IRON MAIDEN

DANCE OF DEATH

 

   
 

track-list

1.Wildest dream

2.Rainmaker

3.No more lies

4.Montségur

5.Dance of death

6.Gates of tomorrow

7.New frontier

8.Paschendale

9.Face in the sand

10.Age of innocence

11.Journeyman

 

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Genere: heavy metal
Miglior brano: No more lies/Paschendale
Assomiglia a: Meat Loaf (perdonatemi)
Voto (0-10): 7.3                                                          Recensione del: 13/10/2003
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Tornano gli Iron Maiden,  sovrani indiscussi, nonché creatori dell'heavy metal. Gli Iron Maiden sono sulla scia da ben 25 anni, e tra periodi di gloria e smarrimento, hanno venduto ben 50 milioni di album e 30 milioni di singoli. Dopo il rientro del cantante Bruce Dickinson, il gruppo ha trovato nuova linfa, pubblicando nel 2000 il bellissimo "Brave New World" e il megalive "Rock in Rio".

Le cose, pertanto, non cambiano con questo nuovo disco, che sostanzialmente riprende le atmosfere di "Brave new world", estremizzandole. L'apripista è il radiofonico singolo "Wildest dream", che insieme a "Rainmaker" segna quasi un episodio a parte all'interno dell'album. Cosa le accomuna? La radiofonicità (se per i Maiden si possa mai parlare di radiofonicità) e la breve durata dei brani (circa 3'30 contro la media di 6 minuti delle restanti tracce), che ne fanno candidate sicure come primo e secondo singolo. Con "No more lies" si cambia registro: la batteria si incazza, i tempi si allungano (7'21'') e i ritmi si serrano: ottima. "Monstégur" lascia spazio alla bella title-track: intro che tocca le corde dell'anima e inizia il racconto di una agghiacciante storia... Otto minuti e mezzo intensi e incantevoli. Dall'intro acido è "Gates of tomorrow", mentre "New frontier" ha il buon sano heavy metal nel sangue. La traccia n°8 "Paschendale" è l'apice di tutto il cd, l'incarnazione del pensiero musicale dei Maiden di ultima generazione. Intro da brivido, prolissità assicurata (anche qui si va avanti a botte di 8 minuti e passa), dove l'ordine del giorno scardina le regole della commercialità a favore di lunghe agonie musicali. Ottima. Riprende un po' l'intro di "No more lies" la bella "Face in the sand", che si infrange su "Age of innocence" (quasi un titolo da Enigma), inquietante, elettrizzante con eco qua e là. Chiude il cd l'unica ballad, l'acustica e galattica "Journeyman".

Dicevamo, un cd sicuramente non innovativo, che segue la nuova scia degli Iron Maiden, con la nuova linfa nelle vene dopo la pubblicazione di "Brave new world" del 2000. Atmosfere toste, ma fino a un certo punto, dove a tratti l'heavy metal perde l'heavy, per lasciar posto ad un sano metal niente male. Gli Iron Maiden danno a tutti una lezione di vita, di longevità, di passione e di grinta, dove i 25 anni passati insieme sono una corazza impenetrabile e sinonimo di amore per la musica. Un amore ricambiato dai fan (le 2 date italiane sono sold-out!) e dalla classifica (sono nella top ten in Italia). Un cd, che seppur non miliare nella loro produzione, si farà apprezzare anche dai profani dell'heavy metal.

E adesso... che le danze abbiano inizio.

 

Discografia

-2003 Dance Of Death

-2002 The BBC Archives (Eddie's archive)

-2002 Best Of The B'Sides (Eddie's archive)

-2002 Beast Over Hammersmith (Eddie's archive)

-2002 Edward The Great (Best of)

-2002 Rock In Rio (Live album)

-2000 Brave New World

-1999 Ed Hunter (PC game)

-1998 Virtual XI

-1996 Best Of The Beast (Best of)

-1995 The X-Factor

-1993 Live At Doninghton (Live album)

-1993 A Real Live/Dead One (Live album)

-1992 Fear Of The Dark

-1990 No Prayer For The Dying

-1988 7th Son Of A 7th Son

-1986 Somewhere In Time

-1985 Live After Dark (Live album)

-1984 Powerslave

-1983 Piece Of Mind

-1982 The Number Of The Beast

-1981 Killers

-1980 Iron Maiden

 

Recensione di: Ilario Pisanu

Thanks to: -

Note: la discografia é quella pubblicata sul loro sito ufficiale

Sito Ufficiale: www.ironmaiden.com