MUSE |
ABSOLUTION |
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track-list 1.
INTRO 2.
APOCALYPSE PLEASE 3.
TIME IS RUNNING OUT 4.
SING FOR ABSOLUTION 5.
STOCKHOLM SYNDROME 6.
FALLING AWAY WITH YOU 7.
HYSTERIA 8.
INTERLUDE 9.
BLACKOUT 10.
BUTTERFLIES & HURRICANES 11.
THE SMALL PRINT 12.
ENDLESSY 13.
THOUGHTS OF A DYING ATHEIST 14.RULED
BY SECRECY
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Tornano i Muse e arriva.... la fine del mondo! Genio
e follia. Così si potrebbe descrivere in due parole un album dei Muse. E
questo vale anche per il loro ultimo lavoro, Absolution, che si
presenta addirittura migliore dei precedenti, ed è incentrato sul tema
dell'apocalisse, della fine del mondo, ma nonostante ciò si distacca
dall'atmosfera cupa e spettrale del più introspettivo Origin of
simmetry e sembra voler aprire uno spiraglio alla speranza e alla
vita, grazie al ritmo incalzante e sostenuto dei brani e ad un maggior
utilizzo delle chitarre elettriche. La
musica dei Muse segue un'evoluzione naturale, senza forzature nè cambi di
rotta repentini, restando sempre ben salda a quello che è lo stile che li
contraddistingue e li rende unici nel loro genere. Absolution
è un disco impeccabile, quasi perfetto. Anche stavolta i tre
inglesi non si sono risparmiati. L'album
si apre con Apocalypse please, brano in perfetto stile Muse,
"annunciato" da un solenne rullo di tamburi. Il pezzo rende già
l'idea di quello che sarà il filo conduttore dell'album ("this
is the end of the world..." urla Matt). Segue
Time is running out, primo singolo estratto, molto radiofonico. Sing
for absolution, malinconica e delicata, ti catapulta in
un'atmosfera solitaria e rarefatta. Molto
belle Butterflies & hurricanes, Endlessy e The
small print, aggressiva e adrenalinica. Interlude,
energica e decisa, ricorda quasi i Muse di Muscle museum, mentre
la meravigliosa Blackout strizza l'occhio alla musica classica,
con tanto di mandolini, e si candida a diventare la nuova Unintended. C'è
spazio anche per un brano dal ritornello decisamente orecchiabile quasi
insolito per il gruppo, con tanto di "yeah yeah yeah!",
Thoughts of a dying atheist. Come
al solito i Muse spiazzano, commuovono, fanno sognare e riflettere,
trasmettono rabbia, energia e adrenalina, entrano sottopelle...però non
chiamateli rockstar!
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Recensione di: Marzia Accardo Thanks to: - Recensioni correlate: - Sito Ufficiale: www.muse-official.com |