torna a musica

Torna Elisa, vincitrice di Sanremo 2001. E torna, non tanto a sorpresa, a cantare in inglese. Terzo disco della sua breve, ma intensa, carriera. Terzo lavoro che, musicalmente, si colloca al centro dei suoi tre album: melodie del primo cd e suoni del secondo. Se “Pipes & Flowers” era un inno al sole, il secondo, “Asile’s world”, isterico e bjorkissimo, era un inno all’oscurità. Ecco, “Then comes the sun” da l’idea di un giorno di pioggia… la pioggia che cade, che annuncia il sole. Le melodie sono presenti in tutto il disco, leggere e avvolgenti, con un uso di cupa elettronica ed eco ben dosate. Il primo singolo, strapassato in radio, è “Heaven out of hell”, uno degli episodi meglio riusciti. Ma tutto il cd ruota attorno alla malinconica e struggente “Dancing”: un vero capolavoro. “Time” ci riporta indietro, al primo cd (sa molto di “Tell me”), mentre “Fever” ci ricorda che Elisa ama le sonorità rockeggianti… (ricordate “Cure me”?). Stupenda è “Stranger”, quasi da unplugged. “It is what it is” sa ancora di isterismo, un ponte col cd precedente. Ma ciò che sorprende è una versione particolare di “A little over zero”, contenuta nel precedente cd. Una versione più leggera, più romantica… a mostrarci la potenziale solarità dell’intero cd “Asile’s world”, se solo il mondo di Elisa, a quei tempi, fosse stato di luce e non di tenebre, se il mondo di Elisa fosse stato normale, e non al contrario (“Asile” e’ il contrario di “Elisa”, quindi “Asile’s world” = “Mondo di Elisa al contrario” ndr). Il cd si apre con la magnifica “Rainbow”, arcobaleno, appunto: manifestazione naturale e meravigliosa, che nasce col sole, dopo la pioggia. Il cd si conclude con una reprise fantasma di “Rainbow”, come a dare una ciclicità all’album: la ciclicità della natura.. che porta pioggia, sole e arcobaleni… ancora pioggia, arcobaleni… e ancora sole.

Recensione di: Ilario Pisanu

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