Samuel Taylor Coleridge Kubla Khan: genesi di un poema - ii / iv -
If a man could pass thro' Paradise in a Dream, & have a flower presented
to him as a pledge that his Soul had really been there, & found that flower
in his hand when he awoke -- Aye! and what then?
Per il resto, silenzio. "Forse lo strano fatto di questo strano poema sta proprio qui". Questo silenzio frustrante e' condiviso anche dagli amici di Coleridge che, prima della pubblicazione del poema, nel 1816, ne fanno menzione solo 6 volte .
"Questo fiore raccolto in paradiso e lasciatoci in eredità da Coleridge è, invero, un miracolo 'of rare device' e, come tutti i miracoli, largamente elusivo"(*)
Ma, col passare degli anni e dei decenni, il poema suscita un crescente interesse e si moltiplicano gli studi e le interpretazioni. Ancora adesso viene dibattuto se il poema debba considerarsi un 'frammento', se sia la mera trasposizione di un sogno o, se invece abbia subito molte revisioni prima della sua pubblicazione. Ci si chiede in che misura e atraverso quali meccanismi abbiano potuto ispirare Coleridge le sue vaste letture di viaggi(**) e che ruolo abbia giocato l'effetto allucinatorio "di due grani d'oppio" assunti dal poeta nella composizione del poema. Poema di grande potenza visionaria, capace di evocare immagini e melodie cosi' come le percepiamo nei sogni, eppure dotato di un tessuto verbale estremamente curato, che solo da 'sveglio' e pienamente cosciente il poeta poteva creare.
(*): John Spencer Hill A Coleridge Companion (1983)
(**):sulle fonti da cui ha tratto ispirazione Coleridge, J.L.Lowes ha scritto "The road to Xana Du" (1927)