Ballata di confine È una notte di coltelli lungo il confine di pioggia sghemba a ottobre di mani infilate nelle bluse scure che cercano accendini monetine e vento e mare
Jolena si nasconde la musica dondola la slivovica serba ruota nell'iride di questo sguardo alcolico per cui so che ti picchierò e forte perché ti amo perché ti amavo perché lo so perché sì sì sì sì no
notti bianche a bordo mare lungo il confine laddove tutti i bambini scappano (dulà ch'a ducj i fruts a scjampin) sotto la tavola (sot da taule) laddove tutte le bimbe (dulà che dutis lis frutis) danzano sopra la tavola (a balin sor' la taule) dove dondola la corda dell'altalena e l'impiccato sorride appena della sua noia.
E non v'è nulla di giusto lungo il confine e non v'è nulla di buono lungo la notte 'l vento e non v'è nulla, malìa lungo la pioggia spavento e malattia
E non si conoscono parole civili solo vendetta e sfida discoste grida d'impenitenti barbari e svisàti (dioboe bombe!) e poi poeti andati a spasso per le rive coi baveri alzati invisibili non vili.
Lungo il confine questa notte il delitto non è consumarlo ma consumare senza dire nì nie nì nainis.
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