Canone fondamentale, metodo più che dottrina determinata, di politica internazionale,tale da formare quasi la spina dorsale della diplomazia moderna e consistente nell'equilibrare o riequilibrare le forze delle grandi potenze in modo che la bilancia politica non trabocchi decisamente in favore di una di esse( in questo senso, nella storiografia sull'Europa moderna, sviluppatasi sopratutto in Francia e in Germania tra Otto e Novecento, il termine equilibrio è stato spesso congiunto, per opposizione, a quello di egemonia). Un equilibrio tra gli stati venne cercato in Italia nel sec. 15° e realizzato con la pace di Lodi (1454); in seguito la dottrina dell'equilibrio fu ripresa dai teorici della politica e dai diplomatici europei per opporsi al tentativo di monarchia universale della Spagna prima e della Francia  poi e trovò la sua classica formulazione sopratutto in Inghilterra all'inizio del sec, 18°, durante la guerra per la successione spagnola; fu poi uno dei cardini del Congresso di Vienna (1814-15). Sebbene parzialmente in crisi per l'affermarsi del principio di nazionalità , il sistema degli stati europei, fondato sull'equilibrio, informò di sì l'ultimo  lungo periodo di pace goduto dall'Europa tra il 1871 e il 1914. Anche dopo la seconda guerra mondiale nella pubblicistica  politica si è parlato di equilibrio politico( o strategico-politico), con riferimento al rapporto di forze tra le cosiddette superpotenze, URSS e USA.

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