La posizione nella quale un sistema di grandezze tende a rimanere indefinitivamente uguale, in assenza di perturbazioni, e a ritornare nella stessa posizione qualora, per qualsiasi motivo, ne venga spostato. Si dice  che         il mercato è in equilibrio  rispetto ad un bene allorché la quantità domandata eguaglia la quantità offerta; si dimostra, infatti , che in assenza di interventi rilevanti nella curva di domanda e  di offerta, il prezzo tende a rimanere invariato, nello stato di equilibrio.Hanno rilevanza, quindi, due condizioni:

  1. Condizione STATICA, o di esistenza.Verificata quando lo stato di equilibrio può essere effettivamente  raggiunto .La condizione è che il prezzo sia tale che la domanda equivalga all'offerta.

  2. Condizione DINAMICA, o di stabilità..Si verifica se, per piccole variazioni nel sistema, il prezzo tende a ritornare, attraverso una serie di correzioni, allo stato di equilibrio iniziale. 

 

La teoria dell'equilibrio generale indica la condizione di equilibrio nell'intero sistema economico e dimostra che, ove si ammette un sistema di libera concorrenza, si avrà necessariamente che in ogni mercato vi sarà almeno un prezzo a cui le quantità domandate dei vari beni eguaglieranno le quantità offerte e ,di conseguenza, vi saranno un solo saggio di profitto, un solo saggio di salario, un solo saggio di interesse. Questa teoria, che costituisce la base di tutto il pensiero economico moderno, è stata formulata da un gruppo di economisti del 20° sec. trai quali K.Menger, W.S.Jevons, V.Pareto, J. Fisher, e, più recentemente, dallo svizzero L.Walras.

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