Don
Enzo Sazio
presenta l’icona
biblica proposta
dal Papa
ai giovani
per la
GMG:
Come
essere “sale
della terra
e luce
del mondo”
( Mt 5, 1-20 ).
Ogni
anno il
Papa scrive
ai giovani
una lettera
in occasione della
Giornata Mondiale
della Gioventù. Ma, per
testimoniare il suo
particolare rapporto
con essi,
ha voluto
dedicarvi un
intero capitolo
della lettera
apostolica Novo
millennio ineunte, nella
quale il Santo
Padre definisce
i giovani un
dono speciale
dello Spirito
di Dio
col compito
di essere
“sentinelle del mattino”.
Ricordando l’omelia
di Tor
Vergata (Roma, 19-20 Agosto 2000), il
Papa invita
i giovani
ad essere
i santi
del nuovo
millennio, le sentinelle
del mattino
che non
si fanno vincere
dal buio, e
ciò è
possibile se
i giovani
diventano “sale
della terra
e luce del
mondo”. Per diventare
santi, è necessario
un atteggiamento
di profonda
fede e di ascolto
della Parola.
Come possiamo
fortificare la
nostra fede?
Nel brano
del Vangelo
di Matteo, prima di essere sale
e luce, Gesù
ci ammaestra
con le 8 beatitudini, che
rappresentano le “segnaletiche”
per arrivare
alla santità. Di
esse, 4 beatitudini
riguardano la
vita interiore, mentre le altre
4 beatitudini
riguardano l’agire
quotidiano. Gesù ci
dona 2
comandamenti fondamentali:
“Ama il
Signore Dio
tuo con
tutta la
tua anima, con
tutta la
tua mente, con tutte
le tue
forze”; “Ama il
prossimo tuo
come te
stesso”. Ora, le 8
beatitudini sono
un approfondimento
di questi
2 comandamenti.
Gesù ci
invita ad
essere “luce
del mondo”.
La luce evoca
il desiderio
di verità
per giungere
alla pienezza
della conoscenza
e rappresenta
la fede
che viene
ad illuminare
il cuore
ed a
schiarire l’intelligenza
(“Così risplenda
la vostra
luce
davanti agli
uomini…” ). Per mezzo
nostro gli
uomini devono
lodare Dio.
Gesù ci
invita ad
essere “sale
della terra”.
Una funzione
primaria del
sale è quella di
condire, dare gusto
agli alimenti.
Quest’immagine ci
ricorda che
il Battesimo, lavandoci dal
peccato originale,
rendendoci figli
di Dio e facendoci
partecipi di
un’unica Chiesa, ha
condito tutto
il nostro
essere che
viene trasformato
con la
vita nuova
che viene
da Cristo. Il
sale è
la grazia
attesimale
che ci ha rigenerati
facendoci vivere
in Cristo
e rendendoci
capaci di
rispondere alla
Sua chiamata. Il
sale è
anche usato
per conservare
gli alimenti. L’invito
è quello
di conservare
la fede
cristiana e
trasmetterla agli
ltri. L’incontro personale con
Gesù illumina
di luce
nuova la
vita ed
incammina sulla
strada per
essere testimoni.
Luce e
sale: la santità
che dà
senso pieno
alla vita
rendendola il
riflesso della
gloria di
Dio.
Cosa ci
impedisce di
testimoniare Gesù? La paura di
essere esclusi, l’apparire
(e non
l’essere), l’essere giudicati.
Come superare
queste difficoltà? Occorre interiorizzare
la Parola
di Dio, avere
una fede
forte, avere un
grande equilibrio
ed occorre
testimoniare coi
fatti la
straordinaria attualità del
Vangelo, che, a volte, lo facciamo
diventare un
messaggio lontano
dal nostro
vivere quotidiano
(“….perché vedano
le vostre
opere buone
e rendano
gloria al
vostro Padre
che è
nei cieli” ).
Quindi, occorre curare
il rapporto con
Dio con
l’Eucarestia (presenza di
Cristo che
si dona
a noi
perché ci
ama) ed
il Vangelo
(parola di
Gesù, da ascoltare
nel silenzio, nella
preghiera, nell’aiuto per
la comprensione), per
poi testimoniare
con le opere
la nostra
fede in
Cristo Salvatore
del mondo.
S. Domenico Savio, discepolo
di don
Bosco, voleva diventare
santo e
ci ricorda
che essere
santi vuol
dire essere
allegri e
fare ogni
giorno il
nostro dovere, cioè vivere la
vita con
la massima semplicità.
(Relazione a cura di Giuseppe Rizzo)
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