Il 1975 e le novità in cardiologia

Dal momento che, dunque, il cuore viene ritenuto, con piena ragione, l'assassino numero uno dell'umanità, iniziamo la nostra rassegna sulle novità mediche del 1975. Per maggiore chiarezza dividiamo l'argomento in quattro capitoli: farmacologia, vizi congeniti, cardiochirurgia e diagnostica. Tra i farmaci nuovi o di nuova adozione in Italia meritano di essere ricordati: l'amiloride, un diuretico con nuovo meccanismo d'azione, diverso dagli altri diuretici cosiddetti risparmiatori di potassio; la perexiline e la lidoflazina, due prodotti di assoluta efficacia per combattere l'insufficienza coronarica. La diazoxide e il nitroprusside sodico sono due nuovi ipotensivi da usare nelle emergenze ipertensive. Si è nuovamente esaminato il problema della reserpina, il farmaco che in alcuni casi, secondo autori britannici, sembra provocare il carcinoma mammario, ma indagini statistiche su vasta scala svolte negli Stati Uniti non hanno confermato tale sospetto. È stata confermata in pieno l'importanza della vecchia e nobile Aspirina come farmaco antipiastrinico, quindi come anticoagulante, nella prevenzione dell'infarto e nelle arteropatie periferiche: è dunque ora di sfatare una volta per tutte l'incomprensibile e ingiustificato pregiudizio che l'Aspirina fa male al cuore. È vero il contrario; e si può aggiungere che la sola controindicazione proviene da leggeri fatti irritativi sulla mucosa intestinale. Durante il 1975 è stato infine chiarito un concetto molto discusso: che i coronarodilatatori, come ad esempio la trinitrina e l'isorbide dinitrato, hanno una funzione utile e precisa nella terapia dell'infarto anche in fase acuta.
E come non parlare della pillola anticoncezionale? Era stato dimostrato che, in percentuali minime, questo prodotto può essere causa di fenomeni trombogeni (periferici, cerebrali, infarto) nelle donne predisposte, perché l'azione della pillola aumenta l' adesività piastrinica. Ebbene, recenti esperienze hanno dimostrato che questo rischio è quasi esclusivo nelle donne che fumano, che superano i 35 anni, che hanno una eredità vasculopatica.

Chiudiamo il capitolo dei farmaci ricordando il piridinol carbamato, che svolge valida azione protettiva sull'endotelio arterioso; la nicergolina, molto efficace nei disturbi della circolazione celebrale. È inutile dire che i nuovi farmaci ad azione protettiva vasale hanno anche una efficace azione antiadesiva piastrinica: e questa è l'autentica novità.

Passiamo alla cura dei vizi congeniti: tetralogia di Fallot, dotto di Botallo, comunicazioni interatriali, trasposizione dei grossi vasi, stenosi dell'aorta, dell'arteria polmonare ecc. In questo settore della cardiochirurgia ha luogo innanzi tutto una progressiva accettazione ed utilizzazione dei graf - tubolari valvolati o non valvolati nelle ipoplasie polmonari riscontrate in cardiopatie congenite prima non soggette o non conducibili a correzioni totali. Seconda novità: si è visto che nella trasposizione dei grossi vasi sono presenti, oltre alle anomalie cardiache, anche malformazioni vascolari cerebrali arterovenose che costituiscono un fattore aggiunto di morbi - mortilità in questi pazienti, indipendentemente dal fattore cardiaco. Questo, come si è detto, è un concetto diagnostico assolutamente nuovo perché inficia tutte le precedenti statistiche di casi letali. Terza novità: l'ipotermia, dopo essere passata per anni nel dimenticatoio, è tornata in grande auge negli interventi chirurgici effettuati su piccoli pazienti (entro i primi due anni di vita); ipotermia lieve: 32°; ipotermia moderata: 28°. La scuola cardiochirurgica australiana è stata la promotrice di questo revival.

Quanto alla chirurgia cardiovascolare, abbiamo una novità assoluta per l'Italia. Nei sempre più frequenti interventi di by - pass safeno - aorto - coronarici i cardiochirurghi americani non utilizzano più la vena safena per portare il sangue dall'aorta alla coronaria occlusa, bensì i vasi del cordone ombelicale del neonato. Il cambiamento tecnico è significativo perché ha valore di una critica a quanto si faceva in precedenza. Oltre tutto c'è troppa gente predisposta a farlo senza considerare alcune cose importanti: una mortalità tra il 6% e 12%; nel 20 - 30% dei casi il vaso sostituito si trombizza dopo un anno, a prescindere dalla bontà tecnica dell'intervento; non si prescinde dalla prosecuzione della terapia medica, sempre molto importante.

Nel camno della cardiochirurgia valvolare, Denton Cooley ha annunciato che le due valvole da lui inventate e disegnate dal bioingegnere Cutter (valvola a disco per la mitrale, valvola a doppio cono per l'aortica) sono state messe in commercio e quindi si trovano a disposizione dei cardiochirurghi europei.

Consideriamo infine la diagnostica. Il 1975 è l'anno del boom della ecocardiografia, un esame relativamente nuovo e diventato importantissimo dopo che l'emodinamica ha permesso di comprovarne la validità reale. Si basa sull'impiego degli ultrasuoni già utilizzati in campo bellico ed in medicina nel settore fisioterapeutico. Il termine di ecocardiografia sta a indicare l'esame per mezzo di ultrasuoni riflessi dall'organo come un'eco, analogamente all'ecoencefalografia. I cristalli dei trasduttori ecocardiografici generano ultrasuoni di frequenza vicina ai due milioni di cicli - secondo, cioè due Mz. Il trasduttore è applicato ai tegumenti del precordio. Gli ultrasuoni diretti verso il cuore vengono riflessi dallo stesso e captati dal medesimo trasduttore. Questo è collegato all'ecocardiografo che permette di visualizzare su un oscilloscopio la registrazione degli ultrasuoni riflessi in modo variabile e dipendente dalla struttura interna ed esterna del cuore. È così possibile registrare i dati su carta fotosensibile. Ogni onda del tracciato ha una forma specifica che dipende dallo spessore del setto interventricolare o dal grado di mortalità dei lembi della valvola mitralica.


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