Cuore polmonare

Viene così chiamata quella sofferenza cardiaca provocata dalla presenza di una malattia polmonare. Poiché è il ventricolo destro che pompa il sangue verso i polmoni, sarà a questo livello che si avranno le maggiori conseguenze. Il cuore polmonare può presentarsi in una forma acuta, che in pratica costituisce la manifestazione dell'embolia polmonare, e in una forma cronica. La presenza del danno polmonare ostacola il flusso del sangue che giunge ai polmoni per ossigenarsi e ciò provoca un aumento della pressione nelle arterie che collegano il ventricolo destro ai polmoni. Si ha cioè una "ipertensione polmonare". Il ventricolo destro, trovandosi a lavorare sotto sforzo, consente la comparsa di un'insufficienza ventricolare destra. Le manifestazioni del cuore polmonare cronico vengono a sommarsi lentamente a quelle della malattia preesistente. Generalmente vi è dispnea, cioè mancanza di respiro e stanchezza; può essere anche presente angina e si possono verificare svenimenti. Può esservi cianosi (il colorito delle labbra e delle altre mucose si fa bluastro), si rilevano edemi periferici, gonfiore delle vene del collo, aumento delle dimensioni del fegato. È importante la cura della malattia respiratoria di base, la prevenzione delle infezioni, il ricorso all'ossigeno e il trattamento dell'insufficienza ventricolare destra. Il cuore polmonare acuto rappresenta la conseguenza di un'embolia polmonare, che provoca l'improvvisa chiusura di una delle arterie che portano il sangue dal ventricolo destro ai polmoni, in questo caso i sintomi possono essere drammatici: si ha un aumento della frequenza cardiaca, un calo della pressione, un improvviso gonfiore delle vene del collo; anche il fegato può gonfiare rapidamente e ciò provoca dolore. Queste manifestazioni vengono a sommarsi ai tre sintomi tipici dell'embolia polmonare: la mancanza di respiro, il dolore al torace, l'emissione di sangue con l'espettorato. Si tratta di un evento che può essere mortale.


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