CAPITOLO 2

 

ALLENTOWN, PENNSYLVANIA

APRIL 30, 1997

10.13 a.m.

 

     Kurt Crawford passò il telefono all’uomo che stava dall’altra parte della stanza. Dopo averglielo passato, riportò la sua attenzione sul computer, le dita volavano sulla tastiera. Il cuore di Fox Mulder accelerò mentre si portava il telefono all’orecchio. C’era una sola persona che aveva quel numero. E quella persona non era qualcuno con il quale voleva realmente parlare. Poteva portare solo cattive notizie. Il suo saluto fu poco più di un grugnito.

     “ L’Agente Scully è stata portata al Georgetown University Hospital la notte scorsa “, la voce dall’altro capo era bassa ed intensa.

     Non così presto, pensò. Non ancora. Gli occhi di Mulder si chiusero. “ Mi dica “

     “ L’ho trovata incosciente nel suo appartamento. La diagnosi preliminare è stata: esaurimento, disidratazione e al limite della malnutrizione. La stanno trattenendo li per oggi, forse la tratterranno a lungo. Il suo oncologo le avrebbe fatto un altro esame stamattina e vuole aspettare il risultato prima di dimetterla “

     Mulder sentì le ginocchia diventare molli e si inclinò pesantemente contro la scrivania. Disidratazione. Esaurimento. Malnutrizione. Quelle parole erano state un colpo. Erano un accusa silenziosa. Sapeva che sarebbero state cattive - - non sapeva quanto cattive. I pasti che avevano condiviso, erano diventati un abitudine superata, lontana negli ultimi cinque anni, tranne alcuni di recente. Non riusciva a ricordare l’ultima volta che lui e Scully avevano abbozzato un pranzo con una pizza ai peperoni, o un take-away Cinese, durante un caso. E quando era stata l’ultima volta che aveva visto Scully buttare giù più di una tazza di caffè? Quando era stata l’ultima volta che aveva visto che i cerchi scuri non si erano attaccati sotto i suoi occhi come lividi? Non riusciva a ricordarlo.

     E neppure riusciva a ricordare l’ultima volta che le aveva chiesto cosa stesse facendo. Aveva smesso di chiedere. Non gli piacevano le risposte che avrebbe ricevuto.

     “ Sto bene, Mulder “

     Una parte di lui assaporava e istantaneamente giustificava il caldo filo di rabbia senza direzione che si muoveva attraverso di lui. E poi trovava il bersaglio nelle successive parole della persona. “ Sei fortunato. Sei troppo lontano per poterti mettere le mani addosso, Mulder. Quanto potresti essere presente, e quanto potresti lasciar perdere a questo punto? “

     “ Cosa diavolo si aspetta che io faccia? “, mi chiede mentre mi rimetto dritto assumendo inconsciamente una posizione difensiva che ho assunto così tante volte con quest’uomo. “ Legarla mani e piedi e costringerla? Metterle i sonniferi nell’acqua? “

     “ Lei è la sua partner, dannazione! “, esplose Walter Skinner. “ Ed ho l’impressione che Scully si riferisse a lei molto di più del senso che questa parola comporta. Che sta facendo, qual è il meglio per lei? Penso che fosse questo il punto. La malnutrizione ti prende dopo non più di tre giorni, Agente Mulder “

     Mulder serrò la mascella e cercò di fermare la serie di brutti tremolii che correvano attraverso di lui. Una parte di lui era vagamente stupefatta che Skinner lo stesse spremendo così, mentre era al telefono, quando poteva farlo di persona. Si rese conto che molta della rabbia di Skinner era giustificata. Ed inoltre,, così si sentiva lui stesso. “ E che tipo di risposta le ha dato l’ultima volta che le ha chiesto cosa stesse facendo? “

     Il lungo silenzio di Skinner fu la dimostrazione di cui Mulder aveva bisogno. La sua opinione era stata data. Il tono di Skinner fu meno tagliente con la successiva domanda. “ Quanto siamo vicini? “

