CAPITOLO XVI
ASPETTI DELLA VITA CIVILE
Ritenendole di qualche interesse, forniamo,
in questo capitolo alcune notizie relative, in particolare, alla vita
amministrativa e religiosa, distinguendo comune per comune.
COMUNE DI CAMPORGIANO
Al 25 luglio 1943 era podestà il Notaro Silvio Gemignani,
che firma la delibera n.12 del 27.8.43. Ma la successiva delibera n.13, del 20
settembre 1943 è firmata dall'avvocato Bartolomeo Bertoli come Commissario
Prefettizio. Evidentemente il prefetto lo aveva ritenuto persona affidabile per
la neonata R.S.I. (poco dopo, invece, il Bertoli sarà il presidente del
C.L.N.). Ma rimane solo fino all'8 febbraio 1944 (Delibera n.2). La delibera n.
3 del 17.3.44 è firmata dal Comm.Pref. Pietro Orsi. Rimarrà fino alla delibera
n.12 del 2 giugno 1944. A lui succederà il Prof. Ulisse Micotti, che firmerà la
delibera n.13 del 30 giugno e firmerà anche l'ultima, la n.3 del 6 aprile 1945.
Rimarrà in carica fino all'arrivo degli americani (Il 23 aprile, tre giorni
dopo il passaggio del fronte firma ancora come commissario prefettizio). Egli,
come abbiamo potuto vedere nella cronistoria degli avvenimenti, ebbe una
notevole importanza per la Garfagnana. Pur essendo formalmente solo il
Commissario prefettizio di Camporgiano, in realtà fu un punto di riferimento
per tutta la Garfagnana. Il suo passato di ex ufficiale dell'esercito tedesco,
infatti, gli concedeva presso i tedeschi una autorità che gli consentiva di
trattare con loro senza complessi di inferiorità e senza timori. Naturalmente
la perfetta padronanza della lingua tedesca che egli possedeva accresceva assai
questa sua capacità di trattare senza difficoltà qualsiasi questione. In questo
modo risolse diverse situazioni drammatiche evitando gravi danni alle
popolazioni. Ed anche la Prefettura di Apuania (sotto la quale venne a trovarsi
la Garfagnana dopo la occupazione di Lucca da parte degli americani) finì per
considerarlo il Commissario per tutta la zona. Non a caso i finanziamenti
destinati ai comuni della Garfagnana venivano inviati a lui che, poi, pensava a
distribuirli a ciascun comune. E non ci fu problema che egli non dovette
affrontare, dagli approvvigionamenti di derrate alimentari, al riscaldamento,
agli interventi di emergenza. Dagli atti dell'archivio storico del comune di
Camporgiano risulta che egli aveva anche costituito un fondo segreto
appositamente per fronteggiare le molte emergenze. Il fondo ammontava a circa
centomila lire ed era stato costituito in modo vario. Lire 22.785 rappresentavano
il "ricavato dalla vendita di stoffe ricevute dal Gen.Carloni", lire
5.000 era la somma consegnata "dal comandante militare della Provincia
Utimperghe", ben 55.474 lire erano il "ricavato dalla vendita dello
zucchero" e, fra le voci più curiose, lire 3.007 per una "colletta
fatta dalla Sig.na Gina Micotti" (figlia di Ulisse) e 5200 quale
"ricavato vendita barili vuoti (dono del commissario prefettizio)".
Di tale fondo furono spese L.78.679 per "assistenza straordinaria e spese
diverse come: legna da ardere,trasporti,pulizia, servizi, ecc. come da
ricevute". Le restanti 21.490 furono consegnate, a fine guerra, ai nuovi
amministratori, insieme a L.9.200 quale "residuo offerta Gen.
Carloni". Il Gen. Carloni, infatti, aveva chiesto e ottenuto da Mussolini
l'erogazione di un contributo straordinario per "quegli aiuti immediati da
concedere in nome Vostro alle numerose famiglie della Garfagnana che hanno i
congiunti alle armi e si trovano in particolari condizioni di bisogno e di
miseria". E, in effetti i disagi delle popolazioni garfagnine costrette a
convivere con il fronte di guerra erano molti. Ne ha trovato traccia Oscar
Guidi negli archivi della'Ass.Div. Alpina Monterosa (1). A testimonianza della
sua inesausta e multiforme attività esiste, nell'archivio del comune di
Camporgiano anche una lettera a sua firma in data 30 marzo 1945 con la quale
egli convoca, per il 3 aprile, una riunione dei responsabili degli uffici
postali di Camporgiano, Filicaia e Poggio per "ripristinare il servizio
postale".
