DICIOTTESIMA LEZIONE:

GIUSEPPE TERRAGNI  22/05/2002

 GIUSEPPE TERRAGNI E’ NATO A COMO NEL 1904, DA UNA FAMIGLIA DI COSTRUTTORI. SI LAUREA CON IL MINIMO DEI VOTI AL POLITECNICO DI MILANO E SVOLGE LA PROFESSIONE DI ARCHITETTO PER 18 ANNI, DAL 1925 AL 1943.
DI TERRAGNI RIMANGONO MOLTI SCRITTI E QUADRI, DOVE EMERGE UNA PROFONDA ADESIONE AL FASCISMO.
NEGLI ANNI ’20 TERRAGNI, S’INTERESSA AL MANIERISMO DI MICHELANGELO CON IL GIGANTISMO E LA RICERCA SCULTOREA, GUARDA MOLTO L’OPERA DI LE CORBUSIEUR “VERSO L’ARCHITETTURA” ED E’ CONTRARIO AL MOVIMENTO TEDESCO, LEGATO SIA ALLA MODERNITA’ CHE ALLE RADICI STORICHE,FONDATO SULLA PUREZZA, LA MATEMATICA, LE PROPORZIONI.
TRA LE OPERE DI TERRAGNI RICORDIAMO, IL NOVOCOMUM, CHE ERA UN VERO E PROPRIO MANIFESTO, LA CASA DEL FASCIO, CON CONTENUTI POLITICI E L’ASILO INFANTILE, UN’OPERA LIRICA.
IL NOVOCOMUM E’ IL PRIMO EDIFICIO RAZIONALISTA ITALIANO, COSTRUITO AI MARGINI DELLA CITTA’, DOVE RICORDA ELEMENTI CHE APPARTENGONO AD UN’ARCHITETTURA TRADIZIONALE: LE PIANTE SONO TRADIZIONALI, MA ALL’ESTERNO E' CARATTERIZZATO DA UN VOLUME BIANCO, SQUADRATO SUPERIORMENTE E SCAVATO AI DUE ANGOLI; QUEST’ULTIMA PARTE E’ ATTRAVERSATA DA UN CILINDRO VETRATO.
DIVENTO’ PRESTO IL MANIFESTO DEL RAZIONALISMO, PRESENTATO ALLA PRIMA ESPOSIZIONE  DI ARCHITETTURA RAZIONALE DI ROMA  NEL 1928.
 
 






LE OPERE SUCCESSIVE FURONO: LA TORRE AI CADUTI DI COMO, L’ALBERGO POSTA, IL NEGOZIO VITRUM, FINO AD ARRIVARE AL 1932, QUANDO PROGETTA LA CASA DEL FASCIO: L’EDIFICIO SORGE ALLE SPALLE DEL DUOMO DI COMO. E’ UN’OPERA IMPORTANTE PERCHE’ TERRAGNI GIOCA SU VARIE OPPOSIZIONI E L’ARCHITETTURA GIOCA CON LA NATURA; IL VOLUME E’ SQUADRATO E ALLA STRUTTURA MURARIA SI E’ SOSTITUITA QUELLA IN CEMENTO ARMATO. LA GABBIA TRA PILASTRI E TRAVI E’ SVUOTATA NELLA PARTE CENTRALE; ALL’ESTERNO MOSTRA PARTI VUOTE E PARTI PIENE. LA TRASPARENZA E’ UN ELEMENTO CHE LO DISTINGUE DAGLI ALTRI PALAZZI RINASCIMENTALI. TERRAGNI VUOLE COSTRUIRE UN MONDO MODERNO CONTRO IL PASSATO E LA TRADIZIONE.
 
 




LA CASA RUSTICI A CORSO SEMPIONE VENNE COSTRUITA CON LINGERI E SI OPPOSE AL MODELLO A CORTE; I DUE ARCHITETTI DISPONGONO DUE CORPI DI  FABBRICA DISTINTI ORTOGONALMENTE ALLA STRADA E IL LOTTO RISULTA DIVISO IN TRE FASCE UGUALI, DOVE LA FASCIA CENTRALE SEMBRA CHE RACCHIUDE LO SPAZIO URBANO; SUL TETTO I DUE CORPI VENGONO RICONGIUNTI DA UN PONTE GALLERIA, CREANDO UNA VILLA SOSPESA. QUESTO PROGETTO HA COMPORTATO DEI PROBLEMI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, TANTO CHE POI SI E’ DOVUTO ADATTARE ALLE VECCHIE TIPOLOGIE.

 

 


INOLTRE, TERRAGNI HA PROGETTATO ANCHE IL DANTEUM AI FORI IMPERIALI, MAI REALIZZATO: LO SPAZIO ERA ORGANIZZATO IN MODO METAFORICO; INFERNO, PURGATORIO E PARADISO SONO ELEMENTI A QUOTE DIVERSE E SONO UNITE DA UN PERCORSO A SPIRALE.
TERRAGNI SI E’ OCCUPATO ANCHE DELLE CASE UNIFAMILIARI, DOVE RISULTA EVIDENTE L’AUTONOMIA FORMALE.