I tubi spettrali hanno la forma mostrata a fianco con elettrodi metallici nella
parte allargata e stretto capillare nella parte centrale.
I tubi contengono un gas (02, N2 H2, He, Ar, Ne) che viene eccitato mediante
una scarica tra gli elettrodi (alta tensione dell'ordine di 4000 - 6000 V).
La scarica avviene nella zona centrale che è tanto stretta da rendere spesso
superfluo l'uso di una fenditura.
La luminosità è tanto bassa che l'osservazione può avvenire solo per visione
diretta attraverso uno spettroscopio o anche, più semplicemente, osservando la luce emessa
dal capillare attraverso un reticolo con buon potere dispersivo.
Spettri di emissione proiettabili si possono ottenere utilizzando come sorgente di luce l'arco voltaico che produce una luce molto intensa e che grazie alla sua alta temperatura eccita facilmente gli atomi della sostanza di cui si vuole lo spettro.
La disposizione sperimentale adottata è la seguente: