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 ERRICO RUOTOLO - Napoli 1939
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Conseguito il diploma di maturità artistica nel 1958 si iscrive al corso di pittura presso l' Accademia di Belle Arti di Napoli, che in quegli anni vive momenti di grande fermento culturale che non poco incidono sulla formazione del giovane artista. Già nelle prime opere, infatti, appare evidente l'ambito della sua ricerca tutta volta alla conoscenza e all'elaborazione di nuovi linguaggi espressivi.
Le esperienze private e le sperimentazioni artistiche si fondono in un'unica forte emozione che si traduce in una febbrile ricerca di nuovi e più incisivi mezzi espressivi e di comunicazione.
L' artista, come altri impegnati nell'analisi del sociale, avverte la necessitàdi lottare contro un sistema che sta conducendo in maniera irreversibile alla rovina. Siamo agli inizi degli anni '70 e il nuovo clima politico, determinato dalla protesta giovanile, coinvolge attivamente Ruotolo, che si propone alla ricerca di nuovi modi e forme per approdare ad una simbologia narrativa, ove la denuncia assume talvolta esiti di estrema inquietudune.
Ma l'impegno politico anche attraverso il fare arte non ostacola quel sentimento di impotenza di fronte agli eventi che ci sovrastano. A seguito dei tragici fatti che determinano la storia di quegli anni all' entusiastica volontà di lotta, subentra una profonda angoscia di morte. Nel 1976 aderisce al gruppo
" A/Social". L'esperienza di un lavoro collettivo viene riproposta alla Biennale di Venezia dello stesso anno. Mutati i tempi ed esaurita l'esperienza nel sociale, l'artista, con il recupero della figura si pone ora come strumento di analisi più approfondita della realtà evocata ormai senza metafore ed illusioni.
Il colore e la luce, rivissuti nella loro intensa varietà danno immediatamente successivi, a situazioni pittoriche caratterizzate da una grande libertà espressiva ed emotiva.
Ed è proprio nel segno di questa ritrovata libertà arricchita, dal tempo, da sfumature di raffinata sensibilità intellettiva che va letta la produzione di Ruotolo. Le componenti segniche, gestuali e coloristiche ora si incontrano e si fondono armonicamente per dare impeto e forza a quel dialogo con la città mai interrotto e a quel rapporto con il quotidiano mai abbandonato, nei quali si identifica e si rinnova la vita e l'opera dell'artista.
È presente nell'area artistica nazionale fin dagli anni 60. È recente la sua partecipazione alla mostra organizzata dalla Galleria Morra di Napoli.

Testo a cura di Massimo Bignardi
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