MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
IN OCCASIONE DELLA
XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
(TORONTO, 18-28 LUGLIO
2002)
"Voi siete il sale della terra...
Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13-14)
Carissimi giovani!
1. Nella mia memoria resta vivo il ricordo dei momenti
straordinari che abbiamo vissuto insieme a Roma, durante il Giubileo
dell'Anno 2000, allorché siete venuti in pellegrinaggio presso le tombe
degli Apostoli Pietro e Paolo. In lunghe file silenziose avete varcato la
Porta Santa e vi siete preparati a ricevere il sacramento della
Riconciliazione; nella veglia serale e nella Messa del mattino a Tor
Vergata avete poi vissuto un'esperienza spirituale ed ecclesiale intensa;
rafforzati nella fede, avete fatto ritorno a casa con la missione che vi
ho affidato: divenire, in quest'aurora del nuovo millennio, testimoni
coraggiosi del Vangelo.
L'evento della Giornata Mondiale della Gioventù è
diventato ormai un momento importante della vostra vita, come pure della
vita della Chiesa. Vi invito dunque a cominciare a prepararvi alla XVII
edizione di questo grande evento, che vedrà la sua celebrazione
internazionale a Toronto, in Canada, nell'estate del prossimo anno. Sarà
una nuova occasione per incontrare Cristo, rendere testimonianza della sua
presenza nella società contemporanea e diventare costruttori della
"civiltà dell'amore e della verità".
2. "Voi siete il sale della terra... voi siete la
luce del mondo" (Mt 5,13-14): questo è il tema che ho
scelto per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Le due immagini
del sale e della luce utilizzate da Gesù sono complementari e ricche di
senso. Nell'antichità, infatti, sale e luce erano ritenuti elementi
essenziali della vita umana.
"Voi siete il sale della terra...". Una
delle funzioni primarie del sale, come ben si sa, è quella di condire, di
dare gusto e sapore agli alimenti. Quest'immagine ci ricorda che, mediante
il battesimo, tutto il nostro essere è stato profondamente trasformato,
perché "condito" con la vita nuova che viene da Cristo (cfr Rm
6,4). Il sale, grazie al quale l'identità cristiana non si snatura, anche
in un ambiente fortemente secolarizzato, è la grazia battesimale che ci
ha rigenerati, facendoci vivere in Cristo e rendendoci capaci di
rispondere alla sua chiamata ad "offrire i [nostri] corpi come
sacrificio vivente, santo e gradito a Dio" (Rm 12,1).
Scrivendo ai cristiani di Roma, san Paolo li esorta ad evidenziare
chiaramente il loro modo diverso di vivere e di pensare rispetto ai
contemporanei: "Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma
trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà
di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto" (Rm
12,2).
Per lungo tempo il sale è stato anche il mezzo
abitualmente usato per conservare gli alimenti. Come sale della terra,
siete chiamati a conservare la fede che avete ricevuto e a trasmetterla
intatta agli altri. La vostra generazione è posta con particolare forza
di fronte alla sfida di mantenere integro il deposito della fede (cfr 2
Ts 2,15; 1 Tm 6,20; 2 Tm 1,14).
Scoprite le vostre radici cristiane, imparate la storia
della Chiesa, approfondite la conoscenza dell'eredità spirituale che vi
è stata trasmessa, seguite i testimoni e i maestri che vi hanno
preceduto! Solo restando fedeli ai comandamenti di Dio, all'Alleanza che
Cristo ha suggellato con il suo sangue versato sulla Croce, potrete essere
gli apostoli ed i testimoni del nuovo millennio.
È proprio della condizione umana e, in particolar modo,
della gioventù, cercare l'Assoluto, il senso e la pienezza
dell'esistenza. Cari giovani, nulla vi accontenti che stia al di sotto dei
più alti ideali! Non lasciatevi scoraggiare da coloro che, delusi dalla
vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi e più autentici del
loro cuore. Avete ragione di non rassegnarvi a divertimenti insipidi, a
mode passeggere ed a progetti riduttivi. Se conservate grandi desideri per
il Signore, saprete evitare la mediocrità e il conformismo, così diffusi
nella nostra società.
3. "Voi siete la luce del mondo...". Per
quanti da principio ascoltarono Gesù, come anche per noi, il simbolo
della luce evoca il desiderio di verità e la sete di giungere alla
pienezza della conoscenza, impressi nell'intimo di ogni essere umano.
Quando la luce va scemando o scompare del tutto, non si
riesce più a distinguere la realtà circostante. Nel cuore della notte ci
si può sentire intimoriti ed insicuri, e si attende allora con impazienza
l'arrivo della luce dell'aurora. Cari giovani, tocca a voi essere le
sentinelle del mattino (cfr Is 21, 11-12) che annunciano l'avvento
del sole che è Cristo risorto!
La luce di cui Gesù ci parla nel Vangelo è quella della
fede, dono gratuito di Dio, che viene a illuminare il cuore e a
rischiarare l'intelligenza: "Dio che disse: «Rifulga la luce dalle
tenebre», rifulse anche nei nostri cuori, per far risplendere la
conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo" (2
Cor 4,6). Ecco perché le parole di Gesù assumono uno straordinario
rilievo allorché spiega la sua identità e la sua missione: "Io sono
la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la
luce della vita" (Gv 8,12).