     Mulder sospirò pesantemente. “ I risultati degli ultimi test della formula li stanno scaricando ora. Dovranno essere analizzati. Dovrei sapere qualcosa di definitivo per stanotte “, guardò verso Crawford per la conferma e l’uomo annuì. “ Che novità ci sono dalla sua parte? “

     “ Solo un piccolo problema “, gli disse Skinner. “ Ma nulla che possa disturbare il piano di base. Kritschgau è scomparso “

     “ Non mi sorprende “, gli rispose Mulder, non completamente dispiaciuto. “ Riapparirà da qualche parte con un proiettile nella testa – se tornerà alla fine. Questo è il modo in cui quegli uomini conducono i loro affari. Lui ha fatto il suo lavoro come gli era stato ordinato. Questo lo rendeva sacrificabile “

     “ L’Agente Scully mi ha dato la stessa risposta alla notizia. Benché per differenti ragioni “

     “ Si, bene, vede essere mio partner cosa può fare per lei? Ha bisogno di una buona dose di costante insuccesso? Lavori con Spooky Mulder per un po di anni! “, sapeva che era piagnucoloso, ma non riusciva a fermarsi. Era così stanco, il vigore se n’era andato ed aveva velocemente raggiunto il grado di psicotico assoluto.

     “ Non sono dell’umore adatto per la sua petulanza in questo momento, Agente Mulder “, replicò Skinner. “ Cosa vuole che faccia con Scully? “

     Mulder tormentò la corta barba sul mento con il pollice e l’indice, cercando di raccogliere i propri pensieri. Era come se cercasse di catturare fumo nella sua mano. “ Sua madre è con lei? “

     “ Si. E’ stata portata li per prima cosa stamattina “

     “ Bene. Maggie la terrà in riga per un po di giorni, come minimo. Sono sicuro che sarò pronto a fare la mia mossa entro una settimana. Due al massimo “

     Skinner rimase tranquillo per un momento. “ Voglio sperare che Scully possa resistere così a lungo. E’ in cattiva forma, Mulder. Fin da quella mattina……. “

     “ Lo so “, si intromise. Non voglio sentire questo, pensò. Non ora. Non se sto progettando di tenerci uniti. “ Sto facendo tutto quello che posso. Stiamo lavorando il più rapidamente possibile. Non è facile tirare fuori un miracolo dal mio cappello, nonostante la pianificazione di questi mesi “

     Skinner disse: “ Bene, forse quando Scully scoprirà che lei è vivo, riacquisterà un po del suo spirito combattivo! “

     Mulder rimarcò ironicamente: “ Si e come minimo sarà forte abbastanza da pigliarmi a calci nel culo! “

     Aveva dato credito a Skinner. L’uomo cercò di smorzare la sua risata. “ Certamente non vorrei trovarmi nei suoi panni quando scoprirà che c’è lei dietro a tutto questo e nessuno dei due glielo ha detto. Ma lei faccia tutto quello che può, Mulder. Tutto quello che può “

     Mulder non potè resistere dal rammentargli: “ Non si dimentichi. Scully non sarà tenera neppure con lei “, fece una pausa e proseguì. “ Mi terrà al corrente? “

     “ Ogni sviluppo lo conoscerà per primo “

     Mulder si sforzò di trovare quelle parole di rispetto che anni di noia e di sospetto avevano costruito in lui. “ Signore?! Grazie. Di tutto! “

     “ Trovi solo le risposte di cui abbiamo bisogno, Mulder. Questo basterà come ringraziamento. Tutte le altre cazzate possono venire fuori dopo che Scully sarà tornata in buona salute “

     La replica di Mulder fu una preghiera sussurrata riferita solo a se stesso. “ Si, lo spero! “, borbottò e riattaccò il telefono.

