Euro, già erogati 184 milioni ma la vera prova è domani
Dalla mezzanotte un milione e mezzo di prelievi bancomat nella nuova divisa. Solo un terzo delle macchinette è attrezzato - L'impatto della moneta unica dopo la pausa di Capodanno Prodi e Ciampi tra i primi a spendere la nuova valuta...

ROMA - Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi spende i suoi primi 154 centesimi di euro per pagare due caffè, uno per sé e uno per la moglie, stamattina al Caffé Gambrinus di Napoli. Il presidente della Commissione europea Romano Prodi allo scoccare della mezzanotte compra a Vienna un mazzo di rose. Con questi due gesti simbolici, la moneta unica europea entra in circolazione nei 12 Paesi che l'hanno adottata. Ciampi e Prodi sono i due rappresentanti illustri dei 300 milioni di europei che da ieri a mezzanotte hanno dovuto cambiare le loro abitudini di calcolo della spesa.

In tutto, quando il changeover sarà finito, 50 miliardi di monete e 15 miliardi di banconote, per un totale di 568 miliardi di euro, circoleranno in Eurolandia. La distribuzione delle monete è cominciata per prima in Finlandia e in Grecia, per via del fuso orario e si è conclusa in Irlanda, dove la circolazione degli euro è partita con un'ora di ritardo rispetto al resto del continente.

La prima prova generale è in corso, dunque, e raggiungerà il suo apice domani dopo il riposo del Capodanno. Per il momento sta andando come era nelle previsioni. In Europa ci sono circa 170 mila bancomat, 30 mila in Italia. Non tutti funzionano a dovere, come conferma anche il portavoce del commissario europeo all'economia Pedro Solbes alla commissione europea, in una conferenza stampa a 13 ore dal lancio della nuova moneta, ma complessicamente, secondo l'esecutivo Ue, il changeover sta funzionando.

In Italia, secondo l'Abi, l'erogazione della nuova moneta europea procede con i programmi prestabiliti dai vari istituti di credito. Nonostante ci sia stata una corsa al prelievo in tutta Italia allo scoccare della mezzanotte, l'associazione dei bancari assicura che tutto è sotto controllo e nelle prime dodici ore di circolazione della nuova valuta sono stati effettuati un milione e mezzo di prelievi in euro, e sono stati erogati dai bancomat 184 milioni di euro.

Ma gli sportelli bancomat abilitati all'euro sono solo poco più di un terzo del totale. I circa 20 mila bancomat restanti non ancora convertiti continuano a erogare lire. Comunque l'Abi conferma che sarà rispettata la scadenza del 6 gennaio per raggiungere il tetto previsto del 90% dei bancomat in euro.

In cifre sono ancora minime le tracce di euro nei conti pagati dagli italiani nei ristoranti e nei 65 mila locali che hanno ospitato i veglioni di fine anno. Ben il 95% delle ricevute fiscali - secondo i dati forniti da Fipe-Confcommercio - è stato saldato in lire e soltanto per una quota residuale con carte di credito convertite già alla moneta unica. I 45 mila bar, i 35 mila ristoranti, i 6.500 impianti di erogazione carburante aperti oggi non hanno comunque fatto rilevare elementi di criticità nel passaggio all'euro.

Stando a questi dati, gli italiani sono più curiosi dei concittadini di Eurolandia. I francesi hanno prelevato 30 milioni di euro in 450 mila operazioni. I belgi si sono riforniti di 230 mila banconote (130 mila da 10 euro e 100 mila da 50 euro), per un valore totale di 7,6 milioni di euro.

La Germania, paese in cui non ci sarà la doppia circolazione euro-marco, ha fatto meglio. Solo a Berlino nel giro di un'ora a partire dalla mezzanotte erano stati già effettuati 200 mila prelievi. File anche davanti alla filiale della Dresdner Bank nei pressi della porta di Brandeburgo, che per l'occasione ha aperto gli sportelli dalle 13 alle 15 di oggi.

Insomma, si va verso la normalizzazione. Resta solo un altro grande interrogativo: se la variazione dei prezzi dovuta alla conversione avrà effetti sull'inflazione. "Non ci sarà nessun rischio - assicura il ministro dell'Economia Giulio Tremonti - in base alle nostre informazioni il pericolo non esiste". Secondo i dati Istat "che ha monitorato con enorme precisione il fenomeno - precisa il ministro - la percentuale di prezzi invariati è la quasi totalità. Ci sono alcune tariffe che sono salite, ma che sarebbero salite a prescindere dall'euro. Erano pianificate da tempo. Non si può avere un risultato di invarianza assoluta, ma la prospettiva Istat è assolutamente positiva".

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