La
Cattedrale di S. Pietro è stata ricostruita, a partire
dal 1822, sul luogo in cui si ergeva l'antica
Cattedrale, sempre dedicata a S. Pietro, fatta costruire
e consacrata nel 1144
da Mariano I, allora Vescovo di Terralba.
L'antica cattedrale era in stile romanico, sul modello
si quella di Santa Giusta, con tre navate separate da
colonnati, con abside semicircolare.
Verso la metà del 1600 furono aggiunte due cappelle ai
lati del presbiterio, dedicate alla Vergine del carmine
e alla Vergine del rosario, le quali però pian piano
incrinarono la struttura architettonica della chiesa. Le
cappelle erano arredate con altari e ratabli lignei, in
cui erano inserite le statue delle Vergini, anch'esse
lignee. Nel 1700 accanto alla Cattedrale sorse
l'Oratorio delle Anime, dedicato alla preghiera delle
Anime del Purgatorio, che ospitò le funzioni religiose
durante la costruzione della nuova Cattedrale e che fu
demolito, perché pericolante, nel 1908. Pare che ci
fosse anche un campanile che, come nella antica
Cattedrale, sia andato distrutto. L'abitato terralbese
infatti in diverse epoche, per alterne vicende storiche
(invasioni barbariche) e calamità naturali (epidemie e
alluvioni dovute alle piene del Rio Mogoro), fu
ripetutamente spopolato e di questo fecero le spese
anche le antiche costruzioni religiose, che rimasero in
totale abbandono. Proprio perché degradata e
pericolante l'antica basilica fu demolita nel 1821.
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Nell'aprile
1949 si
organizzò un grande "Peregrinatio Mariana"
(Pellegrinaggio Mariano) in tutta la diocesi: la statua
di Santa Maria Aquas fu portata in processione in tutti
i paesi. Il 9 la statua fu ricevuta - giungendo da Uras
- in quella che oggi la circonvallazione di
Terralba, presso il rione di S.
Ciriaco. Il 10 aprile si
fece la comunione generale dei bambini, una messa per
gli ammalati e una solenne processione per tutto il
paese, che durò due ore e mezza. "E' stato un
grande trionfo", terralbesi nelle confessioni. La
sera del lunedì di Pasqua (18 aprile), la statua della
Madonna fu condotta, attraverso via Baccelli, fino in
Cattedrale, accolta dal coro polifonico che ne
accompagnò l'arrivo con un canto solenne. Assieme al
simulacro arrivarono anche il Vescovo - che pronunciò
un breve discorso - , il can. Zucca, don Manielli, don
Spada e don Vargiu. Dopo le parole del Vescovo la
Madonna fu accompagnata all'uscita del paese, verso
Arcidano, per fare tappa in quella Parrocchia. La statua
arrivò nel maggio a Sardara dove fu condotta alla
chiesetta delle terme per riprendere il suo posto
solito.
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