Neapolis
era una delle più antiche e importanti città della
Sardegna, dislocata a circa sette chilometri ad ovest di
Terralba, nel Golfo di Oristano, all'estremità
meridionale dela laguna di Marceddì, sulla riva
sinistra dello Stagno Santa Maria, una distesa d'acqua
che fino a mezzo secolo fa era ancora navigabile, mentre
oggi si presenta impaludata, coperta di vegetazione
palustre e colmata dai detriti che massicciamente vi
apportano il Rio Mogoro e il Fluminimannu.
Nonostante la città sia stata distrutta o abbandonata
da epoca remota, la memoria storica della dislocazione
del sito, al di là delle rovine visibili, si è
tramandata fino a noi in virtù della persistenza orale
del suo toponimo, anche se un po' deformata. I
terralbesi continuano a chiamarla "sa cittadi da
Nabi", cioè la città di Neapolis.
Il toponimo Neapolis è di origine greca e significa
"città nuova". Noi sappiamo che la Sardegna
non è stata mai coinvolta dalla colonizzazione greca, e
perciò l'origine di questo nome non è da mettersi in
correlazione con la fondazione di una colonia, sebbene
dobbiamo ammettere che le ricerche archeologiche hanno
messo in evidenza l'esistenza di intensi e lunghi
rapporti commerciali con la Grecia, in particolar modo
con Atene.
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