Nel comune di
Camporgiano svolgevano la loro opera di parroci i seguenti preti : al capoluogo
Don Duilio Cafalli, che non abbandonò mai la chiesa malgrado i bombardamenti e
assisté tutti i feriti dell'Ospedale Militare, nonché coloro che vi morirono. E
anche coloro, disertori o partigiani, che qui furono fucilati. A Poggio c'era
Don Giovanni Ferrari, cognato del Dott.Bianchi di Careggine ucciso dai
partigiani, a Filicaia Don Palmiro Pinagli, autore di quel preziosissimo diario dei giorni della
guerra, dal quale tutti coloro che affrontano lo studio di quel periodo della
nostra storia possono trarre preziose notizie. A Vitoio, dove si era trasferita
la sede del Municipio dopo i bombardamenti di fine dicembre 1944, c'era Don
Ratti. A Roccalberti Don Mario Babboni, uno studioso, a Sillicano Don Aurelio
Ricci, vecchissimo, a Casciana Don Pierami. Ogni paese, quindi, aveva il suo
prete, che, in un modo o nell'altro, continuò a celebrare la messa e a fornire
i conforti religiosi a quanti ne avevano bisogno. Il che fu di non poco
conforto alle popolazioni. Oltre a ciò, come sopra si è detto, essi svolsero
anche le funzioni di "rappresentanti di frazione", occupandosi,
quindi, anche dei problemi materiali delle rispettive popolazioni.
E questo vale,
naturalmente, per tutti i preti della Garfagnana.
COMUNE DI CAREGGINE
Non è stato possibile trovare la documentazione del
succedersi delle cariche amministrative nel periodo studiato, a causa della
mancanza di documenti andati distrutti nell'incendio del comune. Pare che
Commissario Prefettizio durante la R.S.I. fosse un certo Poli di Colli di
Capricchia. E' da presumere, tuttavia, che la sua autorità fosse molto
limitata, dato il controllo pressoché continuo di quella zona esercitato dai
partigiani fin dal giugno 1944. Ricordiamo che proprio nel comune di Careggine
aveva sede il comando della 1° Brigata Garfagnana della divisione Lunense (e,
prima di questo, il comando della Banda "Coli", poi Banda "Tony,
del Dott. Abdenago Coli e del maggiore Oldham). Il prete del capoluogo era Don
Domenico Bertolini, che aveva il tesserino partigiano (dice lui stesso) ma
appare piuttosto prudente. Don Fausto Cecchini era parroco a Capricchia e fu
molto attivo nel nascondere prigionieri di guerra inglesi dopo l'8 settembre,
tanto che, ricercato dai tedeschi, preferì passare il fronte. A Colli di
Capricchia era parroco Don Marini, che salvò due alpini feriti (Vedi Cap. 9 –
Novembre).
COMUNE DI CASTELNUOVO GARF.
Il podestà prima del 25 luglio era l'Avv. Bertucci, che
rimase fino all'otto settembre. Gli successe come Comm.Pref. l'Ing. Bertagni e,
a lui, successe Turri Silla. Quando questo andò al nord con la Brigata Nera fu
il Segretario Comunale Luciano Franchi a fungere da Commissario Prefettizio.
Accadde anche in altri comuni, ove non era possibile trovare altre persone
disposte a farlo.
Al capoluogo reggeva l'importante parrocchia Mons. Giannini,
coadiuvato dal cappellano Don Raffaello Rossi, che morirà in un bombardamento
con tutta la sua famiglia. A Palleroso, praticamente sul fronte, c'era Don
Adelmo Tardelli (ancora vivente al 24.4.2000 e sempre presente alla messa che
tutti gli anni i reduci della Monterosa fanno celebrare nella chiesina dove
sono ricordati i caduti), ad Antisciana c'era Don Gianmaria Torre, che fu
membro del CLN di Castelnuovo. A Torrite c'era (e c'è tuttora) Don Gigliante
Maffei che, pure, ha lasciato un interessante "Liber Chronicus
Turritae", a Gragnanella Don Azelio Giannotti, cui toccò, giovane prete,
di assistere alla fucilazione di tre disertori in Filicaia, a Colle Don Mattei Marino, a Cerretoli Don
Lazzini, a Rontano Don Antonio Bertozzi.
