulle guance di Scully, la mente di lei era su qualcosa di totalmente differente.

 

Scully esitò quando lo sentì battere ancora; evidentemente, non aveva finito. 

Cosa positiva, pensò; le dava un secondo per ricomporsi. 

Sapeva che Mulder non era stato deliberatamente suggestivo, ma questo non voleva dire che i suoi pensieri non andassero spesso in quella direzione quando lui era coinvolto.  Sperò solo che non se ne fosse accorto.

 

 - E. . . Aggiungerei, Scully, che tu non sai di che razza sono. Non su un piano personale, comunque, non più di quanto ne sappia io.

In che significa che in questo ambiente anonimo, c'è una scelta:

o rappresentare la realtà che è troppo terrificante da esporre direttamente, o indulgiare in una fantasia.

 

In entrambi i modi, è totalmente sicuro. Se non guardi qualcuno negli occhi quando fai quella scelta, la realtà diventa quello che vuoi che diventi.

Fino al punto di fingere in seguito che la decisione non è stata mai presa, se è questo quello che vuoi o quello di cui hai bisogno.>

 

Mulder realizzò che stava correndo un rischio con il suo implicito invito, ma era troppo curioso di vedere quanto lontano Scully avesse intenzione di andare.  C'era abbastanza di taglio erotico nella loro silenziosa conversazione da rendere le cose molto, molto interessanti, se lei avesse scelto di oltrepassare la porta che Mulder aveva appena aperto. 

La guardò con attenzione.  Quale strada aveva intenzione di prendere?

 

Lentamente, la mano di Scully si alzò sulla tastiera e si fermò lì per così tanto tempo che Mulder incominciò a chiedersi se avesse mai pianificato di rispondergli.

 

Lunghi momenti dopo, ci fu.

 

 - E se esporre la fantasia è più terrificante di esporre la realtà? -

 

Oh, porca.

 

Mulder chiuse stretti i suoi occhi quando divenne istantaneamente da intrigato a eccitato.  Aveva avuto la sua risposta. Lei stava avanzando molto delicatamente, ma stava oltrepassando la soglia.

E così instabile com'era lei, sapeva che lasciarle sapere quanto eccitato sarebbe certamente andato a finire in una sua ritirata.  Mulder non aveva nessuna intenzione di farlo accadere.  Voleva ancora giocare.

 

Attento, uomo. Stai ben attento.  Così piano quanto lei aveva fatto, lui battè la sua replica.

 

 - Allora questo è sicuro quanto basta. Parole su uno schermo, Scully.

Puoi solo fingere di non aver mai detto una parola.  Se è questo quello che vuoi. -

 

Rubò una sbirciata verso di lei con l'angolo dell'occhio, accurato nel mantenere il suo viso distolto.  Lei era arrossita, e a meno che non fosse molto in errore, tanto eccitata quanto lui.  Che stava succedendo in quella sua testa?

 

 - Ho paura.  Questo è qualcosa che non ho mai condiviso con nessuno. -

 

Il  sopraciglio di Mulder si increspò brevemente. Nessuno? Beh, suppose che non era una cosa così sorprendente.  La sua super-riservata partner non era solitamente molto dispensatrice dei suoi segreti più intimi. Ma sicuramente, un amico intimo, un amante. . .

 

 - Perché no? -

 

Mulder era abbastanza certo di saperne la risposta, ma per qualche ragione, si sentiva obbligato a chiederlo comunque. 

Scully raramente gli mostrava la sua parte più vulnerabile; quello era ciò che rendeva quella conversazione così inusuale.

 

L'angolo delle generose labbra di Scully si alzò in un mezzo sorriso mentre rispose.

 

 - Oh, non lo so.  Forse tu ti senti abbastanza confortevole nel dividere gli intimi dettagli dei tuoi desideri, ma è un po' più dura per me. Chi lo sa, Mulder. Forse sei più conservatore e perciò ti preoccupi meno della giudiziale natura degli altri. -

 

Il sorriso di Dana si eclissò quando continuò.

 

 - O forse sono solo spaventata da quel giudizio. -

 

Mulder studiò lo schermo per un momento, poi velocemente battè le parole che stava morendo dalla voglia di dire. Prendendo un respiro e un rischio, premette il tasto Enter.

 

 - Non avere paura, Scully. Raccontami. -

 

Gli occhi di Scully si allargarono, e inconsapevolmente passò la lingua sopra le labbra.  Cosa aveva fatto?  E più importante, cosa stava per fare?

 

 - E' una questione di controllo, Mulder.  Averlo. . . e perderlo. -

 

Mulder drizzò la testa allo schermo.

Interessante.

Molto, molto interessante.