     Si voltò e guardò verso Crawford. Il suo viso aperto e onesto era voltato verso il  monitor del computer di fronte a lui. Ma Mulder riusciva a sentire le domande inespresse sospese nell’aria.

“ Stiamo andando fuori tempo “, disse al giovane uomo. “ Scully è al Georgetown University. Non sembra esserci relazione diretta con il cancro, ma abbiamo bisogno di scoprirla. Possiamo occuparci dei loro computer? “

     “ Non dovrebbe essere un problema. Il chip che ci ha portato dovrebbe farci arrivare esattamente al mainframe di cui abbiamo bisogno “

     Mulder annuì, profondamente pensieroso. “ Mentre sei dentro, copia ogni cosa nel suo file; non solo le cose del suo oncologo. E’ tempo di scoprire l’intero quadro “

     Dio, Mulder. Questo invade completamente la sua privacy, si rimproverò. Che diavolo! Mi odierà prima che l’intera faccenda sarà conclusa. Potrebbe come minimo rompere il sodalizio.

     Il ragazzo ferito dentro di lui cercò di difendere le sue azioni. Se lei fosse sempre stata onesta con lui per tutto quel tempo, non avrebbe dovuto fare questo. E lui ci aveva provato. Aveva provato a farla aprire con lui e accettare il suo appoggio. Ma Scully aveva semplicemente continuato a nascondersi dietro i muri che si era lentamente costruita intorno.

     Senti lo sguardo di Crawford su di se. “ Che c’è? “

     “ Dovrebbe cercare di dormire, Agente Mulder. Non ha dormito più di un’ora o due alla volta da quando è arrivato “

     Grandioso! Ora aveva anche una nuova baby-sitter.

     Fece a Crawford il suo miglior sguardo da cane. Era stato quasi tentato di dirgli di farsi gli affari suoi, ma c’era qualcosa nel modo in cui Crawford gli aveva formulato questo avviso non richiesto che lo aveva fermato. La particolare mescolanza di gentile affetto e preoccupazione gli avevano fatto male. E questo fatto, combinato con quegli occhi indimenticabili, l’orgoglioso naso romano, il colorito, avevano convinto Mulder che l’ibrido Crawford avesse molto di più di una conoscenza passeggera con i geni di Dana Scully.

     Non glielo aveva mai chiesto. Non voleva davvero saperlo. Ne aveva abbastanza di trattare con questo. La sua replica fu casuale, ma guardinga. “ Sei stato nominato mia bambinaia?! “

     Crawford serrò gli occhi un momento prima di rispondere. “ Non aiuterà noi, e noi non aiuteremo l’Agente Scully se lei non lavorasse al pieno delle sue capacità. E’ ampiamente risaputo che un difetto di sonno può causare……. “

     “ Si, Si. Non ho bisogno di una lezione. L’ho già sentita troppe volte prima “, Mulder ammorbidì di un poco il tono della sua voce. “ Inoltre, sono troppo teso per dormire. Forse farò una corsetta. Cerco di scaricarmi abbastanza da poter dormire un paio d’ore “, si voltò e si incamminò attraverso lo stretto ufficio della stanza che era diventata la sua nuova casa.

     “ Agente Mulder?! “

     Lui si voltò. “ Si?! “

     “ Per favore, stia all’interno del palazzo. Non è raro trovare visitatori occasionali qui fuori. Non possiamo correre il rischio che lei venga visto “

     “ Nessun problema “, e rimase dov’era.  La cartiera abbandonata nei sobborghi di Allentown era una perfetta base operativa per loro. Stendendosi su due lotti, la cartiera dopo essere stata  distrutta dal fuoco venne chiusa durante gli anni ’70. Ad eccezione delle stanze degli uffici, non era rimasto nulla tranne lo scheletro dell’edificio. L’area più larga, la cartiera stessa, correva lungo gli interi due lotti. C’era abbastanza stanze per poter correre, come Mulder aveva scoperto ispezionando la cartiera il giorno dopo il suo arrivo. Tutto ciò che poteva fare era correre in lungo formando un rettangolo. Mulder pensò di poterlo immaginare come una corsa indoor con gli angoli.