COMUNE DI CASTIGLIONE
Prima del 25 luglio e fino all'8 settembre 1943 fu Podestà
Silvio Bacci, ma il 19 settembre gli successe il Comm. Pref. Micheluccini
Dott.Cav.Giuseppe, presumibilmente inviato da Lucca. Il 6 giugno 1944 gli
successe il Rag. Luigi Pighini, ma il 9 settembre 1944 prese il controllo
dell'amministrazione comunale quale Commissario Straordinario Militare il
S.Ten. Aurelio Ricci della Brigata Nera che, in quel tempo, era ancora
acquartierata lì. Quando, nell'ottobre, la Brigata Nera (e, quindi, anche il
Ricci) se ne andò, presumibilmente fece le funzioni di Commissario il
Segretario. Ma nel registro delle delibere non compaiono più delibere fino a
dopo la guerra.
Il parroco di
Castiglione era Don Antonio Fioriti, coadiuvato da Don Antonio Lemmi parroco della seconda parrocchia del paese,
detta di San Pietro. A Valbona era parroco Don Luigi Emiliani, a San Pellegrino
in Alpe (proprio sul crinale degli Appennini, le cui case sono per metà in
Toscana e per metà in Emilia) era parroco Don Virgilio Brusadini, a Chiozza Don
Carlo Lino Togneri, a Cerageto Don Giovanni Marchini, prete energico, che
studiò e imparò il tedesco per potersi intendere coi militari tedeschi. E,
infatti, riuscì ad evitare guai alla popolazione del paese. A Mozzanella era
parroco Don Lorenzo Nelli.
COMUNE DI FABBRICHE DI VALLICO (all'epoca TRASSILICO)
Prima del 25 luglio era Podestà Salani Sorrentino. Rimase in
carica anche dopo l'8 settembre e sicuramente fino al 26.8.44 (la delibera n.20
presa in quella data reca la sua firma). La delibera n. 21 è in data 19.10.1944
(il fronte era appena passato) ed è presa dal C.L.N. comunale presieduto dal
sig. Rebechi Rag.Alfredo e composto dai membri Rigali Gino, Graziani Paride,
Bertoli Barsotti Egoberto e Giusti Alessio. Con tale delibera il C.L.N. assume
provvisoriamente le funzioni del Podestà e delibera i seguenti provvedimenti:
1) Viene esonerato dall'incarico il Segretario Comunale
Barsanti Serafino "per abbandono del posto nel periodo critico e per non
aver fatto nulla per provvedere alle necessità alimentari dei cittadini" e
viene sostituito con Pierotti Gastone
fu Gino.
2) Viene esonerato l'applicato provvisorio Pierotti Luigi di
Italo "perchè iscritto al fascio della R.S.I." e sostituito con Vanni
Samuele di Luigi.
3) Viene esonerato l'"impiegato di qualità" addetto
all'annona Galanti Luigi fu Carduccio "perchè iscritto al fascio della
R.S.I. e sostituito con Pieroni Anna fu Ciro.
4) Viene dispensata Bacci Dora di Lionello addetta
all'annona, senza motivazione.
5) Decide il censimento dei quantitativi di grano, granturco
e farina di castagne disponibili nel comune e la loro distribuzione alla
popolazione con criteri equi.
6)Impegna tutte le frazioni a inviare una relazione
"sul comportamento degli squadristi e dei fascisti iscritti alla
R.S.I." e a fornire informazioni sui movimenti delle truppe tedesche.
7) Decide di esercitare "accurati controlli su banche e
uffici postali".
8) Precisa che il C.L.N. comunale "è alle dipendenze
del De Maria, Comandante del Gruppo Valanga, che controlla militarmente il
territorio e che dipende dal Comando brasiliano.
Il verbale è firmato
dal Comandante De Maria.
Nella seduta
successiva del 23 ottobre il C.L.N. esonera dal servizio anche l'impiegato
addetto all'annona Casini Ruggero fu Luigi
"perchè iscritto al fascio della R.S.I." e lo sostituisce con
Rigali Ildo di Dino, già partigiano del
E il 20.11.44 viene
nominata la giunta composta da Sardi Dino per Trassilico, Rigali Gino per
Fabbriche di Vallico e Gragliana, Paolini Ildo Benedetto per Vallico Sotto e
Vallico Sopra.