 

E eccitante da morire.

 

 - Chi ha il controllo, Scully? E chi lo perde? -

 

Scully si morse le labbra.  Solo lasciare che la sua mente esplorasse questo argomento stava innalzando la temperatura del suo corpo. 

E il fatto che lo stesse esplorando con  <Mulder> era abbastanza per renderla cosciente di ogni sua terminazione nervosa. 

Grazie a Dio lui non poteva vedere la diapositiva che si aggirava dietro il suo sguardo.

 

 - C'è l'ho tutto il tempo, Mulder.  Questo è il punto. Sarebbe bello non averlo una volta ogni tanto. -

 

Oh, Gesù.  L'immagine mentale di Scully fuori controllo nel suo letto era quasi troppo per lui.

 

Lentamente. Fa attenzione.

 

 - Ed è questo quello che vuoi, Scully?  Perdere il controllo? -

 

Inconsciamente, Scully scosse la testa mentre batteva. 

Era interessante come velocemente avesse superato il suo imbarazzo, meditò. 

Se manteneva lo sguardo sullo schermo, poteva facilmente dimenticarsi che la persona con cui stava parlando era proprio la vicino a lei.

 

 - Beh, non esattamente.  Non perdere il controllo, tanto. Più che mi venga portato via. -

 

Mulder trattenne un ansimo e silenziosamente si maledì per aver dato inizio all'argomento. 

Beh, era sicuro come l'inferno che non era più annoiato adesso.

 

 - E hai pensato a come vuoi che questo accada? -

 

Se non l'avesse fatto, lui aveva abbondanti suggerimenti.  Christo. 

A questa velocità, non sarebbe mai stato in grado di riprendersi abbastanza per poter uscire da dietro la sua scrivania.

 

 - No, non veramente.  E' troppo rischioso da contemplare.  Pensare che il tuo partner abbia così tanto potere su di te, anche se sarebbe eccitante, è una cosa pericolosa su cui meditare. Così credo che sia un desiderio, più che una fantasia.  Sembra che non riesca a torgliermela dalla mente abbastanza a lungo per portare la fantasia così lontano. -

 

Il momento dopo aver colpito il tasto Enter, Scully si impietrì.

 

Diavolo.  Freud non dorme mai, non è vero?

 

Chiuse gli occhi, sperando e risperando che  Mulder non realizzasse che la sua scelta delle parole  "il tuo partner" non era stata accidentale. 

Non c'erano molto uomini che Scully non potesse battere, così non era veramente il pericolo fisico a spaventarla. La fantasia era pericolosa a causa dei personaggi convolti.

 

Gli occhi di Mulder si restrinsero.  Mezzi-intesi segnali stavano scintillando nel suo cervello, ma il quadro intero lo eludeva. 

Decise di sondare un po' più a fondo.

 

 - Rischioso?  Non vuoi il rischio? -

 

Lei rilasciò il respiro che stava trattenendo. 

La risposta era abbastanza temperata, tutto considerato. 

Stava a lei voler ammettere che gli confidava la fantasia perché lui era la fantasia.

 

Liberamente ammettendo la sua vigliaccheria, invece, scelse la via di uscita più facile.

 

 - Certo che lo voglio. La maggior parte delle donne lo vogliono, a questo punto.  Ma dovrebbero esserci dei limiti. Niente dolore, per esempio. E come faccio a sapere se lui non diventa psicopatico nel momento critico e mi fa male veramente? Essere sempre in guardia su qualcosa del genere..beh, rovina la fantasia.  Non puoi rilassarti se sei preoccupata per tutto il tempo. 

Lui dovrebbe conoscermi abbastanza bene. E' solo troppo rischioso. -

 

Con una repentina certezza, l'intuizione di Mulder si accese, e seppe *esattamente* cosa Scully non stava dicendo. 

Non era solo una fantasia a proposito di un uomo senza faccia che prendeva il controllo; era a proposito di *lui* che prendeva il controllo. 

Il respiro gli si bloccò in gola mentre le immagini flippavano attraverso il suo cervello alla velocità della luce.

 

Con polso palpitante, decise di dipingere un paio di quelle immagini per la sua "partner."

 

 - E' tutta una questione di fiducia, Scully. Fidarti del tuo partner.

 

Non hai mai sentito a proposito di qualcosa chiamato "parola sicura"?  E' una parola o una frase completamente fuori dal contesto, come, dire, "popcorn."  Tu dici quella parola e tutto si ferma, istantaneamente.  In quel modo, puoi batterti e lottare e dire "no" e "basta" quanto vuoi, e il tuo partner ignorerà le tue suppliche di aiuto.

