una svista de laPadania
laPadania,2-9-98
L'Inps: «Tagliare i
contributi»
Una proposta contraddittoria: il buco
aumenterebbe
«È possibile unire riduzione del costo del lavoro,
risanamento dei conti previdenziali e creazione di nuova
occupazione? Sembra di sì, almeno per i
cervelloni dell'Inps ...
Alberto Brambilla, consigliere di
amministrazione dell'Inps e studioso dei sistemi
previdenziali internazionali .. sta mettendo a punto la
proposta di intervento. Partiamo dalla riduzione del
costo del lavoro. A partire dal 2000 Brambilla propone di
applicare, sulle retribuzioni dei neoassunti, un taglio
di 7,7 punti ai contributi previdenziali, che
scenderebbero così dal 32,7% al 25% dello stipendio. In
pratica, su una retribuzione media di 31 milioni l'anno,
il taglio sarebbe di circa 2,4 milioni di lire.Ma non si
tratta di un semplice taglio netto: "alla riduzione
reale del costo del lavoro - dice Brambilla - è
destinata la metà del 'taglio', pari al 3,85%, che viene
restituita al datore di lavoro e alle tasche del
lavoratore in proporzione al prelievo attuale,
rispettivamente il 2,80% e l'1,05%. L'altro 3,85% può
essere versato, volontariamente, ai fondi pensione con le
stesse proporzioni".
Peccato che così si aprirebbero buchi enormi
sul fronte dei conti dell'Inps e, poichè i
lavoratori interessati rientrano tutti nel metodo
contributivo, fra 40 anni avranno pensioni molto
ridotte» ... (laPadania2-9-98,).
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