DIGA SALARNO
da documentazione varia
E impostata all’incile
del lago nel punto in cui le due sponde, convergendo tra loro formano una
strozzatura della larghezza di circa 150 m., a forte pendenza sulla sponda
destra dell’emissario e assai meno inclinata sulla parte sinistra nella quale
mammelloni tondeggianti di roccia viva ne interrompevano il profilo.
Tutte le formazioni rocciose sono di tonalite : su di esse la diga venne fondata previo
decorticamento degli strati di terra, di detriti e in parte di formazioni
torbose che costituivano un manto interrotto da tratti di roccia nuda , e con
opportuni scavi e ammorsamenti spinti più o meno profondamente in modo da raggiungere
su tutta la base di appoggio la roccia compatta.
La diga è del tipo a gravità in muratura a grossi blocchi di
granito resi grossolanamente parallelipipedi, annegati in strati di malta di
cemento.
Il pietrame venne ricavato in gran parte da cave aperte specialmente sulla sponda sinistra, in
parte da grossi blocchi franati naturalmente dalle rocce sovrastanti.
L’andamento planimetrico è a doppio arco di cerchio di cui quello a destra con raggio di m,
125; quello di sinistra di m. 400.
I due archi nel punto di incontro sono impostati contro un robusto pilone di muratura della stessa
struttura della diga mentre agli estremi si impostano direttamente sulla roccia
viva; è in muratura di pietrame e malta di cemento dosato a kg. 300/m3.
Nel 1958-1960 il manto drenante tipo Levy
venne sostituito da un nuovo manto in calcestruzzo di spessore variabile tra
1,50 e 3,80 m., nel quale è inserito il sistema drenante costituito da una rete
di pozzi verticali e tubi orizzontali convoglianti le acque nel cunicolo
longitudinale di drenaggio. Mentre la tenuta dei giunti praticata nel paramento
di monte è assicurata da lamierino di rame protetto da trave coprigiunto, il
corpo diga non ha giunti di separazione. Il paramento di valle è in bolognini
di tonalite.
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diga Salarno
Salarno
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