CAPITOLO XV
LA GUERRA
CIVILE NON E' FINITA
La guerra
guerreggiata è finita in Garfagnana e la gente riprende faticosamente a vivere.
Dovunque ci sono rovine, esplosivi abbandonati in ogni dove, sia lasciati dai
tedeschi e dai soldati della R.S.I., sia lasciati dagli americani. Così si
continua a morire, e sono specialmente ragazzi che, incuriositi, vanno a
rovistare fra questi ordigni. Per fortuna ora è primavera e il gran freddo è
solo un ricordo. Ma la vita è tutt’alto che facile. Circola la moneta di
occupazione americana, le famose “Am-Lire” e i prezzi sono andati alle stelle.
Un esempio ce lo fornisce Padre D’Amato nel suo diario: un vestito da uomo
L.12000, un paio di scarpe L.8000, un pane L. 30……(1) Erano prezzi esorbitanti.
Il pane fino a pochi giorni prima costava poche lire. E ora si guadagnavano sì
e no 10000 lire al mese.
Per giunta la guerra
civile ancora non era finita e voleva altre vittime.
A Castelnuovo Garf.
più che altrove covano odi e desideri di vendetta.
Il 22 aprile, due
giorni dopo il passaggio del fronte, i partigiani prelevano in casa Gilberto
Giannasi, anni 34, operaio di Castelnuovo, che era stato bersagliere della
Divisione Italia, lo conducono verso Cerretoli e...di lui si perde ogni traccia.
Lo stesso giorno 22
viene prelevato anche Giulio Tamburi, di anni 35, barbiere, che aveva fatto
parte della 36° Brigata Nera di Lucca, ed anche lui sparisce senza lasciare
traccia.
Nei giorni
successivi i fascisti superstiti vengono presi e inviati a sgombrare macerie e
riaprire strade.
Ma le vendette non
sono ancora terminate. Il giorno 4 maggio viene prelevata dai partigiani
Natalina Bertoli, commessa, di anni 37, di Castelnuovo e anche lei svanisce nel
nulla.
Qualche giorno dopo,
verso l'8 o il 9 maggio, viene prelevato dai partigiani, a Pontardeto, dove era
stato mandato a lavorare, il maestro Bianchi Mario di Sillico, di 41 anni, che
aveva appartenuto alla 36° Brigata Nera. E anche di lui non si saprà più nulla.
Negli stessi giorni
sparisce allo stesso modo anche Bruno Giusti, giovane di Alpe di S.Antonio. E
fanno cinque. Cinque famiglie che non hanno mai potuto avere notizie dei loro
cari scomparsi nel nulla, né una tomba su cui piangerli.
E non dobbiamo
dimenticare i garfagnini che si trovavano al nord nelle formazioni della R.S.I.
e che rimasero uccisi nelle giornate convulse di fine aprile. Sono Bartolomei
Giuliano di 23 anni di Piazza al Serchio, morto il 23 aprile, Battistini
Silvano, di 20 anni, nativo di C.Nuovo, che morì in combattimento a Mazzo (SO)
il 9 aprile, Biagioni Alessandro di anni 31, di C.Nuovo, morto a Vercelli il 15
maggio, Gemignani Aldo di 32 anni, di S.Romano, morto a Oderzo il 30 aprile,
Pardini Remo, S.Ten. della G.N.R., di S.Romano, morto a Como ai primi di
maggio, Pierami Giuseppe di anni 36, di Piazza al Serchio, morto nel campo di
concentramento di Borovnica (Slovenia) il 6 luglio 1945, Pioli Giovanni di anni
24, di Valbona, morto a Ponte alla Priula il 30 aprile e Rapezzi Luciano di
Piazza al Serchio, morto in prigionia il 7.1.46.
Furono, questi, gli
ultimi morti della guerra civile in Garfagnana.
E noi vogliamo
considerare questa la fine della guerra civile, anche se le persecuzioni contro
i fascisti sopravvissuti continuarono a lungo con epurazioni, discriminazioni
per l'accesso ai posti di lavoro, maltrattamenti di ogni tipo.
Ma, questa, è
un'altra storia.
NOTE:
(1) Oscar Guidi, DOCUMENTI DI GUERRA,cit., pag.178