Il parroco di Trassilico
era Don Aldo Paolini. A Fabbriche di Vallico c’era Don Rossi.
COMUNE DI FOSCIANDORA
E', questo, uno dei comuni che venne a trovarsi proprio
sulla linea del fronte, soffrendo particolari pericoli e disagi.
L'ultimo Podestà, fu
Giannotti Renato, che fu sostituito il 29.11.42 dal Comm.Pref. Bonini Angelo,
rimasto in carica fino all'8 settembre 1943. Gli succedette, il 14 settembre
1943 il Comm.Pref. Bonini Pietro, che rimase in carica fino al 14.3.44. In
quella data prese le consegne, con
Decr. del Capo della Prov. n.300 del 2.3.44, di nuovo il Bonini Angelo.
Interessante il testo della Delibera Comunale n. 5 in data 14.3.44 che dice :
" Sono presenti il Dr. Martinelli Fernando, Isp.Federale del P.F.R., Ricci
Aurelio, Segretario del Fascio, Bonini Pietro, Bonini Angelo, Antonino Pantò,
segretario. Tutti i presenti riconfermano la loro dedizione assoluta al Governo
Fascista Repubblicano e la fiducia nella rapida riscossa del popolo italiano,
oggi più che mai decisissimo alla vittoria e vivamente proteso verso il suo
destino glorioso."
Ma il 9 agosto 1944,
essendosi il Bonini assentato dal 3, il Comando Militare della Provincia nomina
Comm. Pref. Ricci Aurelio (lo stesso che, poi, lo farà a Castiglione) con Decr.
28.7.44 n.300. L'11 agosto viene registrata l'ultima delibera. Presumibilmente
negli ultimi mesi sarà stato nominato il Segretario, ammesso che fosse ancora
in loco.
Una notevole figura di prete fu, in questa zona, Padre
D'Amato, responsabile del Collegio adiacente al Santuario di Maria SS della
Stella di Migliano e parroco di Riana. Egli, con i suoi confratelli, si prese
cura dei ragazzi del collegio, rimasti lontani dalle famiglie ed esposti a
rischi inenarrabili per i quotidiani cannoneggiamenti che danneggiarono anche
il collegio. Riuscì a salvarli tutti. Durante i lunghi mesi di guerra prese
molti appunti con i suoi confratelli. Tali appunti, riordinati, sono stati
pubblicati sul giornalino del Santuario come "RICORDI DI GUERRA 25
settembre 1944-18 aprile 1945" e sono molto noti come "diario di
Padre d'Amato". A Treppignana era parroco Don Giuseppe Nardini. A Lupinaia
Don Leandro Franchi.
COMUNE DI GALLICANO
Il 9.10.942 c'era già un Commissario Prefettizio: l'Avv.L.U.
Pellegrinetti. Ma il 21 dello stesso mese e fino al 28.12.42 lo sostituì il
Comm.Pref.Longo G.B.. Il 29.12.42, infine, quest'ultimo fu a sua volta
sostituito dal Comm.Pref. Manlio Crudeli. Quest'ultimo rimase in carica senza
interruzione anche dopo il 25 luglio, anche dopo l'8 settembre e fino al
20.10.1944, quando già Gallicano era stata abbandonata dalle truppe tedesche.
Solo il giorno 21
ottobre assumerà la carica di Sindaco il Capretz, comandante partigiano.
Il parroco di
Gallicano era Mons. Massimo Nobili, nativo di Ponteccio, a Perpoli c’era Don
Aldo Biggeri, a Fiattone Don Radicchi.
COMUNE DI GIUNCUGNANO
Il Podestà Reali Quinto Nello era in carica prima degli
eventi del 1943 e risulta ancora in carica nella delibera del 29.12.44. La
successiva delibera in data 23.5.1945, però, è firmata dal Comm. Pref.
Pietrazzini Giuseppe, che era il Segretario Comunale.
Il prete di
Magliano, era Don Emilio Barsotti, soprannominato "Don Pistola" per
un incidente capitatogli in gioventù (si dice avesse ucciso involontariamente
il prete del suo paese, nel comune di Fabbriche di Vallico, maneggiando
maldestramente una pistola). Fu un accanito sostenitore della lotta partigiana
e animatore della banda che si costituì, fra le prime, a Magliano. Come si
legge nella cronistoria fu arrestato il 5 maggio 1944 per i fatti di Magliano e
rilasciato nel giugno successivo. Nel febbraio 1945 passò il fronte.
