I CAVALIERI DELLO ZODIACO
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OTTAVA PARTE - I CAVALIERI DEL MARE PARTE 2
Phoenix ha appena attaccato Andromeda, ma la catena ha rivelato al cavaliere che quello non era Phoenix ma una semplice illusione creata da qualcuno: ecco infatti che l'illusione cade e si rivela il suo autore, il generale LEMURI, a guardia della colonna dei mari Antartici. Andromeda è arrabbiatissimo per quello che il generale ha fatto a lui ed ai suoi amici, per come ha calpestato sentimenti così nobili e radicati nei loro cuori: Lemuri è piuttosto debole, infatti Andromeda non ha la minima difficoltà ad intrappolarlo tra le maglie della sua catena, ma il generale può ancora utilizzare le sue illusioni. Lemuri si trasforma in Phoenix, ma Andromeda lancia lo stesso la sua catena contro di lui: all'ultimo momento, però, preso dal rimorso, ritrae la catena perchè non vuole colpire suo fratello, anche se sa che è solo un'illusione. Lemuri si libera e colpisce poi Andromeda con il suo colpo, gli Occhi della Salamandra: Andromeda è a terra e Lemuri infierisce più volte sul suo corpo, ma quando sta per dargli il colpo di grazia un cosmo sconosciuto ferma il generale. Finalmente è arrivato anche Phoenix, che stavolta è quello vero: il più potente dei cavalieri lancia il Fantasma Diabolico su Lemuri utilizzando un solo dito e Lemuri poco dopo cade in trance, e guardando Phoenix vede Lemuri, come se si stesse guardando allo specchio: il generale non riesce a colpire se stesso, cioè la cosa che ama di più al mondo, e così Phoenix si vendica del male fatto a Pegasus, Cristal ed Andromeda colpendo Lemuri con 3 colpi micidiali. Mentre Pheonix si china su Andromeda per accertarsi delle sue condizioni, Lemuri si rialza a stento e prova a trasformarsi in Andromeda per mettere in crisi il suo avversario: Phoenix però sa che suo fratello è li vicino a lui, non cade nell'inganno e colpisce Lemuri al cuore. Il generale riesce a scoprire anche l'amore che Phoenix prova verso Esmeralda e prova a sfruttarlo come ultima chanche, trasformandosi nella ragazza: lo spirito di Esmeralda però prevale, l'illusione cade e Lemuri cade sconfitto definitivamente. Qualche attimo dopo ecco arrivare Kiki con lo scrigno di Libra: Phoenix utilizza il Tridente e si lancia con una violenza inaudita contro la colonna, frantumandola in mille pezzi. Dopo aver curato le ferite dei 3 cavalieri a terra, Phoenix ora non può far più nulla e starà a loro trovare la forza dentro di sè per rialzarsi e continuare a combattere: Phoenix non vuole girovagare per le altre 3 colonne rimanenti, e decide allora di dirigersi direttamente alla colonna portante, la Colonna di Nettuno. Cristal è il primo a rialzarsi e subito si dirige verso la colonna del Mar Glaciale Artico, visto che ha capito le buone intenzioni di Phoenix e non prova rancore per lui perchè è andato via senza aiutarli: raggiunta la colonna, Cristal si vede circondato da un cosmo proveniente da un'energia fredda, molto simile al suo e quindi presubilmente appartenente a qualcuno allenatosi nei freddi siberiani: infatti il generale marino che è a guardia della colonna del Mar Glaciale Artico è ABADIR, compagno di Cristal ai tempi dell'addestramento in Siberia. Abadir però si comporta come un nemico ed attacca Cristal, che non si spiega il comportamento del suo vecchio amico: Cristal ricorda Abadir come un uomo buono, dedito alla giustizia e fanatico del mitologico Kraken, che distruggeva le navi di coloro che riteneva cattivi o comunque degni di essere puniti. Abadir inoltre non era solo un semplice amico, ma una volta salvò addirittura la vita a Cristal e per farlo perse un occhio, ed ancora oggi ne porta i segni: Cristal allora per farsi perdonare si fa accecare un occhio di proposito da Abadir, ma le cose tuttavia non cambiano. Cristal