Intervista [possibile] a Samuel Coleridge. - iii / iv -
(tratta da: Samuel T. Coleridge, Diari (1794/1819) A cura di E. Zuccato ( 1991 - Pierluigi Lubrina Editore )
Ma allora: cosa distingue l'uomo dal poeta?
Il poeta è un uomo di genio. gli uomini di genio pongono le cose in una nuova luce. Questa fase banale esprime gli effetti peculiari del genio più efficacemente del decantato distico di Pope:
Ciò che fu pensato spesso e mai così bene espresso
Tutto può essere pensato distintamente da tutti, ma per così dire è solo posseduto, disimballato alla rinfusa; il poeta non solo mostra quanto non era mai stato aperto completamente, benchè fosse stato spesso visto nella sua massa schiusa, ma vi aggiunge pure qualcosa, e cioè luci e relazioni...In ogni opera d'arte il conscio è così impresso nell'inconscio da mostrarsi in esso (per esempio le lettere su una tomba paragonate alle figure che costituiscono una tomba), così il genio è il legame che combina i due elementi. L'artista deve sempre allontanarsi dalla natura per poi tornarvi efficamente, perchè se cominciasse a copiarla meramente, produrrebbe solo delle maschere e non forme viventi.