è chiaro che questa è un'immagine di Giacinta avanti con gli anni ... |
GIACINTA
PEZZANA ED ERNESTO ROSSI Non senza dispiaceri
però. Ernesto Rossi, per non essersi la giovane attrice voluta prestare a
certe pose e controscene che le parevano affettate, prese a perseguitarla
gettandole continuamente in faccia la parola: "Dilettante!". Ma
come avrebbe potuto un'attrice educata alla scuola del Toselli tollerare
quelle scene ad effetto così care al Rossi? Questi, un giorno, arrabbiato
più del solito, scrisse ai Dondini: “Via la Pezzana, o via io !” E
i fratelli Dondini se la cavarono rispondendogli. “Via la Pezzana,
no!” – "Costavo loro così poco commenta l’artista. Tremila
svanziche all'anno, e nel primo anno ne avevo speso settemila di
vestiario!" Ma l'antipatia del 'Rossi aveva anche un movente vorremmo
dire nella... simpatia, Egli si credeva irresistibile e trovava naturale
tutte le donne gli cadessero ai piedi. Stupito che la nuova attrice non
l'amasse ancora, giorno le disse: “Ti do due mesi di tempo, ragazza
mia. Vogliamo scommettere? E
si scommise, per gioco, un regaluccio da venti lire. La Pezzana ammirava
in lui l'artista, ma l'uomo le era indifferente.
A soli trentaquattro anni egli aveva una bocca sdentata che gli
spettatori dei palchi e delle poltrone non potevano vedere ma che
all'attrice, costretta a recitargli accanto, repelleva. Quando nell'Otello
le parlava quasi sulle labbra, essa era ossessionata, da un dente che gli
si muoveva nella gengiva inferiore. "Pareva un soldatino che sortisse
da una garitta. Era il soldatino, che montava la guardia al mio cuore e mi
fece vincere la scommessa”. La moglie del Rossi, tutta lieta che una
prima attrice non se la intendesse con quel suo fanciullone, prese a volerle bene, e fu proprio attraverso di lei,
che, trascorsi i due mesi, la Pezzana gli fece ricordare il regalo. Di
quale scommessa si trattasse non disse niente, non disse. Ernesto Rossi si
morse le labbra e volle fare il gran signore, offrendo alla vincitrice un
magnifico ventaglio di madreperla, …» (Arturo
Lancellotti, I sovrani della scena, Roma, Faro, [1945?]) Sempre Arturo Lancellotti riporta che durante una recita dell’Otello il Rossi «trasportato dal suo temperamento d’artista e un poco perché preso di lei, in un impeto di violenza gelosa la colpì con uno schiaffo. La Pezzana, scossa, addolorata, incollerita, pianse con lagrime così vere che il pubblico fu trascinato all’entusiasmo. Alessandro Dumas, presente in teatro, corse sul palcoscenico a rallegrarsi col nuovissimo astro. Quello schiaffo involontario indicò probabilmente all’attrice la via da seguire». |
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(sempre Rossi) |