voleva diventare cavaliere, inizialmente non per difendere chissa quale ideale di giustizia, ma per riuscire a spezzare la lastra di ghiaccio eterno che li separava dal mare e poter così rivedere sua madre che riposa nel fondo del mare ghiacciato: Abadir, inizialmente molto contrariato per il vero obiettivo di Cristal, lo mise tuttavia in guardia sui terribili vortici sottomarini che avrebbe incontrato e che avrebbero potuto ucciderlo. Ma Cristal, incurante del pericolo, un giorno riesce a frantumare il ghiaccio eterno, si tuffa in mare ma viene travolto e rimane impigliato tra la rete della nave affondata: Abadir andò allora a salvarlo, ma di nuovo una corrente li trascinò via e per salvare Cristal Abadir sbattè contro uno spuntone ghiacciato che gli cavò un occhio. Dopo aver messo in salvo Cristal, Abadir stava vagando privo di sensi per il mare ghiacciato quando Nettuno lo salvò portandolo nel regno dei mari e gli donò un armatura d'oro, chiedendogli di diventare generale marino. Inizialmente diffidente, Abadir seppe poi che Cristal aveva ucciso sia il maestro dei ghiacci che Acquarius e decise allora di accettare la proposta di Nettuno, per riuscire un giorno a ritrovare Cristal e vendicarsi di quello che aveva fatto ai suoi maestri. Abadir è pieno di rabbia, ed attacca subito Cristal con uno dei suoi colpi più potenti, l'Aurora Boreale, un colpo che è simile al più forte colpo di Cristal, l'Aurora del Nord: Cristal viene spazzato via e non tenta nemmeno di reagire. Tuttavia Cristal si rialza e tenta ancora una volta di convincere Abadir che Nettuno non è un re giusto, ma il suo vecchio amico non lo ascolta neanche e continua di nuovo a lodare il sovrano dei mari, definendolo un uomo giusto che vuole dare alla terra un nuovo ordine, anche a costo di eliminare tutta l'umanità: Cristal allora dichiara che ora vuole combattere, ma inspiegabilmente si lascia travolgere ancora una volta senza reagire dall'Aurora Boreale. Mentre Abadir si china su Cristal cercando di capire perchè il cigno non abbia ancora una volta opposto resistenza, ecco che arriva Kiki con lo scrigno di Libra: Andromeda si è rialzato e lo ha pregato di raggiungere Cristal, confidando in Pegasus perchè prima o poi riuscirà ad alzarsi da solo e proseguire. Il generale dei mari aggredisce Kiki per togliergli lo scrigno perchè così nessuno potrà più abbattere le colonne, ma il fratello del grande Mur difende strenuamente le vestigia, anche se deve subire i ripetuti calci che Abadir gli infligge: fortunatamente Cristal si rialza e ferma Abadir, mettendo Kiki a riposo vicino allo scrigno. Cristal voleva dare la possibilità ad Abadir di capire che uomo veramente sia Nettuno e ritirarsi dalla battaglia, ma oramai è troppo tardi ed adesso Cristal lo affronterà senza paura: grazie al cosmo dei suoi 2 maestri che lo sostiene, Cristal blocca l'Aurora Boreale lanciata da Abadir e le vestigia del Cigno per un momento diventano d'oro. Cristal atterra poi Abadir con una tremenda polvere di diamanti, ma Abadir riesce a rialzarsi ed i 2 si preparano allo scontro finale, che Cristal vince utilizzando il Sacro Aquarius: Abadir è a terra sconfitto, e finalmente ha capito che stava sbagliando a servire Nettuno, e nell'ultimo soffio di vita che gli rimane fa a Cristal una rivelazione. Il generale dice che Nettuno non è colui che comanda veramente, ma Nettuno è tenuto schiavo da un demone, da qualcuno molto malvagio che vive nel regno sottomarino: Abadir dice il suo nome e Cristal rimane sconcertato, ma per adesso non si sa ancora chi sia, anche se il Cigno afferma che se tutto ciò fosse vero ogni battaglia combattuta dai Cavalieri dello Zodiaco, dal Grande Tempio ad oggi, sarebbe frutto di uno schema ben definito ordito da questo misterioso demone. Intanto Phoenix arriva alle porte del palazzo di