     Aprì la porta e si spostò in quello che una volta era l’ufficio del presidente. Non ebbe problemi ad immaginare com’era stato quando si riempiva di appuntamenti di lavoro. Ed ora, circa vent’anni dopo, la stanza era molto più che leggermente trascurata. Ma c’era un letto matrimoniale che lui non usava. Usava il divano. Un piccolo tavolo rotondo e tre sedie, con il suo computer a disposizione. Una semi-confortevole sedia reclinabile, un piccolo TV color ed un videoregistratore. C’era anche un cucinino decentemente ampio e un bagno privato con la doccia fuori dalla stanza. Tutto sommato, non aveva nulla di cui protestare. Era più carino di alcuni dei motel dove lui e Scully erano stati nel corso degli anni.

     Lo odiava.

     E perché questo?, domandò a se stesso. Poteva essere perché era tutto cio che voleva, tranne l’unica cosa di cui aveva bisogno? Scully. Doveva essere li.

     Fin da quando era arrivato alla cartiera, tre sere prima, si era ritrovato a sobbalzare ad ogni più piccolo suono. Credendo di potersi voltare e vederla in piedi li. Con lui. Nel posto che le apparteneva. Certamente non in un ospedale, a soffrire per un violento caso di trascuratezza.

     Scavò rabbiosamente nella sua borsa di tela, cercando i suoi pantaloncini. Il pensiero di poterla strangolare quando finalmente le avesse messo le mani addosso, gli suonava meraviglioso. Benché sembrasse facile, per non parlare della sua reale natura, Mulder si rifiutava di continuare ad accusare se stesso per le recenti battute d’arresto di Scully. Lei era la sola che poteva arrendersi e cedere, non lui. Aveva lottato con le unghie e con i denti quando aveva intravisto che lei aveva raggiunto il punto. Non che gli avesse fatto un gran bene. Scully lo aveva lasciato alla deriva per molto tempo. Emozionalmente abbandonato e spiritualmente vuoto.

     Aggiungiamo a questo le accuse per la sua colpa riguardo il cancro, che fosse vero o meno, e questo poteva dare ad un uomo una ragione per puntarsi una pistola alla testa. Questo era sicuramente quello che Mulder sperava avesse pensato chiunque.

     Non che il suo dolore non fosse reale. Non che il proclama di Scully non gli avesse spezzato le ossa. Era solo arrivato il turno di uno di quegli strani momenti della vita quando ogni cosa sembra convergere sullo stesso sentiero nello stesso momento. Mulder aveva visto ed aveva vissuto il caos che era risultato da tutto cio. La differenza era che questa volta, stava lavorando tutto in suo favore.

     Specialmente Michael Kritschgau. La sua apparizione era stata inattesa e fin troppo provvidenziale per adattarsi a Mulder. Ma il livello delle cazzate che aveva scodellato a Scully non sarebbe potuto essere migliore nemmeno se lo avesse pianificato lui stesso. La sua storia aveva convinto Scully a comparire di buon grado davanti ai loro superiori, sostenendo più che sufficienti giustificazioni per finire il loro lavoro. E lei lo aveva fatto, dichiarandolo vittima delle loro bugie, e gli X Files una causa persa.

     Lei si era, in sostanza, tirata fuori dal grande disegno. E il suo suicidio aveva eliminato ogni ragione che il Consorzio poteva avere di sospettare che loro potessero continuare la loro ricerca della verità. Con la sua morte, era arrivata la morte degli X Files.  La distruzione della loro partnership. La terminazione dell’ultima ragione di Scully per continuare a lottare.

