Giovanni Palatucci

Medaglia d’Oro al Valor Civile

 

Giovanni Palatucci nacque a Montella il 31 maggio del 1909, da Felice e da Angelina Molinari.

In lui fin da ragazzo si manifestò un’intelligenza acuta ed operativa, stile e riservatezza nel portamento ed eleganza nei tratti, simpatia e giovialità nella vita di relazione.

Giovanni compì gli studi ginnasiali presso il Ginnasio Pascucci di Pietradefusi ed il Liceo nella vicina Benevento.

Nel 1930, dopo la maturità, venne chiamato al servizio militare, e fu destinato a Moncalieri, in Piemonte.

Nel 1932, a 23 anni, si laureò in Giurisprudenza presso l’Università di Torino e, dopo una breve permanenza a Montella, superò gli esami per procuratore legale presso la Regia Corte d'Appello delle stessa città, ma la professione di avvocato non lo entusiasmava, per cui fece ritorno a Montella.

Nel 1936, con grande disappunto del padre che lo voleva avvocato, fece domanda per andare nella Pubblica Sicurezza e, quindi, si trasferì a Roma per frequentare il 14° Corso di Polizia.

Terminato il corso venne assegnato, quale Vice Commissario Aggiunto di P.S., a Genova.

Agli inizi del 1938 è presso la Questura di Fiume ove, successivamente, assumerà gli incarichi di Commissario e di Questore con la responsabilità dell'Ufficio Stranieri.

Questo suo incarico lo portò a diretto contatto con la realtà ebraica che, in quegli anni era sottoposta alle persecuzioni naziste.

Nella sua lunga attività, con il prezioso aiuto di suo zio, mons. Giuseppe Maria Palatucci, vescovo della Diocesi di Campagna (SA), e con la connivenza del regime, operò il salvataggio di migliaia di ebrei.

Questa sua attività si protrasse anche quando, con la caduta del fascismo, Mussollino proclamò la Repubblica Sociale Italiana.

Ma, l'8 settembre 1943, il potere ed il controllo della zona passò, di fatto, nelle mani dei tedeschi ed era assicurato dalle feroci SS, al cui comando fu posto il generale nazista Odilo Globocnick.

Anche in queste difficili condizioni, Giovanni continuò la sua meritevole opera, fino a quando, il 13 settembre 1944, fu arrestato dalla polizia di sicurezza germanica e deportato, prima a Trieste e successivamente nel campo di concentramento di Dachau (Monaco di Baviera - Germania) ove, a soli 36 anni, il 10 febbraio 1945, trovò la morte.

Il folto stuolo di ebrei, scampati a sicura morte per suo merito, non lo dimenticò e, il 23 aprile 1953, con una grandiosa celebrazione, durata più giorni ed a cui parteciparono mons. G. M. Palatucci e suo fratello p. Alfonso, vollero intestargli una delle più belle strade e un parco in Israele, nella città di Ramat Gan, presso Tel Aviv.

Il 10 febbraio 1955, sulla collina della Giudea, nei pressi di Gerusalemme, si diede inizio alla piantagione della foresta "G. Palatucci" e un albero, sul Viale dei Giusti, a Gerusalemme, reca ai suoi piedi una lapide con il suo nome.

Il 17 aprile 1955, nel X Anniversario della Liberazione, l'Unione delle Comunità Israelitiche d'Italia, gli conferì una Medaglia d'Oro; nel 1974 gli venne

intestata una via di Torino; nel 1983 gli venne intestato un parco-giardino in Corso Monte Grappa a Genova; nel 1989 una strada ad Avellino ed, infine, nella natia Montella gli è stata intestata la Scuola Elementare del rione Fontana, un Circolo Culturale, un Parco e un volume, curato dal compianto Goffredo Raimo