Nettuno, dove trova ad aspettarlo il primo generale marino che abbiamo conosciuto: DRAGONE DEL MARE. Phoenix è immolizzato dalla paura: nel generale marino sente un cosmo potente e molto vasto, simile a qualcuno già affrontato in precedenza e sconfitto a fatica dai Cavalieri di Atena. Visto Phoenix in difficoltà, subito il generale marino lo attacca con l'Esplosione Galattica tirandolo pesantemente a terra: Phoenix si rialza, ma forse è riuscito a capire chi si cela dietro quell'armatura marina e chiede al generale di rivelare il suo volto. Dragone del Mare si leva l'elmo, ed ecco apparire il suo volto, che è identico a quello di Gemini, cavaliere d'oro della terza casa e vecchio grande sacerdote sconfitto anni fa dai cavalieri di Athena: Dragone del mare è infatti KANON, fratello gemello di Arles e completamente pervaso dal lato oscuro della costellazione di Gemini, quando invece Arles era combattuto tra il lato buono e quello cattivo. Anche le tecniche di Kanon sono simili a quelle utilizzate da Arles, infatti il generale marino utilizzando il Triangolo d'Oro spedisce Phoenix in un'altra dimensione, e precisamente nel Triangolo delle Bermuda, mintico luogo del non ritorno: ma le sorprese non sono finite, infatti appena Phoenix scompare ecco che al fianco di Kanon si materializza Syria, il generale marino conosciuto ad Asgard e che si credeva perduto assieme ad Orion. Syria manifesta apertamente i suoi dubbi a Dragone del Mare: lui non crede che Nettuno voglia governare su di un mondo deserto, nel quale tutti gli uomini sono stati sterminati e si domanda cosa succeda a Nettuno e chi sia in realtà Kanon, il generale marino di fronte a sè. La tensione è al massimo e sta per sfociare in una battaglia, ma Kanon interrompe Syria perchè ha sentito l'azione del cosmo di Atena ed invita il generale a dirigersi verso la colonna che protegge, perchè lui farà la stessa cosa: nel frattempo sia Pegasus che Sirio si rialzano e, sebbene a fatica, cominciano ad incamminarsi verso il loro prossimo avversario. Intanto Tisifone con il Cobra Incantatore sconfigge Tetis e poi si lancia a tutta velocità verso il Palazzo di Nettuno, che raggiunge in pochi istanti: la sacerdotessa guerriero entra nella sala del trono e trova ad attenderla proprio Nettuno, vestito con l'armatura marina. Nettuno blocca Tisifone con l'azione del suo cosmo, ma la donna riesce a liberarsi e si lancia coraggiosamente contro il sovrano dei mari: Nettuno però la butta a terra con una violenza inaudita e senza muoversi dalla sua posizione, lasciandola priva di sensi. Andromeda ha raggiunto intanto la colonna che regge l'Oceano Atlantico del Sud e rimane sbigottito quando davanti a sè trova il generale che credeva perduto ad Asgard, il prode SYRIA. Syria racconta ad Andromeda come ha fatto a salvarsi: prima ha distratto Orion con un'illusione e poi si è riuscito a liberare dalla stretta del cavaliere di Asgard suonando il suo flauto. Orion in questo modo si è perduto e Syria è riuscito a ritornare nel mare sano e salvo. Syria subito attacca Andromeda con il suono del suo flauto, il cavaliere non riesce a resistere e sta per esplodere dalla disperazione: proprio sul più bello, Syria smette di suonare, distratto dal triste canto di Athena proveniente dalla colonna di Nettuno. Pegasus nel frattempo è arrivato alla sala del trono, dove trova Nettuno seduto e Tisifone a terra svenuta: il dio dei mari mostra a Pegasus la colonna di Nettuno e lo invita a desistere dalla lotta, sia perchè secondo lui Lady Isabel non ha più speranze di salvarsi e sia perchè un uomo semplice non può nulla contro un dio. Pegasus però non lo ascolta e si lancia contro di lui con il Fulmine di Pegasus, ma Julian spedisce indietro il colpo ed il cavaliere di Athena cade a terra: Pegasus poi si rialza, ma Nettuno con l'azione del suo cosmo lo