     L’unica cosa che Mulder sapeva, aldilà di ogni dubbio, era che l’uomo dietro la copertura, l’uomo dietro il cancro di Scully, la conosceva molto bene. Sapeva che la morte di Mulder avrebbe significato la fine della sua volontà di lottare; oltre al fatto che avrebbe significato la chiusura degli X Files. Sapevano che con la sua morte, lei avrebbe resistito ancora un po di tempo, poi si sarebbe lasciata andare e sarebbe morta.

     Un anno prima, lui non avrebbe mai creduto che Scully avrebbe potuto abbandonare la loro lotta. Sei mesi prima si era sentito in soggezione di fronte alla sua forza e convinzione, quando aveva promesso a se stessa di continuare a lottare, nonostante la diagnosi. Ma gli ultimi mesi lo avevano accompagnato verso una nuova Scully. Una Scully che era cambiata e che era tornata indietro sulle cose che avevano visto e sperimentato, in un disperato tentativo di rifiutare quello che le era successo e perché. Il suo decrescente scetticismo aveva trovato una strada per la sua frenetica incredulità.  Aveva rivoltato gli ultimi cinque anni in bugie per mantenere la sua sanità.

     E Kritschgau le aveva offerto una spiegazione credibile per i suoi guai. Su un piatto d’argento. Complimenti al Consorzio.

     Mulder dovette ammettere che lo scherzo sarebbe stato difficile da portare a termine se non fosse stato per Kritschgau che lo mise in evidenza. Non che lui non potesse tramutare il suo piano in azione comunque. Non appena Crawford lo aveva informato che il cancro di Scully era andato in metastasi nel suo circolo ematico, lui seppe che il momento era arrivato. Tutto cio che non doveva mancare era il colpo finale che desse una spiegazione abbastanza ragionevole del suo suicidio. Per quanto fosse doloroso da ammettere, lo sfacelo che circondava le morti di Amy e David Cassandra non era altro che fuori dall’ordinario. Non per Spooky Mulder. Benché fosse la prima volta che aveva permesso a qualcuno di trapanargli un buco in testa, non era la prima volta che gli avevano cacciato una pistola sotto il mento. O che gliela puntassero alla testa. Fatti dei quali Scully era perfettamente consapevole.   Aveva bisogno di una spiegazione che oltrepassasse ogni suo precedente insuccesso. E grazie a Michael Kritschgau e al voltafaccia di Scully, l’aveva trovata.

     Mulder non era contrario a ringraziare chiunque fosse coinvolto in queste cose, che gli desse un motivo. E allora nel successivo respiro, maledisse quelle stesse fonti che gli avevano fornito il necessario in primo luogo.

     Poi si mise a correre.

     Corse fino a che letteralmente non potè correre più. Bloccò tutta la consapevolezza, tranne il battito delle scarpe contro il pavimento. Il rapido battito del suo cuore e la pesante inspirazione ed espirazione. Corse fino a che la più basilare consapevolezza fu andata. Rubata e sostituita dall’alto tremolio che trovò nel suo sfinimento. Corse fino a che i confini della sua vista divennero offuscati e bui.

     Alla fine fu costretto a fermarsi quando gli cedettero le gambe. Cadde sulle ginocchia, ignorando il dolore che arrivò duramente. Si chinò, piegandosi in due, poggiando il torace sulle cosce, con le braccia piegate sotto di se.

     Pregò affinché lo prendesse uno stato d’incoscienza. Perché Mulder sapeva che la fine della sua corsa, significava la fine della sua inconsapevolezza. Non voleva fronteggiare i demoni che aspettavano il suo ritorno alla realtà. Non voleva pensare a tutto cio che lui e Scully avevano perso e che ancora potevano perdere.

     Ma loro arrivarono. Cadendo come pesante pioggia caustica sulla sua testa. Prendendo a pugni il suo corpo e la sua anima con mortale precisione.

     I rimpianti. Gli errori. Le opportunità perdute. Le afflizioni.

