Altro esemplare Università (2) |
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Funzione Per studiare il fenomeno della diffrazione della luce. | |||
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Descrizione La fenditura è ottenuta tra due piastre di argentana ad orlo tagliente e rettilineo. Una di è esse fissa; l'altra, scorrevole tra due guide parallele, è comandata da una vite del passo di mm. 0,5,munita di un tamburo a frizione, diviso in 50 parti uguali, cosicché l'apertura è data in centesimi di millimetri. Una molla antagonista sopprime ogni giuoco della vite nella madrevite. Il diaframma che sostiene la fenditura è munito di due coni di sostegno a 90 gradi l'uno rispetto all'altro, cosicché la fenditura si può disporre sul suo piede in posizione verticale od orizzontale. La colonna ammette spostamenti verticali entro i 12 centimetri. |
Funzione Studio dell'interferenza di onde luminose. |
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Descrizione E un interferometro formato da una lastra di vetro o quarzo con superfici parallele in cui si hanno riflessioni e rifrazioni multiple. |
Funzione Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione Su sostegno mobile in tutti i sensi. Il sostegno d'ottone ad altezza variabile è appoggiato su una base pesante che assicura la stabilità del prisma. Il prisma è girevole a frizione sul suo asse, é sostenuto da una cerniera ad angolo retto, e può assumere qualsiasi posizione. |
Funzione Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione Su sostegno mobile in tutti i sensi. Il sostegno d'ottone ad altezza variabile è appoggiato su una base pesante che assicura la stabilità del prisma. Il prisma è girevole a frizione sul suo asse, é sostenuto da una cerniera ad angolo retto, e può assumere qualsiasi posizione. |
Funzione Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione Il sostegno d'ottone ad altezza variabile è appoggiato su una base pesante che assicura la stabilità del prisma. Il poliprisma è composto di quattro tipi di vetro con dispersione differente. |
Funzione Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione E' composto da due tubi uno scorrevole all'interno dell'altro. Nel primo é presente una fenditura, mentre l'altro porta una lente e un prisma di Amici. La luce passa attraverso la fenditura e raggiunge il prisma dal quale é dispersa senza che vi sia deviazione. |
Funzione Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione Lo strumento, d'ottone, é formato da un disco sostenuto da una grossa asta che poggia su un treppiede con viti di livello. Il collimatore fisso e il cannocchiale girevole sono posti agli estremi di due braccia sostenute dall'asta centrale e attorno a cui possono ruotare. Il prisma é posto al centro del disco ed é protetto da un cilindro cavo con due fori posti sulla superficie laterale. |
Funzione Studia dispersione della luce. |
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Descrizione Lo spettrografo è uno strumento che registra su lastra fotografica (spettrogramma) lo spettro delle radiazioni in esame. E' particolarmente utile nella spettroscopia dell’infrarosso e dell’ultravioletto. La luce entra nel collimatore, attraversa un prisma di vetro ed un'altra lente col limatrice per giungere infine ad una camera oscura. Su questa è posto un quadro porta-lastre fisso su cui scorre verticalmente un quadro mobile a cui si applica la lastra fotografica. |
Funzione Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione Spettroscopio a lunghezza d’onda, a deviazione costante. Il collimatore ed il cannocchiale sono posti sulle diramazioni di una base a forma di L sostenuta tramite un’asta da un treppiede. Tra i due è posto il prisma coperto da un involucro cilindrico con due aperture in corrispondenza del collimatore e del cannocchiale. La messa a fuoco si ottiene facendo variare la posizione del cannocchiale tramite un vite micrometrica. |
Funzione Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione Lo strumento viene usato per lo studio della struttura fine degli spettri luminosi. Il collimatore ed il cannocchiale sono posti sulle diramazioni di una base a forma di L sostenuta tramite un’asta da un treppiede. Tra i due è posto il prisma coperto da un involucro cilindrico con due aperture in corrispondenza del collimatore e del cannocchiale. Tra il cannocchiale ed il prisma viene posta la lamina. La messa a fuoco si ottiene facendo variare la posizione del cannocchiale tramite un vite micrometrica. La luce dopo aver attraversato il collimatore raggiunge il prisma che la disperde. Incontra quindi con una certa inclinazione la lamina in vetro in cui viene in parte riflessa e in parte rifratta più volte. Si formano così dei raggi paralleli che sono raccolti nell’oculare dove è possibile vedere le frange d’interferenza. Lo studio può riguardare una singola riga dello spettro se prima si fa passare il raggio attraverso un altro spettroscopio. |
Funzione Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione Strumento per la misura della luce trasmessa o riflessa da un corpo in funzione della lunghezza d’onda. Utilizzato in chimica per l’analisi qualitativa e quantitativa delle sostanze. |