Giri di parole
Un esordiente non è un cretino. In fondo, scrittori non si nasce...
di Marcello Catalfamo - Scrittore Esordiente
Novembre 2001.
Guardo compiaciuto il file del computer che riporta il nome del mio primo
romanzo.
Finalmente, la parola "fine" estingue notti e mattine, trascorse a battere sulla tastiera dell'apparecchio.
Certo, ci sarà da rileggere, riesaminare e correggere per innumerevoli volte, prima di presentare l'opera al cospetto
di qualsivoglia editore, ma è finito.
Vivendo a Verona, mi rifaccio mentalmente alle case editrici dei dintorni e scelgo,
"in primis", la Demetra; anche per una sorta di simpatia, ispirata dal fatto d'essere
un affezionato cliente delle librerie di quell’editora.
Decido di stabilire un contatto telefonico con la Casa.
La segretaria, risponde con gentilezza e quando mi chiede dettagli, m'informa che
passerà la telefonata, alla persona che s'occupa dell'acquisizione di nuovi lavori
letterari. Parlo dunque con l'incaricata, la quale mi spiega, che il quadro di
valutazione del 2001 è completo e mi rimanda a gennaio o febbraio del 2002.
In questo frattempo, riesamino accuratamente il romanzo, non solo, scopro il
Rifugio degli Esordienti e divoro tutte le informazioni contenute nel sito.
Decido inoltre di far stampare una cinquantina di volumetti del mio romanzo in
digitale, presso una grafica locale.
Sono veramente soddisfatto.
Il lavoro, dà proprio il senso di quello che dovrebbe essere, in pratica: un libro...!
Penso che sarà più facile offrirlo in lettura agli editori, considerando anche la sua
bella copertina. Non il solito pacco di fogli A4, sconnessi, ingombranti e pesanti,
ma un oggetto persino trasportabile senza problemi.
Passa anche gennaio ed invio altra cinquantina d’e-mail alle editrici "no-contributo",
offrendo loro il romanzo in lettura.
In dieci giorni ricevo alcune risposte. Lo invio a sei editrici ed in più, mi accorgo
che è il momento di ricontattare la Demetra.
Per tre settimane mi annunciano che una certa "signora Lorella", appunto l'addetta
all'acquisizione inediti, non è mai in sede.
Parlo così con un'altra donna, che da quanto afferma, collabora con la titolare del settore.
Rispiego nuovamente tutta la storia e domando se posso ottenere un appuntamento
telefonico con la signora Lorella. La donna chiede il mio nome e m'informa che
fornirà i dettagli alla propria superiore.
Ritelefono la settimana seguente, nell'orario e giorno consigliatimi dalla citata
assistente, e la segretaria conferma che la signora Lorella è in sede.
"Bene!" dico io.
Purtroppo è impegnata in una riunione della direttoria.
Mi si chiede ancora d'attendere per alcuni minuti.
Torna la segretaria avvisandomi d'aver conferito con la signora Lorella, la quale,
tiene ad informarmi che nessun romanzo presentato al concorso, è stato premiato,
né selezionato (Esiste forse un concorso letterario dove nessuno è premiato...?!).
Gli faccio presente che sono all'oscuro di tale concorso e che anzi, personalmente,
non ho avuto neppure l'occasione di consegnar loro il mio lavoro.
La segretaria è confusa.
Mi chiede d'attendere ancora.
Trascorrono altri minuti, durante i quali, imparo a memoria la musichetta dell'attesa
telefonica. E' sempre la segretaria, che conclude dicendomi, che la Demetra non è
più editrice, ma solo distributore editoriale; dunque, non possono tenere in
considerazione il mio lavoro. Le chiedo, in ultimo, di fornirmi il nome
dell'eventuale agenzia letteraria a loro legata e...
...Sembra non ne abbiano.
Considerazioni sull'accaduto:
Qualcuno, non certo il sottoscritto, fornisce informazioni non veritiere o,
quantomeno, devianti.
La citata casa editrice, è presente sulla specifica lista del "Rifugio degli Esordienti",
e nella stessa risulta anche interessata a valutare inediti sei settori indicati, quali appunto
narrativa, saggistica, manualistica.
Non solo, è anche certificata con l'assegnazione di una faccina sorridente.
Nel mio caso specifico, la suddetta faccina, potrebbe essere interpretata come quella
di "chi non so chi" della Demetra, che se la ride alle mie spalle.
Ci si rimane male.
Non fa piacere la sconsideratezza, specie quando, questa è espressa con espedienti
quantomeno poco consoni, all'etica professionale di chi lavora con l'editoria.
Molto più corretto, sarebbe informare colui che ti offre un lavoro (certo mosso dalla
convinzione di averlo realizzato nel migliore dei modi...) che non si è interessati a
quanto questi ha da proporre.
Come peraltro fanno molte case editrici italiane.
Ringrazio, all'uopo, le Case che hanno richiesto in visione la mia opera, anche
qualora non dovessero poi manifestarne alcun giudizio a rispetto.
Gli autori dei racconti della sezione "Esperienze" del Rifugio si assumono tutte le responsabilità per i contenuti delle
loro storie. Il Rifugio, comunque, non avendo alcun motivo per dubitare della veridicità di queste vicende, offre tutta
la sua solidarietà alle vittime di queste avventure, ed è orgoglioso di poter pubblicare sulle proprie pagine queste
preziose testimonianze.
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