colpisce nuovamente distruggendo la sua armatura (che per un attimo era ancora diventata d'oro) e riducendolo quasi ad una larva. Nettuno sta poi per finire definitivamente Pegasus con un altro colpo, ma arriva Sirio che si mette nel mezzo deviando il colpo con lo scudo del Dragone: Pegasus crolla a terra e nello stesso momento arriva Cristal a dare man forte a Sirio. Cristal sta per lanciare il suo colpo migliore contro Nettuno, ma il dio del mare risponde lanciando un'altra ondata di energia, e Sirio deve un'altra volta mettersi nel mezzo con il suo scudo: stavolta però l'infrangibile scudo non resiste, i due cavalieri vengono travolti e le loro armature disintegrate. Tra i cavalieri d'oro rimasti al Grande Tempio la fa da padrona la preoccupazione e qualcuno di loro, come Ioria, vuole intervenire per aiutare i cavalieri impegnati contro Nettuno, ma il maestro di Sirio ha imposto a tutti di rimanere dove si trovano: proprio mentre la tensione è al massimo, dalla 9° casa parte una luce dorata che si va a perdere molto lontano nelle profondità marine. Ed ecco infatti che pochi attimi dopo al tempio di Nettuno arriva la Sacra Armatura d'oro di Sagitter, che si dispone su Pegasus dandogli nuova forza: ora il cavaliere dispone di un'arma molto più efficace per affrontare il sovrano dei mari. Nel frattempo alla colonna dell'Atlantico del Sud la battaglia prosegue ed Andromeda deve subire nuovamente il suono del flauto di Syria: Andromeda sembra non riuscire a contrastare il generale marino e così sta per provare la sua ultima risorsa, la Nebulosa di Andromeda. La Nebulosa sta appena cominciando ed Andromeda prova ancora una volta a convincere Syria a fermarsi, perchè in lui ha riconosciuto lo stesso animo nobile che ha visto in Mime di Asgard (infatti Syria sembra essere il suo maestro): Syria capisce, ma deve combattere per seguire il suo dovere di generale marino ed allora Andromeda dà piena potenza alla sua Nebulosa, spazzando via il suo avversario. Grazie poi al provvidenziale intervento di Kiki che arriva con lo scrigno di Libra, Andromeda abbatte la sesta colonna, quella dell'Atlantico del Sud. Nel frattempo Pegasus, rinfrancato dall'intervento dell'armatura d'oro di Sagitter, si lancia coraggiosamente contro Nettuno con il Fulmine di Pegasus, ma il sovrano del mare respinge e rimanda indietro per due volte consecutive il colpo. Intanto Kanon, davanti alla colonna dell'Atlantico del Nord, è preoccupato perchè teme che la lotta risvegli in Julian lo spirito di Nettuno: in quello stesso momento arriva Phoenix, rinfrancato perchè adesso sa che Julian è ancora un uomo, non completamente posseduto dal Dio Nettuno e quindi tranquillamente eliminabile. Phoenix prima blocca un colpo lanciato da Kanon con estrema facilità, e poi lancia al generale degli abissi il Fantasma Diabolico: da quel momento Kanon inizia a raccontare la sua storia. Anni fa al Grande Tempio Kanon provò a convincere suo fratello Gemini (che al tempo era buono e faceva soltanto il cavaliere d'oro) ad uccidere Lady Isabel, reincarnazione di Athena, ed anche ad uccidere il Grande Sacerdote, per assumere il potere assoluto e governare insieme il mondo intero: Gemini naturalmente rifiutò la proposta e fu costretto a rinchiudere Kanon nella prigione di Athena, perchè la sua sete di dominio prima o poi avrebbe travalicato i limiti e poteva causare dei problemi. Mentre Gemini si allontanava, Kanon lanciandogli una maledizione gli disse che prima o poi la sua parte malvagia sarebbe venuta a galla ed avrebbe preso il sopravvenuto: lanciò la maledizione con una tale convinzione che, come tutti noi sappiamo, anni dopo il lato oscuro di Gemini prese il sopravvento, ed il resto della storia lo conoscete bene (la battaglia al Grande Tempio contro i cavalieri d'oro). Mentre stava nella prigione, Kanon più di