DICIANNOVESIMA LEZIONE:

PETER EISENMAN  05/06/2002

 PETER EISENMAN SI LAUREA NEL 1955, IN SEGUITO SVOLGE UN MASTER A COLUMBIA NEL 1960,  E IL DOTTORATO ALL’UNIVERSITA’ DI CAMBRIDGE TRE ANNI DOPO, INTITOLATO “THE FORMAL BASIC OF MODERN ARCHITECTURE”.
IL SUO ESORDIO LO COMPIE CON COLIN ROWE, CHE AVEVA UN MODO DI FARE ARCHITETTURA CON COORDINATE DIVERSE DA QUELLE VISTE FIN ORA, QUESTE COORDINATE CONSISTEVANO NELL’IMPORTARE L’OGGETTO ARCHITETTONICO ALL’INTERNO DELLE REGOLE FORMATIVE. QUESTO PORTAVA AD UN APPIATTIMENTO DELL’ARCHITETTURA, IN QUANTO SI SVINCOLAVA DA ELEMENTI ESTERNI, QUALI: STORICI, SOCIOLOGICI, ECONOMICI.
IN UN’OPERA LETTERARIA DI COLIN ROWE SI EVIDENZIA IL PARAGONE TRA ALCUNI SCHEMI ORGANIZZATIVI DI PALLADIO E REGOLE DI DISTRIBUZIONE DI LE CORBUSIER.
NON PRENDENDO IN ESAME QUESTO TIPO DI SPERIMENTAZIONE, CHE E’ SINTATTICA, COMPOSITIVA E LINGUISTICA, NON SI SAREBBE POTUTA FARE QUESTO TIPO DI ANALISI.
L’IMPOSTAZIONE MENTALE E’ NATA PROPRIO DA ROWE.
NASCE IL MITO DI TERRAGNI.
LE DUE OPERE DI TERRAGNI CHE HA SCRITTO, SONO:

1. LA CASA DEL FASCIO DI COMO: EROSIONE
RAPPRESENTA UN MOVIMENTO DALL’ESTERNO VERSO L’INTERNO, SI SOTTRAGGONO PARTI DI MATERIA ERODENDO LA FORMA ;
 

 



2. LA CASA GIULIANI - FRIGERIO A COMO: ESPLOSIONE
E’ UN’OPERA OPPOSTA ALLA PRECEDENTE, INFATTI IL MOVIMENTO VA DALL'INTERNO VERSO L'ESTERNO, CIOE' UN MOVIMENTO DI DISASSEMBLAGGIO.
L’OPERA DI EISENMAN ATTRAVERSO IL CONCETTO D’IMPLOSIONE, CIOE’ L’ESPLOSIONE DI UNO SPAZIO LIMITATO FA CAPIRE UN’ARCHITETTURA CRITICA E ANCHE UN’ARCHITETTURA OPERANTE.
 
 



ALLA FINE DEGLI ANNI ’60 AVVIENE UN FENOMENO GENERALIZZATO, CIOE’ LA RICERCA DI FENOMENI COMUNI; AVVIENE ANCHE UN ASPETTO DI TEORIZZAZIONE DI UN’APPROCCIO ALL’ARCHITETTURA. IL PUNTO D’APPLICAZIONE DI QUESTO RAGIONAMENTO E’ CHE L’ARCHITETTURA DIVENTA TESTO.
TUTTO CIO’ CHE C’E’ NELL’ARCHITETTURA E’ PRETESTO.
ATTRAVERSO QUESTO MECCANISMO SI ENTRA NEL GIOCO DEL GRATUITO: PRENDO UN CUBO, NE PRENDO UN ALTRO E LI INCASTRO.
EISENMAN LAVORA NEL CICLO DELLE CASE E POI DEI VOLUMI. ALL’INTERNO DI QUESTO CICLO DEVE PRODURRE UNA SERIE DI APPARATI: ASSONOMETRIE, PUBBLICITA’.
IL PROGETTO DI SVOLTA E’ STATO QUELLO REALIZZATO PER L’IBA BERLINESE, DOVE SI MANIFESTA TUTTA LA FORZA DELLA SUA RIFLESSIONE E NE PARLA COME SE FOSSE UN MINERALE EMERSO. IN SEGUITO APRE UNO STUDIO E REALIZZA I DUE PALAZZI PER UFFICI, COSTRUITI A TOKYO. LAVORA SU ARCHITETTURE IN PARTE SOMMERSA E IN PARTE EMERSA.
AGLI INIZI DEGLI ANNI ’80 IL QUADRO GENERALE E’ CHE ALLA PAROLA LINGUAGGIO SI SOSTITUISCE LA PAROLA CONTESTO.
SCOPRE UNA SERIE DI TRACCE CHE UTILIZZA PER TROVARE LE GRIGLIE CHE FORMERANNO IL PROGETTO.
SIAMO ALLE SOGLIE DI UN RITORNO ALL’ATTENZIONE DI UNA MOSTRA DI UN’ARCHITETTURA DECOSTRUTTIVISTA. SI DECANTANO VERE E PROPRIE ATTITUDINI DEL PROGETTO. UNA DELLE MODALITA’ PIU’ IMPORTANTE E’ L’ARCHITETTURA BETWEEN (INSERITA): INVECE DI PRENDERE UN’AREA LIBERA, TRASFORMA I RETRI DI SERVIZIO IN NUOVI PROGETTI, INSERENDOLI IN QUELLI ESISTENTI.
I VOLUMI DI EISENMAN E GEHRY HANNO ENTRAMBI UN’ANOLOGIA CRITICA. IL MOVIMENTO E’ UN MOVIMENTO SFOCATO. IL MOVIMENTO DI GEHRY E’ SCULTOREO, QUELLO DI EISENMAN E’ OSCILLATORIO. I DIAGRAMMI SPIEGANO UN’AMPLIAMENTO, SOVRAPPONENDO ALL’ANDAMENTO RETTILINEO , IL CURVILINEO. IL MOVIMENTO DI VIBRAZIONE DETERMINA TRACCE ORGANIZZATIVE DI VARI ASPETTI DEL PROGETTO.