L'EQUILIBRIO IN BIOLOGIA
Ogni essere vivente rappresenta un elemento della vita della comunità vegetale e animale in cui si trova , e necessariamente entra in continua relazione con gli altri esseri del medesimo ambiente biologico: relazioni ora antagonistiche(parassitismo), ora mutualistiche ( simbiosi o commensalismo) le quali continuamente ne favoriscono o ne minacciano il benessere o addirittura l'esistenza.Si stabilisce così un equilibrio biologico che apparentemente si conserva per un periodo più o meno lungo , in un dato ambiente.Ma l'apparente stabilità è il risultato di continue variazioni numeriche dei vari componenti della comunità.Per esempio, il numero degli erbivori e quello dei carnivori d'una data località rimane, generalmente a luogo, pressappoco costante; ma ciò avviene in conseguenza d'una continua oscillazione numerica, per la quale, aumentando di numero i carnivori, aumenta la distruzione ch'essi fanno degli erbivori; d'altra parte non appena gli erbivori diminuiscono oltre una certa misura, i carnivori per scarsezza di alimento vanno poco a poco scemando di numero. Lo stesso si dica delle relazioni fra parassiti e ospiti.Quando in un determinato ambiente o territorio tutti i gruppi di consumatori e di regolatori del consumo sono rappresentati, si stabilisce l'equilibrio biologico; quando circostanze esteriori producono la scomparsa o la diminuzione eccessiva di uno dei suoi elementi, tutto il sistema ne risente danno talvolta irreparabile. Cosi, l'introduzione di nuove specie animali in un dato territorio (per esempio, coniglio in Australia; passero negli Stati Uniti d'America; cani, gatti e volpi nella Nuova Zelanda; ecc.) ha provocato spesso gravissimi danni alla flora o alla fauna locale. I problemi dell'equilibrio biologico sono stati studiati, dal punto di vista matematico, da V. Volterra, A. Lotka, U. D'Ancona, e altri.
Noto in biofisica anche come equilibrio di Gibbs-Donnan, è il primo su cui si basano la struttura e la fisiologia della membrana cellulare in quanto permette la migrazione di sostanze nutritive e di rifiuto da e verso la cellula, mentre mantiene all'interno della membrana plastica le strutture cellulari.
In genetica delle popolazioni, rappresenta la stabilità delle frequenze geniche in una popolazione e si può enunciare con il seguente teorema: se p e q (con p=I-q) sono le frequenze di due alleli A e a presenti in una popolazione, queste restano invariate nelle generazioni successive se nella popolazione:
La frequenza di mutazioni Aa è uguale a quella aA;
Non si rileva migrazione differenziale di uno dei due alleli da e verso l'esterno;
Nessuno dei tre genotipi possibili (AA,Aa,aa) è avvantaggiato rispetto agli altri;
Se la popolazione è indefinitamente grande.
In genetica è dato dal vario grado di mascolinità o femminilità presente in un individuo. Si ammette generalmente che ogni individuo possiede, nel suo patrimonio genico, potenzialità inerenti ad ambedue i sessi e prova di ciò possono essere considerati gli intersessi.Il sesso viene definito sia da meccanismi genetici, come i cromosomi X e Y, sia da fattori ambientali;l'interazione tra i due sistemi di determinazione è responsabile della gradualità con cui si manifestano i caratteri in un dato sesso.
La teoria degli equilibri intermittenti è una teoria evoluzionistica formulata da alcuni paleontologi. Essa afferma che la storia degli organismi viventi non è caratterizzata (come invece dice il darwinismo) da graduali modificazioni, ma dall'alternarsi di periodi di stasi evolutiva a periodi di diversificazione relativamente rapida, cosicché l'evoluzione procederebbe " a salti".