A volte i sogni possono divenire realtà
...e la realtà può trasformarsi in un incubo!
di Manuel Giorgi - Poeta Esordiente
Narro qui la mia storia editoriale...
lascio ai lettori gli eventuali commenti.
Nel lontano gennaio del 2001, lessi sulle pagine di un settimanale della mia città un annuncio di poche righe
tramite il quale le Edizioni Antitesi di Roma cercavano materiale di giovani scrittori esordienti da pubblicare.
Colsi la palla al balzo, presi un primo contatto con la direttrice editoriale, Dott.ssa Laura Vichi, e
sistemata per bene la mia prima raccolta di poesie, inviai il mio lavoro al responsabile della sezione editoria,
Dott. Giacomo Piccoli.
In data 24 aprile 2002 mi arrivò una e-mail con la quale cui le Edizioni Antitesi si dichiaravano più che
favorevoli alla pubblicazione della mia opera, specificando, tuttavia, che ciò sarebbe stato possibile solo con
un mio contributo economico (pari al 35% delle spese di stampa), fondamentalmente per due motivi: innanzitutto io ero
un perfetto sconosciuto in ambito editoriale ed inoltre la poesia si rivolge in genre ad un pubblico elitario e
non è un genere di "largo consumo", non rende come la narrativa!
Con somma gioia (ed ahimé senza riflettere abbastanza) accettai la proposta ricevuta e chiesi delucidazioni
riguardo alla spesa che avrei dovuto sostenere.
In data 5 maggio 2001 mi arrivò una nuova e-mail con la quale mi si infomava che avrei dovuto sostenere una spesa
di 2.800.000 lire così suddivisa: 2 quote caparra da Lire 350.000 ciascuna e 12 quote mensili da Lire 175.000, per una
stesura di stampa del libro di 1000 copie; le spese di promozione e di spedizione sarebbero state invece tutte a carico
della casa editrice.
Fatti due calcoli, nonostante la spesa fosse ingente per le mie tasche di povero studente universitario, accettai
ugualmente di dare questo contributo economico: ero convinto che, tutto sommato, un'occasione del genere non mi sarebbe
ricapitata tanto facilmente!
Nel mese di giugno 2001 mi arrivò il contratto, lo lessi con attenzione, lo firmai e lo rispedii al mittente.
In data 11 giugno 2001 ricevetti l'e-mail di conferma della mia definizione di contratto.
Ormai ero in ballo, non mi rimaneva che ballare! Iniziai così a versare la prima delle rate mensili da Lire 175.000.
Nel mese di agosto 2001 mi arrivarono le bozze del libro, feci quelle 2 o 3 correzioni di dovere e le rimandai
all'editore.
Il 2 ottobre 2001 mi comunicarono che il libro era in imminente uscita e, volendo, si potevano già prenotare le
copie per un eventuale acquisto attraverso il sito della casa editrice.
Il 15 ottobre 2001 il mio piccolo capolavoro venne alla luce, ma quale delusione ne ebbi quando mi arrivarono a casa
le copie omaggio che avevo richiesto!
L'immagine di copertina era tutta sgranata, la qualità della stampa era bassissima (la mia stampante in modalità
economica veloce sa fare di meglio...), il taglio della carta era abominevole e della mia correzione alle bozze non
aveva tenuto conto nessuno! Finalmente capivo il vero significato di una frase presente in una mail dell'editore
ricevuta il 24 aprile 2001:
"Le nostre Collane hanno un carattere spiccatamente innovativo con una impostazione grafica particolare."
Ma infine, orrore degli orrori, la presentazione scritta dalla stessa Dott.ssa Laura Vichi, oltre a non piacermi per
nulla , era ricolma di errori di battitura.
Indignato scrissi immediatamente alle Edizioni Antitesi, ma non ebbi alcuna risposta.
Scrissi nuovamente dopo un po' di giorni, ma l'esito fu sempre il silenzio più assoluto.