COMUNE DI MINUCCIANO
L'ultimo podestà, rimasto in carica fino al febbraio 1943 fu
Daniele Pieri. Gli successe il Comm.Pref. Adolfo Fiorani, che rimase in carica
anche dopo l'8 settembre e fino al dicembre 1943. Dal 26.12.43 al 19 agosto
1944 fu Comm.Pref.Ilio Dino Godini. Egli fu sostituito da Michelangelo
Giorgetti, Comm.Pref. dal 2.9.44 e che rimase in carica, presumibilmente, fino
alla fine della guerra.
Prete del capoluogo
fu Don Angelo Baldini. A Gorfigliano fu Don Augusto Vincenti, che, pur essendo
stato nominato presidente del C.L.N. locale, fu uomo equilibrato, sereno e
imparziale, come testimonia la bella relazione che presentò al Vescovo dopo la
guerra
A Gramolazzo era
parroco Don Luigi Grandini, a Castagnola Don Emilio Drovandi, ad Agliano Don
Corrado Giorgetti, ora Monsignore, che, all'epoca, si trovò ad assistere alla
fucilazione di un disertore del Gruppo Esplorante "Cadelo" passato ai
partigiani, il bersagliere Cesarino (Rino) Rossi, e di questa crudele
esperienza ci ha lasciato una toccante testimonianza. Don Alessandro Ambrosini,
instancabile curatore del Santuario di Monte Argegna, era anche parroco di
Metra e di Sermezzana. Anche Don Sandro, tuttora vivente, è un prezioso
testimone di quel tempo. A Pieve San Lorenzo era parroco Don Aldo Navalesi e a
Pugliano Don Mario, molto stimato.
COMUNE DI MOLAZZANA
Il 25 luglio 1943 era Commissario Prefettizio il Dott.
Amanzio Bertoni, che rimase in carica anche dopo l'8 settembre e fino al giugno
1944. Dal 6.7.1944, però, lasciò la carica al Rag. Pietro Calamari, che era il
segretario comunale e che, presumibilmente, rimase in carica fino alla fine.
L'ultima delibera registrata, però, reca la data del 10 ottobre 1944. A quella
data, infatti, Molazzana venne a trovarsi proprio sulla linea del fronte il
che, probabilmente, rese problematico l'esercizio delle funzioni amministrative.
Al capoluogo era
parroco Don Vannucci, a Sassi era parroco Don Celestino Moscardini e a Eglio
Don Giovanni Turriani. Entrambi hanno vissuto praticamente in prima linea,
condividendo con i militari i rischi della guerra e funzionando, spesso, come
cappellani militari. Anche le loro testimonianze sono preziose.
All'Alpe di
S.Antonio, dove ebbe sede il Gruppo partigiano "Valanga" c'era Don
Michele Saisi che, ritenuto, a torto o a ragione, prete partigiano, dovette
nascondersi per evitare l'arresto, a Brucciano era parroco Don Dini.
COMUNE DI PIAZZA AL SERCHIO
L'ultimo Podestà fu Astor Marchiò, che rimase in carica fino
al giugno 1943. Dal 14 luglio fu Comm.Pref. Antonio Potenza, che rimase in
carica fino all'8 settembre. Il 18 dello stesso mese fu nominato Carlo
Bertolini che, però, rimase in carica solo fino al dicembre. Il 28.12.1943 era
Comm.Pref. Gino Trinci, che era anche ufficiale di posta. Dopo il bombardamento
del 29 giugno 1944 il Trinci andò al Nord e, come in molti altri comuni,
l'amministrazione fu affidata al segretario comunale Giuseppe Pietrazzini che,
in qualità di Comm. Pref. rimase in carica fino all'arrivo degli americani.
Il prete di Piazza
al Serchio era Francesco Pierami, che ha lasciato angosciata testimonianza del
bombardamento del giorno di San Pietro, che disseminò di cadaveri
Il 25 Luglio era in carica, come Podestà, l'Avv. Francesco
Pennacchi, che mantenne la carica anche dopo l'8 settembre. Era ancora in
carica il 10.6.44 . Non è stato possibile sapere se rimase in carica anche
successivamente o se venne sostituito dal segretario (come è probabile),
giacchè non è stato possibile consultare il registro delle delibere di quegli
anni.