L'incontro personale con Cristo illumina di luce nuova la
vita, ci incammina sulla buona strada e ci impegna ad essere suoi
testimoni. Il nuovo modo, che da Lui ci viene, di guardare al mondo e alle
persone ci fa penetrare più profondamente nel mistero della fede, che non
è solo un insieme di enunciati teorici da accogliere e ratificare con
l'intelligenza, ma un'esperienza da assimilare, una verità da vivere, il
sale e la luce di tutta la realtà (cfr Veritatis splendor, 88).
Nel contesto attuale di secolarizzazione, in cui molti dei
nostri contemporanei pensano e vivono come se Dio non esistesse o sono
attratti da forme di religiosità irrazionali, è necessario che proprio
voi, cari giovani, riaffermiate che la fede è una decisione personale che
impegna tutta l'esistenza. Il Vangelo sia il grande criterio che guida le
scelte e gli orientamenti della vostra vita! Diventerete così missionari
con i gesti e le parole e, dovunque lavoriate e viviate, sarete segni
dell'amore di Dio, testimoni credibili della presenza amorosa di Cristo.
Non dimenticate: "Non si accende una lucerna per metterla sotto il
moggio" (Mt 5,15)!
Come il sale dà sapore al cibo e la luce illumina le
tenebre, così la santità dà senso pieno alla vita, rendendola riflesso
della gloria di Dio. Quanti santi, anche tra i giovani, annovera la storia
della Chiesa! Nel loro amore per Dio hanno fatto risplendere le proprie
virtù eroiche al cospetto del mondo, diventando modelli di vita che la
Chiesa ha additato all'imitazione di tutti. Tra i molti basti ricordare:
Agnese di Roma, Andreas di Phú Yên, Pedro Calungsod, Giuseppina Bakhita,
Teresa di Lisieux, Pier Giorgio Frassati, Marcel Callo, Francisco Castelló
Aleu o ancora Kateri Tekakwitha, la giovane irochese detta "il giglio
dei Mohawks". Prego il Dio tre volte Santo che, per l'intercessione
di questa folla immensa di testimoni, vi renda santi, cari giovani, i
santi del terzo millennio!
4. Carissimi, è tempo di prepararsi per la XVII Giornata
Mondiale della Gioventù. Vi rivolgo uno speciale invito a leggere e ad
approfondire la Lettera apostolica Novo millennio ineunte, che ho
scritto all'inizio dell'anno per accompagnare i battezzati in questa nuova
tappa della vita della Chiesa e degli uomini: "Un nuovo secolo, un
nuovo millennio si aprono alla luce di Cristo. Non tutti però vedono
questa luce. Noi abbiamo il compito stupendo di esserne il «riflesso»"
(n. 54).
Sì, è l'ora della missione! Nelle vostre diocesi e nelle
vostre parrocchie, nei vostri movimenti, associazioni e comunità il
Cristo vi chiama, la Chiesa vi accoglie come casa e scuola di comunione e
di preghiera. Approfondite lo studio della Parola di Dio e lasciate che
essa illumini la vostra mente ed il vostro cuore. Traete forza dalla
grazia sacramentale della Riconciliazione e dell'Eucarestia. Frequentate
il Signore in quel «cuore a cuore» che è l'adorazione eucaristica.
Giorno dopo giorno, riceverete nuovo slancio che vi consentirà di
confortare coloro che soffrono e di portare la pace al mondo. Sono tante
le persone ferite dalla vita, escluse dallo sviluppo economico, senza un
tetto, una famiglia o un lavoro; molte si perdono dietro false illusioni o
hanno smarrito ogni speranza. Contemplando la luce che risplende sul volto
di Cristo risorto, imparate a vostra volta a vivere come "figli della
luce e figli del giorno" (1 Ts 5,5), manifestando a tutti che
"il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità"
(Ef 5,9).
5. Cari giovani amici, per tutti coloro che possono
l'appuntamento è a Toronto! Nel cuore di una città multiculturale e
pluriconfessionale diremo l'unicità di Cristo Salvatore e l'universalità
del mistero di salvezza di cui la Chiesa è sacramento. Pregheremo per la
piena comunione tra i cristiani nella verità e nella carità, rispondendo
all'invito pressante del Signore che desidera ardentemente "che tutti
siano una cosa sola" (Gv 17,11).
Venite a far risuonare nelle grandi arterie di Toronto
l'annuncio gioioso di Cristo che ama tutti gli uomini e porta a compimento
ogni segno di bene, di bellezza e di verità presente nella città umana.
Venite a dire davanti al mondo la vostra gioia di aver incontrato Cristo
Gesù, il vostro desiderio di conoscerlo sempre meglio, il vostro impegno
di annunciarne il Vangelo di salvezza fino agli estremi confini della
terra!
I vostri coetanei canadesi si preparano già ad
accogliervi con calore e grande ospitalità, insieme ai loro Vescovi e
alle Autorità civili. Per questo li ringrazio fin d'ora vivamente. Possa
questa prima Giornata Mondiale dei Giovani all'inizio del terzo millennio
trasmettere a tutti un messaggio di fede, di speranza e d'amore!
La mia benedizione vi accompagna, mentre a Maria, Madre
della Chiesa, affido ciascuno di voi, la vostra vocazione e la vostra
missione.
Da Castel Gandolfo, 25 Luglio 2001
IOANNES PAULUS II