BABALOT

CHE SUCCEDE QUANDO UNO MUORE

track-list

02.Senza titolo [3 agosto]
03.La lavatrice e il muro
04.Festa n.3
05.Forse una donna
06.Panca bestia
08.La mantide
09.Schifo
10.Ferie mentali
11.Una cosa sola
12.Ma che ti ho fatto
14.Morte di una medusa

 

I Babalot sono:

babalot. Chitarre voce computer
frenziss. Chitarre voce pomodoro
devor. Basso voce
rentz. Batteria
marco catani. Tastiere
matteo cantaloop. Logic tastiere

 

torna a 

musica

 

Genere: elettropop d'autore
Miglior brano: Panca Bestia
Assomiglia a: Rino Gaetano, Tiromancino, Bluvertigo, Blur
Voto (0-10): 8.0                                       Recensione del: 10/04/2003

In piena crisi discografica, c'è chi ancora giustamente crede in una ripresa, facendo nascere nuove (e promettenti) etichette discografiche. Una di queste è Aiuola dischi, etichetta "figlia dell'unione inspiegata (ed inspiegabile) delle forze eterogenee di quattro persone con affetti, predilezioni e gusti notevolmente differenziati…".
E Aiuola nasce con l'uscita di ben due progetti: Babalot e 3000 bruchi (prezzo € 12,90 a cd).
Definire "pop" lo stile di questo gruppo romano (o meglio, i Babalot sono stati e sono a tratti un gruppo, formato storicamente da "chiunque se la sente") è abbastanza riduttivo. Le influenze sono tante, varie, dagli italiani (Rino Gaetano, Velvet, Tiromancino, Bluvertigo, Soerba, Gazzè, Camerini..) agli stranieri (Snap!, Depeche Mode, Blur…).
Il cd è composto da 14 tracce, dove la n°1, 7 e 13, non solo sono senza titolo, ma vengono addirittura omesse dalla tracklist (forse perché strumentali e di lunghezza minore al minuto). Fatto sta che questo cd colpisce, per la fantasia, per i toni e per l'estrema bellezza.
Un cd non scontato, ben suonato, ironico e inquietante allo stesso tempo.
Il cd si apre con una traccia che ricorda l'inquietudine elettronica dei Depeche Mode e dei Delta V (che ormai vedo ovunque! Sarà perché li adoro…).
La traccia n°2 "senza titolo [3 agosto]" si apre con latrati ossessivi e suoni di sirene che ne fanno da base portante. Agghiacciante. E i Babalot argomentano: "…sono un crampo nero e fitto senza il quale non puoi stare/ Sono il vecchio senza sonno che si sveglia per morire".
Decisamente più allegra è "La lavatrice e il muro": ritmo scanzonato e meno elettronico che si snocciola su un amletico dubbio: "Esiste o non esiste niente, possibilmente riposante, per vivere felicemente, che non sia fare il cantante?". Decisamente Blur è "Festa n.3", che inciampa su "Tubi di ferro a vista/Come chiodi nella minestra"; lo sconforto della poco felice festa di "un cesso di chitarrista". E l'essenza di Rino Gaetano rivive in "Forse una donna", che ha il pregio di contenere un assolo di chitarra da brivido (che meritava uno spazio più ampio). E a dispetto del titolo, la traccia n° 6 "Panca Bestia", è l'episodio che tocca l'apice della perfezione, dell'immediatezza, della disperazione. Della bellezza. Un ritmo a toni bassi che fa il verso (e barba e capelli) a Tiromancino e Subsonica. Una base più pompata (come nella parte finale) sarebbe da delirio. Ottima.
Una ballata meravigliosa è "Schifo" (scusatemi il gioco di parole), coadiuvata da risate isteriche e da un ritmo granitico.
"Ferie mentali" ricorda Bennato mentre "Una cosa sola" mi ricorda "Running up that hill" di Kate Bush con la trovata: "Bellissima e sofisticata/Metà donna e meta…done".
Nata da un incrocio tra Cremonini e Carboni (o se andiamo più indietro nel tempo, tra De Gregori e Fossati) è "Ma che ti ho fatto": "Stavo solo riciclando vecchi battiti del cuore/Senza testa ma pensando che anche quello fosse amore", che dura il tempo di un respiro. Emozionante.
Chiude il cd la traccia più lunga (6'37'') "Morte di una medusa", spurgata (come le ultime tracce) dalle massicce basi elettroniche. In realtà si scopre che la lunghezza di questa traccia è dovuta alla presenza di una ghost-track (prevedibile e doverosa, per la filosofia del gruppo).
In conclusione, alla fine del cd, il dubbio "che succede quando uno muore" non viene svelato né risolto;
ma la sicurezza è che, in casa Babalot, succedono delle ottime cose.

Ringrazio Aiuola Dischi e Roberta Accettulli di Muccablù.

Ilario Pisanu

SITO AIUOLA