Colto dall'ira più nera scrissi una lettera direttamente all'indirizzo di casa della Dott.ssa Vichi, domandandole
il perchè di questo suo continuo silenzio e minacciando di non mantenere il mio impegno economico nei confronti della
sua casa editrice se avesse continuato a non rispondermi.
Guarda caso questa volta la risposta non si fece attendere. In una e-mail datata 16 novembre 2001, la Dott.ssa Vichi
asseriva che il suo silenzio era dovuto al fatto che era in Germania a presentare, tra i tanti, anche il mio libro, si
diceva assai meravigliata delle mie critiche e affermava, inoltre, di non aver più stima della mia persona. In merito
poi, alla mia minaccia di sospendere i pagamenti per il contributo stampa, appellandomi sbrigativamente
"spizzichino ebreizzante" mi informava che, nel caso, se ne sarebbe interessata l'amministrazione della casa
editrice, e più specificatamente l'ufficio per le controversie legali. Indi concludeva la lettera con queste proposizioni
in contrasto tra loro e abbastanza prive di senso:
"Lei dalle Sue lettere mi chiede una sfida in AGGRESSIVITA', non la raccolgo semplicemente... MA CARO MANUEL CREDI
FORSE CHE SONO VIRTUALE COME UN COMPUTER... io mi incazzo come tutti gli umani! Credi in Te, credi in me, MA IN FONDO
SEI LIBERO DI DECIDERE! CIAO!".
Per nulla intimorito, anzi ancor più indignato, le scrissi nuovamente all'indirizzo di casa, dicendole che ritenevo
avesse glissato abilmente sulle questioni più importanti, informandola che la mia minaccia di sospendere il pagamento
delle quote mensili era solo uno stratagemma per indurla a farsi viva, affermando che mi sentivo offeso dal tono della
sua lettera scrivendole infine come Post Scriptum questa frase:
"Non è mai stato il mio obiettivo primario né raggiungere né mantenere la Sua stima.
Oltretutto, da ciò che mi ha scritto, sembra che una persona, per essere da Lei stimata, debba assolutamente concordare
con le Sue opinioni e non esprimere giudizi negativi, in merito al suo operato."
La risposta a questa mia lettera arrivò il 30 novembre 2001, il tono era decisamente pacato, quasi remissivo: mi si
informava che il mio libro era stato ritirato dal commercio e stava per essere ristampato per porre rimedio a tutte le
imperfezioni e gli errori da me segnalati.
La lettera si concludeva così:
"Un Autore è un'anima della nostra famiglia (CHE BRUTTO TERMINE!)
un autore è un'ANIMA da rispettare... (anche se scontrosa)
Che dire... ci vogliamo rispettare a vicenda???".
Il libro fu effettivamente ristampato. Dalla presentazione sparirono gli errori di battitura ma, stranamente, sparì
pure un "è talmente bravo" contenuto in una proposizione e riferito al sottoscritto. Il resto però rimase uguale,
anzi vi fu una novità: l'indice delle poesie alla fine del libro era invertito... scrissi in merito a ciò una e-mail che
rimase senza risposta.
Insomma tuttora mi vergogno ancora di questo mio primo libro!
Ma non pensate che il tutto abbia avuto fine qui!
Il 7 marzo 2002 sono andato a visionare la mia pagina personale su internet (che viene aggiornata ogni 3 mesi), per
conoscere il numero delle copie vendute della mia opera e cosa scopro? Il mio account è stato sospeso per inadempienza
contrattuale! Sembra infatti che non risultino i pagamenti del novembre 2001, di gennaio e febbraio 2002.
Ovviamente nessuno mi ha avvertito di ciò, ho dovuto chiedere io delucidazioni! Perchè? chissà...
Ho scritto una nuova e-mail ed ora sono in attesa della risposta.
Gli autori dei racconti della sezione "Esperienze" del Rifugio si assumono tutte le responsabilità per i contenuti delle
loro storie. Il Rifugio, comunque, non avendo alcun motivo per dubitare della veridicità di queste vicende, offre tutta
la sua solidarietà alle vittime di queste avventure, ed è orgoglioso di poter pubblicare sulle proprie pagine queste
preziose testimonianze.
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