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Il Libro Vivo
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Prologo
di Fabrizio MASTROFINI
 

 
 
Finalmente, vacanze!
Non solo è arrivata l'estate, e le agognate ferie, ma soprattutto quest'anno si verifica una congiuntura talmente favorevole da sembrare inusuale, addirittura impossibile a crederci. Vacanza per tutti insieme, tutti e sette con le rispettive mogli legittime, compagni e compagne, figli e figlie. Da non credere. Eppure nel corso dell'anno qualcuno aveva avanzato l'idea ed era stato preso in giro, tanto l'ipotesi era remota ed irrealizzabile. Poi, lentamente però, il progetto utopico di partenza aveva cominciato a prendere forma definita, era passato al rango di ipotesi verosimile, quindi abbozzo di progetto, verifica sulla fattibilità e all'improvviso era tutto deciso e prenotato, prima ancora di dare a qualcuno il tempo di ricredersi o tornare indietro. Al punto che l'entusiasmo aveva contagiato tutti, anche figli e figlie, un po' meno i consorti, ma alla fine anche loro avevano ceduto, allettati dall'idea di trascorrere comunque un periodo diverso dal solito.
Neanche tante discussioni erano sorte sulla méta: montagna per tutti, con la confortante idea di avere un po' di refrigerio dal caldo soffocante della città e la possibilità di scegliersi le méte preferite: dalle classiche passeggiate ardue a quelle più leggere e semplici, fino alle città d'arte nei dintorni. Insomma la situazione ideale. Già perchè prima di varare definitivamente il progetto, farlo diventare concreto, erano state elaborate delle regole rigide ma chiarissime, dato che nessuno coltivava il desiderio di rovinare amicizie consolidate. Prima regola: ognuno era libero di trascorrere la giornata come meglio credeva, andandosene da solo o unendosi agli altri. Seconda regola: massima libertà. Terza regola: per pranzi e cene, ognuno come meglio crede e soprattutto senza stress o fatica aggiuntiva.
In cosa consisteva allora la vacanza insieme? Nella quarta regola, nel fatto che nessuno credeva davvero alle regole, che erano lì a salvaguardia dell'intimità e della privacy ma potevano, anzi chiedevano di venire infrante da passeggiate insieme, picnic in compagnia, cene all'insegna del clima festaiolo e spensierato.
Quinta ed ultima regola: trascorrere insieme i dopo cena, per stare un po' di tempo a raccontarsi, perchè no, qualche particolare o qualche storia di quell'anno di vita e di lavoro che era stato insolitamente lungo e stressante per tutti. Questa forse era la vera motivazione che aveva spinto alla decisione. E la riprova è nel periodo scelto, insolitamente lungo: tre intere settimane, per persone abituate da tempo a vacanze di una settimana o al massimo dieci giorni.
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