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I nomadi, sulla Terra, tracciano linee di erranza: direzioni migratorie di branchi di renne o di bisonti, percorsi legati alla presenza periodica di punti d'acqua, allo spostamento delle zone di raccolta secondo le stagioni, [...] La Terra è la memoria degli uomini. Il suo paesaggio è la mappa delle epopee, il bacino dei saperi. Tutto lo spazio vive. I canti e i racconti narrano la Terra; la terra ricorda il tempo del sogno, il tempo delle origini che è sempre presente e muore insieme agli dei, se i canti non vengono ripresi, i viaggi di nuovo intrapresi e le linee di erranza sono disertate. E si riparte ancora in cammino, seguendo le orme degli antenati. Si torna sugli stessi
luoghi, si canta di nuovo la Terra. E il passato rivive perchè non è mai passato".
Pierre Levy "
L'intelligenza collettiva: per un'antropologia del cyberspazio"