L'interno è ricco di marmi e si presentava ricca di dipinti di notevole pregio, tra i quali quelli posti sopra il cornicione della navata rappresentanti la vita e i miracoli del Calasanzio (S.Giuseppe), di scuola romana, pregevoli per colori e disegni. L'altare maggiore si presenta ricco di marmi policromi, con colonne tortili e al centro, in origine, vi trovava posto un bel quadro del Marghinotti raffigurante S. Giuseppe, la Vergine col bambino, S. Anna e S. Gioacchino. Il presbiterio è sormontato da una cupola nei cui peducci vi sono dipinti i quattro evangelisti. La cappella a sinistra
, affrescata, custodiva in origine una statua del santo (San Giuseppe
Calasanzio) essendo la cappella a lui dedicata, mentre in un angolo vi
è una bomba di ferro fuso, caduta nel Collegio durante l'assedio
francese e sopra vi è una lapide a ricordo dell'avvenimento. Passando all'altro lato nella Cappella centrale vi è un bel crocifisso ligneo posto su un basamento di marmo a forma di roccia con due angeli che abbracciano i piedi della croce. Nella cappella a fianco, dedicata alla Speranza, vi è un bel tabernacolo con un bel dipinto in rame raffigurante la Vergine del Carmine con coro di angeli e S. Andrea Corsini, ai piedi di essa, con mitria e bacolo in terra. Di notevole interesse
si presentava la sacrestia soprattutto per la bellezza delle paratore
lignee che oggi si trovano in totale degrado. La sacrestia custodiva anche
dipinti di notevole interesse come quello raffigurante il sogno di S.
Giuseppe (interessante per espressione e naturalezza, di attribuzione
incerta).
La volta della sacrestia è affrescata con la rappresentazione della fondazione dell'ordine dove si notano S. Giuseppe e i discepoli e il Ven. Glicerio nell'atto di mangiare della brace (per eseguire l'ordine del santo) che miracolosamente si tramutò in frutta. L' opera è attribuita al Massa. Da notare che nel
Collegio vi era conservata la biblioteca più grande dopo quella
dell'Università. |
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Fotografia
scattata da Alberto Marinaro
- Agosto 2000 - |
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Foto
scattate da Gianfranco Loi
- Aprile 1990 - |
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