una volta rischiò di essere sorpreso dall'alta marea e proprio quando non ce la faceva più a resistere veniva costantemente salvato da una luce che gli infondeva coraggio e nuova forza: Kanon adesso crede che quella luce era il cosmo di Nettuno, ma in realtà chi lo salvava costantemente era proprio Athena. Un giorno Kanon rompendo una delle pareti rocciose della prigione trovò il Tridente di Nettuno e riuscì ad estrarlo dalla roccia nella quale era conficcato, rimuovendo anche un sigillo sopra il tridente stesso posto anni prima da Athena dopo la vittoria contro Nettuno: subito il terreno franò, e qualche attimo dopo Kanon si risvegliò davanti al Tempio di Nettuno, in fondo al mare. Entrato nel tempio, Kanon trovò le 7 armature dei generali marini e l'armatura di Nettuno, davanti alla quale giaceva un'anfora con il sigillo di Athena: rimosso il sigillo, dall'anfora uscì lo spirito di Nettuno che, dopo le presentazioni del caso, diede a Kanon l'armatura di Dragone del Mare, pregandolo di non risvegliarlo prima che Julian Kevides (colui in cui il dio aveva scelto di reincarnarsi) avesse compiuto il sedicesimo anno d'età. Kanon però, ambizioso com'era, decise che non avrebbe mai svegliato Nettuno, perchè in questo modo il potere assoluto sarebbe rimasto nelle sue mani: adesso però ha paura che la battaglia risvegli Nettuno, ed in questo caso il suo progetto andrebbe in fumo. Mentre Kanon finisce di raccontare la sua storia, Pegasus tende l'arco di Sagitter e lancia verso Nettuno la freccia d'oro, ma Julian la rimanda indietro e la freccia si va a conficcare nel petto di Pegasus: il cavaliere di Athena comunque estrae la freccia e la lancia di nuovo, ma ancora una volta Nettuno la rispedisce indietro. Questa volta però la freccia non colpisce Pegasus, ma Tisifone, che si mette nel mezzo dichiarando finalmente apertamente il suo amore a Pegasus: la sacerdotessa ora abbraccia Pegasus incitandolo a provare ancora una volta, perchè stavolta lei lo difenderà con il suo corpo. Pegasus esita un pò, ma alla fine lancia ancora una volta la freccia che purtroppo viene nuovamente rispedita indietro da Nettuno: Pegasus però si gira di spalle per ricevere la freccia e salvare Tisifone, ammettendo in un certo senso che ricambia il sentimento della sacerdotessa per lui (Pegasus dice a Tisifone che per lui lei è molto importante). La freccia però viene bloccata da Sirio, che si mette nel mezzo per difendere l'amico e subito anche Cristal ed Andromeda (appena arrivato) seguono il suo esempio e si mettono nel mezzo per permettere a Pegasus di lanciare ancora la freccia: Pegasus lancia ancora ma stavolta la freccia, aiutata dal cosmo di 5 cavalieri uniti, trapassa le difese di Julian colpendolo alla testa e scagliandogli via l'elmo. Mentre Julian è immobile in piedi a testa bassa, i cinque cavalieri lo passano e si lanciano verso la colonna portante di Nettuno: mentre corrono, però, accade quello che più Kanon temeva, e cioè Nettuno si risveglia in Julian. Intanto alla colonna dell'Atlantico del Nord arriva anche Syria, che accompagna Kiki con lo scrigno di Libra: Kiki porge a Phoenix lo scudo, ed il cavaliere abbatte l'ultima colonna sotto lo sguardo sbigottito di Dragone del Mare. Adesso che tutte le colonne sono cadute, anche quella di Nettuno può essere abbattuta. Nel frattempo i 5 cavalieri che stanno dirigendosi proprio verso la colonna portante vengono colpiti e buttati a terra da una sfera di energia potentissima lanciata da Nettuno con il suo Tridente: Pegasus si alza e va nuovamente verso la colonna, ma Nettuno scaglia un'altra sfera di energia, che viene però bloccata da Cristal. In aiuto del cavaliere del Cigno arriva anche l'armatura di Acquarius, che si dispone su di lui: Cristal lancia il Sacro Acquarius e per un pò riesce a tenere testa al Tridente di Nettuno, ma