 

Il pericolo è illusorio, perché non c'è nessun dolore, o umiliazione, o reale violenza.  E' la minaccia della conseguenza che aggiunge pepe al combattimento. E quella esatta conseguenza può anche essere un cosa piacevole, ma è tutto a capriccio del tuo partner.

E' il brivido di essere sottomessa, che ti sia tolta la possibilità di scelta,

di non avere idea di quello che verrà dopo . . . e avere fiducia che non conseguirai nessun danno.  Puoi desistere da ogni responsabilità per quello che accade poiché sei senza difese.

 

Puoi supplicare e pregare e gridare, ma sarai inerme.

Impotente. Fuori controllo. A meno che tu non dica quella parola.-

 

Scully non poté trattenere il minuscolo ansimo che le sfuggì mentre leggeva la schietta descrizione della sua fantasia fatta da Mulder.

Oh, Dio, lui aveva capito cosa voleva.  Certamente. Solo qualcuno che la conosceva così bene avrebbe potuto capire.

Solo il suo partner avrebbe capito.

 

Era solo un bisbiglio di suono, ma lui lo sentì e trattenne il fiato, immaginando lo stesso suono sfuggirle negli spasimi della passione.  I suoi occhi colpirono il viso di Scully, e le sue labbra diventarono aride mentre si perdeva nella vista di lei seduta rigida sulla sedia, occhi chiusi, con il respiro che fuoriusciva in veloci rantoli.

 

Gesù.

 

Il telefono sqillò.

 

Mulder strappò il ricevitore fuori dalla certralina e lo strattonò vicino al suo orecchio.  "Mulder," abbaiò, infastidito dall'interruzione.

 

Scully balzò al suono della sua voce, sbalordita dopo così tanto silenzio, e il ricordo della presenza fisica di Mulder *materializzava* le cose troppo per lei da sopportare.  Mormorando qualcosa a proposito di andare a mangiare, afferrò il suo cappotto e la sua borsa e rudemente eseguì la sua fuga.

 

Georgetown, MD

6:38 p.m.

 

Scully sbattè la portiera con un po' più di violenza del necessario prima di trascinarsi lungo il marciapiedi davanti al suo palazzo. 

Avrebbe dovuto sentirsi *alleviata*, disse a sè stessa per la ventesima volta nella giornata.   - Alleviata - che quando finalmente ebbe il fegato di mostrare la sua faccia in ufficio ancora, fu solo per trovare una nota di Mulder, che diceva che era andato via. Ovviamente, era solo tanto imbarazzato quanto lei per quella loro conversazione molto personale. Almeno non doveva guardarlo negli occhi fino a domani.  E non avrebbero di certo ripreso la loro "chiaccherata" da dove l'avevano lasciata.

 

Non ne sarebbe rimasta delusa, si ordinò severamente.

 

Il rapido suono dei suoi tacchi che colpivano il duro pavimento del suo corridoio rallentò, poi si fermò mentre Scully approcciò l'appartamento.

Lì, attaccato alla porta, c'era una busta bianca.

 

Fronte corrucciata per la confusione, staccò il bianco rettangolo dalla porta e velocemente lo aprì, i suoi occhi scrutarono la familiare calligrafia di Mulder.

 

 

 

Hai tre scelte.

 

Voltarti e andartene. Tornare indietro tra un ora, e per quanto mi rigurada, tutto questo non è mai accaduto. Hai la mia parola.

 

Aprire la porta e dire la parola sicura.  Popcorn, ricordi?  Parleremo di questo prima di decidere se andare avanti.

 

Entrare e chiudere la porta.

E quella sarà l'ultima decisione che prenderai stanotte.

 

 

 

Con il cuore martellante nel petto, Scully sgualcì la nota tra le sue dita improvvisamente tremanti.

 

Mio Dio.

 

Avrebbe potuto farlo?  Non farlo?

 

Non aveva alcun dubbio sul fatto che se se ne fosse andata, Mulder avrebbe mantenuto la sua parola.  Tutto considerato, aveva rischiato molto di più di lei. 

La parte difficile era passata, improvvisamente capì: lei aveva già ammesso la verità, e Mulder non aveva pensato che fosse malata e impazzita.

Il contenuto del suo biglietto lo provava senza alcun dubbio.

 

E la possibilità di dare vita alla sua fantasia... con Mulder, nientemeno...

le faceva piegare le ginocchia.

 

Così le erano rimaste solo l'opzione due e tre.

 

"So esattamente di che razza sei, Mulder," aveva detto.

Ma confidava che questo fosse vero?

 

Si fidava di lui?

 

Prendendo un profondo respiro, mise la sua mano sopra la maniglia e lentamente la girò.

 

 

 

 

Continua nella seconda parte.