MANTRATURBATO |
GLI SPIRITI DEL DOPOCENA |
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track-list 1.Trema se respiro 2.Il disgelo che segue 3.Gli spiriti del dopocena 4.Immersi nella distanza 5.Ricordi? 6.Ogni notte, ogni lato 7.Beato 8.Giù per la china 9.I topi ci guardano 10.Ricordi di un pomeriggio di fine agosto 11.Dal freddo
torna a musica
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Arrivano da Arezzo i Mantraturbato (ex Mantra) con il loro carico psicologico di angosce e paure trasformate in musica, "muovendosi in precario equilibrio tra suoni acustici ed elettronici, dilatati in atmosfere rarefatte e liquide, il loro sound diventa semplicemente musica preterintenzionale", come si definiscono loro. Cinque componenti dalle professioni stranissime che danno voce alle inquietudini di oggi, nascondendosi dietro suoni 'liquidi', rarefatti, distorti e inquietanti. Un sussurrare le paure giocando con i suoni, che spesso spiazzano, portandosi in direzioni contrarie a quelle attese. Il
cd si apre con la lugubre e distorta "Trema se respiro",
magnifica 'overture' che ci fa "rotolare nell'infinità":
stupenda. "Il disgelo che segue" si discosta dal resto
dell'album, caratterizzata com'è da sussurri e da una struttura semplice:
"Mi piace guardare, ma non ciò che vedo/Mi piace ascoltare, ma non
ciò che sento". Un episodio sublime che risveglia in noi gli spiriti
degli Almamagretta. La title track si muove ancora su sussurri, doppie
voci, inquietudine ed elettronica: è qui che gli spiriti del dopocena
prendono forma, si trasformano in musica e danno un volto (madido!) alle
paure. E tutto ciò potrebbe succedere "Tra un milione di anni. O
forse domani sera". Dalla disperata "Immersi nella
distanza", passando per la strumentale "Ricordi?",
"Ogni notte, ogni lato" , dall'intro a bassa fedeltà, ci regala
il lato più aggressivo dei Mantraturbato, che come il Grignani 'di
plexiglass' ci sputano addosso una serie di "Perché non mi parli
mai?". "Beato" ha l'unico testo non scritto da loro (ma da
Valentino Salvoldi), avvalorata da una drumm-base presa 'in prestito' dai
Cure inizio anni '80. "Giù per la china" sa di Radiohead, breve
ed intensa, e "I topi ci guardano" è circolare e claustrofobica.
Intensa è "Ricordi di un pomeriggio di fine agosto", che
assomiglia molto a "Ode a Renoir" di Lara Martelli, avvalorata
dalla frase ad effetto "Ho scritto t'amo sulla rabbia...". Altro
strumentale è "Dal freddo", con l'ausilio di voci di bambini in
sottofondo: inquietante. Un ottimo lavoro, suggestivo e inquietante. Un ottimo uso dell'elettronica, che a tratti diventa distorsione, coadiuvata dall'uso dei fiati che aggiungono mistero al tutto. Due o tre gli episodi veramente ottimi, che fanno da colonna vertebrale ad un cd di non facile ascolto e di non facile riproduzione: non vi scoprirete a canticchiarlo! Ma dall'alto valore musicale, affascinante in ogni cesellamento, in ogni eco, in ogni faito, in ogni distorsione. Una cena che vede come commensali Bluvertigo, Almamegretta, Radiohead, Depeche Mode. E con ospiti così, gli spiriti del dopocena non possono che essere buoni.
-1995 "La torre della Luna" cd demo -1999 "Novenovenove" cd demo -2001 "Gamma, preterintenzionale" cd demo -2003 "Gli spiriti del dopocena"
Adriano Checcacci: ricercatore economo della musica nello "Sviluppo del mercato musicale fra musica e mouoikh". Guglielmo Ridolfo Gagliano: teorico gaussiano del ritardo artificiale fra "Delay, tape echo, looping works and reverbs in the sound processor for instruments". Luca Baldini: pedagogo, studioso dell' "Apporto educativo e didattico della musica nell'infanzia". Matteo Baldi: atleta, istruttore del movimento basato su "Musicoterapia e studio delle tecniche psicocorporee". Francesco Prosperi: tecnico informatico studioso di psicologia applicata alla musica nel "Das benehem der individuum zwischen bit, herz und diapason. Die synthetisierung" (Comportamento dell'individuo tra bit, hertz e diapason. La sintetizzazione".
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Recensione di: Ilario Pisanu Thanks to: Luca di Le Officine della Cultura Note: - Sito Ufficiale: www.turbato.it www.materialisonori.it www.leofficinedellacultura.com |