     Rotolò su un fianco, con le gambe tirate saldamente contro il torace. Cominciò a piangere, singhiozzando sconsolato; il nome di Scully venne fuori dalle sue labbra come un’invocazione. Ripetutamente. Come se dicendo il suo nome potesse magicamente restituirgliela.

     Fox Mulder era terrorizzato dalle tante cose di quel pomeriggio. E il cancro di Dana Scully era la parte minima di tutto. Quello che lo terrorizzava di più non era che potesse perderla con la morte, ma che potesse lasciarlo quando finalmente avesse capito cosa aveva fatto per salvarla.

     Pianse fino a che non ebbe più lacrime. Fino a che non rimase nulla tranne il guscio prosciugato di un uomo. E allora si addormentò.

 

     “ Agente Mulder?! “

     Freddo. Sentiva freddo.

     “ Agente Mulder?! “

     Mulder grugnì e si rivoltò sulla schiena. Il freddo dal solido pavimento sul quale giaceva filtrò nelle sue ossa e lo indolenzì. Sbattè le palpebre e cercò di focalizzare il viso sopra di lui.

     ‘ Fanculo, faceva freddo! E perché ci vedeva doppio?

     Sbattè nuovamente gli occhi, strofinandoseli mentre si metteva sulle ginocchia. Allungò il collo per guardare in alto e le sue mani sollecitarono i muscoli indolenziti. No. Non ci vedeva doppio. Due Kurt Crawford stavano in piedi di fronte a lui, le loro espressioni serene erano perfettamente identiche.

     Mulder non pensava che avrebbe mai visto più di uno di loro alla volta. Sarebbe stato un dannato sollievo se fosse stato capace di trovare il modo di parlare con loro. Con tutti e otto. Ma era impossibile. Non sembravano solo somiglianti, loro * erano * somiglianti. Era quasi come se operassero con un unico cervello centrale. Dividessero un’unica personalità. Parlare con uno era come parlare con tutti loro.

     Lo Stepford Wives perfezionato, pensò sghignazzando, e afferrò la mano che gli era stata offerta dall’ibrido alla sua sinistra. Quello che indossava una camicia blu.

     Okay. La sua bambinaia. Bene. Si sarebbe completamente avvitato su se stesso se si fossero anche vestiti uguali.

     “ Per quanto tempo sono rimasto out?! “, mormorò una volta che si era rimesso in piedi. La qualità della luce attraverso la finestra impolverata ed uno sguardo all’orologio, confermarono i suoi sospetti. Aveva dormito per circa otto ore. A parte la rigidità, che stava comunque lasciando i suoi muscoli, si sentiva bene. Riposato. Purificato. E pronto a tornare in pista.

     Guardò da un Crawford all’altro. “ Abbiamo già qualcosa? “

     Gli ibridi si scambiarono un’occhiata e ‘ Camiciablu ‘ rispose: “ Che ne direbbe di cenare, Agente Mulder? Ha fame? “

     Si. Nessun dubbio su questo. C’era un sorriso soddisfatto sul suo viso. Una cosa rara per un Crawford. O per una Scully….. Che poi era la stessa cosa.

     “ Che sta succedendo? “, chiese Mulder.

     “ Il resto della cena è qui…..e abbiamo quello che ci serve! “

     “ Ogni cosa?! “, ripetè Mulder. La sua bocca divenne immediatamente come il deserto del Sahara, che sembrava aver preso residenza li.

     “ Abbiamo dei risultati promettenti, Agente Mulder “, confermò ‘ Camiciablu ‘. “ Dobbiamo parlare “

     Mulder fece il gesto di allargare le braccia mentre la sua bocca si contrasse in un sorriso.

“ Accompagnami, gentiluomo! “, Mulder si allineò dietro di loro, ma non ci volle molto per capire che li avrebbe lasciati indietro. Apparentemente non se la sentivano di stargli dietro. Carino, Scully non aveva mai avuto di quei problemi. Lanciò agli ibridi un gesto disinvolto e trotterellò per il resto della strada di ritorno.

 

Capitolo 3