Le Guerre



La battaglia di Bear River (1863).

Poichè, durante la Guerra di Secessione l'esercito dell'Unione dovette ritirare i reparti dai territori del ovest per mandarli al fronte, gli indiani Bannock, Shoshoni e Ute, fortemente esasperati dal sempre crescente numero di coloni che invadevano le loro terre, si lasciarono andare a razzie sulle piste della California e dell'Oregon. L'esercito decise allora di intervenire e nell'inverno del 1862 fu organizzata una spedizione di circa 300 cavalleggeri agli ordini del colonnello Patrick Conner. L'ordine era di muovere verso il villaggio dedi capi Cacciatore d'Orsi e Lehi delle tribù Shoshoni e Bannock situato sul fiume Bear, presso l'odierna Preston nello stato dell'Idaho. In pieno inverno e mezzo a tormente di neve il 27 gennaio i soldati giunsero in vista del villaggio indiano situato in profonda valle con delle difese naturali dove gli indiani avevano provveduto a scavare buche come postazioni di tiro. Di prima mattina Connor scatenò il primo attacco che non ebbe successo. Cambiò allora i suoi piani e, dopo aver inviato delle pattuglie per aggirare le posizioni indiane, schierò altri gruppi di uomini in fenditure naturali del terreno che però garantivano il tiro verso il villaggio. In questo modo potè investire le tende con un'impressionante grandine di pallottole che costrinse i difensori a ripiegare per aiutare le famiglie. Inoltre dopo circa due ore di battaglia, gli Shoshoni esaurirono le munizioni, per cui quello che seguì fu un massacro tra i più crudi che la storia indiana ricordi. Lehi e Cacciatore d'Orsi furono uccisi e con loro forse 350 Shoshoni tra i quali numerose donne e bambini. Non solo, terminata la battaglia, i soldati incomiciarono a lasciarsi andare a violenze ingiustificate violentando le donne prigioniere, uccidendo a colpi di accetta e scotennando i feriti tra i quali figuravano numerose donne e bambini. Infine incendiarono il villaggio ed uccisero i cavalli catturati . I prigionieri furono 160, solo donne e bambini. Le perdite dell'esercito ammontarono a 22 morti, 53 feriti e 75 congelati. Grazie a questa vittoria il colonnello Connor fu promosso a brigadiere generale ed i Mormoni ringraziarono l'intervento militare salutandolo come "la mano e l'intervento dell'onnipotente".