Douglas Engelbart (sistema NLS/Augment, basato su elaboratori
interconnessi);
Ted Nelson (sistema Xanadu, con enfasi sulla tutela dei diritti d'autore:
un documento poteva contenere un riferimento ad altri documenti, che venivano
inclusi "al volo" in quello referente e mantenevano così la loro
unicità e originalità).
Che cos'è un ipertesto?
È un testo non lineare, cioè un insieme di informazioni collegate tra loro in modo reticolare anziché in sequenza
=> Esistono diversi possibili percorsi di lettura (path), in genere sulla base di opzioni previste dall'autore
1.1) Struttura
L'insieme dei collegamenti tra le informazioni costituisce la struttura
ipertestuale - si può schematizzare con un grafo generalizzato
Si parla di struttura ipertestuale
pura se ogni informazione può essere collegata a qualsiasi altra
a rete se i collegamenti sono a grafo
gerarchica se il reticolo dei rimandi è strutturato ad albero
semigerarchica se il reticolo è gerarchico con collegamenti trasversali
L'esplorazione di un ipertesto viene detta navigazione.
L'esplorazione automatica di un ipertesto si fa con un browser .
Un ipertesto è un modo di rappresentare ed accedere ad informazioni:
i nodi sono formati da pezzi di informazione coerenti (nel caso di ipermedia
un nodo può includere mezzi rappresentativi di natura diversa);
gli archi rappresentano relazioni semantiche fra i nodi.
L'idea è nata dall'analogia con la memoria associativa umana e influenzata dalla natura della conoscenza
L'idea di ipertesto non dipende di per sé dall'utilizzo di mezzi informatici, ma è in questo contesto che gli ipertesti sono diventati particolarmente significativi, grazie alla capacità supportata dalla macchina di seguire riferimenti in modo automatico
È anche grazie al supporto informatico che dagli ipertesti si passa facilmente agli ipermedia, grazie alla possibilità di mescolare modi di rappresentazione diversi
Come è fatto un ipertesto?
E' composto da nodi che contengono l'informazione a disposizione e da collegamenti tra di essi.
I collegamenti (link) possono
essere mono- o bi-direzionali
collegare
parti diverse di uno stesso documento;
un testo con una nota;
un testo con un'annotazione;
documenti diversi;
essere di tipi diversi
collegamenti referenziali: sono determinati da un punto di partenza e un punto
di arrivo; producono un'unico nodo;
collegamenti a parola chiave: sono collegamenti impliciti e producono un insieme
di nodi;
Nodi e link nel loro insieme formano una mappa concettuale del sapere che si vuole comunicare/rappresentare con l'ipermedia
La mappa concettuale evidenzia diversi percorsi concettuali possibili all'interno
dell'ipertesto, ed i link esistenti tra i nodi
Una mappa concettuale non è un semplice indice.
I link sono una parte essenziale di un ipertesto.
pochi link rischiano di forzare la navigazione lungo percorsi obbligati;
molti link non differenziati tra loro rischiano di far perdere il filo durante
la lettura;
necessari link per tornare indietro, o al punto di inizio, o a una mappa o
indice (mancanza di organicità);
attenzione ai percorsi che si autoreferenziano (possibili loop);
coerenza e completezza degli elementi cliccabili (parole calde), per facilitare
lettura e comprensione.
1.2) Lettura
Occorre un browser, cioè uno strumento che consente all'utente di muoversi
nel sistema ipermediale.
La visita di un ipertesto può essere più o meno facile, a seconda della sua
struttura e delle sue dimensioni.
E' facile perdersi!!
Strumenti per facilitare la navigazione:
segnalibri: per memorizzare una locazione;
indici e tabelle di classificazione dei contenuti;
decidere la qualità e la quantità dell'informazione;
strutturare l'informazione in forma modulare, coerente, in
unità auto-consistenti e facili leggere e apprendere;
stabilire le relazioni (legami logici e concettuali) tra
le unità di informazione.
Dal punto di vista tecnico, occorre:
scegliere il software di sviluppo/utilizzo;
progettare l'interfaccia utente;
scegliere i media per presentare l'informazione (rappresentazione dei nodi);
scegliere i tipi di collegamento tra i nodi e come distinguerli;
scegliere quali ausili alla navigazione fornire;
implementare.
L'interfaccia è una componente importante di un sistema ipermediale,
perché rende il sistema più o meno facilmente fruibile.
Dobbiamo progettare il nostro ipertesto suddividendo il testo in più parti in
base al contenuto logico:
pezzi troppo lunghi sono lenti da caricare e poco maneggevoli (può essere
difficile reperire materiale al loro interno);
pezzi troppo corti possono far perdere tempo e il filo del discorso con le
interruzioni dovute al loro caricamento;
pezzi contenenti argomenti diversi portano a collegamenti generici e poco
chiari;
se in rete, file troppo corti sono più difficili da trovare con un motore
di ricerca.
E' importante
avere indici e richiami locali;
fornire ausili per navigare senza perdersi e ripetersi (i lettori possono
avere stili di consultazione diversi);
fare riferimenti a pagine in rete, se opportuno;
avere componenti di qualità omogenea e struttura coerente;
se mettiamo l'ipertesto in rete, fare in modo da essere trovati facilmente
dai motori di ricerca (servono le parole chiave giuste all'inizio del testo).
Impariamo a strutturare i nostri ipertesti osservando quelli degli altri e
valutando se ci sembrano soddisfacenti come organizzazione, presentazione, collegamenti.
Nei file è possibile inserire immagini, suoni, animazioni.
Le immagini richiedono più tempo dei testi per essere caricate in memoria:
abbelliscono un documento rendendolo gradevole;
aumentano la dimensione dell'ipertesto;
ne rallentano la visualizzazione, scoraggiando l'utente.
==> limitiamo il loro uso a quanto sono necessarie
Occorre distinguere tra elementi (figure, suoni, animazioni) che abbelliscono l'interfaccia e elementi che trasmettono un contenuto