Samuel Taylor Coleridge Kubla Khan: genesi di un poema - iii / iv -
Del poema e' stato detto che "Non è un poema ma una composizione musicale"(W. Hazlitt), "un'estatico spasmo, uno scatto puro di ispirazione romantica"(W.Walsh), "puro lirismo... suoni, immagini, sensazioni, espressi nella sensuale bellezza del linguaggio immaginifico che nessuno avrebbe saputo evocare così bene come il suo autore" (L.Hanson). Molti sono gli studiosi che interpretano Kubla Khan un 'poema sulla poesia' ed il processo creativo, "una sorta di allegoria della poesia, un saggio sul prodotto dell'imaginazione creativa" (B.Breyer), "un'espressione simbolica dell'impossibilita [di Coleridge] di affermare il suo potere come poeta ... e le ultime righe sono quasi un'esplicita ammissione di frustrazione ..."( E. Bostetter).
Alcuni autori leggono il poema come un'esemplificazione delle teorie estetiche di Coleridge: "Kubla Khan e Xanadu simbolizzano non già la fantasia ('fancy')ma la 'primaria immaginazione' mentre l'ispirazione del poeta nell'ultima sezione, simbolizza l'immaginazione poetica o 'secondaria immaginazione'(A.Purves)(*). Secondo J.S.Hill "l'intenzione del poeta e' quella di catturare le visioni e tradurle in parole, ma in tale tentativo egli incontra due serie difficoltà: in primo luogo, il linguaggio è un mezzo inadeguato che permette solo un'approssimazione della visione che si intende descrivere, e, in secondo luogo, le visioni stesse, nel momento in cui il poeta tenta di trascriverle sbiadiscono e devono essere ricostruite dalla memoria"
(*): questi concetti sono propri di Coleridge: la fantasia primaria si nutre di elementi inconsci, scaturiti dal profondo e la la razionalità li ordina nella perfezione formale (fantasia secondaria)