poi è costretto a cedere e la sfera d'energia si dirige verso di lui. Ma ecco che Sirio ferma il colpo con lo scudo di Libra, e la mitica armatura di Libra, che mai nessuno era riuscito ad indossare, si dispone sul suo corpo: ora Nettuno si trova di fronte a ben 3 cavalieri d'oro e le sue convinzioni cominciano a vacillare. I 3 cavalieri lanciano insieme i loro colpi (Sacro Acquarius, Fulmine di Pegasus e Drago Nascente), Nettuno non riesce ad opporsi e cade ancora una volta a terra: Sirio subito si volta e prova a lanciare lo scudo di Libra contro la colonna portante, ma lo scudo stesso torna indietro frantumato e la colonna non si è fatta nemmeno un graffio. Nel frattempo Kanon si accanisce su Phoenix perchè lo ritiene responsabile, insieme agli altri cavalieri, del risveglio di Nettuno e del fallimento del suo sogno di potere: ma Dragone del Mare viene fermato da Syria che, profondamente deluso da quando ha scoperto le sue reali intenzioni, comincia a suonare il flauto mettendo in seria difficoltà il crudele generale marino. Phoenix però si rialza, prega Syria di fermarsi e chiede a Kanon dove è nascosta l'anfora di Atena, l'unico modo con il quale è possibile sconfiggere il sovrano dei mari: Kanon alla fine cede e rivela che l'anfora si trova nella colonna portante, proprio dove ora c'è Lady Isabel sommersa dalle acque. Phoenix se ne va perchè ormai è inutile combattere contro Kanon, il generale prova a fermarlo ma viene bloccato a sua volta da Syria, che lo esorta ad ammettere la sconfitta: se Athena vincerà, Kanon avrà perso e se vincerà Nettuno Kanon avrà comunque perso perchè dovrà subire l'ira di Nettuno stesso. Intanto i 3 cavalieri hanno provato tutte le armi di Libra contro la colonna portante, ma tutte sono andate semi-distrutte senza causare alcun danno: Pegasus decide allora di lanciarsi contro la colonna sospinto dai colpi più forti di Cristal e Sirio. Nettuno si rialza e, vedendo quello che sta succedendo, prova a fermare i 3 cavalieri d'oro, ma proprio in quel momento interviene Phoenix che blocca alle spalle il sovrano dei mari: Nettuno lo scaglia via dopo poco e prova ancora a fermare il tentativo dei 3 cavalieri, ma nel mezzo si mette Andromeda. Nettuno però riesce alla fine a travolgere tutti e 4 i cavalieri, mentre Pegasus continua a procedere verso la colonna: i 4 cavalieri si rialzano ed uniscono il loro cosmo a quello di Pegasus, che così riesce finalmente a penetrare nella colonna portante distruggendola e mettendo in salvo Lady Isabel. Nettuno adesso ha paura, perchè Athena porta in mano l'anfora che potrebbe rinchiuderlo ed allora lancia subito il suo Tridente verso la Dea, ma Pegasus si mette nel mezzo prendendolo in pieno petto: perso il Tridente, Nettuno comincia a lanciare sfere potentissime di energia verso Athena, che però non viene colpita perchè è protetta dalla sua immensa fede nella giustizia. Athena unisce poi alla sua fede nella giustizia il cosmo dei 5 cavalieri e riesce così finalmente a rinchiudere Nettuno nell'Anfora Magica. Pochi attimi dopo arrivano anche Kiki e Tisifone, e tutti tornano in superficie mentre Tetis raccoglie il corpo di Julian Kevides, dal quale oramai lo spirito di Nettuno è definitivamente uscito: davanti ad uno splendido tramonto, i cavalieri riuniti si godono il trionfo finale e totale della giustizia. Non posso infine non citare la bella frase conclusiva di tutta la storia che il narratore pronuncia durante l'ultima scena:
"I nostri eroi hanno combattuto per amore verso l'umanità in nome di Athena, dea della giustizia. Molto sangue è stato versato per riportare la pace tra gli uomini: per questo i cavalieri dello zodiaco hanno combattuto. Ma essi appartengono già al passato: domani sapranno difendere in tutt'altro modo la giustizia"
FINE
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