A Pieve Fosciana era
parroco Don Silvio Giovannoli. A Sillico c'era Don Guglielmo Sessi, che fu
arrestato fin nel dicembre 1943 per l'assidua assistenza fornita ai prigionieri
inglesi e americani fuggiti l'8 settembre dai campi di concentramento.
Rilasciato dopo alcuni mesi, rischiò di essere ancora arrestato perchè accusato
di fornire informazioni militari agli americani. Riuscì a sfuggire all'arresto
e passò il fronte.
COMUNE DI SAN ROMANO GARFAGNANA
Fin dal novembre del 1942 fu Podestà l'Avv. Adolfo
Pennacchi. Egli passò indenne sia la data del 25 luglio (caduta del Fascismo),
sia la data dell'8 settembre 1943 (armistizio) e rimase in carica fino al
maggio 1944. Poi fu Commissario Prefettizio il Segretario Comunale Siro Satti
che, però, non redasse alcuna delibera.
Il prete di San
Romano era Don Giuseppe Pennacchi, quello di Vibbiana e Verrucole: Don Ismaele
Bresciani, quello di Caprignana (che,
come abbiamo visto, reggeva anche Castagnola) era Don Emilio Drovandi, quello
di Villetta Don Paolo Giannasi.
COMUNE DI SILLANO
L'ultimo Podestà, in carica fino all'8 settembre 1943 fu il
Dott.Virgilio Ceccardi, farmacista. Dopo l'8 settembre fu Comm. Pref. Francesco
Guerrini che, pare, rimase in carica fino alla fine del conflitto.
Parroco di Sillano
fu Don Tommaso Baisi, che, intervenendo coraggiosamente, salvò la vita a
diverse persone catturate dagli alpini della Monterosa o dai tedeschi. Tentò
anche disperatamente, ma invano, di salvare la vita al Ten. Carlo Manfrini,
catturato e ucciso con ferocia il 20 aprile 1945, praticamente a guerra finita.
A Dalli Sopra e a
Dalli Sotto c'era Don Renzo Spediacci, prete partigiano, che aveva fatto della
sua canonica una base partigiana, ove avvenivano riunioni, incontri di
staffette, ecc.
COMUNE DI VAGLI SOTTO
Fin dal 1942 il Comune è retto da un Commissario
Prefettizio: Pietro Pieroni. Il 15 settembre 1943, però, viene sostituito da
Francesco Baisi fu Pietro (Decr.Pref. 1644 del 13.9.44). L'ultima delibera è
del 16.9.44, dopo di che, probabilmente, sarà subentrato il segretario. Ma non
c'è documentazione.
Il parroco di Vagli
Sotto era Don Pilade Guerrini.
COMUNE DI VERGEMOLI
Dal 1942 è Comm.Pref. Gaetano Roni che rimane in carica
fino al maggio 1944. Il 16 maggio gli
subentra il Comm.Pref. Anisetto Bertoli che amministrerà fino al 2 settembre
1944. Il 25.9.44 lo sostituisce Agostino Iacopetti, che risulta in carica
Ha lasciato una
interessante testimonianza su quei mesi di fronte il parroco di Calomini,
praticamente terra di nessuno, occupato e rioccupato più volte dagli americani
e dalle truppe della R.S.I. Si chiamava Don Giovanni Valiensi.
Parroco di Vergemoli
era Don Aldo Paolini.
COMUNE DI VILLA COLLEMANDINA
Già prima del 25 luglio era Commissario Prefettizio Valerio
Pennacchi e rimase lui anche dopo l'8 settembre. Il 2 settembre 1944 c'era
ancora e pare sia rimasto fino alla fine della guerra. Ma non si è trovata
documentazione.
Il parroco di Villa era Don Giuseppe Santandrea, che si
forzò di mantenere coi tedeschi (a Villa c'è stato, dal 18.8.44 al 29.9.44, il
Comando tattico del XIV° Corpo d'Armata del Gen. Frido Von Senger und Etterling,
che aveva la responsabilità di tutto il settore a ovest degli Appennini e fino
al mare) rapporti pacifici per il bene della popolazione. A Corfino c'era Don
Giovanni Chiari, a Magnano Don Egisto
Vannini, a Sassorosso Don Omero Pardini.
NOTE:
(1)Oscar Guidi GARFAGNANA 1943-1945. LA GUERRA. LA
RESISTENZA Ed. Pacini Fazzi Lucca, pag. 52